Venetian Bubbles: Un vortice di colori e riflessioni

Jiri Georg Dokoupil porta la sua arte a Venezia con la mostra “Venetian Bubbles“, un affascinante viaggio attraverso la sperimentazione e l’espressione artistica.

Dipinti eterei e sculture tridimensionali si intrecciano in un dialogo tra tradizione e innovazione, ospitato all’interno delle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Dal 22 giugno al 18 agosto 2024, lasciatevi rapire da un mondo di bolle che sfidano la percezione e invitano a profonde riflessioni.

Sette dipinti su larga scala dominano lo spazio, catturando l’essenza effimera delle bolle di sapone. Creati con una tecnica unica che mescola sapone, pigmenti e imprevedibili soffi, questi lavori evocano la fragilità dell’esistenza e la bellezza transitoria del momento.

Le bolle di sapone, protagoniste indiscusse, si trasformano in sculture tridimensionali grazie alle innovative opere in vetro di Dokoupil. Sette portabottiglie in metallo assumono una nuova vita, decorati da bolle di vetro che brillano di mille sfumature. Un omaggio all’artigianato vetrario boemo si intreccia con la fantasia dell’artista, dando vita a oggetti che sfidano la funzione e invitano all’osservazione.

Un’opera emblematica della mostra è Open Bubbles Condensation Cube, un tributo all’opera di Hans Haake. All’interno di una scatola, bolle di vetro galleggiano in acqua condensata, creando un microcosmo che riflette sul mutamento e sulla ciclicità della vita.

Venetian Bubbles è più di una semplice mostra: è un’esperienza immersiva che stimola i sensi e invita a riflettere sulla natura effimera dell’esistenza. Un invito a cogliere la bellezza nell’istante, a celebrare la sperimentazione e ad apprezzare la fragilità di ciò che ci circonda.

Jiří Georg Dokoupil: Un Viaggio Oltre le Categorie Artistiche

Figura chiave del movimento “Neue Wilde” in Germania, Jiří Georg Dokoupil ha sempre rifiutato di essere confinato in un singolo genere o stile. La sua arte è un’esplorazione continua, un viaggio che trascende le pratiche tradizionali e abbraccia l’innovazione.

Dai segni di frusta alla fuliggine di candela, dalla frutta alle bolle di sapone, Dokoupil impiega una moltitudine di materiali insoliti per dare vita alla sua visione artistica. La sua pittura è un dialogo aperto con il processo creativo, dove tecniche non convenzionali si intrecciano con concetti profondi.

Con oltre 60 collezioni e 100 tecniche o stili al suo attivo, l’opera di Dokoupil è una testimonianza della sua incessante ricerca. Egli si rifiuta di essere definito da uno stile unico, preferendo invece sperimentare liberamente, spingendo i confini di ciò che la pittura può essere.

Venetian Bubbles rappresenta l’ultima tappa di questo viaggio artistico. Le bolle di sapone, effimere e delicate, si trasformano in simboli senza tempo nelle mani di Dokoupil. La loro fragilità riflette la natura transitoria dell’esistenza, mentre la loro bellezza effimera ispira riflessioni sulla natura stessa dell’arte.

L’opera di Dokoupil è un invito a guardare oltre le apparenze. Ci spinge a mettere in discussione le nostre convinzioni e ad abbracciare l’incertezza. È un’arte che vive nel momento, che cattura la bellezza dell’istante e ci ricorda il potere trasformativo della creazione artistica.

Jiří Georg Dokoupil non è solo un artista, è un esploratore. Un pioniere che naviga in mari inesplorati, alla ricerca di nuove forme di espressione. La sua arte è un dono per il mondo, un’ispirazione per tutti coloro che osano sognare e creare. 

Federica Marangoni ON THE ROAD 1970-2024. Non solo vetro

La mostra ripercorre la lunga carriera dell’artista e designer veneziana Federica Marangoni, focalizzandosi sul suo speciale rapporto con il vetro e con Murano, dai primi lavori con questo materiale a oggi. Nel corso degli anni, l’artista ha esplorato una vasta gamma di materiali e media tecnologici, operando in modo eclettico e interdisciplinare in vari settori della comunicazione, affiancando al suo percorso di scultrice l’attività di designer.

Nel 1970 apre a Venezia il suo Fedra Studio Design e inizia a utilizzare il vetro, collaborando assiduamente con numerose fornaci muranesi. Progetta sia oggetti di design per la produzione sia sculture in vetro e grandi installazioni. In queste opere, la combinazione di media tecnologici come video e luce al neon con la trasparenza e la fragilità del vetro rende il suo lavoro unico nel panorama dell’arte contemporanea. Dalla metà degli anni Settanta, l’uso della tecnologia elettronica diventa uno dei suoi principali mezzi espressivi. La sua ricerca continua esplora il rapporto tra luce e artificio, realtà e finzione, effimero, trasparenza e mobilità virtuale dell’immagine.

La mostra è allestita in diversi spazi del Museo del Vetro, creando un percorso coinvolgente che dialoga con l’architettura stessa della sede. All’ingresso è esposta l’opera “La bricola”, un’installazione di luce su pavimento specchiante realizzata per l’Euro-Domus di Torino nel 1971. Nel giardino trovano posto alcune grandi sculture multimediali, come la scala “Go Up Ladder”, esposta nel 2013 a Basilea, in cracked neon rosso e rete metallica. Gli spazi esterni del museo accolgono anche opere in vetro degli anni Ottanta, legate al tema del giardino e delle sue implicazioni simboliche.

Nella “Stanza della leggerezza” sono esposte opere realizzate dagli anni Ottanta a oggi, evocando concetti di aria, luce, volo, bellezza e archetipi di memorie antiche ed eterne.

Le cinque sezioni

  • “Il sogno fragile. Anni Settanta e Ottanta”, dove sarà esposto, tra gli altri, il gruppo “Natura sotto vetro”.
  • “Elettronica madre di un sogno umanistico”, che approfondisce la ricerca dell’artista sull’uso della tecnologia nelle opere in vetro e sull’elettronica nell’arte e nella comunicazione.
  • “Itinerari della memoria”, con il modello in scala della fontana-scultura “La trappola della memoria”, opera pubblica per l’Expo 1992 di Siviglia.
  • “La traccia”, una sezione che dimostra come il pensiero progettuale sia un labirinto dove esperienze, sogni, metafore e riferimenti storici si accumulano e ritornano, riflettendo il flusso del ricordo e del sogno.
  • “Il volo”, con la grandiosa installazione “Il volo impossibile”, già esposta a Valencia e Barcellona.

Marcel Duchamp e la seduzione della copia

Da 14 ottobre 2023 al 18 marzo, 2024, la Collezione Peggy Guggenheim presenta l’attesa mostra Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente residente a Parigi e tra i massimi esperti di Marcel Duchamp (1887-1968). Si tratta della prima, grande personale che il museo veneziano dedica a Duchamp, tra gli artisti più influenti e innovativi del Novecento, storico amico
nonché consigliere della mecenate americana Peggy Guggenheim.
Marcel Duchamp e la seduzione della copia presenta una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968. È la prima volta che un così ampio nucleo di opere di Duchamp appartenenti alla collezione Codognato viene esposto in occasione di una mostra pubblica. 

Duchamp riproduce ripetutamente le proprie opere in tecniche e dimensioni diverse e con la massima cura, e grazie a queste copie diffonde il suo corpus di opere, altrimenti modesto, senza generare nulla di indiscutibilmente nuovo, aggirando così con grande abilità il mercato dell’arte e la sua voracità. Ricreando i suoi lavori Duchamp dimostra che alcuni duplicati e i loro originali offrono un analogo piacere estetico, e mettendo costantemente in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia ridefinisce ciò che costituisce un’opera d’arte e, per estensione, l’identità dell’artista.

Grazie alla panoramica offerta da questa mostra si può cogliere la portata straordinaria dell’ossessione di Duchamp per la copia come mezzo specifico di espressione artistica e comprendere fino a che punto le sue creazioni bizzarre e spesso ibride abbiano confuso e talvolta del tutto eluso le classificazioni artistiche in uso al momento in cui furono create.  

Attraverso il percorso espositivo curato da Franklin non solo si potranno discernere le intricate connessioni visive, tematiche e concettuali che uniscono i diversi lavori di Duchamp in un unico corpus, ma si potrà anche cogliere la misura in cui questi “oggetti” stravaganti, spesso ibridi, hanno turbato e talvolta rifuggito totalmente le classificazioni artistiche tradizionali dell’epoca in cui sono stati creati.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con il saggio del curatore. 

APERTURA STRAORDINARIA DEL GIARDINO SORANZO CAPPELLO

Il Palazzo Soranzo Cappello, situato lungo le Fondamenta Rio Marin, è attualmente la sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso. Questo edificio, dalle radici antiche, fu oggetto di rinnovamenti tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento per iniziativa della famiglia Bragadin. Successivamente, fu acquistato da Lorenzo Soranzo, procuratore di San Marco, il quale, a partire dal 1625, promosse ulteriori interventi di abbellimento, sia per quanto riguarda la facciata che l’arricchimento degli arredi architettonici e scultorei del giardino.

Il giardino, nascosto dietro la facciata del palazzo, è uno dei più celebri di Venezia. È stato descritto in diverse opere letterarie dell’Ottocento, tra cui spiccano il romanzo “Il Fuoco” di Gabriele d’Annunzio, dove il giardino dei Soranzo diviene il luogo degli incontri amorosi tra Stelio e Foscarina, e il racconto “Il carteggio Aspern” di Henry James, in cui è ambientata la tormentata ricerca del carteggio del poeta Jeffrey Aspern proprio all’interno di questo palazzo.

La configurazione attuale del giardino è stata restaurata con cura dopo l’acquisizione dell’intero complesso da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La corte monumentale presenta tre lati caratterizzati da nicchie con le statue di Giulio Cesare e dei primi undici imperatori romani, a simboleggiare la grandezza della famiglia Soranzo. Tra la corte e il giardino, sono collocate due opere scultoree: il “Ratto delle Sabine” o, secondo un’altra interpretazione, le “Fatiche di Ercole”. Sullo sfondo del giardino trovi una loggia con otto colonne e un timpano triangolare, sormontato da statue allegoriche.

All’interno del giardino, i prati sono disposti in base alla partitura illustrata da Vincenzo Coronelli nel 1709 mentre l’area degli ex-orti, situata a nord-est, è suddivisa in due parti da un pergolato, con un prato fiorito più vicino alla fondamenta e un prato dedicato ai frutti all’interno.

Il giardino di Palazzo Soranzo Cappello è un autentico gioiello di Venezia, carico di storia e fascino, che ha ispirato numerose opere letterarie e che oggi rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore.

Apertura straordinaria

La Soprintendenza, aderendo al Piano di valorizzazione dei luoghi della cultura, promosso dal Ministero della Cultura, offre ai visitatori l’opportunità di accedere gratuitamente al Giardino storico di Palazzo Soranzo Cappello a Venezia.

Durante l’ apertura straordinaria il personale della Soprintendenza sarà a disposizione del pubblico per approfondimenti e visite guidate.

L’apertura straordinaria del giardino si terrà dalle 15.30 alle 19.00, con visite guidate gratuite alle 16.00, 17.00 e 18.00 nei seguenti giorni:

  • martedì 26 settembre
  • martedì 3 ottobre
  • martedì 10 ottobre
  • martedì 17 ottobre

Accesso libero, senza obbligo di prenotazione, fino ad esaurimento posti disponibili (max 25 persone). Si consiglia di arrivare qualche minuto prima della visita guidata, che, in caso di maltempo, sarà rimandata a data da destinarsi.

A Venezia la prima edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano

Venezia, la città più antica del futuro, incanta con la sua bellezza senza tempo e la sua unicità che si è mantenuta intatta attraverso i secoli. L’arsenale di Venezia, uno dei simboli storici della Repubblica Serenissima  è stato scelto come luogo ideale per ospitare il Salone dell’Alto Artigianato Italiano da giovedì 28 settembre a domenica 1 ottobre. Qui, storia, arte e cultura si fondono, seguendo le tracce degli antichi mestieri in una città che ha lasciato un’impronta indelebile sulla scena mondiale grazie all’eccellenza delle sue creazioni artigianali.

 

Un tributo alla maestria artigiana e alla tradizione italiana

Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano si svilupperà in un contesto senza paragoni, offrendo una straordinaria vetrina per l’eccellenza artigiana del nostro paese. Saranno presenti una vasta gamma di settori, dai tessuti pregiati alla ceramica, dalla gioielleria al vetro soffiato, dai mobili di design e molto altro ancora. Ogni artigiano porterà con sé la propria identità culturale e le tradizioni regionali, regalando ai visitatori un emozionante e suggestivo viaggio attraverso i colori e i materiali provenienti da ogni angolo d’Italia.

Molti degli espositori presenti non si limiteranno semplicemente a mostrare i loro prodotti, ma offriranno anche appassionanti dimostrazioni dal vivo durante l’evento. Sarà una opportunità straordinaria per gli spettatori di interagire direttamente, porre domande e approfondire la comprensione delle tecniche artigianali che sono state tramandate per secoli. Gli artigiani condivideranno non solo le loro competenze, ma anche le storie, le esperienze e le sfide che hanno affrontato nel corso del loro percorso, creando così un forte legame emotivo tra il pubblico e il mondo affascinante dell’artigianato.

#Venezia80. “Priscilla” Sofia Coppola racconta la storia d’amore tra Priscilla ed Elvis. Cailee Spaeny, interpretazione sorprendente, vince la Coppa Volpi

Cailee Spaeny, giovane ma grande interprete, restituisce sullo schermo con grazia, tutte le fasi dell’amore, la passione e la delusione.
Per la sua interpretazione di Priscilla Presley, vince la ambita Coppa Volpi come miglior attrice.

Priscilla Presley, presente a venezia, in sala stampa ha raccontato alcuni aneddoti:
“Sofia ha svolto un lavoro incredibile, ha fatto i compiti. Abbiamo parlato un paio di volte e le ho dato tutto ciò che potevo. […]
È stato molto difficile per i miei genitori capire che Elvis fosse così interessato a me e perché. Ero un’ascoltatrice, Elvis mi apriva il cuore, condivideva le sue paure, le speranze, la morte di sua madre che non riuscì mai a superare.”

Quando l’adolescente Priscilla Beaulieu incontra a una festa Elvis Presley, l’uomo, che è già una superstar del rock’n’roll, nel privato le si rivela come qualcuno di completamente diverso: un amore travolgente, un alleato nella solitudine e un amico vulnerabile.
Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio turbolento con Elvis. Una storia iniziata in una base dell’esercito tedesco e proseguita nella sua tenuta da sogno a Graceland. Una storia fatta di amore, sogni e fama.

 

 

Sofia Coppola commenta: “Sono rimasta colpita dall’autobiografia di Priscilla Presley, sugli anni che ha vissuto da giovane donna, a Graceland. Ho cercato di cogliere cosa provasse nell’immergersi nel mondo di Elvis, per poi alla fine riemergerne e scoprire la sua identità.
Come artista per me è importante mostrare il mondo attraverso gli occhi dei miei personaggi, senza giudicare. Mi hanno sempre interessato i concetti riguardanti l’identità, il vissuto e la trasformazione degli individui. Questo film indaga il modo in cui Priscilla è diventata quello che è, e cosa significa e ha significato essere donna per lei e per le generazioni successive. Ha vissuto esperienze comuni a molte giovani donne, con la differenza che le ha affrontate in un contesto inusuale. Ed è per questo che nella storia di Priscilla, pur essendo unica, ci possiamo incredibilmente identificare tutte.

Priscilla all’età di 21 anni, era una delle donne più famose e invidiate al mondo, la regina simbolica del rock and roll americano. Tuttavia, Priscilla Presley, il grande amore e unica moglie di Elvis, era appena conosciuta. La sua storia è stata a lungo eclissata dal calore travolgente e dalla luce dei riflettori puntati solo su di lui, ma al suo interno si cela un racconto alternativo e privato. Se da una parte la storia rispecchia la società di allora, dall’altra è quella di una ragazza piena di sogni, che desidera crescere all’interno di una fiaba splendidamente costruita, e che alla fine si risveglia con desideri personali molto reali e con le stratificazioni e le complessità del potere. Sofia Coppola presenta uno scorcio del periodo che Priscilla ha trascorso con Elvis, dai contorni misteriosi.
La narrazione si svolge come un ricordo intimo, da un punto di vista infantile e sognatore, che si espande, a mano a mano che Priscilla realizza un sogno al contempo seducente, soffocante e mutevole, raggiungendo la maggiore età in un modo straordinario tipicamente americano. La storia inizia quando, a 14 anni conosce Elvis, ragazzino annoiato e solitario, arruolato in Aviazione e di stanza in Germania, fino ai 24 anni, quando lascia la terra dei sogni colorati di Graceland come giovane madre affamata di esplorare il proprio futuro non scritto.
Di questo decennio, Sofia Coppola dipinge un’esistenza immersiva, deliziosamente affascinante, ma anche una visione delicata e dettagliata di una giovane donna che scalpita per definire se stessa in un mondo dove è costantemente definita da altri. Coppola ha un approccio radicalmente opposto alla biografia.

Sofia Coppola: “Quando ho letto per la prima volta la storia di Priscilla, mi ha colpito quanto fosse verosimile, anche in un contesto così inusuale e quanto tutti noi considerassimo lei una figura straordinaria accanto a Elvis, pur non essendo percepita al di là di lui. Priscilla veniva dipinta nel mondo dei tabloid dello spettacolo principalmente come la ‘sposa bambina di Elvis’, ma io ho percepito che c’era un vissuto molto più interessante da raccontare: il sogno di una ragazza che si avvera, ma non quello che lei si era immaginato, ovvero il raggiungere la maggiore età circondata da una fama incredibile, ma anche da una grande solitudine; come una persona impara a vivere in una bolla, pur sentendo la necessità di farla scoppiare; la forza necessaria per rendersi conto che, per quanto Priscilla amasse Elvis, dovesse andare via. Elvis è stato un elemento essenziale della storia culturale americana, ma la vita di Priscilla ne fa altrettanto parte”.

Diana Barrows 

#Venezia80. Woody Allen, il grande ritorno a Venezia. “Coup De Chance” il suo 50° film

Torna a Venezia dopo 16 anni, accolto con grande affetto e da una schiera di fan entusiasti.
In sala una lunga ovazione ha salutato “Coupe de Chance“, il film che Woody Allen ha portato a Venezia fuori concorso, girato a Parigi e interamente in lingua francese.

“È stato un grande privilegio averlo realizzato a Parigi ed è un grande onore presentarlo a Venezia.”
88 anni ma rimane inarrestabile, pronto a fare altri film anche in italiano se troverà finanziatori…

In conferenza stampa il regista ha fatto alcune considerazioni nel suo personale stile sarcastico. “Non possiamo lottare contro la morte. Quello che possiamo fare è non pensare troppo alla morte, non c’è una via di fuga. Non dobbiamo pensarci troppo, dobbiamo distrarci”.

“Io sono stato sempre molto fortunato . Ho avuto due genitori che mi amavano, tanti amici, una vita bellissima, un matrimonio meraviglioso, figli, compirò 88 anni tra breve, non sono mai stato in ospedale, nulla di terribile mi è mai successo e quindi sono stato sempre molto fortunato”.

 

Coup de Chance parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny e Jean sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati.
Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain, un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi…

Diana Barrows

#Venezia80. “Dogman” Tragicamente intenso e poetico. Besson, unico e coinvolgente

Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”, questa la frase di Alphonse de Lamartine utilizzata nella promozione del film.

Un’ovazione accoglie Luc Besson e Caleb Landry Jones alla conferenza stampa per Dogman, il nuovo film del regista francese che, si presenta al Lido in concorso per la prima volta. Uno straordinario debutto applaudito dalla stampa e dal pubblico con il protagonista che si pone subito in lizza per la Coppa Volpi.

Straziante e commuovente. La coinvolgente storia di un bambino, segnato dalla vita, che troverà la salvezza attraverso l’amore dei suoi cani.

Besson racconta “L’ispirazione per questo film è scaturita, in parte, da un articolo che ho letto su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni.
Questa storia mi ha fatto interrogare sull’impatto che un’esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico. Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza?

Con Dogman ho voluto esplorare questa tematica.
La sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. La società non ti aiuterà, ma l’amore può aiutare a guarire.

 

 

È l’amore della comunità di cani che Dogman ha fondato a fungere da guaritore e da catalizzatore. Dogman non sarebbe il film che è senza Caleb Landry Jones. Questo complesso personaggio aveva bisogno di qualcuno che potesse incarnarne le sfide, la tristezza, il desiderio, la forza, la complessità.

Le persone guardano i film per cogliere una sorta di verità dalla storia, anche se sanno che si tratta di finzione. Volevo essere il più onesto possibile nella realizzazione del film.

Voglio che proviate dei sentimenti nei confronti del protagonista, di ciò che fa, delle azioni che compie come reazione alla sofferenza che ha patito. Vorrete fare il tifo per lui.

Spero che il pubblico possa elaborare nella propria mente ciò che Dogman ha subito, il dolore che è davvero difficile da ingoiare. Ha sofferto più di quanto la maggior parte delle persone potrà mai soffrire, eppure possiede ancora una dignità.”

Diana Barrows

#Venezia80. “Ferrari” Il film su Enzo Ferrari negli anni della crisi.

Sul red carpet, acclamatissimo dai fans Adam Driver e Patrick Dempsey.

Nella proiezione ufficiale l’applauso a fine proiezione è stato lungo e intenso.

Ferrari è un inciso di alcuni anni della vita di Enzo Ferrari, gli anni che riguardano la sua crisi profonda, sia personale che lavorativa.

In conferenza stampa è stato chiesto al regista Michael Mann perché abbia scelto di raccontare proprio quegli anni di Enzo Ferrari, risponde “Quegli anni sono pieni di conflitti personali e universali, questo mi ha permesso di raccontare il personaggio in modo molto drammatico, allontanando lo stile documentaristico e impregnando di dramma intenso la vicenda. Quei conflitti vissuti in quegli anni da Ferrari sono importanti perché ognuno di noi si è sentito così almeno una volta nella vita e questo rende il film universale”.

Adam Driver, protagonista del film, riguardo gli scioperi promossi da SAG-AFTRA si pronuncia assolutamente a favore e dichiara “Il film Ferrari non è sostenuto da grandi major né da sindacati, questo ci permette di essere qui oggi a presentarlo. È importante per me dimostrare che ancora i film si possono fare in questo momento storico, mentre si cerca un accordo. È quasi un miracolo poter essere qui oggi a parlare di questo film”.

 

 

La storia racconta dell’estate del 1957. Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari è in crisi. Il fallimento incombe sull’azienda che lui e sua moglie Laura (Penelope Cruz, non presente a venezia) hanno costruito da zero dieci anni prima. Il loro matrimonio si incrina con la perdita del loro unico figlio Dino. Ferrari lotta per riconoscerne un altro, avuto con Lina Lardi. Nel frattempo la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nella pericolosa corsa che attraversa tutta l’Italia: la Mille Miglia.

 

 

Il regista Michael Mann racconta “Molto tempo prima di girare Ferrari, ho avuto l’opportunità di camminare nelle stanze della casa di Enzo, vedere i suoi diari, conoscere le sue abitudini, meravigliarmi della carta da parati nella camera da letto in cui Laura ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, fare delle domande al loro medico, incontrare la nipote di Lina, capire il suo modo di fare e la sua modernità, sedermi sulla poltrona da barbiere di Enzo, camminare sui marciapiedi del suo quartiere e abitarci, esplorare le luccicanti parti meccaniche di un motore Lampredi V12 e le sculture dei modelli da corsa degli anni Cinquanta e, cosa più importante, interagire con il figlio di Enzo, Piero, da cui ho imparato e assorbito così tanto. Ho cercato di far rivivere le passioni e il fascino di Enzo, la sua arguzia pungente, la devastante perdita del figlio, le sfuriate teatrali, il bisogno di un rifugio emotivo, la tragedia, la monumentale scommessa su una singola gara e la lotta per la sopravvivenza: tutti elementi che sono entrati in collisione in quattro mesi del 1957.”

Diana Barrows

#Venezia80. Ampia condivisione dello sciopero Sag-Aftra, numerose le assenze ma sempre grandi film presenti alla Mostra.

“Maestro”

Come ampiamente preannunciato, Bradley Cooper non si è presentato sul red carpet della prima del film e naturalmente nessuno del cast. Tutti si sono uniti allo sciopero sciopero del sindacato degli attori e degli sceneggiatori (SAG-AFTRA) che da mesi manifestano per un giusto compenso.

 

SAG-AFTRA

La Screen Actors Guild e la American Federation of Television and Radio Artists è un sindacato americano che rappresenta circa 160.000 professionisti dei media in tutto il mondo. SAG-AFTRA è membro dell’AFL-CIO, la più grande federazione di sindacati degli Stati Uniti.

Maestro, prodotto tra gli altri da Martin Scorsese e Steven Spielberg è stato applaudito da un pubblico emozionato e rapito dalle musiche di Bernstein.
Bradley alla seconda prova da regista (dopo A Star Is Born), ritrae Leonard Bernstain in modo molto convincente, assicura la figlia del musicista Jamie Bernestein, presente a venezia con la sorella Nina ed il fratello Alexander.

Maestro è un’intensa, coraggiosa storia d’amore, che racconta la lunga relazione tra Leonard Bernstein e la moglie Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Omaggio alla vita e all’arte, Maestro è un emozionante ritratto epico di una famiglia e dell’amore.

Bradley Cooper commenta “A casa mia si ascoltavano molti album di musica lirica e classica. Passavo ore a immaginare di dirigere un’orchestra, mettendoci tutto l’impegno di un bambino di otto anni. In particolare, ascoltavamo di continuo un’incisione di Leonard Bernstein.
Quindi la luce di cui avevo bisogno per realizzare Maestro si era in realtà accesa molti anni prima di imbattermi nel progetto. Dopo un anno di ricerche su Lenny e sulla sua famiglia, e dopo aver preso del tempo per rielaborare il tutto, ho capito che l’aspetto che più mi colpiva era il matrimonio tra Lenny e Felicia.

È stato un amore vero, non convenzionale, che ho trovato infinitamente affascinante: ecco la storia che volevo raccontare. Sarò sempre grato a Jamie, Nina e Alex per avermi fatto entrare nella loro famiglia e nei loro cuori: è stata una delle gioie più grandi della mia carriera.”

Sarà al cinema a dicembre e su Netflix dal 20 dicembre

Diana Barrows & Enrico Marotta

La Venezia di Casanova

Nato nella parrocchia di San Samuele a Venezia da due modesti attori che recitavano nel teatro di San Samuele, Giacomo Casanova è ricordato principalmente come avventuriero e seduttore, il cui nome è diventato sinonimo di libertino.

La sua produzione letteraria è molto vasta, ma è la sua opera più celebre, “Histoire de ma vie” (Storia della mia vita), a contribuire in modo significativo alla sua fama di grande conquistatore di donne. In quest’opera, Casanova descrive con la massima sincerità le sue avventure, i viaggi e gli innumerevoli incontri galanti.

Uno dei momenti più famosi della sua vita fu la “Fuga dai Piombi“. Arrestato per aver sedotto molte donne di magistrati, si trovò rinchiuso in quel terribile luogo. Temendo una severa punizione, tentò di evadere scavando un buco nella sua cella, ma il suo primo tentativo fallì .

Il secondo tentativo avvenne con l’aiuto di un altro prigioniero rinchiuso in una cella vicina, il frate Marino Balbi. Scavarono un buco nel soffitto della loro cella e, dal tetto di Palazzo Ducale, si calarono fino al cortile. Fuggirono velocemente su una gondola che li portò sulla terraferma, permettendo loro di lasciare la Repubblica.

Casanova trovò inizialmente rifugio a Parigi ma, dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa, nel 1774 riuscì a ottenere la grazia dagli inquisitori veneziani, permettendogli così di fare ritorno nella sua amata Venezia.

La sua ultima dimora veneziana si trovava in Barbaria de le Tole, dove condivideva la vita con una umile donna che, durante il periodo di esilio, gli aveva scritto numerose lettere affettuose.

Tuttavia, nel 1783, Casanova decise di lasciare Venezia per accettare un ruolo di bibliotecario a Dux, in Boemia e fu in questa nuova terra che visse gli ultimi anni della sua vita. Si spense nel 1798 venendo a conoscenza degli eventi della Rivoluzione Francese e della triste caduta della Repubblica di Venezia.

Se vuoi conoscere altri aneddoti e segreti della vita di Casanova non perderti il tour con una guida locale che ti farà esplorare luoghi unici passeggiando per stretti vicoli e tunnel di Venezia.

 

 

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Cento anni di NasonMoretti

 

Storia di una famiglia del vetro muranese

 

La mostra celebra i cent’anni di attività della cristalleria NasonMoretti, una delle realtà muranesi più originali e fiorenti.
La mostra apre gli archivi e condivide con il pubblico del Museo del Vetro una storia importante fatta di oltre diecimila modelli.
La Nason & Moretti ha scelto fin dall’inizio l’arte della tavola, reinterpretandola secondo formule contemporanee con un piglio di profonda modernità.

La cristalleria è diventata un punto di riferimento del design fin dagli anni Cinquanta, quando le coppe Lidia si aggiudicano il Compasso d’oro e comincia la sua presenza alla Biennale di Venezia. La mostra darà conto degli oggetti di maggior successo creati dalla fornace e dalle collaborazioni con alcuni importanti nomi del design e dell’architettura, senza trascurare una sezione dedicata all’attualità.

 

Non perderti un tour guidato nelle isole di Murano per scoprire l’arte del vetro e partecipare a un workshop!

 

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BIENNALE ARCHITETTURA 2023

The Laboratory of the Future 

Sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 18. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 18 e 19 maggio, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà sabato 20 maggio 2023.

Nelle consuete sedi veneziane si affronteranno i temi della decolonizzazione e decarbonizzazione puntando come mai prima d’ora i riflettori sull’Africa e sulla sua diaspora. 
The Laboratory of the Future è una mostra divisa in sei parti e comprende 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa.

Carnival

Il programma di The Laboratory of the Future è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e performance durante i sei mesi di mostra, volti a esplorare i temi della Biennale Architettura 2023.

Carnival offre un luogo in cui vengono scambiate, ascoltate, analizzate e ricordate parole, prospettive e opinioni – ha spiegato Lesley Lokko. Politici, policymakers, poeti, registi, documentaristi, scrittori, attivisti, organizzatori di comunità e intellettuali pubblici condivideranno il palco con architetti, accademici e studenti. Questo programma vuole essere una forma di pratica dell’architettura che tenta di colmare il divario tra gli architetti e il pubblico.”

CARLA ACCARDI. Gli anni Settanta: i Lenzuoli

L’iniziativa del Museo Correr cade a ridosso del centenario della nascita di Carla Accardi che, pur avendo vissuto a Roma, ha stabilito, nel corso della propria esistenza, un legame costante con Venezia, sia a livello individuale che professionale. Tra l’altro, nel 1948 ha esordito alla Biennale facendovi ritorno nel 1964 (sala personale introdotta in catalogo da Carla Lonzi), nel 1976, nel 1988 (sala personale) e nel 1993 comparendo anche nell’edizione del 2022. Opere, foto e altro materiale documentario attestano il suo rapporto con la città lagunare compresa un’immagine del 1952 quando, in occasione di una mostra alla Galleria del Cavallino, visitò col marito, l’artista Antonio Sanfilippo, e Tancredi Parmeggiani la collezione Guggenheim.

Il progetto veneziano a cura di Pier Paolo Pancotto, in quanto omaggio e non mostra antologica, presenta, sotto forma di installazione, una ristretta selezione di lavori posti in dialogo con gli ambienti storici del museo. Si tratta di un numero ristretto di opere, raramente visibili ma, pur nella loro particolarità, del tutto indicative della ricerca dell’artista e, a loro modo, riassuntive del suo percorso creativo.

ORARI: tutti i giorni 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

La festa del Bòcolo, il 25 aprile a Venezia

La leggenda narra che la figlia del Doge Orso I Partecipazio, Vulcana, un triste giorno, il 25 aprile, ricevette per mano del prode cavaliere Orlando, una rosa bianca, macchiata di rosso dal sangue del suo amato Tancredi, caduto in battaglia.
Impietrita dal dolore si ritirò nelle sue stanze e fu ritrovata esangue con il suo bocciolo di rosa, tornato fresco come appena colto.
Ecco perché a Venezia il 25 aprile, oltre che festeggiare la liberazione d’Italia, è anche il momento del tradizionale Bòcolo, il bocciolo di rosa da regalare alla persona amata.

 

IL BOCOLO UMANO

Il 25 Aprile a Venezia ricorre inoltre la Festa di San Marco Evangelista, Santo Patrono della città; anche quest’anno sarà quindi una giornata ricca di appuntamenti che prenderanno avvio sin dalle prime ore del mattino per rinnovare una tradizione antichissima nella quale convivono mito e tradizione .
Il programma prevede celebrazioni ed eventi a Palazzo Ducale e in città come la costruzione del grande bòcolo umano in piazza San Marco.

 
 

 Acquista un biglietto per il Palazzo Ducale

MOSTRA SHATTERING BEAUTY DI SIMON BERGER

Il Museo del Vetro di Murano ospita in questo periodo la mostra “SHATTERING BEAUTY. SIMON BERGER“, la prima personale dell’artista svizzero nella laguna di Venezia.
Con tutte opere site-specific, la mostra presenta la tecnica innovativa di Berger, che utilizza il vetro come una tela su cui creare intensi ritratti a colpi di martello, oltre a nuove sperimentazioni tridimensionali.

Per Shattering Beauty, oltre a una selezione di ritratti in vetro – alternati a specchi – che sfidano le modalità della percezione, saranno presentate anche diverse tele “animate” inserite in cubi di metallo che invitano ad interagire con l’installazione. Sono opere che richiedono un’attenzione ravvicinata da parte del visitatore. Chiedono di essere guardate da diverse prospepttive, mentre dispiegano il loro fascino enigmatico.

La mostra è a cura di Sandrine Welte e Chiara Squarcina ed è organizzata dalla Fondazione Musei Civici Venezia in collaborazione con Berengo Studio.

Graziano Arici. Oltre Venezia ‘Now is the Winter of our Discontent’

 

Dal 17 dicembre al 1 maggio 2023 alla Fondazione Querini Stampalia è in programma la mostra “Oltre Venezia – Now is the Winter of our Discontent”, promossa dalla Fondazione stessa e dal Museo Réattu di Arles. Per la prima volta viene esposta in Italia la produzione artistica di Graziano Arici, fotografo nato a Venezia nel 1949 e trapiantato ad Arles, dove vive dal 2012.
 
Vengono presentati più di quarant’anni di scatti, oltre quattrocento fotografie tra il 1979 e il 2020. Un vero e proprio archivio del mondo (Albania, Germania, Inghilterra, Bosnia-Erzegovina, Spagna, Stati Uniti, Francia, Georgia, Italia, Kazakistan, Russia, Slovacchia, Svizzera).

“Il lavoro personale di Graziano Arici è di una ricchezza estetica, intellettuale e tecnica, di una qualità che suscita ammirazione” – così Daniel Rouvier cocuratore della mostra e direttore del Museo Réattu di Arles – “Non può essere ridotto a semplice sguardo documentario sul mondo, testimonianza della sua evoluzione, delle sue ricchezze e delle sue bizzarrie. Questo filo conduttore esiste, ma il fotografo lo trascende, rendendo ogni sua immagine un’opera fotografica a pieno titolo, sia plasticamente che emotivamente”. 

Nel 2017 Graziano Arici ha donato il suo Archivio – di più di un milione e mezzo di immagini, costituito in gran parte dal suo lavoro ma anche da migliaia di fotografie, di stampe e decine di migliaia di negativi di ritratti e di immagini della cultura internazionale a Venezia precedenti l’inizio del suo lavoro – alla Fondazione Querini Stampalia che si è impegnata a custodirlo e valorizzarlo. 

Dopo decenni di lavoro per famose agenzie di stampa, Graziano Arici con questo progetto espositivo emerge come un grande fotografo. Le mostre del Musée Réattu di Arles nel 2021 e della Fondazione Querini Stampalia oggi non sono delle retrospettive, ma punti di partenza, che portano alla luce un’opera e un artista. 

La mostra è aperta dal martedì a domenica dalle 10 alle 18; lunedì chiuso. Il prezzo d’ingresso è di 14 euro per il biglietto intero e di 10 per quello ridotto. Tutte le domeniche dell’anno i residenti nel Comune di Venezia hanno ingresso gratuito alla Fondazione e alle mostre temporanee, compresa questa. 

11 novembre: San Martino a Venezia

La tradizione di festeggiare San Martino a Venezia risale a molti secoli fa, con la fondazione della chiesa dedicata al Santo nel 1540, per poi continuare fino ai giorni nostri, diventando una festa molto sentita ed amata dai veneziani, grazie soprattutto al tipico dolce di San Martino.

L’11 novembre coincideva con la fine delle celebrazioni del Capodanno dei Celti, il “Samuin”, che si svolgevano proprio nei primi dieci giorni del mese: il retaggio di questa festa pagana era ancora presente nell’ Alto Medioevo, e la Chiesa sovrappose il culto cristiano del santo più amato dell’epoca alle tradizioni celtiche.

A Venezia l’11 novembre di ogni anno si teneva una solenne processione, dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, dove veniva custodita la reliquia di San Martino, fino alla chiesa di San Martino di Castello.
Nelle case veneziane si accendeva un gran fuoco, venivano arrostite le castagne e si beveva in abbondanza.

 

 

Nonostante sia purtroppo una tradizione che sta scomparendo, l’11 novembre si possono incontrare ancor oggi in giro per Venezia bambini con corone di carta in testa che fanno un gran baccano battendo pentole e coperchi con mestoli di legno e contando sulla generosità e sulla simpatia dei negozianti per ottenere qualche monetina.

Con i soldi così raccolti, è usanza comprare il tradizionale dolce di san Martino, che esiste in due versioni: un dolce di pasta frolla con la forma del santo a cavallo munito di spada e mantello, guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini; oppure la versione più antica, un dolce di forma identica ma di cotognata. Tipici della festa sono anche i dolcetti di cotognata, detti persegada, di varie fogge.

 

#Venezia79. Il grande ritorno del pubblico al red carpet.

Harry Styles sbarca a Venezia. Fan appostati dal mattino sotto il sole cocente

“Abbattuto il muro” innalzato davanti al Palazzo del Cinema come dovuta misura di sicurezza nei due anni scorsi, torna il vero contatto fisico del pubblico e dei fan con i loro beniamini. Un piacere condiviso tra il pubblico e gli attori di questa grande festa dello spettacolo. Un bagno di folla per i protagonisti e grande emozione per il pubblico che torna a vivere pienamente la Mostra. Centinaia di giovanissimi fan con “attrezzatura tattica”, ombrelli per il sole, cibo ed acqua, penne e fogli o fotografie per gli autografi, appostati senza muoversi per non perdere la posizione acquisita, affrontano l’attesa in una gara di resistenza con volontà indomita fino alla sera.

Harry Styles scalza Timothée Chalamet dal trono del più acclamato al Lido. Harry Styles si presenta alla mostra con un film psicologico audace e visivamente sbalorditivo “Don’t Worry Darling” della regista Olivia Wilde, che sarà al cinema dal 22 settembre prossimo.

Questo thriller psicologico, spiega la Wilde, è la mia ‘lettera d’amore’ ai film che vanno oltre i confini della nostra immaginazione. Immaginate una vita in cui avete tutto ciò che avreste sempre voluto. E non solo le cose materiali o tangibili, come una bella casa, macchine meravigliose, cibo delizioso, feste infinite… ma le cose che contano davvero. Come il vero amore con il partner perfetto, gli amici migliori e un futuro sicuro. Sareste disposti a rinunciare a tutto questo? Cosa sacrifichereste in nome di ciò che è giusto? Sareste disposti a mandare all’aria tutto un sistema progettato per soddisfare ogni vostro bisogno? E se la vostra unica scelta fosse davvero nessuna scelta? Questo è il mondo, e l’interrogativo, di “Don’t Worry Darling”.

HARRY STYLES

Negli ultimi anni è diventato una delle forze più influenti della cultura moderna nel mondo della musica, della moda e del cinema. Ciò nonostante, sta passando il 2022 raggiungendo sempre nuovi picchi, sia in termini di creatività che di successo. Dopo un decennio passato a superare i limiti e a prendersi rischi audaci, Harry sta consolidando la sua fama.

Styles ha pubblicato uno degli album più venduti dell’anno, “Harry’s House”, il suo terzo album solista, uscito questa primavera con il plauso da parte della critica di tutto il mondo, e una popolarità da record tra i fan. “Harry’s House” è al vertice delle classifiche, quel tipo di successo che si trasforma in vero e proprio fenomeno culturale. “As It Was” è un successo mondiale arrivando al numero uno in 33 paesi, ed è stato per dieci settimane al primo posto della classifica statunitense. Ma è una star che continua a rifiutarsi di stare fermo; oltre a “Don’t Worry Darling”, reciterà anche in un altro attesissimo film del 2022, “My Policeman”.

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia79. “Bones and All”

Guadagnino con un Road Movie profondo e toccante.
Il cast con Timothée Chalamet, Taylor Russell, Chloë Sevigny, Michael Stuhlbarg e Mark Rylance infiamma il red carpet.

 

Bones and All ha conquistato il pubblico, 8 minuti di standing ovation. Già in corsa per il Leone d’Oro, Luca Guadagnino ci propone una storia d’amore di una dolcezza tanto sublime quanto oscura e inquietante, un viaggio on the road di due giovani statunitensi disadattati alla ricerca della propria identità, che condividono un appetito feroce e devastante che li allontana dal resto del mondo e, per quanto anelino a trovare un luogo nel quale sentirsi davvero a casa, li porta a fuggire.

Il loro viaggio da disertori della società ha inizio negli anni ‘80 con la giovane Maren, la quale cela un segreto sin dalla nascita, spinta da una voracità inspiegabile che va oltre ogni limite umano. Incapace di comportarsi come gli altri e in costante peregrinazione di città in città, ha sempre avuto la sensazione di essere un’emarginata senza possibilità di appello. Quando il padre, affranto, si rende conto di non poterla più aiutare, a Maren non resta che andarsene e arrangiarsi da sola. Ed è lì che scopre di non essere l’unica. Al mondo esistono altri come lei. Altri che provano quello stesso bisogno impellente. Altri come Lee, un ribelle di paese che la aiuta a sopravvivere, le si affeziona sempre di più e riesce a vedere al di là dei suoi desideri proibiti, anche quando i due diventano pericolosamente vulnerabili l’uno per l’altra.

Nonostante la loro sia una patologia raccapricciante, Guadagnino porta la storia di Maren e Lee ben oltre i confini del genere. Le loro voglie implacabili non sono trattate come un qualcosa di cupo o mostruoso, quanto, semplicemente, come un destino ineluttabile. E a mano a mano che la vicenda si dipana, il racconto – magistralmente interpretato dall’ormai famosissimo Timothée Chalamet e dall’astro nascente Taylor Russell, le performance dei quali sono di una potenza emotiva disarmante – si trasforma in qualcosa di diverso: una liberatoria odissea on the road di due giovani che tentano di trovare il proprio posto nel mondo, alla continua ricerca di identità e bellezza in un contesto irto di pericoli, che non riesce a tollerare il loro modo di essere.

Guadagnino non ha mai inteso la fame di carne umana dei personaggi, per quanto improvvisa e minacciosa, come un modo per rompere i tabù al mero fine di scioccare il pubblico, bensì l’esatto contrario, ovvero mettersi nei panni di chi si sente perso, di chi non riesce a trovare il proprio posto e si ritrova a vagabondare ai margini, di chi viene costantemente respinto dalla società eppure accettato dai propri pari. Bones and All, afferma il regista, è un film “sugli amori impossibili, sui reietti e sul sogno di trovare un luogo in cui sentirsi a casa”.

E prosegue: “È la storia di due giovani che scoprono che, per loro, non esiste un posto da poter chiamare casa, per cui devono reinventarselo. Maren e Lee vanno alla ricerca della loro identità in situazioni estreme, ma le domande che si pongono sono universali: chi sono, cosa voglio? Come posso sfuggire a questo senso di ineluttabilità che mi trascino dietro? Come possono entrare in sintonia con qualcun altro?”

I film profondamente umani di Luca Guadagnino, che sembrano in grado di carpire i più indescrivibili e viscerali sentimenti dell’animo, hanno affrontato svariate tematiche, sebbene, forse, il regista sia amato soprattutto per quel luminoso racconto di un lussureggiante amore estivo qual è Chiamami col tuo nome. Anche Bones and All è una travolgente storia d’amore tra due giovani, ma è ambientata in un mondo agli antipodi rispetto all’altro. Si tratta del primo lungometraggio di Guadagnino realizzato negli Stati Uniti e rappresenta un tuffo nella più classica tradizione americana dei “viaggi di transizione” on the road. Ma questa è un’America dai tratti quasi mitici in cui due persone senza un futuro definito, e condannate a essere “altro”, inseguono un glorioso sogno di fuga e accettazione.

Fan in delirio per Timothée Chalamet

Timothée Chalamet ha raggiunto la notorietà mondiale in men che non si dica grazie al ruolo di Elio, l’adolescente perdutamente innamorato e dall’intelligenza sopraffina del lungometraggio di Guadagnino Chiamami col tuo nome, la cui interpretazione ha contribuito a trasformare il film in un vero e proprio fenomeno culturale.

Definito come un talento di quelli che “ne nasce uno a generazione”, si è guadagnato una candidatura agli Oscar, uno stuolo di fan a livello mondiale, e ha iniziato ad accaparrarsi alcuni dei ruoli più accattivanti e iconici della sua generazione, tra cui quelli nei film di Greta Gerwig, Lady Bird e Piccole donne, in Interstellar di Christopher Nolan, nonchè il ruolo da protagonista nella saga di fantascienza Dune.

Da allora, Guadagnino ha sempre sperato di poter incrociare nuovamente il suo cammino. “Timothée ha la rara abilità di vedere le cose non solo dal punto di vista del suo personaggio, ma da una prospettiva cinematografica più ampia”, afferma il regista. “È un attore estremamente curioso, aperto e umano ma, oltre a ciò, riesce a toccare delle corde contemporanee, il che era un aspetto fondamentale per questo film.

Diana Barrows

La 79. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

La 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è organizzata dalla Biennale di Venezia e si terrà al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022. La Mostra è riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Federazione Internazionale delle Associazioni di Produttori Cinematografici).
La Mostra si propone di favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, spettacolo e industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. Una sezione è dedicata alla valorizzazione di operazioni di restauro di film classici per contribuire a una migliore conoscenza della storia del cinema, in particolare a vantaggio del pubblico dei giovani.

La selezione ufficiale comprende le seguenti sezioni:

Venezia 79 – Concorso internazionale di un massimo di 21 lungometraggi in prima mondiale assoluta

Fuori Concorso – Lavori di autori affermati, film nei quali la dimensione spettacolare si accompagna a forme di originalità espressiva, e documentari.

Orizzonti – Concorso internazionale dedicato a film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale, con particolare riguardo per gli esordi, gli autori emergenti, le cinematografie minori e meno conosciute.

Orizzonti Extra – Selezione di opere sino a un massimo di 10 titoli, caratterizzati da intenti d’innovazione e di originalità creativa nel rapporto con il pubblico cui sono rivolti.

Biennale College Cinema –  Laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di lungometraggi a micro-budget, aperto a team di registi e produttori di tutto il mondo.

Venezia Classici – Selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Possono inoltre essere presentati documentari sul cinema e su singoli autori di ieri e di oggi.

Qui la lista completa dei film in concorso per le principali sezioni:

→ Venezia 79

IL SIGNORE DELLE FORMICHE
Regia Gianni Amelio

THE WHALE
Regia Darren Aronofsky

WHITE NOISE
Regia Noah Baumbach

L’IMMENSITÀ
Regia Emanuele Crialese

SAINT OMER
Regia Alice Diop

BLONDE
Regia Andrew Dominik

TÁR
Regia Todd Field

LOVE LIFE
Regia Kôji Fukada

BARDO, FALSA CRÓNICA DE UNAS CUANTAS VERDADES
Regia Alejandro G. Iñárritu

ATHENA
Regia Romain Gavras

BONES AND ALL
Regia Luca Guadagnino

THE ETERNAL DAUGHTER
Regia Joanna Hogg

SHAB, DAKHELI, DIVAR (OLTRE IL MURO)
Regia Vahid Jalilvand

THE BANSHEES OF INISHERIN
Regia Martin McDonagh

ARGENTINA, 1985
Regia Santiago Mitre

CHIARA
Regia Susanna Nicchiarelli

MONICA
Regia Andrea Pallaoro

KHERS NIST (GLI ORSI NON ESISTONO)
Regia Jafar Panahi

ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED
Regia Laura Poitras

UN COUPLE
Regia Frederick Wiseman

THE SON
Regia Florian Zeller

LES MIENS
Regia Roschdy Zem

LES ENFANTS DES AUTRES
Regia Rebecca Zlotowski

→ Fuori Concorso

THE HANGING SUN
Regia Francesco Carrozzini

KAPAG WALA NANG MGA ALON (WHEN THE WAVES ARE GONE)
Regia Lav Diaz

LIVING
Regia Oliver Hermanus

DEAD FOR A DOLLAR
Regia Walter Hill

KÕNE TAEVAST (LA CHIAMATA DAL CIELO)
Regia KIM Ki-duk

DREAMIN’ WILD
Regia Bill Pohlad

MASTER GARDENER
Regia Paul Schrader

SICCITÀ
Regia Paolo Virzì

PEARL
Regia Ti West

DON’T WORRY DARLING
Regia Olivia Wilde

FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM
Regia Evgeny Afineevsky

THE MATCHMAKER
Regia Benedetta Argenteri

GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ
Regia Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo

A COMPASSIONATE SPY
Regia Steve James

MUSIC FOR BLACK PIGEONS
Regia Jørgen Leth, Andreas Koefoed

THE KIEV TRIAL
Regia Sergei Loznitsa

IN VIAGGIO
Regia Gianfranco Rosi

BOBI WINE: GHETTO PRESIDENT
Regia Christopher Sharp, Moses Bwayo

NUCLEAR
Regia Oliver Stone

RIGET EXODUS
Regia Lars von Trier

COPENHAGEN COWBOY
Regia Nicolas Winding Refn

→ Orizzonti

OBEŤ (VITTIMA)
Regia Michal Blaško

EN LOS MÁRGENES
Regia Juan Diego Botto

TRENQUE LAUQUEN
Regia Laura Citarella

VERA
Regia Tizza Covi, Rainer Frimmel

INNOCENCE
Regia Guy Davidi

PRINCESS
Regia Roberto De Paolis

BLANQUITA
Regia Fernando Guzzoni

POUR LA FRANCE
Regia Rachid Hami

ARU OTOKO (UN UOMO)
Regia Kei Ishikawa

CHLEB I SÓL (PANE E SALE)
Regia Damian Kocur

LUXEMBOURG, LUXEMBOURG
Regia Antonio Lukich

TI MANGIO IL CUORE
Regia Pippo Mezzapesa

SPRE NORD (AL NORD)
Regia Mihai Mincan

AUTOBIOGRAPHY
Regia Makbul Mubarak

LA SYNDICALISTE
Regia Jean-Paul Salomé

JANG-E JAHANI SEVOM (TERZA GUERRA MONDIALE)
Regia Houman Seyedi

NAJSREЌNIOT ČOVEK NA SVETOT / NAJSRETNIJI ČOVJEK (L’UOMO PIÙ FELICE DEL MONDO)
Regia Teona Strugar Mitevska

A NOIVA (THE BRIDE)
Regia Sérgio Tréfaut

→ Orizzonti Extra

JANAIN MUALAQA (GIARDINI PENSILI)
Regia Ahmed Yassin Al Daradji

AMANDA
Regia Carolina Cavalli

ZAPATOS ROJOS
Regia Carlos Eichelmann Kaiser

NEZOUH
Regia Soudade Kaadan

L’ORIGINE DU MAL
Regia Sébastien Marnier

NOTTE FANTASMA
Regia Fulvio Risuleo

BI ROYA (SENZA DI LEI)
Regia Arian Vazirdaftari

VALERIA MITHATENET (VALERIA SI SPOSA)
Regia Michal Vinik

GOLIATH
Regia Adilkhan Yerzhanov

Biennale College Cinema

COME LE TARTARUGHE
Regia Monica Dugo 

BANU
Regia Tahmina Rafaella

GORNYI LUK (CIPOLLA DI MONTAGNA)
Regia Eldar Shibanov

PALIMPSEST
Regia Hanna Västinsalo

Tutte le informazioni sono reperibili qui oppure sul sito della Biennale: www.labiennale.org

Studi bizantini: dal 22 al 27 agosto il Congresso internazionale

Dal 22 al 27 agosto 2022 si terrà a Venezia il 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini organizzato dall’Associazione Italiana di Studi Bizantini e dall’International Association of Byzantine Studies in collaborazione e con il sostegno dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici) e dell’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica)

Si tratta di un evento unico per la quantità e la qualità degli studiosi coinvolti e di rilevanza mondiale per le nazionalità partecipanti: ci saranno rappresentanti di prestigiose Università quali Harvard, Oxford, Princeton, Sorbonne che ospitano importanti centri di studi bizantini. Il Congresso di Studi Bizantini, che vede la sua nascita nel 1924, si svolge ogni cinque anni ed è stato ospitato solo due volte in Italia (nel 1936 a Roma e nel 1951 a Palermo)

Ospitarlo a Venezia, la città definita “Quasi alterum Byzantium” per il suo storico legame con l‘Impero Bizantino, e la “porta” dei Greci in Occidente, è un’importante occasione per rafforzare il legame tra il territorio, le sue origini e la sua storia. Il congresso si aprirà il 22 agosto al Teatro la Fenice, proseguirà a Venezia nella sede del Campus Economico di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia e nella giornata del 25 agosto si svolgerà presso il Complesso del Beato Pellegrino e al Palazzo Liviano all’Università di Padova.

 

Qual è il significato di un convegno così importante sul mondo bizantino in una città come Venezia?

Risponde Alessandra Bucossi, docente di Civiltà bizantina e membro del Comitato Organizzatore del 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini:

” Venezia è l’erede e la custode dell’identità bizantina in Occidente. La storia della Serenissima e quella di Costantinopoli si intrecciano dal Medioevo ai nostri giorni e, ancora oggi, Venezia ospita capolavori di maestranze bizantine, per esempio, i mosaici di San Marco (cattedrale la cui struttura fu ispirata dalla Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli) e le spoglie preziosissime della capitale dell’Impero Bizantino dai tempi della Quarta Crociata (1204), come per esempio la famosa quadriga di cavalli. È a Venezia che il Cardinale Bessarione affida la sua ricca collezione di manoscritti a pochi anni dalla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi (1453), perché considera la Serenissima “Quasi Alterum Byzantium”, quasi una seconda Bisanzio. Con questo gesto il Bessarione salvò l’eredità culturale greca che è patrimonio dell’umanità: l’ingegno greco, la sua letteratura, la sua filosofia, i suoi capolavori.”

 

GLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO  A VENEZIA

 

LE MOSTRE

Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia: manoscritti, testi e carte
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Salone Sansoviniano 23-28 agosto 2022 (chiusa il 26 agosto).Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra mira a riportare alla luce manoscritti e carte, conservati in Marciana, che raccontino del legame tra Cipro e Venezia, che dominò sull’isola per oltre un secolo (1473-1571). Sono esposti 32 pezzi di epoca medievale e rinascimentale.

Bessarion’s Book in Defense of Plato: Among the Papers of the Last Byzantine Philosopher
Venezia, Musei Civici – Museo Correr 24 agosto – 31 ottobre 2022. Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra illustra l’importanza dell’eredità intellettuale greca per il Rinascimento, indagando il ruolo del Cardinale Bessarione e altri dotti bizantini.

 

GLI INCONTRI

Bessarion’s Literary Heritage: Textual Developments and Intellectual Journeys
Mercoledì 24 agosto 2022, dalle 10 alle 13.
Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, Castello 3412, Sala del Capitolo
Con la partecipazione di Gianmario Cattaneo, Isabel Grimm-Stadelmann, Sergei Mariev, John Monfasani e Peter Schreiner

Tradurre in italiano la letteratura demotica tardobizantina: perché, per chi?
Venerdì 26 agosto 2022, dalle 17.30 alle 20.
Ateneo Veneto, Campo San Fantin, San Marco 1897 
Workshop organizzato da Caterina Carpinato, coordinato da Margherita Losacco, con la partecipazione di Tommaso Braccini, Gianna Carbonaro, Cristiano Luciani, Marco Riccobon, Luigi Silvano e Francesca Vuturo

Riapertura Museo Fortuny

L’8 marzo 2022 riapre a Venezia Palazzo Pesaro degli Orfei, magico scenario del genio creativo di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie, musa ispiratrice Henriette Nigrin.

A due anni dall’Acqua Granda la casa-atelier dell’artista, che all’inizio del ‘900 scelse Venezia per le sue eclettiche sperimentazioni, viene restituita alla sua memoria e alla città, e diventa museo permanente.

Il gotico palazzo veneziano che fu dimora e laboratorio di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871, Venezia 1949) e della musa, moglie e sodale Henriette Nigrin, luogo di riferimento agli inizi del Novecento dell’élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia, riapre le porte, dopo i necessari interventi conservativi al piano terra (fortemente danneggiato dall’Acqua Granda nel novembre 2019) e il riallestimento complessivo dei piani nobili, con un nuovo destino: non più solamente spazio espositivo temporaneo, ma un museo permanente, in cui Mariano Fortuny e il suo universo di luce e innovazione tornano protagonisti.

I consistenti lavori di ripristino e messa in sicurezza, seguiti dal Comune di Venezia e dall’Ufficio tecnico e Manutenzioni della Fondazione Musei Civici di Venezia e finanziati tramite Art Bonus grazie all’importante contributo del marchio leader PAM Panorama, hanno infatti permesso il restauro del Portego cui si accede da Campo San Beneto, con la riorganizzazione completa dei servizi di accoglienza. Nel contempo si è potuto ripensare l’allestimento degli ambienti di Palazzo Pesaro degli Orfei in senso filologico, con la restituzione delle sale alla memoria e alla geniale e talentuosa vita dell’artista spagnolo – di cui si sono celebrati i 150 anni dalla nascita nel 2021 – e con la riapertura ai piani nobili delle meravigliose polifore (finestre multiple, divise da colonnine o da pilastrini in un numero indefinito di aperture), punto focale dell’architettura del Palazzo, ora pienamente valorizzata, e fonte di luce naturale modulata in base alle necessità.

Il percorso espositivo, di straordinaria suggestione, è stato curato dal Maestro Pier Luigi Pizzi, regista, scenografo e architetto di fama internazionale con Gabriella Belli e Chiara Squarcina ed il supporto di Massimo Gasparon per le complesse scelte illuminotecniche.

Un’autentica immersione nell’atmosfera di un luogo rinomato e centrale per la Venezia del tempo, così come testimoniata da tante fotografie d’epoca che hanno immortalato alcuni di questi ambienti, permettendo di cogliere gusti, presenze, accostamenti, rimandi e relazioni tra personaggi, oggetti, creazioni, arti e saperi. Il retroterra moresco, la cultura classica, le influenze orientali, il mito e il mondo wagneriano, i suoi molteplici interessi e passioni; e poi dipinti suoi e del padre, scenografie teatrali e invenzioni illuminotecniche, meravigliosi abiti e incredibili tessuti frutto del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici, opere della collezione personale, documenti e brevetti, testimonianze degli artisti e degli amici che al tempo giungevano a Venezia, convivono e trovano nuova luce nel Palazzo veneziano, visitabile tutto l’anno con il nuovo percorso permanente e sede espositiva di mostre temporanee dedicate alla contemporaneità.

Intanto, nella tradizione del luogo in passato votato all’arte contemporanea, l’inaugurazione del Museo – festeggiata il 12 e il 13 marzo con due giorni straordinari a ingresso gratuito con prenotazione – sarà l’occasione per presentare per la prima volta al pubblico, in esposizione temporanea, l’eccezionale donazione ricevuta dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia, di un nucleo di opere di artisti americani di primo piano della Raccolta Panza di Biumo: un omaggio in memoria di uno dei più importanti collezionisti del Novecento.

Quando Mariano Fortuny y Madrazo – figlio d’arte di formazione internazionale appartenente a una delle famiglie più rinomate del panorama artistico e culturale della Spagna del XIX secolo, stabilitosi a Venezia ormai da una decina d’anni – entrò per la prima volta a Palazzo Pesaro degli Orfei nel 1898, l’edificio, la più vasta costruzione del tardo gotico fiorito veneziano, era in stato di degrado e decadenza. Mariano ne rimase affascinato e nel giro di una decina d’anni riuscì a riportarlo al suo splendore, ridando equilibrio e proporzione alla
struttura. Ben presto il palazzo tra Campo San Beneto e Rio Michiel divenne la sua dimora, la sede delle sue sperimentazioni artistiche e scenotecniche, uno straordinario atelier, condotto insieme a Henriette Nigrin, e il salotto privilegiato dell’élite culturale veneziana e internazionale.

Un artista multiforme, eclettico, instancabile; un talentuoso ingegno aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo; un abile imprenditore capace di porre la propria creatività in svariate discipline artistiche: la pittura, la scultura, l’incisione, la fotografia, il teatro, l’illuminotecnica, il design, la moda, la creazione di tessuti per l’arredamento. Mariano Fortuny è tutto ciò. Inventa processi produttivi, crea nuovi materiali, progetta strumenti tecnici di cui deposita marchi e brevetti: ed è questo mondo, in cui si mescolano influssi, idee e materiali, a rivivere ora nel nuovo allestimento del Museo di Palazzo Fortuny, edificio donato nel 1956 dalla vedova Henriette al Comune di Venezia, con lo scopo di essere utilizzato perpetuamente come “centro di cultura in rapporto con l’arte”, conservando nel salone del primo piano le caratteristiche e gli oggetti “di ciò che fu lo studio preferito di Mariano”.

Ora, per la prima volta, oltre il novanta per cento dei materiali relativi a Mariano Fortuny di proprietà delle collezioni civiche veneziane o custoditi in comodato, come i preziosi tessuti antichi della Fondazione di Venezia, sono esposti tutti insieme, in un coinvolgente percorso che unisce l’emozione della casa e degli ambienti vissuti, alla presenza di sale tematiche dal sapore più museale, fino ad un affondo – al secondo piano del palazzo, reso anch’esso eccezionalmente accessibile ai visitatori a partire dal mese di giugno – tra oggetti e strumenti del fare laborioso e innovativo di Mariano.

Al primo piano del Palazzo torna dunque pienamente visibile – scenario perfetto di probabili incontri mondani – il fascinoso e inaspettato ciclo parietale di ben 140 metri quadrati con cui Mariano, con l’artificio del trompe l’oeil e un’armoniosa stesura di colori, aveva dato vita a un illusorio giardino incantato, con figure allegoriche, satiri e animali esotici. Allo stesso modo si può ammirare contestualizzato tra due pareti di suoi bozzetti di scena e alcune copie da Tiepolo, il modello del Teatro delle Feste progettato da Fortuny – mai realizzato – per l’Esplanade des Invalides nel 1910, con la collaborazione di Gabriele d’Annunzio e l’Architetto francese Lucien Hesse.

Lungo l’immenso Portego, illuminato discretamente dalle meravigliose polifore, tra un susseguirsi di tessuti fiabeschi, originalissime lampade da lui progettate e ispirate ai pianeti, quadri, mobili e oggetti – proprio come documentato nelle foto del tempo – si ricordano le origini spagnole di Mariano e il mondo intellettuale e artistico dei Madrazo e dei Marsal, ma anche la produzione pittorica dell’artista e del padre, ottimo pittore, con un ciclo di piccoli dipinti di paesaggio allestiti nel grande armadio-vetrina disegnato da Mariano, il tutto frammisto ai ritratti e alle molte opere ispirate da Henriette: il viso, i capelli, le pose.
Stupiscono nel loro scenografico accostamento i preziosi velluti stampati su invenzione di Mariano, con motivi di ispirazioni soprattutto rinascimentale, ma anche il modello originale del monumentale corredo funerario per il quattordicesimo duca di Lerma, caduto nella guerra civile spagnola – ove spicca un’eccezionale dalmatica in velluto nero stampata in oro e argento – e i costumi di scena realizzati da Mariano per l’Otello di Giuseppe Verdi. L’opera fu rappresentata a Venezia, nel cortile di Palazzo Ducale il 18 agosto 1933 con le scenografie e i costumi di Mariano Fortuny, la compagnia di Kiki Palmer e la regia di Pietro Sharoff.

Nell’infilata delle salette laterali emergono alcuni temi forti del mondo e della vita dell’artista spagnolo che aveva fatto di Venezia e di questo edificio l’epicentro della sua straordinaria esistenza. Innanzitutto il suo studio di pittore ricreato come in un set, con il suo cavalletto, le prove di nudo, diversi modelli ed esempi anatomici e i colori da lui stesso brevettati (ben 46 tempere e 4 preparatori): tutti materiali conservati negli archivi e nei depositi della Fondazione Muve.

Quindi le copie dall’antico fondamentale esercizio e fonte di conoscenza e ispirazione per un pittore -Tiepolo, Tintoretto, Goya ecc – e la passione per Wagner, con i quadri ispirati alle sue opere dal Parsifal a L’Anello del Reno e i bozzetti delle scene e dei costumi progettati per la prima assoluta di Tristano e Isotta alla Scala di Milano. È indubbiamente l’amore per la musica del compositore tedesco e per la sua idea di opera d’arte totale che porta Fortuny a interessarsi alla scenografia, alla pittura teatrale e alla illuminotecnica, fino alla rivoluzionaria invenzione della “Cupola”, con cui porterà luce indiretta e diffusa, cieli colorati e nuvole, nei teatri di tutta Europa.

La fotografia, altro campo di interesse, ci dà conto dei luoghi frequentati da Mariano, in particolare Parigi e Venezia, ma c’è anche molta Grecia ed Oriente, e degli amici e protagonisti di quei giorni: Mario De Maria, Cesare Laurenti, Ettore Tito, Pompeo Gherardo Molmenti, Lino Selvatico, Felice Casorati, Giovanni Boldini, Auguste Rodin, Ignacio Zuloaga, Adolphe Appia, Arturo Toscanini, Giuseppe Giacosa, Gabriele D’Annunzio, Hugo von Hofmannsthal, Marcel Proust, Eleonora Duse, Loïe Fuller, Isadora Duncan, Sarah Bernhardt, Emma Gramatica, José María Sert y Badía, la Marchesa Casati Stampa, Consuelo Vanderbilt e molti altri ancora.

Armi e armature spagnole, così come i meravigliosi vetri di Murano sono tra le sue gioie collezionistiche, qui rievocate anche con opere dei Musei Civici non appartenenti alla collezione familiare di fatto dispersa; ma è la sala della moda – lo showroom riservato all’élite femminile più in vista – a far rivivere l’atmosfera autentica della casa-atelier.

Sfilano, tra giochi di veli, gli scialli Knossos e il famosissimo Delphos: l’abito di seta plissé creato in sodalizio con Henriette, che tutte le dive vorranno indossare.

Il percorso potrebbe concludersi qui, ma a partire dal mese di giugno, con apposite guide e su prenotazione, sarà possibile accedere anche al secondo piano del palazzo e sarà un’ulteriore scoperta e un autentico regalo per gli appassionati della cultura di inizio Novecento e dell’universo Fortuny, per i curiosi e per tutti i veneziani che – entrando gratuitamente nei Musei Civici – potranno tornare più e più volte e fare nuove scoperte in ogni occasione.

Al secondo piano infatti troviamo gli atelier di Mariano, tutte le sue abilità e i suoi saperi, le sue arti: il dietro le quinte delle sue creazioni. Ci sono la stampa e la tipografia, con i torchi, le incisioni, le sue produzioni e quelle altrettanto mirabili del padre y Marsal, e le opere collezionate dalla famiglia come le incisioni di Goya, Tiepolo, Piranesi. Quindi il laboratorio tessile di abiti e di stoffe, con anche l’importante collezione di abiti e tessuti antichi della madre, le matrici originali per la stampa e i modelli per il taglio; il teatro, con i palchi lignei realizzati da Mariano per provare i giochi di luci e gli effetti scenici. Lì accanto il laboratorio di fotografia, con le attrezzature sperimentali che lo porteranno a brevettare una speciale carta fotografica e, infine, l’attività pittorica e gli amati libri. Anche lo studio-biblioteca di Mariano, immortalato in tante foto del tempo, sarà per la prima volta accessibile al pubblico. Affascinante scoperta, con i mobili da lui progettati, i ritagli e le curiosità conservate, gli schedari rivestiti, i suoi ricordi più personali.

Foto © Massimo Listri

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

#Venezia78. “Madres paralelas” di Almodóvar

Penélope Cruz e Almodóvar, un sodalizio storico perfetto fatto di simbiosi ed amore per il cinema.

Primo film in concorso, per molti un capolavoro che si candida da subito tra i possibili vincitori di Venezia 78.

Madres paralelas parla di maternità, ma anche di madri imperfette. Di paure, di conflitti mai risolti. Parla delle vittime della guerra civile spagnola.

È un film che fa i conti con la storia, che parla dei danni del regime di Franco e delle colpe del passato. Una riflessione importante sui desaparecidos spagnoli.

Il film inizia con Janis (Penélope Cruz) che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola.

Madres paralelas parla degli antenati e dei discendenti. Della verità  sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro: Janis, Ana (Milena Smit), e la madre di Ana (Aitana Sánchez-Gijón), una madre egoista, priva di istinto materno, come lei stessa confesserà.

Al centro della storia, il rapporto tra tre donne che si incontrano in una stanza d’ospedale prima che due di loro partoriscano. Janis, una donna di mezza età, è felice ed emozionata prima del parto; Ana invece è un’adolescente spaventata e traumatizzata dalla sua futura maternità; e Teresa, la madre di Ana.

Quando restano sole, Janis cerca di trasmettere ad Ana tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Entrambe sono in una gravidanza non attesa, e saranno delle madri single. Quando Janis le dice che “non se ne pente”, Ana invece le confessa che le dispiace.

Almodóvar commenta: Come narratore, in questo momento sono le madri imperfette quelle che più mi ispirano. Sono madri molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia.

Per strane circostanze, Janis è costretta a vivere in piena contraddizione tra la verità storica (il suo bisnonno sepolto in una tomba) e la sua verità più intima, legata alla figlia. Il suo dilemma morale è al centro della storia, e rende Janis un personaggio complesso, generoso, contraddittorio e persino meschino. È un personaggio molto difficile da interpretare perchè ha sempre più di un volto, fino a quando il suo senso di colpa e la vergogna provocata dalla menzogna in cui vive, la fanno esplodere.

Nonostante tutti questi elementi appartengano al genere melodrammatico, ho deciso fin dalla sceneggiatura e dalla messa in scena che Madre paralelas sarebbe stato un dramma intenso e contenuto, difficile da interpretare, e con una protagonista che magari non è un modello da seguire, ma che mi ha attratto proprio per questo.

È il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato fino ad ora, sia con me che senza di me. E probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido, come sempre Penélope ha dato il massimo. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis.

Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijon e Israel Elejade.

Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica.

Diana Barrows

#Venezia78. Un grande Festival “in sicurezza”

Alberto Barbera: “Calcolata prudenza”
Tanta voglia di ripresa e partecipazione.

Il capo dello Stato Mattarella presente alla serata inaugurale della 78esima edizione della Mostra, serata in cui è stato attribuito al regista, attore e sceneggiatore Roberto Benigni il Leone d’oro alla carriera.

Standing ovation per Benigni che nel ricevere il Leone dichiara: “Il mio cuore è colmo di gioia e gratitudine. È un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”. Inoltre rivolto al capo dello stato: “Presidente Mattarella rimanga qualche anno in più perché ci porta fortuna”. Infine dedica il premio alla sua musa ispiratrice di sempre, Nicoletta Braschi con una frase commuovente: “Misuro il tempo con te o senza di te”.

Dopo la premiazione, la 78esima edizione della Mostra si apre con il film di Pedro Almodóvar ‘Madres paralelas’. Il regista presente in sala con le due protagoniste Penélope Cruz e Milena Smit ed il ministro della Cultura spagnolo Miquel Iceta.

Le misure anti Covid-19 del Festival

Anche in questa edizione purtroppo, un muro si erge lungo tutto il perimetro esterno della sala grande ed impedisce di fatto la visione da parte del pubblico sul red carpet. Questa è una delle misure anti Covid-19 che la Biennale di Venezia ha elaborato, in accordo con le autorità competenti, con l’obiettivo di garantire la piena sicurezza per tutti i numerosi accreditati ed il pubblico della Mostra.

Obbligo del Green Pass

Per entrare nell’area della Mostra e delle sale al Lido e a Venezia è obbligatorio avere e presentare a chiunque sia preposto a effettuare il controllo, il Green Pass o certificazione equivalente, che deve attestare un risultato negativo al Covid-19.

HUB per tamponi rapidi

Grazie alla collaborazione ed il supporto della CROCE ROSSA, presso le aree della Mostra sono disponibili postazioni per effettuare tamponi rapidi antigenici.

Prenotazioni obbligatorie

– La prenotazione del posto a sedere in sala è obbligatoria ed occorre rispettare il posto assegnato. Le sale hanno una capienza ridotta e si è creata una “corsa alla prenotazione” però sono disponibili numerose repliche.

– Per gli accreditati è obbligatoria anche la prenotazione per le conferenze stampa.

Alberto Barbera, direttore della Mostra: Nelle previsioni di tutti, l’autunno 2021 dovrebbe essere il momento della tanto desiderata ripartenza, più volte rinviata tra lo sconcerto generale. Non ne siamo più così sicuri, pur se ci sostiene una grande fiducia nella scienza e nella capacità umana di reagire anche alle peggiori disgrazie. Da qui la decisione di realizzare in presenza e con ancora maggior convinzione dell’annus horribilis che ci ha preceduto…Lo faremo all’insegna, ancora una volta, di una calcolata prudenza, affrettandoci lentamente, come suggeriva il sommo imperatore Augusto. Cioè, senza indugi, ma con cautela.

Alle nostre spalle, premono per tornare a vedere la luce dei proiettori i film di due stagioni: quelli terminati poco prima o durante il confinamento della primavera 2020, e quelli che hanno trovato la forza e il coraggio per essere realizzati durante il secondo, inatteso (e assai più lungo) periodo di lockdown.

Molto numerosi – più del consueto: come se la pandemia fosse servita a stimolare la creatività e far salire il livello della qualità -…

La ricomparsa in forze del cinema americano, con il consueto contorno di star e beniamine/beniamini del pubblico, è un altro segnale della volontà di tutti di mettere fine al lungo periodo di astinenza cui ci aveva costretti sinora la pandemia…

Nell’insieme, mi sento di poter affermare che il programma di questa 78.a Mostra sia la prova della straordinaria vitalità del cinema contemporaneo. Lungi dall’essere stato messo al tappeto dal Coronavirus e dalla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare radicalmente le regole del gioco con le quali abbiamo convissuto per tutto il suo primo secolo di vita, il cinema continuerà a stupire, meravigliare, coinvolgere e commuovere.

Diana Barrows & Enrico Marotta

La 78. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

Dall’1 all’11 settembre 2021, queste le date della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera.
Sono quattro le sezioni della selezione ufficiale:
Venezia 78 – Concorso internazionale di un massimo di 21 lungometraggi in prima mondiale
Fuori Concorso – Lavori di autori affermati, film nei quali la dimensione spettacolare si accompagna a forme di originalità espressiva e documentari
Orizzonti – Dedicato a film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive e include la sezione non competitiva Orizzonti Extra
Biennale College Cinema – Laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di lungometraggi a micro-budget, aperto a team di registi e produttori di tutto il mondo.
Qui la lista completa dei film in concorso per ogni sezione:

→ Venezia 78

MADRES PARALELAS
Regia: Pedro Almodóvar

MONA LISA AND THE BLOOD MOON
Regia: Ana Lily Amirpour
 
UN AUTRE MONDE
Regia: Stéphane Brizé
 
THE POWER OF THE DOG
Regia: Jane Campion
 
AMERICA LATINA
Regia: Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo
 
L’ÉVÉNEMENT
Regia: Audrey Diwan
 
COMPETENCIA OFICIAL
Regia: Gastón Duprat, Mariano Cohn
 
IL BUCO
Regia: Michelangelo Frammartino
 
SUNDOWN
Regia: Michel Franco
 
ILLUSIONS PERDUES
Regia: Xavier Giannoli
 
THE LOST DAUGHTER
Regia: Maggie Gyllenhaal
 
SPENCER
Regia: Pablo Larraín
 
FREAKS OUT
Regia: Gabriele Mainetti
 
QUI RIDO IO
Regia: Mario Martone
 
ON THE JOB: THE MISSING 8
Regia: Erik Matti
 
ŻEBY NIE BYŁO ŚLADÓW (LEAVE NO TRACES)
Regia: Jan P. Matuszyński
 
KAPITAN VOLKONOGOV BEZHAL (CAPTAIN VOLKONOGOV ESCAPED)
Regia: Natasha Merkulova, Aleksey Chupov
 
THE CARD COUNTER
Regia: Paul Schrader
 
È STATA LA MANO DI DIO
Regia: Paolo Sorrentino
 
VIDBLYSK (REFLECTION)
Regia: Valentyn Vasyanovych
 
LA CAJA
Regia: Lorenzo Vigas

→ Fuori Concorso

IL BAMBINO NASCOSTO
Regia: Roberto Andò
 
LES CHOSES HUMAINES
Regia: Yvan Attal
 
ARIAFERMA
Regia: Leonardo Di Costanzo
 
HALLOWEEN KILLS
Regia: David Gordon Green
 
LA SCUOLA CATTOLICA
Regia: Stefano Mordini
 
OLD HENRY
Regia: Potsy Ponciroli
 
THE LAST DUEL
Regia: Ridley Scott

DUNE
Regia: Denis Villeneuve

LAST NIGHT IN SOHO
Regia: Edgar Wright
 
LIFE OF CRIME 1984-2020
Regia: Jon Alpert

TRANCHÉES
Regia: Loup Bureau

VIAGGIO NEL CREPUSCOLO
Regia: Augusto Contento

REPUBLIC OF SILENCE
Regia: Diana El Jeiroudi

HALLELUJAH: LEONARD COHEN, A JOURNEY, A SONG
Regia: Daniel Geller, Dayna Goldfine

DEANDRÉ#DEANDRÉ. STORIA DI UN IMPIEGATO
Regia: Roberta Lena

BECOMING LED ZEPPELIN
Regia: Bernard MacMahon

DJANGO & DJANGO
Regia: Luca Rea

ENNIO
Regia: Giuseppe Tornatore

EZIO BOSSO. LE COSE CHE RESTANO
Regia: Giorgio Verdelli

SCENES FROM A MARRIAGE (TUTTI I 5 EPISODI)
Regia: Hagai Levi

PLASTIC SEMIOTIC
Regia: Radu Jude

LIANG YE BU NENG LIU (LA NOTTE)
Regia: Tsai Ming-liang

SAD FILM
Regia: Vasili

→ Orizzonti

ATLANTIDE
Regia: Yuri Ancarani

MIRACOL
Regia: Bogdan George Apetri

PILIGRIMAI (PELLEGRINI)
Regia: Laurynas Bareisa

IL PARADISO DEL PAVONE
Regia: Laura Bispuri

PUBU (THE FALLS)
Regia: Chung Mong-hong

EL HOYO EN LA CERCA
Regia: Joaquín del Paso

AMIRA
Regia: Mohamed Diab

À PLEIN TEMPS
Regia: Eric Gravel

CENZORKA (107 MADRI)
Regia: Peter Kerekes

VERA ANDRRON DETIN (VERA SOGNA IL MARE)
Regia: Kaltrina Krasniqi

LES PROMESSES
Regia: Thomas Kruithof

BODENG SAR (WHITE BUILDING)
Regia: Kavich Neang

WELA (ANATOMIA DEL TEMPO)
Regia: Jakrawal Nilthamrong

EL OTRO TOM
Regia: Rodrigo Plá, Laura Santullo

EL GRAN MOVIMIENTO
Regia: Kiro Russo
 
ONCE UPON A TIME IN CALCUTTA
Regia: Aditya Vikram Sengupta
 
NOSORIH (RINOCERONTE)
Regia: Oleh Sentsov

TRUE THINGS
Regia: Harry Wootliff
 
INU-OH
Regia: Masaaki Yuasa

Biennale College Cinema

AL ORIENTE
Regia: José María Avilés

LA TANA
Regia: Beatrice Baldacci

NUESTROS DÍAS MÁS FELICES
Regia: Sol Berruezo Pichon-Rivière

LA SANTA PICCOLA
Regia: Silvia Brunelli

THE CATHEDRAL
Regia: Ricky D’Ambrose
 
MON PÈRE, LE DIABLE
Regia: Ellie Foumbi

LAVRYNTHOS
Regia: Fabito Rychter, Amir Admoni

Tutte le informazioni sono reperibili qui oppure sul sito della Biennale: www.labiennale.org

Bakarò

Bakarò – Osteria & Co., in Campo Santa Margherita a Venezia, è un ristorante che propone i migliori piatti tipici della tradizione veneziana. Il locale nasce nel 2017 dove prima sorgeva l’antico panificio Carlon, con l’intento di esaltare e far conoscere il patrimonio culinario della città lagunare. I piatti tipici proposti dal Bakarò sono preparati secondo le ricette di una volta, ma elaborati, rivisitati ed impiattati in chiave nuova, moderna, pur mantenendo intatta l’essenza tradizionale del piatto stesso. La tradizione veneziana è esaltata nel menù tanto quanto nell’atmosfera: il ristorante conserva infatti gli arredi antichi ed il vecchio allestimento, autentico e unico, del Panificio Carlon, edificio secolare della tradizione cittadina di Venezia. Sui muri dell’odierno Bakarò si notano inoltre i segni lasciati dal forno del panificio, dove un tempo si preparava il pane.

Bakarò è il locale perfetto per chi desidera gustare un pranzo o una cena tradizionali, ma è l’ideale anche per chi cerca un’alternativa di qualità ai piatti più classici. Nel contesto giovane e dinamico di Campo Santa Margherita a Venezia, Bakarò propone infatti hamburger artigianali di alta qualità e, di sera, diventa cocktail bar con drink ricercati, in un menù sempre aggiornato che segue le stagionalità degli ingredienti.Nato in un contesto antico, nel cuore di Venezia, dove si respira la tradizione più autentica, oggi Bakarò è un porto sicuro per gli abitanti della città e un’alternativa nuova per chi cerca un’esperienza diversa. Se cercate un ristorante dove mangiare bene a Venezia, non potete perdere il Bakarò e la sua inimitabile cucina tradizionale.

Impronta

Il nostro imperativo, è di riuscire a soddisfare i gusti di tutti ed il nostro menù nasce per coccolare ciascuno di voi. L’obiettivo del locale “Impronta”,  è quello di lasciare una vera e propria “impronta” dell’offerta gastronomica in città, grazie alla grande versatilità della formula che varia da caffetteria a ristorante, con piatti unici per un pasto veloce, ma anche primi e secondi piatti gustosi o insalatone.
Nel primo pomeriggio si preparano te’ ed infusi, poi gli aperitivi fino all’ora di cena quando, l’impronta indossa il suo vestito più elegante presentando proposte creative con impiattamenti ben studiati.
Al menù standard si affianca quello stagionale dello chef e quello giornaliero. Dopo i dessert della casa, sono i liquori, i cocktail e la musica lounge a creare l’atmosfera giusta per la seconda serata nella magica Venezia.

Al Grill

La proposta di “Al grill” è di un menù selezionato dove la carne la fa da padrone. Tutta la carne da loro proposta è frutto di una ricerca scrupolosa e attenta con prove e assaggi di vari fornitori italiani e esteri. In particolare Austriaci.
Tutti i prodotti sono comprati all’origine e solo da carni di prima scelta.
Propongono dalla classica costata con l’osso a T alla grigliata mista, come proposte alternative come la costata Tomahawk o la Picanha.
Su richiesta il personale è disponibile nel taglio della carne davanti al tavolo. Servizio omaggio per tutti coloro che lo desiderano.

A Venezia con la frase “ndemo a magnar un cicheto” si intende andiamo a mangiare uno spuntino, in tutti i locali storici veneziani che si rispettano si trovano molti tipi diversi di cicheti, di vari origini e gusto. Lo chef di “Al grill” si sbizzarrisce nella preparazione quotidiana di cicheti: dai classici al pesce come baccalà mantecato o con le sarde, oppure le varie tipologie di polpette di carne, verdure o con vari aromi,  mozzarelle in carrozza, melanzane fritte, con formaggi, con affettati o con verdure … e chi ne ha più ne metta.
La voce gira e la gente comincia a conoscere la qualità del cibo e anche gli orari classici di aperitivo prima di pranzo  o cena si riempiono di gente del posto o turisti che vengono a bere un “ombra di vino” con un buon cicheto.

Ca’ Dolfin

Ca’ Dolfin è un’eccellente ristorante per qualità (e quantità) del cibo, del vino e per il superlativo servizio offerto con cortesia e professionalità di alto livello. Gli ingredienti di alta qualità ed i piatti altamente digeribili e abbondanti ti accompagnano in un viaggio gastronomico superbo. Il prezzo giusto compensa il fatto che il locale sia piccolino seppur carino, con possibilità di cenare su alcuni tavolini nella piazzetta adiacente. Il personale molto cordiale e preparato vi aiuterà a scegliere tra i tanti piatti per poter passare a Venezia un ottimo pranzo o cena.

La Piazza

Situato nel cuore di Venezia, a pochi passi da Piazza San Marco, vi invitiamo a gustare la nostra premiata autentica cucina italiana. La Piazza è la migliore esperienza culinaria veneziana. Le specialità includono piatti tradizionali veneziani, carni alla griglia, pesce alla griglia; pasta fatta in casa; pizze; insalate fresche e zuppe fatte in casa; un’ampia varietà di dessert; e pane fatto ogni giorno da noi. Il nostro ristorante offre interni moderni e rilassanti. Forniamo a tutti i nostri clienti posti a sedere al interno e all esterno in modo da poter gustare i pasti tutto l’anno. Siamo aperti a pranzo e cena tutti i giorni dalle 11:00 alle 24:00!

Vorremmo cogliere l’occasione per darvi il benvenuto nel nostro ristorante. Vi garantiamo il cibo più fresco consegnato quotidianamente e preparato al vostro piacimento. Possiamo preparare dei pasti specifici sul richiesta.Serviamo pasti sia all interno che all esterno e la nostra attenzione è rivolta al servizio.
La Piazza offre piatti vegetariani e anche piatti senza glutine!

Ristorante Wistèria

Al Ristorante Wisteria riscoprite la purezza dei sapori dei prodotti più genuini. Il nostro menu é un itinerario fresco e autentico di eccellenze gastronomiche che, nel rispetto della disponibilità stagionale, vi accompagnerà dall’antipasto fino al dolce. Il pane, la pasta fresca e i dolci nascono nella nostra cucina. Il nostro ristorante é con giardino con vista canale a Venezia e con i tavoli all’ombra di un glicine. Amiamo il design e il comfort e con il recente restauro abbiamo scelto di mantenere le caratteristiche originali delle sale interne come per esempio il calore delle travi a vista.

Nel 1992 Andrea lavora col papà Sergio, detto Cavicchi,
e la mamma Luigina, in un tipico bar familiare veneziano. C’è una sala con biliardo. Max è iscritto all’università, ma spesso scambia quella sala per una biblioteca. Qui si incontrano. Nel 2000 aprono il loro primo locale, una birreria con piccola cucina. Oggi, dopo molte e diverse esperienze nel campo della ristorazione, sono ancora amici e soci e ricominciano con un nuovo progetto.

Al Squero

Innanzitutto il desiderio di vivere un diverso rapporto con la città in cui sono nato e dove abito, di dar spazio, attraverso questo nuovo lavoro, al mio interesse per il mondo della viticoltura e del vino, di
misurarmi con una “sfida” personale: creare in città un ulteriore luogo dove la gente possa bere un bicchiere di vino e mangiare un buon “cicchetto” a un costo contenuto, in un ambiente piacevole, con la possibilità di stare seduta per chiacchierare.

Ho arredato questo nuovo locale per aprire l’unica osteria a Venezia che si trova esattamente dinanzi allo storico squero di San Trovaso. Non c’è altro locale in città che permetta di bere un bicchiere di vino e di ritrovarsi con gli amici avendo di fronte lo scenario della costruzione o del restauro delle gondole che si può ammirare direttamente dalla vetrina dell’osteria.

Ora rimane a voi il compito di verificare, con la visita all’ “Osteria al squero”, se questo mio progetto si è realizzato positivamente

Dimora Marciana

Dimora Marciana è una piccola ed elegante locanda situata in un antico palazzo veneziano nel cento storico della città. Come le più prestigiose case di Venezia, è decorata in stile veneziano con preziose tappezzerie in seta damascata, elementi decorativi d’epoca stucchi dorati e marmi originali che vi riporteranno indietro nel tempo, facendovi rivivere la suggestiva atmosfera della prestigiosa Serenissima di Venezia. Dimora Marciana si trova in una piccola e silenziosa calle, a soli pochi passi da Piazza San Marco, dove si possono ammirare La Basilica e il Palazzo dei Dogi, il Museo Correr e la Libreria Nazionale. Inoltre potrete scorgere il Ponte dei Sospiri e passeggiare per la Fondamenta delle Zattere, godendo della spettacolare vista della Laguna, e dei tanti ristoranti e bar in cui si può gustare un buon gelato. Grazie al nostro gentile staff, ad una colazione abbondante e alla location, vivrete un’esperienza emozionante, immersi nel sogno di una Venezia d’altri tempi ma senza rinunciare a comfort di qualità.

Il nostro staff vi augura un buon soggiorno!

Palazzo veneziano

Palazzo Veneziano, il nuovo hotel 4 Stelle Superior dal design antico e contemporaneo a Venezia, la destinazione più misteriosa al mondo.
Concedetevi un viaggio indietro nel tempo, all’interno di una continua contaminazione di forme incustodite e situazioni originali, abbracciati in una location storica ed esclusiva a Venezia. Antichi damaschi in 4 colori diversi, bronzo, vetro, pietre e materiali veneziani che arrivano dal passato sono stati assemblati in una nuova e originale alchimia contemporanea. Le 84 camere e spaziose suite esibiscono un lussuoso design informale con pavimenti in parquet, lampadari in vetro di Murano, marmi di Carrara, Corian e Cromoterapia per concedersi una vacanza indimenticabile.
Alcune su due piani, altre con Jacuzzi interna o esterna, terrazza privata con vista mozzafiato sulla laguna per una vacanza romantica e per soddisfare ogni desiderio dei nostri ospiti.

Progettato alla ricerca della perfezione assoluta sotto ogni punto di vista, Palazzo Veneziano offre una ricca e deliziosa colazione continentale a buffet con una grande varietà di prodotti di alta qualità. Per appagare ogni aspettativa, i due cortili interni e la spaziosa stanza “Leone” riflettono l’anima di trasformazione di Palazzo Veneziano, ideale per ospitare ricevimenti, matrimoni, eventi e qualsiasi tipo di festa dei nostri ospiti e visitatori.

Palazzo Veneziano, dove le antiche tradizioni incontrano le filosofie moderne, offre ininterrotta cura e attenzione agli ospiti e un sofisticato servizio 24 ore con uno staff multilingue, fresco e accogliente. Baciato dal sole direttamente sulla laguna, con 2 fermate dei vaporetti alle sue porte, Palazzo Veneziano si trova a Zattere, il luogo meglio collegato di Venezia, dove poter godere di una passeggiata al sole lungo gallerie e musei d’arte moderna, ristoranti e tipici bar veneziani. A pochi passi della Stazione Marittima Terminal Passeggeri, solo 1 fermata da Piazza San Marco e 2 fermate da Piazzale Roma terminal di trasporto, la posizione è ideale e facile da raggiungere.Palazzo Veneziano, una nuova esperienza che vi aspetta a Venezia.

Hotel Nani Mocenigo

L’Hotel Nani Mocenigo, è situato all’interno di un splendido esempio di arte Gotica Veneziana del XV° Secolo, elegantemente affacciato sul pittoresco Canale di San Trovaso ed immerso in uno dei “Sestieri” più caratteristici di Venezia. Il Palazzo, completamente ristrutturato, e caratterizzato da una importante facciata e da affreschi dei primi anni dell’ 800, conserva tutto lo splendore del suo nobile e centenario passato, dove lo stile veneziano si esalta nei suoi Lampadari di Murano, negli originali Pavimenti “Alla Veneziana” e nei preziosi tessuti ed arredi dei suoi Saloni e delle sue Stanze. L’hotel nani mocenigo sarà una bellissima esperienza nella stupenda città di Venezia.

Oltre il giardino

Oltre la porta c’è il giardino e nel giardino ci sono gli ulivi, la magnolia, la riva d’acqua e una quiete senza tempo che conquistò il cuore di Alma Mahler al punto da farle scegliere quella casa, quel verde e quel canale a due passi dalla Basilica dei Frari come sua dimora. Con lo stesso amore, gli attuali proprietari hanno trasformato la casa in un piccolo hotel di charme. Un luogo magico e segreto, nel cuore della città, che regala la sensazione più piacevole e rara che un ospite possa vivere a Venezia: quella di sentirsi come a casa. La colazione viene servita nell’accogliente salotto al pianoterra e, durante la bella stagione, in giardino. Il personale è gentile e disponibile, a disposizione per qualsiasi necessità: prenotazione ristoranti, concerti ed altri eventi oppure consigli pratici per vivere al meglio la città di Venezia.

Ca’ Maria Adele

Ca’ Maria Adele si trova a Dorsoduro, nel quartiere dell’arte contemporanea, a fianco alla chiesa della Madonna della Salute.
Ad una sola fermata di vaporetto da Piazza San Marco, incastonata in uno dei dieci scorci piu’ fotografati del pianeta in una location d’eccezione, le 12 stanze sono dedicate a chi vuole celebrare l’amore.
L’esclusività del luogo, lo stile eclettico degli interni, l’atmosfera rarefatta creano una magica complicità tra Ca Maria Adele e Venezia, creando un sodalizio indissolubile, come il sentimento a cui e’ dedicata.
Riconosciuto nel 2014 come il boutique hotel più romantico del mondo, crea una cifra stilistica che parla di romanticismo.

Charming house IQs

Charming house IQs: tre appartamenti suite di design contemporaneo nel cuore di Venezia, tra Rialto e San Marco, a due passi da Palazzo Ducale e il Ponte dei Sospiri. All’interno del gotico Palazzo Venier, gli elementi della tradizione si uniscono all’unisono con materiali innovativi e tecnologia d’avanguardia. Alla Charming House iQs si giunge attraverso il ponte privato di Palazzo Venier in Campiello Querini Stampalia o via acqua dal ponte privato sul canale Rio del Mondo Novo. L’acqua avvolge l’ospite nella magica atmosfera degli appartamenti di lusso vicino a Piazza San Marco, che godono di affaccio sui tipici canali veneziani e, all’interno, sulla corte privata con vera da pozzo mascaron e porticato con soffitto ligneo del Quattrocento. Si può cenare nella propria suite, dedicarsi alla lettura, ascoltare musica in salotto, farsi raggiungere dagli amici per uno spritz o uscire per ammirare le meraviglie dei luoghi nei dintorni.

Charming house DD724

Venezia, nel 2003 nasce il charming house DD724, seguito poco più tardi dalla Charming House DD694, entrambi battezzati con gli acronimi dell’indirizzo. Totalmente rinnovati nel 2014, il DD724 e il DD694 ospitano poche camere, ognuna con la propria personalità, caratterizzate da travi a vista, caminetto, preziosi decori e arte contemporanea, soluzione ideale per chi cerca l’esclusività di un boutique hotel. Situate nella quiete del sestiere di Dorsoduro, le Charming House vi permetteranno di vivere nel contesto esclusivo tra le Gallerie dell’Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim, la collezione François Pinault a Punta della Dogana e i tipici canali veneziani.

Hotel Heureka

Dopo un piacevole riposo all’Hotel Heureka, con una deliziosa colazione gustata in giardino o nel nostro salottino, Venezia vi aspetta pronta ad accogliervi con le sue infinite possibilità e tutte le sfaccettature della sua inimitabile bellezza. Potrete trascorrere la vostra giornata nelle spiagge del Lido o esplorare l’isola di Murano, qualsiasi sia la vostra scelta, l’intera laguna vi accoglie. Al vostro rientro in Hotel, nel vostro Palazzo, potrete godere la quiete di fine giornata trascorrendo delle ore piacevoli nei nostri Piani Nobili, al bar o nella sala della musica. 10 stanze del nostro Hotel Heureka: in esse la storia e la tradizione di Venezia sono state preservate con cura durante il restauro e sono ora valorizzate da selezionati arredi e tessuti di design moderno.

Santa Croce Boutique hotel

Il Santa Croce Boutique Hotel è il modo migliore per immergersi completamente nella magia e nelle tradizioni della Serenissima.Preannunciato da un grazioso ed ampio giardino segreto, che regala ai propri ospiti una rarità per Venezia, dove potersi rilassare dopo una giornata passata tra calli e campielli.
Godrete della tranquillità e della quiete che offre la nostra posizione, partendo alla scoperta dell’incanto di una città unica, della sua laguna ricca di misteri e delle sue isole più belle: Murano, Burano e Torcello. Situato nel Sestiere di Santa Croce, nella zona più autentica della città proprio nel cuore della Venezia tradizionale, il Santa Croce Boutique Hotel vi permetterà di passeggiare e rilassarvi tra bellissime chiese e palazzi storici, dove poter toccare con mano la veracità e peculiarità della vita di Venezia e dei suoi abitanti.

Hotel Moresco

Un luogo discreto ed autentico ricco di suggestioni orientali arricchite da sorprendenti contaminazioni di stili e culture: l’Hotel Moresco vive lo spirito mediterraneo di Venezia, porta del Levante, rivisitandolo in chiave originalmente moderna. L’arredamento, i decori sono pensati per offrirvi un’esperienza tenacemente fuori dall’ovvio. Fin nei minimi dettagli. Alla fine inconfondibile, e indimenticabile. Il giardino interno dell’hotel moresco è una piccola oasi nascosta. Piccolo gioiello al riparo di vecchie mura, può allietare con la sua ombra le colazioni estive, o le piccole pause rigeneranti tra un’escursione e l’altra. Ma se vorrete dedicargli un intero pomeriggio di distensione e ozio, lo troverete comunque perfetto, con i suoi ampi spazi, il suo solarium, il suo bar.

#Venezia77. L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino

L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino

Leone d’oro a Nomadland, ma il vero vincitore di questa edizione è il festival stesso

Grande gioia ed emozione di Pierfrancesco Favino, all’assegnazione della Coppa Volpi come miglior attore per per la sua interpretazione nel film Padrenostro di Claudio Noce sugli anni di piombo. Durante la cerimonia di premiazione tenutasi al Palazzo del Cinema ha dichiarato … “Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita”, ha detto stringendo a sé la Coppa visibilmente emozionato.

NOMADLAND. Il film racconta di Fern (Frances McDormand) che dopo il crollo economico della sua città rurale in Nevada, carica i bagagli nel suo furgone e si mette sulla strada alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni.
L’assegnazione del Leone d’oro a Chloé Zhao (cineasta cino-americana, scoperta a Cannes nel 2017 e passata rapidamente da film indipendenti alla MARVELL), è stato tema di discussioni critiche in quanto il tema trattato sembra non aggiungere nulla di particolare rispetto a quanto è già stato esplorato più volte in modo magistrale in numerosi film.

Sconcerto ha suscitato la mancata giusta considerazione del più grande regista russo vivente, Andrej Končalovskij, che dopo due leoni d’argento, quest’anno poteva ambire al Leone d’Oro con la sua opera, Dorogie Tovarišči che rimane uno dei film più belli di questo festival.

Ci sono altri film importanti ma “non considerati”, o autori italiani che probabilmente avrebbero potuto vincere, molti film con molte donne, però anche questi disattesi ma, sappiamo che ogni festival ha la sua giuria con la propria personalità, nessun risultato è mai scontato, come abbiamo imparato negli anni…
L’importante è che La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica rimanga come sempre vivace terreno di discussione culturale che rende il cinema vivo e stimolante.

Un’edizione davvero straordinaria, fortemente voluta dalla Biennale di Venezia per lanciare un messaggio di ripartenza e speranza a tutto il mondo, non solo all’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento.

Per questo l’associazione culturale MostraLido di Venezia e la Fondazione Ente dello Spettacolo hanno deciso di premiare La BIENNALE, consegnando uno speciale Leone d’oro a Roberto Cicutto (presidente della Biennale di Venezia), Andrea Del Mercato (direttore generale della Biennale) e Alberto Barbera (direttore artistico della sezione Cinema):
Il premio intende riconoscere una scelta valorosa, che in principio poteva apparire temeraria e avventata: “Per aver voluto tracciare – si legge nella motivazione – una strada anziché limitarsi a seguirla. Nel 125esimo anniversario della sua Fondazione (1895-2020), la Biennale di Venezia ha saputo essere un esempio di cultura capace di dimostrare al mondo il volto dell’Italia migliore. Segno di un nuovo inizio, anche dopo 145 anni di storia”.

Di seguito i premi ufficiali ed alcuni dei premi collaterali che segnaliamo.

PREMI UFFICIALI – 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

VENEZIA 77

La Giuria di VENEZIA 77, presieduta da Cate Blanchett e composta da Matt Dillon, Veronika Franz, Joanna Hogg, Nicola Lagioia, Christian Petzold e Ludivine Sagnier, dopo aver visionato i 18 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film a:
NOMADLAND
di Chloé Zhao (USA)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
NUEVO ORDEN (NEW ORDER)
di Michel Franco (Messico, Francia)

LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:
Kiyoshi Kurosawa
per il film SPY NO TSUMA (WIFE OF A SPY) (Giappone)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
DOROGIE TOVARISCHI! (DEAR COMRADES!)
di Andrei Konchalovsky (Russia)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Chaitanya Tamhane
per il film THE DISCIPLE (India)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Vanessa Kirby
nel film PIECES OF A WOMAN di Kornél Mundruczó (Canada, Ungheria)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Pierfrancesco Favino
nel film PADRENOSTRO di Claudio Noce (Italia)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Rouhollah Zamani
nel film KHORSHID (SUN CHILDREN) di Majid Majidi (Iran)

PREMI ORIZZONTI

La Giuria Orizzonti, presieduta da Claire Denis e composta da Oskar Alegria, Francesca Comencini, Katriel Schory e Christine Vachon, dopo aver visionato i 19 lungometraggi e i 12 cortometraggi in concorso, assegna:

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND)
di Ahmad Bahrami (Iran)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Lav Diaz
per il film LAHI, HAYOP (GENUS PAN) (Filippine)

il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
LISTEN
di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Pietro Castellitto
per il film I PREDATORI (Italia)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE a:
Khansa Batma
nel film ZANKA CONTACT di Ismaël El Iraki (Francia, Marocco, Belgio)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE a:
Yahya Mahayni
nel film THE MAN WHO SOLD HIS SKIN di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia, Germania, Belgio, Svezia)

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
ENTRE TÚ Y MILAGROS
di Mariana Saffon (Colombia, USA)

il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2020 a:
THE SHIFT
di Laura Carreira (Regno Unito, Portogallo)

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA

La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Claudio Giovannesi e composta da Rémi Bonhomme e Dora Bouchoucha, assegna il:

LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
LISTEN
di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo)
ORIZZONTI
nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

VENICE VR EXPANDED

La Giuria Venice VR Expanded, presieduta da Céline Tricart e composta da Asif Kapadia e Hideo Kojima, dopo aver visionato i 31 progetti in concorso, assegna:

il GRAN PREMIO DELLA GIURIA PER LA MIGLIORE OPERA VR IMMERSIVA a:
THE HANGMAN AT HOME – AN IMMERSIVE SINGLE USER EXPERIENCE
di Michelle e Uri Kranot (Danimarca, Francia, Canada)

il PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VR IMMERSIVA a:
FINDING PANDORA X
di Kiira Benzing (USA)

il PREMIO MIGLIORE STORIA VR IMMERSIVA a:
SHA SI DA MING XING (KILLING A SUPERSTAR)
di Fan Fan (Cina)

ALTRI PREMI UFFICIALI GIÀ ASSEGNATI DURANTE LA MOSTRA

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2020 a:
Ann Hui
Tilda Swinton

JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2020 a:
Abel Ferrara

PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM a:
Terence Blanchard

Premi Collaterali della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Tra i numerosi premi collaterali, segnaliamo:

PREMIO BISATO D’ORO 2020
Della Critica Indipendente presente alla 77° Mostra di Arte Cinematografica di Venezia XIV edizione. Il premio “Bisato d’Oro” ha come scopo il valorizzare il rapporto tra la Mostra del
Cinema e la comunità del Lido

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Film – Best Picture
Listen by Ana Rocha de Sousa

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Regia – Best Director
Yulene Olaizola For the film SELVA TRÁGICA

PREMIO BISATO D’ORO Miglior attrice – Best Actress
Mala Emde For UND MORGEN DIE GANZE WELT (E DOMANI UN ALTRO MONDO) by Julia von Heinz

PREMIO BISATO D’ORO Miglior sceneggiatura – Best Original Screenplay
Shahram Mokris & Nasim Ahmadpour For JENAYAT-E BI DEGHAT (UN CRIMINE SCONSIDERATO) by Shahram Mokris

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Fotografia – Best Cinematography
Eric Koretz For MOSQUITO STATE by Filip Jan Rymsza

PREMIO BISATO D’ORO Al più bel personaggio del LidoSantina Parolin

Il Premio collaterale della Biennale “Sorriso Diverso Venezia Award” dedicato a Willy Monteiro Duarte

“Sorriso Diverso Venezia Award” MIGLIOR FILM ITALIANO
ExAequo: Non Odiare di Mauro Mancini e Notturno di Gianfranco Rosi
“Sorriso Diverso Venezia Award” MIGLIOR FILM STRANIERO
Exaequo Listen di Ana Rocha de Sousa e Selva Tragica di Yulen Olaizola

Arca CinemaGiovani – Miglior Film | Arca CinemaGiovani
miglior film in concorso Venezia 77: PIECES OF A WOMAN di Kornél Mundruczó
miglior film italiano a Venezia: NOTTURNO di Gianfranco Rosi

Premio Francesco Pasinetti | Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani
miglior film: LE SORELLE MACALUSO di Emma Dante
miglior interpretazione maschile: ALESSANDRO GASSMAN per il film Non odiare di Mauro Mancini
miglior interpretazione femminile: cast de LE SORELLE MACALUSO

Premio Leoncino d’Oro | Agiscuola/UNICEF
NUEVO ORDEN di Michel Franco
segnalazione Cinema for UNICEF: NOTTURNO di Gianfranco Rosi

Premio Lizzani | ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici
LE SORELLE MACALUSO di Emma Dante

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia77. Andrei Konchalovsky riconquista Venezia

Grande cinema russo, verità storica ed onestà intellettuale

Andrei Konchalovsky torna a Venezia dopo aver vinto un leone d’argento nel 2016, ancora una volta conquista il pubblico e si candida tra i possibili vincitori di quest’anno.

«Cari Compagni!» è il nuovo film dedicato agli eventi legati al massacro che si è consumato nel corso di una dimostrazione pacifica di lavoratori a Novocherkassk nel 1962 in URSS. Il bilancio finale fu di 87 feriti e 26 morti, i corpi delle vittime furono seppelliti sotto falso nome per cancellare ogni prova dell’accaduto. Una vicenda che è arrivata all’attenzione del pubblico solo agli inizi degli anni ’90 grazie alla Glasnost di Gorbaciov e all’inchiesta affidata all’investigatore Yuri Bagraev (oggi Maggiore Generale della Giustizia, chiamato a fare da consulente alla sceneggiatura). A quel tempo i dettagli avevano sconvolto tanta gente, e ancor oggi quei fatti non possono che essere considerati una vera tragedia.

È molto significativa la prospettiva che il regista Konchalovsky. ha scelto per affrontare questo racconto così tragico. Egli lo osserva attraverso lo sguardo di una persona che, per uno scherzo del destino, si trova esattamente nel luogo e nel momento in cui deve affrontare il rullo compressore della storia e porre a se stesso drammatici interrogativi. Un individuo con un fortissimo desiderio di trovare un significato a quello che sta succedendo. Ed è questo onesto e sincero dialogo interiore che conduce una persona a risposte che abbiano un senso.

Già durante il lavoro di sceneggiatura Andrei Konchalovsky aveva in mente la precisa sensazione che il film doveva trasmettere e per questo ha cercato di avvicinarsi il più possibile all’atmosfera dei film sovietici di quel periodo. Così, fin dall’inizio, è stato deciso che l’immagine sarebbe stata in bianco e nero e il formato dell’inquadratura avrebbe riprodotto quello dei film dell’epoca cioè 1:33.
Anche per questo fin dall’inizio del lavoro sul progetto, tranne Lyudmila interpretata da Julia Vysotskaya, per i ruoli principali Andrei Konchalovsky non ha preso in considerazione famosi attori russi poiché questo avrebbe violato l’dea principale del film e cioè ricreare con la massima precisione storica l’era sovietica degli anni ’60. Secondo il regista, questo è possibile solo a condizione che i volti degli attori non vengano immediatamente associati dal pubblico a progetti contemporanei. Andrei Konchalovsky quindi ha cercato quindi attori praticamente sconosciuti.

La storia racconta di Lyudmila (interpretata dalla moglie del regista Julia Vysotskaya), membro del partito comunista locale, una convinta militante che nutre un’incrollabile fiducia negli ideali comunisti e un profondo disprezzo per ogni forma di dissidenza. A Novocherkassk, nel 1962, durante una manifestazione operaia in una fabbrica di locomotive, Lyudmila ( assiste a una sparatoria sui dimostranti ordinata dal governo per reprimere lo sciopero: un evento che cambierà per sempre la sua visione del mondo. Molti i feriti e numerosi i dispersi, la città è sconvolta dagli arresti, da condanne sommarie e dal coprifuoco.
E in quei giorni la figlia di Lyudmila scompare nel nulla. Per la donna inizia così un’affannosa, quanto rischiosa, ricerca senza sosta e senza quartiere – a dispetto del blocco della città, degli arresti e dei tentativi di insabbiamento da parte delle autorità.

Andrei Konchalovsky commenta: Con “Cari Compagni!” volevo fare un film sulla generazione dei miei genitori, quella che ha combattuto ed è sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale con la certezza che si potesse morire “per la Patria, per Stalin” e con una fiducia incondizionata negli ideali del comunismo: milioni di persone che cercavano di fondare una nuova società. Ho voluto ricostruire con la massima accuratezza un fatto realmente accaduto e un’epoca in cui la storia rivela l’incolmabile divario fra gli ideali del comunismo e la drammatica realtà dei fatti. Questo film è un tributo alla purezza di questa generazione, ai suoi sacrifici e alla tragedia che ha vissuto nel veder crollare i propri miti e traditi i propri ideali.

Yuri Bagraev / consulente del film, maggiore generale della giustizia, ha così commentato: inizialmente, ho reagito con una certa diffidenza alla proposta di Andrei Konchalovsky di diventare consulente per un film sugli eventi di Novocherkassk del 1962. Tuttavia, conversando, ho subito sentito il suo sincero interesse a scoprire cosa è realmente accaduto a Novocherkassk, così come il suo desiderio di capire le vere ragioni delle azioni di coloro che avevano preso parte a quegli eventi.
Nella sceneggiatura ho visto il senso di quello che volevo trasmettere al regista nel corso del mio lavoro di consulenza: l’impotenza dei vertici del partito locale, la paura delle
persone di fronte alla macchina statale della repressione e, ovviamente, la tragedia dei militari, di fronte a una scelta drammatica: eseguire ordini illegali dei vertici del partito o rifiutarsi di farlo.
Il film non solo solleva tutti questi temi importanti, ma rispetta anche la verità storica, quindi, nei titoli di coda del film “Cari Compagni!” si può scrivere senza dubbio: “Il film è basato su eventi reali”.

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia77. Ad Abel Ferrara il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker

Presentato il suo nuovo film documentario “Sportin’ Life”

La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al regista statunitense Abel Ferrara (Pasolini, Il cattivo tenente, King of New York) il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker ad Abel Ferrara è avvenuta al (Palazzo del Cinema, prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, il documentario Sportin’ Life (Italia, 65’) con Abel Ferrara, Willem Dafoe, Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp, Joe Delia.

Jaeger-LeCoultre è per il sedicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il tredicesimo del premio Glory to the Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013), James Franco (2014), Brian De Palma (2015), Amir Naderi (2016), Stephen Frears (2017), Zhang Yimou (2018) e Costa-Gavras (2019).

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Tra i molti meriti di Abel Ferrara, apprezzato da tutti a dispetto della fama di regista tra i più controversi del cinema contemporaneo, è la sua indiscussa coerenza e fedeltà a un tragitto personale, ispirato ai principi del cinema indipendente anche quando il regista ebbe l’occasione di confrontarsi con produzione più tradizionali e consolidate. Dai primi film a basso budget, direttamente influenzato dalla scena newyorkese popolata da immigrati, artisti, musicisti, poliziotti e tossicodipendenti, passando per i suoi capolavori universalmente riconosciuti – The King of New York (1990), Bad Lieutenant (1992), e Body Snatchers (1994) – sino agli ultimi lavori, progressivamente più introspettivi e autobiografici, Ferrara ha dato vita un universo personale ed esclusivo. Dai conflitti originali tra colpa ed innocenza, redenzione e religione, peccato e tradimento che prevalgono al lungo nel suo cinema, insieme con la rappresentazione della violenza urbana, notturna e degradata delle metropoli, Ferrara è approdato a riflessioni originali sulla fine del mondo e l’impossibilità di attribuire un senso alle relazioni fra gli individui e la collettività, che lo confermano tra i registi non riconciliati più interessanti del momento”.

SPORTIN’ LIFE
Lo sguardo profondo ed esuberante di Abel Ferrara sulla propria vita, il suo mondo riflesso attraverso la sua arte: la musica, il cinema, i suoi collaboratori, le ispirazioni… la sua compagna Cristina Chiriac e la loro figlia Anna, la loro vita nella città eterna, Roma… quando il coronavirus arriva e paralizza il mondo. Sportin’ Life è la sesta incarnazione del progetto artistico internazionale Self, curato dal direttore creativo di Saint Laurent, Anthony Vaccarello. Il progetto vuole essere una testimonianza artistica sulla società, ma anche evidenziare la complessità di vari individui attraverso gli occhi di artisti che evocano l’allure unica e personale di Saint Laurent.
Il documentario è un’esplorazione delle origini e della storia personale della creatività, della vita stessa di un artista. Crudo e acuto: si ha la sensazione di vivere un momento
che sta ancora accadendo. Abel Ferrara rivolge uno sguardo intimo e intenso alla propria vita e al proprio mondo rifratto attraverso la propria arte: la musica, il cinema, i suoi collaboratori e le sue fonti d’ispirazione, le prime opere e i sodalizi creativi con Willem Dafoe, Joe Delia, Paul Hipp e i musicisti che lo hanno ispirato.

“Negli ultimi dieci anni, ho girato soprattutto documentari. A prescindere dall’argomento – Piazza Vittorio, Padre Pio – ho filmato anche il processo di realizzazione… quindi io e la mia squadra ne siamo parte. L’argomento del mio nuovo documentario è la relazione che ho con il mio lavoro, con Willem Dafoe, con la mia musica e la mia arte. Queste relazioni costituiscono il punto di partenza dell’opera e non ho potuto fare a meno di confrontarmi anche con ciò che il mondo ha vissuto quest’anno con la pandemia”.

Diana Barrows

#Venezia77. Palazzo del cinema blindato

Sobrietà e prudenza ma grande amore per il cinema.
Accessi web liberi per seguire la mostra a distanza.

Un Palazzo del cinema così blindato non c’è mai stato in precedenza. Un muro che si erge lungo tutto il perimetro esterno della sala grande ed impedisce di fatto la visione da parte del pubblico sul red carpet. Il pubblico ed i fan che solitamente gremiscono il piazzale ed acclamano ogni entrata dei loro divi, sono tagliati fuori ed ovviamente non è possibile neanche mezzo selfie. I personaggi stessi che normalmente si aspettano ed apprezzano l’incontro dal vivo con il loro pubblico, in questa edizione del festival, attraversano sobriamente questo corridoio rosso solo per le telecamere e pochi fotografi. Esternamente il pubblico si “consola” seguendo sul mega schermo le immagini riprese in diretta e facendo sentire la propria voce e la propria presenza aldilà di “the wall”.

Le ragioni di tante misure di divisione e sicurezza sono note, quindi al festival si respira un aria di accettazione e compostezza da parte di tutti, abituati ormai da mesi di limitazioni e code di ogni tipo. Si attendono i controlli ad ogni varco, le misurazioni di temperatura o assegnazioni dei posti limitati su prenotazione etc… Pur tralasciando tutte le esteriorità che non sono possibili in questa edizione, c’è un’aria di pacatezza che in qualche modo riporta l’attenzione del festival ai contenuti essenziali, cioè
riassaporare la magica aggregazione sociale delle sale cinematografiche, i film e gli autori.

Un grande plauso a tutta la Biennale, dal presidente Roberto Cicutto al direttore Alberto Barbera, a tutti i dirigenti ed impiegati fino alle maestranze che hanno reso possibile questa edizione. Un segnale importantissimo di riapertura per l’industria del cinema che ha sofferto enormemente in questi mesi, uno sguardo oltre, verso il futuro, come da sempre ci ha abituato questa nostra importante istituzione.

Per iniziativa di Alberto Barbera e Thierry Frémaux, rispettivamente Direttore della Mostra del Cinema di Venezia e del Festival di Cannes, i Direttori Artistici di alcuni
importanti festival europei si sono riuniti a Venezia in occasione dell’apertura della 77. Mostra del Cinema, per esprimere solidarietà nei confronti dei colleghi costretti ad
annullare o a posticipare la loro manifestazione a causa della pandemia, e per manifestare pieno sostegno all’industria del cinema, colpita dalla più grave crisi della sua lunga storia.

Gli otto Direttori, Alberto Barbera (Venice International Film Festival), Carlo Chatrian (Berlin International Film Festival), Thierry Frémaux (Cannes Film Festival), Lili Hinstin (Locarno Film Festival), Vanja Kaludjerčić (International Rotterdam Film Festival), Karel Och (International Film Festival Karlovy Vary), José Luis Rebordinos (San Sebastian International Film Festival), Tricia Tuttle (BFI London Film Festival), in simbolica rappresentanza di tutti i festival del mondo, hanno condiviso un toccante documento presentato in occasione di una conferenza stampa nel giorno d’apertura dal quale ecco un piccolo estratto:

…Per la prima volta, nel 2020, è successo quello che neppure due guerre mondiali erano riuscite a fare: chiudere la sale cinematografiche, interrompere le riprese dei film, costringere numerosi festival a cancellare la loro edizione. Gli amanti del cinema non hanno potuto dar sfogo alla propria passione. Abbiamo patito l’assenza del cinema, la mancanza di nuovi film, non abbiamo potuto discutere di cinema litigando attorno ai film. È stato triste. Tuttavia, ci siamo resi conto di una cosa importante: se mai il cinema era stato così assente, mai era stato così presente. Presente nei nostri cuori certo, ma presente anche in tutti i mezzi domestici a nostra disposizione, nelle storie che ci si raccontava in famiglia. Il cinema viveva grazie ai ricordi, all’emozione e alla gioia che ci aveva offerto prima. Come i libri e la musica, anche il cinema ha fatto parte della storia del virus e del confinamento a cui siamo stati costretti…

ACCESSI WEB PER SEGUIRE LA MOSTRA LIBERAMENTE

Per quanto molti accessi “in persona” a sale ed eventi sono stati limitati anche agli addetti ai lavori, per conservare la massima sicurezza sanitaria, la Biennale ha studiato una serie di nuove aperture con libero accesso per rendere partecipe pubblico ed appassionati.
Si potranno seguire a distanza:

→ ACCESSO LIBERO ALLA DIRETTA STREAMING DELLE CONFERENZE STAMPA
www.labiennale.org/it/cinema/2020/streaming

→ ACCESSO LIBERO A VENICE VR EXPANDED
Dal 2016, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato uno dei primi festival cinematografici ad aver dimostrato interesse verso il mondo del Virtual Reality. Per l’edizione del Venice VR 2020, il concorso ufficiale della sezione Virtual Reality della Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica sarà disponibile interamente online. Rinominato Venice VR Expanded, a riflettere lo spostamento del progetto ora esclusivamente virtuale, sarà accessibile esclusivamente online, su una piattaforma dedicata realizzata da VRrOOm, con il sostegno di HTC Viveport, Facebook’s Oculus, e VRChat.

→ ACCESSO LIBERO (per spettatori maggiori di 14 anni):
FORMULARIO DI REGISTRAZIONE web9.labiennale.org/vr-expanded
– Accesso ai 23 progetti in Concorso
– Accesso alla sezione “Best Of” (9 progetti)
– Accesso alla sezione Biennale College Cinema VR (4 progetti)

→ SALA WEB – FILM DELLA MOSTRA ONLINE A PREZZI ACCESSIBILI
Selezione di film di Orizzonti, Fuori Concorso e Biennale College – Cinema
Le proiezioni si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido, poi on demand per 5 giorni. Si tratta di un’opportunità speciale per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della Mostra rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale.
Per il territorio italiano:
www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema
per il territorio internazionale:
www.festivalscope.com/page/venice-sala-web

Sicuramente fedele alla sua mission, la Mostra ancora una volta, vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo.

Diana Barrows

Cerimonia di apertura della 77^ Mostra del Cinema di Venezia

La Cerimonia di Apertura della 77^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sarà proiettata in diretta nelle sale cinematografiche del Triveneto.

Promossa da ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), in collaborazione con la Biennale di Venezia, RAI e RAI MOVIE, l’iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il territorio nazionale ed è stata accolta con grande favore dal presidente della Biennale Roberto Cicutto e dal direttore Alberto Barbera.

A partire dalle 18:45 si potrà partecipare al red carpet esterno, si entrerà poi virtualmente in Biennale per assistere alla cerimonia di apertura. Successivamente, intorno alle 19:50, verrà proiettato in anteprima nazionale il film “Lacci”, diretto da Daniele Luchetti, prodotto da RAI CINEMA e IBC MOVIE e distribuito da 01 DISTRIBUTION.

Questo l’elenco delle sale che hanno aderito all’iniziativa:

› VENETO

Officinema, Feltre (BL)
Metropolis Cinemas, Bassano del Grappa (VI)
Cinema Teatro Marconi, Isola Vicentina (VI)
Cinema PortoAstra, Padova
IMG Cinemas, Mestre (VE)
Multisala Rossini, Venezia
Cinema Teatro di Mirano, Mirano (VE)
Cinema Italia, Dolo (Venezia)
Multisala Verdi, Vittorio Veneto (TV)
Cinema Italia, Montebelluna (TV)
Multisala Cinergia, Conegliano (TV)
Cinema Kappadue, Verona
Notorious Cinemas, Rovigo

› PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO

Multisala Capitol Filmclub, Bolzano

› FRIULI VENEZIA GIULIA

Kinemax, Gorizia
Kinemax, Monfalcone (GO)
Cinemazero, Pordenone
Cinema Giotto, Trieste

Per maggiori informazioni www.agistriveneto.it

EGO’ Boutique Hotel

Con la sua eleganza EGO’ Boutique Hotel cattura l’essenza di Venezia in tutti i suoi aspetti. Attraverso opere d’arte ed il design raffinato viene sviluppato il tema “La Via della Seta”. Dalle finestre dell’hotel i nostri ospiti possono apprezzare non solo la magnifica vista sul Canal Grande e sul Ponte di Rialto, ma anche il fluire della vita quotidiana veneziana.

REGATA DELLA MERLA. Al via domenica 26 Gennaio 2020 la 12a edizione dell’ormai storica regata

La regata è diventata oramai un appuntamento fisso che coinvolge tutte le remiere di Venezia – dichiarano gli organizzatori -, ogni anno di più si conferma quindi che la ‘valesana’ è una tecnica in crescita tra gli appassionati“.

Come da tradizione, torna l’appuntamento con la Regata della Merla giunta alla sua dodicesima edizione che, nei giorni più freddi dell’anno apre la stagione remiera amatoriale veneziana. I partecipanti si danno battaglia vogando con due remi incrociati domenica 26 gennaio nelle acque di Sant’Alvise antistanti la sede sociale dell’Asd Gruppo sportivo Artigiani a Venezia, che organizza l’evento inserito nel programma di “Le Città in Festa”.

La regata – che come sempre si disputa su mascaréte di costruzione “Amadi” di proprietà dei partecipanti con attrezzatura tradizionale e forcole posizionate nella propria sede – parte da Punta Sc’iopo con giro del paléto all’isola di San Secondo sopra barena e arrivo in Cantiere.
Gli iscritti alla regata dovranno rappresentare la propria associazione remiera e dovranno quindi indossare le sue divise sociali; le iscrizioni non prevedono una quota di partecipazione e dovranno essere presentate entro il 22 gennaio.

 

Il programma

  • 9.45: raduno tecnico per i regatanti nella sede sociale a Sant’Alvise per le verifiche tecniche d’obbligo, il sorteggio e la consegna del numero di gara;
  • 10.15: partenza regata
  • 11.15: premiazioni

CARNEVALE 2020. Apertura con la Festa Veneziana sull’Acqua parte prima sabato 8 Febbraio

Come ogni anno, il via al Carnevale di Venezia spetta alla festa veneziana sull’acqua che sabato 8 Febbraio riempirà il Rio di Cannaregio con uno spettacolo mozzafiato.

Due sono i turni in cui sarà possibile vedere lo spettacolo in notturna, quando il canale si trasforma in un vero e proprio palcoscenico d’acqua:  strutture galleggianti trasferiscono sull’acqua il tema del Carnevale di quest’anno “Il Gioco, l’Amore e la Follia” in uno spettacolo di immagini e musiche acquatiche dal titolo “AMORIS CAUSAOnore alla più saggia delle follie. Passione e follia danzano insieme al suono di serenate lontane e promesse sussurrate. E’ il destino di chi ama, perennemente in bilico tra l’infinito e il qui e ora. Tutto a causa dell’amore!”

L’emozionante show sul Rio di Cannaregio, regia di Alessandro Martello, aprirà le folli danze amorose con due rappresentazioni, alle 19:00 e alle 21:00.
Lo spettacolo “AMORIS CAUSA” è realizzato con sapienza da Wavents, realtà Veneziana che propone spettacoli e performance di grande impatto, con la partecipazione di Opera Fiammae, specializzata nell’arte teatrale della manipolazione delle fiamme.

Un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni che scalderà anima e corpo degli spettatori.
La festa veneziana prosegue la domenica 9 febbraio con il corteo acqueo delle Associazioni Remiere e i percorsi enogastronomici con le specialità veneziane.

CAPODANNO 2020. Brindisi e fuochi d’artificio in piazza San Marco!

  • Le tradizioni, quelle belle.
  • Questo 31 Dicembre la città si prepara a salutare il nuovo anno brindando sotto una pioggia di fuochi d’artificio in piazza San Marco. Un grande classico per la notte di San Silvestro in laguna: allo scoccare della mezzanotte infatti, il Bacino di San Marco si accenderà grazie allo spettacolo pirotecnico, ideato per accogliere in uno scenario emozionante e suggestivo la notte più attesa dell’anno.
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  • La visuale migliore per godere dello spettacolo è in prossimità della fermata Actv Arsenale, come indicato nella mappa: Riva degli Schiavoni, Riva Ca’ di Dio, Riva San Biagio, Riva dei Sette Martiri (i fuochi non sono visibili da Piazza e Piazzetta San Marco). A partire dalle ore 23.30 verranno lanciati alcuni artifici singoli per agevolare il posizionamento del pubblico lungo le rive.
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  • Lo spettacolo è firmato dalla storica ditta di Arquà Polesine, Martarello Group, che dal 1921 illumina eventi pubblici e privati di grande prestigio.

MERCATINO DEI GRANAI. Torna domenica 3 Novembre nell’isola della Giudecca

Torna ed è un appuntamento attesissimo dagli amanti del genere:  domenica 3 Novembre torna all’isola della Giudecca il mercatino più amato dai veneziani, precisamente ai Granai della Repubblica. Appassionati di alto artigianato italiano e di delicatezze gastronomiche all’appello: saranno ben 25 gli espositori che porteranno a Venezia i loro prodotti unici.

Degustazioni, laboratori interattivi ed intrattenimento musicale animeranno gli antichi granai per tutta la giornata. La novità di quest’anno è il “Cip Corner” dove alcuni membri dello staff offriranno dimostrazioni di vario tipo per far vivere ai partecipanti delle esperienze uniche. La giornata si concluderà con un animato aperitivo sulle fondamenta con una splendida vista su San Marco.

Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe in mostra a Palazzo Ducale

Fino al 1 marzo 2020 la Fondazione Musei Civici di Venezia, assieme alla città di Anversa, VisitFlanders e la Flemish Community, presenta “Da Tiziano a Rubens“, in mostra a Palazzo Ducale. Gli spettacolari appartamenti del doge si trasformano in ‘constkamers’, stanze arricchite da meravigliose opere d’arte che rappresentano le ricchezze delle collezioni fiamminghe. Assieme a capolavori di artisti quali Tiziano, Peter Paul Rubens, Anthony van Dyck e Michiel Sweerts, la mostra porta in Italia una grande varietà di raffinate opere d’arte.

Sono ben 3 le icone della pittura veneziana che con l’occasione tornano nella loro casa natale, Venezia: Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI di Tiziano, la pala d’altare proveniente dall’ex Chiesa di San Geminiano e il Ritratto di una Dama e sua figlia di Tiziano. Si tratta di capolavori appartenenti a collezioni fiamminghe che raramente vengono concessi in prestito ed alcuni vengono mostrati in pubblico per la prima volta.

Una sezione speciale della mostra sarà dedicata al famoso compositore fiammingo Adriaan Willaert, che si stabilì definitivamente nella Serenissima per diventare Maestro di Cappella della Basilica di San Marco nel 1527e fondò l’acclamata Scuola di Musica Veneziana, frequentata, tra  gli altri, da Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

#Venezia76. Joker vincitore. Pubblico e critica d’accordo. Bilancio positivo del festival che ha registrato oltre 20.000 ingressi al giorno nelle sale.

Venezia 76. si è rivelata ancora una volta un evento internazionale fulcro culturale che per 10 giorni raccoglie l’attenzione mondiale sulla cinematografia ma anche su temi caldi di importanza sociale.
La singolare vincita del “cinecomics” riscritto da Todd Phillips, grazie anche alla straordinaria interpretazione di Joaquin Phoenix, ha messo d’accordo critica e pubblico ed indica comunque che la Mostra del Cinema di Venezia, non perde il suo carattere di rinnovamento e sorpresa.

Il presidente della Biennale Paolo Baratta soddisfatto per il numeri di questa edizione: 64 prime visioni, oltre 200.000 gli ingressi in sala, 1210 giornalisti stranieri e 2250 italiani ma anche 1600 giovani con l’accredito studenti.
Baratta, presidente in carica dal 1998, a gennaio 2020 giunge alla fine del suo mandato. Tutti auspicano una proroga di altri 4 anni anche se al momento sembra tecnicamente impossibile.

Grande soddisfazione per l’italia che riceve importanti riconoscimenti con la Coppa Volpi assegnata a Luca Marinelli e con il Premio Speciale della Giuria a Franco Maresco per La mafia non è più quella di una volta.

Qui di seguito i premi ufficiali della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

 

VENEZIA 76

La Giuria di Venezia 76, presieduta da Lucrecia Martel e composta da Stacy Martin, Mary Harron, Piers Handling, Rodrigo Prieto, Shinya Tsukamoto, Paolo Virzì, dopo aver visionato tutti i 21 film in concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film a:
JOKER
di Todd Phillips (USA)

 

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
J’ACCUSE
di Roman Polanski (Francia, Italia)


LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA
a:
Roy Andersson
per il film OM DET OÄNDLIGA (ABOUT ENDLESSNESS) (Svezia, Germania, Norvegia)


COPPA VOLPI

per la migliore interpretazione femminile a:
Ariane Ascaride
nel film GLORIA MUNDI di Robert Guédiguian (Francia, Italia)


COPPA VOLPI

per la migliore interpretazione maschile a:
Luca Marinelli
nel film MARTIN EDEN di Pietro Marcello (Italia, Francia)


PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA
a:
Yonfan
per il film JI yuan tai qi hao (no.7 cherry lane) di Yonfan (Hong Kong SAR, Cina)


PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
a:
LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA
di Franco Maresco (Italia)

 

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Toby Wallace
nel film BABYTEETH di Shannon Murphy (Australia)

PREMI ORIZZONTI

La Giuria Orizzonti della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta daSusanna Nicchiarellie composta daEva Sangiorgi,Álvaro Brechner, Mark Adams, Rachid Bouchareb, dopo aver visionato i 19 lungometraggi e i 13 cortometraggi in concorso, assegna:

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
ATLANTIS
di Valentyn Vasyanovych (Ucraina)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Théo Court
per il film BLANCO EN BLANCO (Spagna, Cile, Francia, Germania)

il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
VERDICT
di Raymund Ribay Gutierrez (Filippine)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE a:
Marta Nieto
nel film Madre di Rodrigo Sorogoyen (Spagna, Francia)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE a:
Sami Bouajila
nel film BIK ENEICH – UN FILS di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia, Francia, Libano, Qatar)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA a:
Jessica Palud, Philippe Lioret, Diastème
per il film REVENIR di Jessica Palud (Francia)

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
DARLING
di Saim Sadiq (Pakistan, USA)

il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2019 a:
CÃES QUE LADRAM AOS PÁSSAROS (DOGS BARKING AT BIRDS)
di Leonor Teles (Portogallo)

 

 

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA

La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Emir Kusturica e composta da Antonietta De Lillo, Hend Sabry, Terence Nance e Michael Werner, assegna il:


LEONE DEL FUTURO

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
YOU WILL DIE AT 20
di Amjad Abu Alala (Sudan, Francia, Egitto, Germania, Norvegia, Qatar)
GIORNATE DEGLI AUTORI

nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

 

PREMI VENEZIA CLASSICI

 La Giuria presieduta da Costanza Quatriglio e composta da 22 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

 

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
BABENCO – ALGUÉM TEM QUE OUVIR O CORAÇÃO E DIZER: PAROU (BABENCO – TELL ME WHEN I DIE)
di Bárbara Paz (Brasile)

 

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
EXTASE (ECTASY)
di Gustav Machatý (Cecoslovacchia, 1932)

  

VENICE VIRTUAL REALITY

La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality, presieduta da Laurie Anderson e composta daAlysha Naples e Francesco Carrozzini, dopo aver visionato i 27 progetti in concorso, assegna:

il GRAN PREMIO DELLA GIURIA PER LA MIGLIORE OPERA VR IMMERSIVA a:
THE KEY
di Céline Tricart (USA)

 

il PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VR IMMERSIVA PER CONTENUTO INTERATTIVO a:
A LINHA
di Ricardo Laganaro (Brasile)

 

il PREMIO MIGLIORE STORIA VR IMMERSIVA PER CONTENUTO LINEARE a:
DAUGHTERS OF CHIBOK
di Joel Kachi Benson (Nigeria)

 

 

 

 

Diana Barrows e Enrico Marotta

#Venezia76. Al regista Costa-Gavras il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2019. Presentato il suo nuovo film “Adults in the Room”

Il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker è dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. Jaeger-LeCoultre è per il quindicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il dodicesimo del premio Glory to the Filmmaker. La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al grande regista francese di origine greca Costa-Gavras (Z-L’orgia del potere, Missing, Music Box).

La consegna del premio a Costa-Gavras è avvenuta al Palazzo del Cinema, prima della proiezione in prima mondiale Fuori Concorso del nuovo film da lui scritto e diretto, Adults in the Room che racconta la crisi greca del 2015, tratto dall’omonimo libro di Yanis Varoufakis, allora ministro delle Finanze del governo di Alexis Tsipras, con Christos Loulis, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur e la nostra Valeria Golino nei panni di Danae Sratou, famosa artista greca e moglie di Yanis Varoufakis. Valeria ha recitato per la prima volta in greco, la sua seconda lingua.

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Sono molte le ragioni per le quali Costa-Gavras merita di essere annoverato fra i grandi registi della modernità, ma una prevale su tutte: l’aver saputo fare della politica un tema affascinante, un soggetto come un altro, da affrontare non fra iniziati consapevoli e già convinti, ma da somministrare al grande pubblico, servendosi di tutti i mezzi che il cinema fornisce per accedere al più grande numero possibile di spettatori. Questo regista, schivo ma determinato, sostiene da sempre che tutti film sono politici. Un modo non solo di sfuggire all’etichetta di regista politico che da sempre gli è stata attribuita – non di rado in maniera polemica e riduttiva – ma per rivendicare la fedeltà tranquilla e sinceramente democratica a un cinema popolare che non rinunci a far riflettere, mettere in discussione, provocare emozioni profonde. Grazie all’indignazione autentica che ispira i suoi film, all’umanesimo profondo che li caratterizza e alla libertà che essi reclamano, Costa-Gavras interroga le nostre debolezze e la nostra arrendevolezza. Come è stato detto, “se ci eravamo addormentati, il suo cinema ci risveglia. E se l’abbiamo perduta, i suo film ci restituiscono la speranza”.

In Adults in the Room, tratto dal libro omonimo di Yanis Varoufakis (Adults in the Room – My Battle with Europe deep Establishment), a porte chiuse si svolge una tragedia umana. Un tema universale: una storia di persone intrappolate in una rete di potere. La cerchia degli incontri dell’Eurogruppo, che impongono alla Grecia l’austerità. Una trappola claustrofobica senza via d’uscita, che esercita pressioni sui protagonisti e che alla fine li divide. Una tragedia greca nel senso antico. I personaggi non sono buoni o diabolici, ma guidati dalle conseguenze della loro stessa concezione di ciò che è bene fare. Una tragedia dei nostri tempi.

Costa-Gavras commenta: Non si dimentica mai il Paese in cui si è nati, specialmente quando è un Paese come la Grecia. Scappai perché all’epoca tutto ciò che esso poteva offrire ai giovani della mia estrazione sociale era una vita di sottomissione a una democrazia teocratica. Da immigrato, la Francia mi ha permesso di andare al di là dei miei sogni più ambiziosi. La mia ‘grecità’ mi travolse di nuovo quando i colonnelli usurparono il potere. L’espressione della mia resistenza personale fu Z. Dieci anni fa, la crisi greca ha fatto sprofondare la nazione nella stessa situazione che mi spinse a lasciarla. Questo, naturalmente, ha fatto sì che esprimessi nuovamente la mia rivolta con Adults in the Room.

 

 

Diana Barrows e Enrico Marotta

#Venezia76. Brad Pitt, Spaziale!

Uno dei film più attesi della 76. Mostra del Cinema di Venezia è il film in concorso prodotto ed interpretato da Brad Pitt e diretto da James Gray “Ad Astra”.

Una schiera di fans non sono rimasti delusi all’arrivo di Brad Pitt al Lido che sul red carpet si è dimostrato gentile e disponibile veramente con tutti. Il film è in corsa per il Leone ma molti già parlano anche di possibile nomination agli Oscar.
Una interpretazione molto intensa ed intima quella di Brad, protagonista assoluto nel ruolo del Maggiore Roy McBride, un astronauta che viaggia fino all’estremo limite del sistema solare per trovare suo padre, da tempo disperso, e cercare di svelare un mistero che minaccia la sopravvivenza del nostro intero pianeta.

Diretto da James Gray (Civiltà perduta, C’era una volta a New York), che, insieme al suo collaboratore Ethan Gross (“Fringe”), è autore anche dell’omonima sceneggiatura, AD ASTRA è interpretato anche dall’attore premio Oscar Tommy Lee Jones, dall’attrice nominata agli Oscar Ruth Negga, da Liv Tyler e da Donald Sutherland.
Dice Gray: “Il genere fantascientifico ha creato tanti bei film, ma quanti di questi sono in grado di toccare la nostra anima? Volevo realizzare qualcosa di diverso rispetto alla maggior parte dei film che narrano di viaggi spaziali, che offrono una visione spesso positiva dell’incontro con gli alieni, rappresentati come forme di vita intelligente, benevola o quanto meno interessante. Ho cercato di fare l’opposto, partendo dalla domanda: ‘E se non ci fosse nulla? Se ci fosse solo un vuoto di cui non riusciamo neanche a capacitarci?’
“Volevo esplorare l’idea che gli esseri umani non sono nati per ritrovarsi nello spazio e fluttuare a 400 chilometri dall’atmosfera terrestre. Non lo saranno mai. E se vogliono farlo, devono essere pronti a pagarne il prezzo”.

Racconta Gray: “C’è una frase di Arthur C. Clarke (autore di 2001: Odissea nello spazio) che dice: “Potremmo essere soli nell’universo o potremmo non esserlo: ma entrambe le prospettive sono ugualmente terrificanti”. Riflettendoci, non avevo mai visto un film che racconta la solitudine degli esseri umani in questo senso.
Lavorare con Brad è stato spettacolare. E’ un attore fantastico ed estremamente percettivo. E’ molto generoso con le sue emozioni, con il tempo che dedica agli altri, e quindi la lavorazione è stata molto piacevole”.

Rispetto al film AD ASTRA, Pitt dice: “Secondo me questo film affonda le sue radici nei film degli anni 70, da cui sembra avere origine anche il lessico di James. E’ un film contemplativo con una storia che si rivela gradualmente. Ci sono grandi momenti d’azione e di grande spettacolarità che sul grande schermo risultano stupefacenti”.

 

Diana Barrows

Hotel Ai Do Mori

Affacciato sulle cupole della Basilica di San Marco, a due passi da una delle più affascinanti e suggestive cornici, l’ hotel “Ai Do Mori” è un piccolo albergo, tipicamente veneziano, che con la sua posizione unica vi consentirà di vivere Venezia e il suo centro storico in modo indimenticabile. Le camere recentemente restaurate sono tutte luminose e dotate di ogni confort: TV , telefono, cassaforte, asciugacapelli, aria condizionata, servizi privati. Sono graditi ospiti non fumatori.

Connessione Internet Wi-Fi gratuita. Aperto tutto l’anno.

Hotel Casa Petrarca

L’Hotel Casa Petrarca sorge lungo il canale dei Fuseri nel cuore di Venezia, tra Piazza San Marco e il Ponte di Rialto e offre camere in un piccolo edificio storico del 14° secolo. Ogni camera presenta arredi semplici ma di charme, una sistemazione perfetta per un soggiorno romantico a Venezia.  Come farvi sentire a casa,  anche lontani da casa. Al mattino, nella piccola sala da pranzo gusterete una tipica colazione italiana mentre ascoltate musica classica, jazz o new age. Posizionata in una tipica strada veneziana molto tranquilla, la Casa Petrarca vi attende a 5 minuti a piedi dal Ponte di Rialto e a 5 minuti da Piazza San Marco.

Hotel San Samuele

Eccellentemente posizionato nel prestigioso Sestiere di San Marco, a metà strada tra il Ponte di Rialto e le Gallerie dell’Accademia, il nostro conveniente Hotel San Samuele è situato in una delle migliori aree per visitare il centro storico di Venezia. Situato in una calle molto tranquilla, proprio dietro a Palazzo Grassi, il nostro accogliente e familiare hotel si trova a soli 10 minuti a piedi da Piazza San Marco. Informale e familiare, il nostro hotel offre tutte le comodità di casa nel cuore di Venezia. L’ingresso accoglientemente arredato offre un invitante punto d’incontro dove gli ospiti possono rilassarsi, godersi una buona lettura, una tazza di tè o un caffe.

Hotel Rossi

Hotel Rossi propone camere a tariffe vantaggiose lungo una strada tranquilla a solo 2 minuti di cammino dalla stazione Santa Lucia di Venezia. I vaporetti partono dal Canal Grande, situato nelle vicinanze. Il Rossi Hotel è ben curato e vanta camere pulite e climatizzate. A vostra disposizione una reception aperta 24 ore su 24 e la connessione internet Wi-Fi. Le camere sono disposte su 3 piani, all’interno di un edificio storico privo di ascensore. Cannaregio è un’ottima scelta per i viaggiatori interessati a camminare, alla fotografia e ai giri turistici.

Hotel Casa Linger

Hotel Casa Linger è un grazioso hotel ad una stella, situato nel cuore del centro storico di Venezia, a pochi minuti da Piazza San Marco. Dall’ hotel inoltre e facile raggiungere Il Ponte di Rialto e tutti gli altri importanti monumenti della città. Venite a trovarci! Saremo lieti di accogliervi per aiutarvi a trascorrere una meravigliosa vacanza a Venezia. Hotel Casa Linger vi propone camere pulite e accoglienti, alcune delle quali con servizi privati e TV. Alcune stanze sono gradevolmente arredate in stile veneziano. Il servizio include 24 ore di reception, lenzuola e asciugamani.

Hotel Pensione Guerrato

La Pensione Guerrato si trova in una splendida posizione, a due passi dal ponte di Rialto, al centro del caratteristico mercato della verdura e del pesce di Rialto. Da alcune finestre dell’albergo è possibile godere di un bellissimo scorcio di Canal Grande con, sullo sfondo, la Ca’ d’Oro. Dall’albergo, in pochi minuti, è possibile raggiungere Piazza San Marco, l’Accademia e tutti i luoghi più conosciuti della città, scoprendo angoli non segnalati dalle guide turistiche, di grande valore artistico e storico. Perdersi nelle calli per scoprire la “vera” vita veneziana che non si può incontrare nei luoghi di intenso passaggio turistico o entrare in una chiesa non segnalata riserva sempre un’emozione, poiché ci si può “imbattere” all’improvviso in un’opera di Bellini, Veronese, Tiziano o Tintoretto. L’albergo, a una stella, mantiene volutamente la semplicità e l’atmosfera delle antiche pensioni veneziane, che accoglievano i propri ospiti facendoli sentire a casa propria. Il personale è a disposizione per garantire il massimo comfort durante la permanenza, fornire consigli utili su quali affascinanti zone della città visitare, informazioni sulle escursioni verso le isole della laguna, o per suggerire ristoranti dove gustare la tipica cucina veneziana.

Hotel Al Malcanton

L’Hotel Al Malcanton , nuovissimo Albergo aperto nell’ottobre 2009, è curato nei particolari con camere ampie e confortevoli, arredato secondo lo stile tipico veneziano del ‘700. L’Hotel è dotato di Aria condizionata e WiFi gratuito, mentre alla Reception multilingue ci troverete pronti a rispondervi a qualsiasi richiesta come eventi della città, ristoranti consigliati, concerti, gite in gondola, visite a Murano ed altro … La gustosa prima colazione viene servita nella sala od in camera a vostro piacimento. La pulizia dell’ambiente è un “must” dell’Hotel. Le ampie camere silenziose, singole doppie e triple, arredate in stile veneziano del ‘700 con lampadari di Murano, dotate di bagno interno, cercheranno di rendere il vostro soggiorno il più gradevole possibile.

Hotel Henry

Hotel Henry è un piccolo hotel a gestione familiare comodo da raggiungere, accogliente e silenzioso, concepito per chi vuole vivere la vera Venezia immerso nel Sestiere Cannaregio. Particolarmente adatto a coppie e piccoli gruppi di amici, l’Hotel Henry è la soluzione ideale per chi cerca un hotel economico in centro a Venezia. Un soggiorno all’Hotel Henry diventa da subito un’autentica esperienza di vita veneziana, da vivere in un ambiente familiare, in un luogo appartato rispetto ai grandi flussi turistici ed allo stesso tempo vicino a tutti i principali monumenti, musei e luoghi di interesse di Venezia. Hotel Henry è la soluzione ideale, confortevole e dall’ottimo rapporto qualità prezzo per una vacanza nel pieno centro di Venezia.

Hotel Cristallo

L’Hotel Cristallo, 2 stelle al Lido di Venezia, in pieno centro, a 200 metri dalla spiaggia e a 5 minuti a piedi dalla fermata del Vaporetto per Venezia centro storico, vi accoglie in un ambiente familiare, amichevole e caloroso; le sue moderne stanze sono dotate di ogni confort, il servizio è particolarmente attento e premuroso, la posizione è centralissima per permettervi di godere appieno la vostra vacanza a Venezia, circondati da tutte le comodità e dai principali servizi che una località balneare e residenziale può offrire.

Hotel Villa Albertina

L’aristocratico edificio che risale a 100 anni fa, é stato completamente ristrutturato ed offre 10 camere confortevoli ed un’ampia Suite. Una luminosissima sala colazioni ed un’accogliente sala bar allieteranno la vostra vacanza. Potrete godere di momenti di riposo e relax nella quiete del nostro giardino e sistemare la vostra auto al sicuro nel parcheggio gratuito. Per rendere ancora più piacevole il vostro soggiorno, Villa Albertina vi offre le seguenti sistemazioni: 10 camere estremamente confortevoli, tutte dotate di bagno privato, telefono diretto, aria condizionata e TV, alcune anche con balcone. Per una vacanza speciale e romantica, scegliete la nostra Suite Casanova, composta da 2 stanze separate, una grande terrazza solarium ed un bagno in marmo con doccia e vasca da bagno. (Ideale per la luna di miele o per famiglie). Grazie all’atmosfera romantica ed alla posizione tranquilla, Villa Albertina é il luogo ideale per un soggiorno indimenticabile!

Hotel dalla Mora

Situato nel quartiere Santa Croce di Venezia, a 3 minuti a piedi dalla Chiesa di San Nicola da Tolentino, l’Hotel dalla Mora offre una terrazza con vista canale e il WiFi gratuito in tutte le aree. Alcune con viste sul canale, le camere dispongono di mobili in legno, scrivania, pavimenti piastrellati e bagno privato o esterno in comune. Ogni mattina vi attende una colazione italiana dolce nell’apposita sala. Durante il giorno potrete rilassarvi sulla terrazza, arredata con tavoli e sedie, e ammirare le viste sul canale. In loco è presente anche un’area salotto. L’hotel si trova a 800 metri dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e a 20 minuti a piedi dal Teatro La Fenice. Santa Croce è un’ottima scelta per i viaggiatori interessati all’atmosfera, ai giri turistici e alle passeggiate in città.

Hotel Doni

La famiglia DONI gestisce l’albergo dal 1946 ed é appena stata premiata per la sua prestigiosa attività professionale. Nikos,Tessa,Gina e Annabella Vi faranno respirare l’aria familiare dell’albergo facendoVi sentire come a casa Vostra nella cittá più bella del mondo. L’edificio é un antico palazzo del 1700 in stile gotico veneziano che si affaccia sul Rio del Vin dove é possibile sentire le serenate delle gondole e si trova a soli due minuti da Piazza San Marco. L’hotel inoltre è situato in fronte alla principale fermata del vaporetto “San Zaccaria” da dove partono i mezzi pubblici per l’aeroporto e per la stazione ferroviaria.

Hotel Locanda Cà Foscari

Locanda Ca’ Foscari è un hotel economico situato nel centro storico di Venezia, tra Campo San Tomà e Campo San Barnaba, in una delle zone culturalmente più interessanti di Venezia. Infatti é posizionato a soli 2 minuti dalla prestigiosa Università di Venezia e a 5 minuti dal famosissimo centro d’arte dell’Accademia.

Le stanze sono molto ospitali e soprattutto pulite e curate giornalmente.

Hotel Rosa Salva 3*S

In calle Fiubera, poco distante da Piazza San Marco e dal Ponte di Rialto, la famiglia Rosa Salva è pronta ad ospitarvi in un ambiente accogliente e appena rimodernato. L’Hotel Rosa Salva è stato ristrutturato interamente, cercando di mantenere lo stesso spirito e la medesima cura al dettaglio che da sempre caratterizzano la pasticceria e il catering della famiglia Rosa Salva, per garantire ai propri ospiti una meravigliosa esperienza in quel di Venezia. L’arredo è in stile classico: le pareti sono arricchite da preziosi tessuti che accompagnano un arredamento pulito ed essenziale presente in diverse essenza lignee, con armadiature di diverse dimensioni, chiuse o a giorno, per riuscire a soddisfare le esigenze dei vari ospiti. I materassi a molle insacchettate, posizionati su sommier con piani rigidi, garantiscono il massimo comfort dopo una lunga giornata trascorsa per le calli di questa splendida città lagunare.

Hotel Casa Verardo 3*S

L’accurato restauro, l’apertura della terrazza panoramica su Venezia al quarto piano, gli arredi antichi, i dipinti della scuola veneta del sedicesimo secolo, le lampade con vele Fortuny, i tessuti Rubelli, unitamente all’adeguamento del Palazzo ai più moderni standard di accoglienza, servizio e sicurezza, hanno permesso alla Casa Verardo di essere riconosciuta Residenza d’Epoca e di diventare un raffinato punto di riferimento per i viaggiatori di tutto il mondo alla ricerca a Venezia di eleganza, spazio, silenzio e servizio.

Riva del Vin Boutique Hotel 3*S

A pochi passi dal ponte più famoso al mondo, nella dinamica zona dell’antico mercato di Rialto ed affacciato sul Canal Grande, nasce il Riva del Vin Boutique Hotel. Una piccola realtà che fa dell’accoglienza e dell’eleganza i propri punti di forza. Solamente in un luogo confortevole e tranquillo ci si può sentire a casa. Nel nostro piccolo Boutique Hotel non avrete mai la sensazione di essere ospiti, ma i veri “padroni di casa”. Le camere e gli ambienti garantiscono la dovuta privacy e un piacevole silenzio, anche in un luogo vivace come la zona di Rialto. Tutto è studiato per farvi vivere un’esperienza da non dimenticare.

Pensione Accademia-Villa Maravege

La famiglia Salmaso è lieta di accogliervi nell’incantevole Pensione Accademia, il luogo ideale in cui trascorrere il vostro indimenticabile soggiorno a Venezia. La villa vi avvolge nell’atmosfera di un antico palazzo veneziano del diciassettesimo secolo, nel pieno dello splendore della Serenissima. Villa Maravege, come le meraviglie: un’atmosfera di decorazioni veneziane fa da teatro ai più moderni comfort e tecnologie, così da cullarvi in un soggiorno suggestivo e indimenticabile. L’hotel è rinomato per i suoi floridi giardini e per la sua posizione: situato nel cuore del centro storico e adiacente il Canal Grande, l’hotel è prediletto dagli amanti dell’arte per la vicinanza ai musei e per l’ambiente tranquillo e rilassante.Le camere, ognuna diversa dall’altra, sono arredate in stile veneziano e si affacciano sul canale o sui giardini interni, dove è possibile trascorrere dei momenti di tranquillità assaporando un aperitivo.

Hotel Giudecca

Ci troviamo a Venezia, nell’Isola della Giudecca, la più grande della laguna con i suoi otto isolotti collegati dai tipici ponti. In questo contesto dal fascino lagunare sorge l’Hotel Giudecca Venezia, un hotel elegante, dal sapore vagamente retrò, al riparo dal caos turistico del centro storico. Nella sua conversione, questo gioiello architettonico ha conservato i tratti e la carica del suo incredibile passato. Un approdo privato sul canale della Palada ne fa da ingresso. Le 30 camere hanno mantenuto un tratto antico e sofisticato pur offrendo i più moderni comfort. 

L’hotel è il punto di partenza ideale per chi vuole vivere la Venezia autentica e bohémienne, la Venezia dei salotti aristocratici, degli intrighi e delle leggende. La Venezia dei pescatori, degli artigiani che da tempo hanno scelto l’isola per le proprie attività commerciali, e dei fuggiaschi, che qui si sono rifugiati nel corso dei secoli.

Tutto questo a un breve tratto dal cuore della città, Piazzale San Marco, che dall’hotel si raggiunge in pochi minuti di navigazione.

Hotel Al Mascaron Ridente

L’Hotel Al Mascaron Ridente, in precedenza sede di un cantiere nautico, è stato interamente ristrutturato nel 2015, garantendo l’adeguamento della struttura ai più moderni comfort e mantenendo al tempo stesso l’eleganza e lo stile classico del contesto in cui si trova. La vista sul canale dalla sala colazione e l’elegante patio impreziosiscono ulteriormente il soggiorno. Le camere, rinnovate di recente, hanno uno stile classico ed elegante e ti assicurano servizi moderni di ottima qualità. Se vieni con la famiglia puoi anche alloggiare nel comodo appartamento dépendance, con grazioso giardino privato, che si trova a soli 200 metri dal nostro albergo a Venezia.

Hotel Scandinavia

Il fascino discreto e l’atmosfera decadente di uno dei palazzi più antichi di Venezia. Nel cuore della città, ad un passo da Piazza San Marco e dal Ponte di Rialto, con una splendida vista sul Campo di Santa Maria Formosa. L’esperienza emozionate di un soggiorno in un’atmosfera tipicamente veneziana. L’atmosfera settecentesca di nobile residenza veneziana è rimasta intatta attraverso i secoli. Per questo motivo un soggiorno nell’Hotel Scandinavia è un’esperienza unica ed emozionante che vi consentirà d’immergervi in un’epoca ormai lontana, rivivendo gli antichi fasti della Venezia del Settecento. Ogni camera dell’Hotel è stata pensata per riprodurre questa magica atmosfera.

G.A.D. il Giudecca Art District apre insieme alla 58. Biennale d’Arte

Un vero e proprio distretto artistico permanente, il primo, che inaugurerà a Maggio in concomitanza della 58esima Biennale di Venezia. Ecco cosa vuole essere il G.A.D.,  il Giudecca Art District: 11 gallerie e oltre 60 artisti prenderanno parte a 20 mostre in questo luogo isolato dal caos del centro storico veneziano che negli anni ha fatto spazio a studi e atelier di artisti e artigiani, trasformandosi in una fiorente meta per l’arte contemporanea. Il principale highlight di apertura sarà il trittico video Body as Home dell’artista polacco Aleksandra Karpowicz con October Collective, un’esplorazione dell’identità, della migrazione, della scoperta di sé e del significato del concetto di “casa”.  

L’iniziativa si ispira alla storia e al notevole patrimonio artistico della Giudecca, che ha ospitato la prima esibizione di Marina Abramović nel 1976, la prima mostra di Venezia di Damien Hirst e l’indagine Biennale di Ai Weiwei del 2013 al Zuecca Project Space. Una volta sede di grandi palazzi, giardini e monasteri, l’isola della Giudecca a inizio ‘900 ospitava anche un grande numero di fabbriche e cantieri navali, per poi attraversare un periodo di declino in seguito alla seconda guerra mondiale. Ora, l’isola si prepara a inaugurare un nuovo capitolo: il nuovo distretto dell’arte di Venezia sarà guidato dai direttori artistici veneziani Paolo Scelsi e Valentina Gioia Levy che, oltre alla galleria principale, hanno pensato anche un giardino adiacente, oltre agli spazi di Studiolacitta, Chiesa delle Zitelle, Fondazione Starak, Spazio Bullo, Spazio Raunich e Spazio Silos, con ulteriori gallerie da annunciare.

Pittura di luce. Burano e i suoi pittori. Fino a gennaio 2020 al Museo del Merletto

Le opere di pittori buranelli come Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini trovano spazio nella mostra “Pittura di luce. Burano e i suoi pittori”, aperta al pubblico fino a gennaio 2020 al museo del merletto di Burano Si parla di artisti che nel primo decennio del secolo scorso furono protagonisti del movimento artistico veneziano di Ca’ Pesaro, al centro di un vivace dibattito sull’arte moderna. In quegli anni l’isola divenne una sorta di luogo idilliaco dove ritrarre “en plein air” la natura, i paesaggi sospesi tra acqua e cielo, i colori delle sue case e i suoi abitanti. La fine di questa prima stagione artistica arrivò con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, ma la storia della pittura e dei pittori a Burano continuò per buona parte del secolo, sempre a fianco dell’avventura dei “capesarini”, fra i quali troviamo anche il trevisano Nino Springolo e il veneziano Fioravante Seibezzi. INFO UTILI Biglietto prezzo intero: 5,00 euro Biglietto prezzo ridotto: 3,50 euro. Altre agevolazioni online

Hotel Galleria

Tra gli hotel a Venezia, Hotel Galleria è un piccolo hotel di sole nove camere situato in una posizione unica, sul Canal Grande a fianco del ponte dell’Accademia nel quartiere di Dorsoduro, una delle zone più belle di Venezia. La zona dei musei: le Galleria dell’Accademia, la Guggenheim Collection, Ca’ Rezzonico, Palazzo Grassi, Palazzo Franchetti, la Punta della Dogana. Dalle nostre camere potrete perdervi a guardare il traffico della più bella strada del mondo: il canal Grande. Ammirerete i palazzi di fronte a voi, Palazzo Franchetti oppure Palazzo Barbaro dalla finestre del quale Henry James si affacciava durante i suoi soggiorni a Venezia. La maggior parte delle nostre camere a Venezia ha vista sul Canal Grande, con una splendida visuale sul Bacino San Marco, principale entrata a Venezia fin dai tempi della Serenissima, e sul Ponte dell’Accademia. Luminose e confortevoli, arredate in tipico stile ‘700 veneziano, le nostre camere diventeranno il vostro buen retiro dopo la giornata di visita nella città. L’atmosfera che respirerete nel nostro albergo sarà gradita in quanto improntata all’ informalità e alla simpatia del personale, sempre a vostra disposizione per ogni richiesta o suggerimento.

LETIZIA BATTAGLIA. Fotografia come scelta di vita ai Tre Oci fino al 18 Agosto

Una grande antologica di Letizia Battaglia, una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, che ne ripercorre l’intera carriera è in mostra alla Casa dei Tre Oci di Venezia. La mostra presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva. La mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita Tre Venezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione di Tendercapital e la scelta delle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si è avvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca delle successive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.  

CANALETTO E VENEZIA. Aperta fino al 9 giugno 2019 la mostra sul protagonista del Settecento veneziano

Particolarissimo pittor di vedute, al quale e nella intelligenza, e nel gusto e nella verità, pochi tra gli scorsi e nessuno tra i presenti si può trovar che si accostino.” (Anton Maria Zanetti)

Un omaggio alla Venezia settecentesca e all’opera del suo artista più illustre, Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto torna a splendere nelle sale di Palazzo Ducale nella mostra “CANALETTO A VENEZIA” aperta fino al 9 Giugno 2019.

LA MOSTRA.

La mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni del ‘700, una stagione artistica di grande complessità e valore, di eccellenze nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative, un secolo di enorme vitalità e grandi cambiamenti, nel linguaggio dell’arte, nella storia delle idee e delle tecniche, nella vita sociale.

Anni in cui una nuova forma artistica rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco, in cui il colore prende il sopravvento sul disegno.

Luca Carlevarijs pone le basi del vedutismo veneziano, Rosalba Carrera rinnova l’arte del ritratto. Due giovani coetanei dipingono opere in cui la luce acquista valenza fondante, costitutiva: Giambattista Tiepolo con pennellate aggressive in composizioni dinamiche, Canaletto nella pittura di vedute, lo stile di entrambi si farà poi più controllato e nitido.

Il viaggio prosegue con la pittura di costume di Pietro Longhi, l’esplosione del vedutismo, la pittura di storia e quella di paesaggio, il capriccio. E la grande stagione dell’incisione, che diversi sperimentano, e di Giambattista Piranesi. Il racconto di questo secolo è anche quello della presenza europea della Serenissima e del viaggiare dei suoi artisti. Mentre anche l’arte vetraria di Murano vive i suoi fasti, con l’oreficeria e la manifattura di porcellane. Protagonisti di fine secolo sono Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista.

Nelle vedute di Guardi il linguaggio pittorico, tremolante e allusivo, lontano dalle solari certezze di Canaletto, sembra evocare una Venezia in disfacimento, mentre il tempo del vivere felice e aristocratico lascia il posto a un popolo di irriverenti Pulcinella, dove tutti sono liberi e uguali, e sullo sfondo la rivoluzione infiamma la Francia. Il secolo dei lumi, e il percorso espositivo, si chiude con l’affermarsi del Neoclassicismo, su tutti giganteggia Antonio Canova.

INFO UTILI. Orari e aperture: dal 1/11 al 31/03 8.30 – 17.00 dal 1/04 al 31/10 8.30 – 18.30 Biglietto: intero: 13€, ridotto: 11€

CARNEVALE 2019. Il tema di quest’anno è… Tutta colpa della Luna, in scena sabato 16 Febbraio

Sembra quasi banale, parlando di Venezia, dire che questo è, ogni anno, uno spettacolo davvero unico, ma di fatto lo è.

L’apertura ufficiale del Carnevale, come da tradizione, scorre sabato 16 Febbraio alle 19.00 e in replica alle 21.00 lungo il Rio di Cannaregio che per una sera si trasforma in un vera e propria passerella d’acqua dove sfilano, come carri, strutture galleggianti in una parata che omaggia il tema del Carnevale che quest’anno è TUTTA COLPA DELLA LUNA.
Imprevedibili stravaganze per sognatori e viaggiatori del tempo sono raccolte in questo emozionante e spettacolare water show a cura di Studio Festi e di Seconda Materia, dove due realtà apparentemente opposte si incontrano e si fondono, creando uno straordinario immaginario emotivo tra viaggi cyberpunk e dimensioni oniriche.
  Lo spettacolo è gratuito. Leggi qui il programma completo del Carnevale 2019.
 

CARNEVALE 2019. FESTA DELLE MARIE. Sabato 23 Febbraio il corteo delle bellezze veneziane

Parte da San Piero di Castello e percorrerà via Garibaldi e Riva degli Schiavoni fino ad arrivare sul palco di Piazza San Marco attorno alle 16.00: al via la tradizionale “Festa delle Marie” che inizia sabato 23 Febbraio verso le 14.30 col corteo delle bellezze veneziane,  consacrando ufficialmente il Carnevale di Venezia, e che tra costumi incantati e bellezze mozzafiato accompagna tutto il Carnevale, esaurendosi con l’incoronazione della Maria vincitrice martedì 5 Marzo, il noto “martedì grasso”.
La Festa delle Marie omaggia il nobile gesto del Doge che tradizionalmente portava a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane dei gioielli dogali per il loro matrimonio. Ad oggi, il corteo e la festa rappresentano un momento unico per ammirare i costumi della tradizione veneziana che sfilano in corteo per le calli della città indossati delle 12 ragazze veneziane selezionate in rappresentanza delle “Marie”.
Il corteo è accompagnato dai gruppi storici in costume del C.E.R.S. e dalle associazioni Amici del Carnevale di Venezia e Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia.

Giulia Lama. Gli studi di nudo della poetessa e pittrice fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico

E’ visitabile fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico la mostra sugli studi di nudo settecenteschi di Giulia Lama,  poetessa e pittrice  di primo piano all’epoca oltre a Rosalba Carriera.
GIULIA LAMA
Figlia d’arte – suo padre, Agostino, era pittore lui stesso oltre che mercante d’arte e perito – a dispetto delle sue colleghe impegnate nella produzione di generi “femminili” come il ritratto o la miniatura, Giulia si cimentò nella pittura di storia, con grandi composizioni affollate. La sua estetica, lontana da visioni prettamente decorative o intrise di calda sensualità, si qualifica nelle raffigurazioni dal forte risalto plastico ed espressivo, violente nella loro gestualità e nell’uso del colore, in sintonia con quanto diffuso in quegli anni a Venezia da Giambattista Piazzetta.

LE OPERE
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede una splendida selezione delle sue opere grafiche, tutti studi di nudo tratti dal vero: una prassi non certo convenzionale per una donna dell’epoca, che tuttavia ci rivela appieno una personalità autonoma e anticonformista. Alcuni di questi fogli, restaurati per l’occasione, sono esposti ora per la prima volta.

INFO UTILI
Biglietto: 10€, Ridotto: 7,50€, Gratuito per i residenti
Orari: dalle 10 alle 18, chiuso il martedì

La mostra, visitabile con l’orario e il biglietto del museo, rientra nell’ambito del progetto ‘Eppur ci sono! Tre donne intorno al… Settecento veneziano: Luisa, Giulia, Maddalena’, promosso da Vittoria Surian e dalla sua ‘Associazione Culturale Eidos di Venezia’ e, visti i temi trattati, il progetto è entrato a far parte anche della più ampia rassegna ‘Venezia, Città delle Donne’, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.

Dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

“Venice Secrets, Crime and Justice” in mostra dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

Palazzo Zaguri presenta al pubblico la Mostra “Venice Secrets, Crime and Justice” – dal 31 marzo 2018 a Venezia. Una mostra epocale che racconta con reperti unici e suggestive ricostruzioni i lati oscuri della storia di Venezia attraverso il tema della giustizia, sfatando miti e antimiti di una delle realtà storiche più longeve nel panorama europeo e per molti aspetti all’avanguardia. Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni: l’indagine e la tortura, carceri e carcerati, le esecuzioni capitali, l’inquisizione tra miti e leggende. Le trentasei sale espositive offriranno l’opportunità di visionare centinaia di strumenti di tortura e di morte, decine di quadri, vestiti d’epoca e libri antichi, il tutto esposto al mondo per la prima volta e proveniente da biblioteche, musei e collezioni private italiane e straniere. Esperti hanno ricostruito delle celle dell’inquisizione e un teatro anatomico con cadaveri plastinati a ricordo di come i giustiziati venivano usati per la scienza. Studiosi internazionali e scrittori famosi hanno lavorato per narrare e far rivivere le grandi tragedie come quelle del Doge Marin Falier o del Conte di Carmagnola, i libertini Lorenzo Da Ponte e Giacomo Casanova che frequentavano Ca’ Zaguri. Non solo gli allucinanti spettacoli delle condanne a morte e le infernali pene inflitte, ma anche le numerose fantasie popolari come il povero Fornareto o il mostro Biagio Luganegher. Oltre le storie presenti anche i segreti delle magistrature che componevano l’articolata struttura dello Stato. Ampio spazio è dedicato al Sant’Ufficio attraverso numerosi esempi: dallo scontro tra la Repubblica di Venezia e la Santa Sede, alle figure del Frate Servita Paolo Sarpi, il filosofo Giordano Bruno e la cortigiana Veronica Franco. Aperto tutti i giorni, da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 21.00. Info su www.venicesecrets.net

FRULLATORIO #12 ipertensione – satira, video e musica

Un dopocena tra satira, video e musica al Laguna Libre, dove venerdì 20 Aprile torna Frullatorio con una puntata dedicata alle crescenti tensioni nella città lagunare: dalla pressione turistica all’esodo dei residenti, dal referendum per separare Venezia da Mestre al disagio sociale. Nella serata dedicata all’Ipertensione, non può mancare la musica di Alberto Bettin al pianoforte, la poesia di Alessandro Burbank, la stand up comedy a km 0 di Nicolò Falcone. Per i tavoli nella sala concerti maggiorazione di 5€ sulla prima consumazione o sulla cena. -Cos’è Frullatorio- Progetto nato da H2O non potabile in collaborazione con Anna Ghiraldini e Ginevra Formentini, Frullatorio è uno show dal vivo, dove i ritmi televisivi scandiscono una serie di interviste, gag, gingle, classifiche e video che si rivolgono al contesto veneziano. L’obiettivo di Frullatorio è far conoscere al pubblico realtà associative e start up che s’impegnano per rendere vivo il territorio, il tutto senza far addormentare chi ascolta. Irriverenza e ironia sono il condimento principale delle interviste anomale a cui verranno sottoposti gli ospiti. Frullatorio è uno show con tutte le carte in regola: una scrivania, una poltrona, musica dal vivo, due presentatori e un tecnico, tutto a vista. Venite a sedervi al Laguna libre per gustarvi la classifica dei peggiori titoli della stampa locale, assaporar le questioni sociali più calde e tanti altri spunti comici su Mestre e Venezia che rendono l’esistenza più sopportabile.

Hotel Excelsior Venice

Affacciato sullo scintillante mare Adriatico, l’Hotel Excelsior – con le sue cinque stelle – è ubicato in posizione eccezionale per offrire agli ospiti un paradiso tranquillo ad appena 15 minuti in water taxi dai vivaci vicoli di Venezia. Ubicato sull’elegante spiaggia del Lido di Venezia, l’Excelsior fu costruito nel 1908 divenendo presto la destinazione più amata da personaggi ricchi e famosi. Oggi l’Hotel Excelsior, con la sua regale architettura lussuosa e l’incantevole posizione sulla spiaggia, continua a offrire agli ospiti la stessa eleganza e lo stesso splendore a cinque stelle di oltre 100 anni fa.

Palladio Hotel & Spa

A soli cinque minuti da Piazza San Marco di navetta privata, Palladio Hotel & Spa è un’oasi di pace e tranquillità. Lontano dalle strade affollate di Venezia questa ex-convento del 16° secolo sull’isola della Giudecca conserva con successo la grazia e la bellezza del proprio passato storico, con la valorizzazione moderna dello stato degli impianti d’arte. L’adiacente Palladio SPA è uno straordinario complesso di 450 metri quadrati con otto sale per trattamenti e un centro fitness. Dotazioni hotel: Business Center, Centro fitness, Centro benessere, Collegamento a Internet ad alta velocità, Connessione dati wireless, Sala banchetti, Bar, Beauty Farm, Sala conferenze, Ascensori, Front Desk, Salone, Sala riunioni, Camere non fumatori, Ristorante Sauna, Bagno turco, Idromassaggio. L’hotel offre inoltre Lavanderia, Servizio in camera 24 su 24, Servizio bagagli, Servizi commerciali, Concierge, Dottore su richiesta, Servizi VIP, Navetta locale, Massaggi, Staff multilingue, Facchini, Servizio in camera, Cassette di sicurezza, Biglietti per teatro, Servizio sveglia, Servizi matrimoniali.

Palazzo Venart – Luxury Hotel

Il maestoso Palazzo Venart Luxury Hotel ha aperto le porte al pubblico nell’agosto 2016: si tratta dell’ultimissimo hotel di lusso in Italia firmato dal gruppo LDC. Questo esclusivo hotel a cinque stelle vanta 18 camere e suite di pregio, finemente arredate, ognuna ispirata ad un aspetto unico della storia e della cultura veneziane.

Preceduto da un grazioso giardino che si affaccia direttamente sul Canal Grande, l’intero Palazzo cinquecentesco con i suoi terreni è stato accuratamente restaurato e riportato al suo antico splendore con minuziosa attenzione ai dettagli.

Le sue caratteristiche distintive originarie, tra cui affreschi rinascimentali e caminetti in marmo, sono state impeccabilmente ripristinate da esperti maestri veneziani e inserite in una cornice di mobili antichi e arredi su misura, così da mettere in risalto il nobile passato del Palazzo.

Inoltre, Palazzo Venart vanta il privilegio di ospitare il GLAM, l’esclusivo ristorante del pluri-stellato chef Enrico Bartolini, che propone menù unici per un’esperienza gastronomica di altissimo livello. Grazie al talento di Bartolini e di Donato Ascani, Resident Chef, nel 2017 il GLAM è stato insignito di una stella Michelin tutta sua.

Situato a soli 30 minuti via acqua dall’Aeroporto Marco Polo, il Palazzo Venart Luxury Hotel si trova in posizione centrale, proprio nel cuore della Venezia tradizionale. Tutte le principali attrazioni della romanticissima Città sull’Acqua con la sua atmosfera di luci, suoni e colori, saranno comodamente a portata di mano per i nostri ospiti.

Hotel Palazzina G

Hotel 5 stelle a Venezia centro storico, Palazzina sorge nel cuore di una struttura cinquecentesca affacciata sul Canal Grande, nell’incantevole scenario lagunare, in una location esclusiva e dal particolarissimo appeal. Un luogo unico in cui tradizione veneziana e contemporaneità si fondono in un hotel in cui sentirsi veneziani: un edificio nobile in cui si incastonano e convivono materiali, architetture per creare un progetto unconventional di accoglienza e una conciergerie capace di proporre e stupire con esperienze, alla scoperta della città, ogni volta diverse ed accattivanti. Atmosfere e luci concorrono a fare del nostro Hotel una casa vissuta, intrisa di fascino, nella quale la straordinarietà degli ambienti si unisce a pezzi e complementi di arredo unici. Da noi il lusso è fuori dagli schemi e si traduce in un’esperienza in grado di far sentire ciascun ospite “temporaneamente e autenticamente veneziano”. Lontano dall’iconografia classica del turismo a Venezia. Il meglio della cultura e dello spettacolo ha soggiornato all’interno delle nostre esclusive Suite, con vista sulla città o sul Canal Grande, pensate per garantire il massimo del comfort in un ambiente elegante. Un mood inconfondibile, glamour e tipicamente veneziano, caratterizza le diverse tipologie di sistemazioni, in cui arredamenti, colori, quadri e materiali utilizzati concorrono a creare un risultato senza precedenti. Dal genio del designer ed architetto francese Philippe Starck nascono diverse tipologie di camere e suite apartment, pensate per garantire all’Ospite un’offerta di altissimo livello, realizzata con estro e fantasia, materiali moderni e di altissima qualità, completate da uno stile originale ed inconfondibile. E’ così che prendono vita, fra le altre, le nostre Suite con vista sul Canal Grande, le Junior Suite e le camere Deluxe con un’autentica vista sui tetti veneziani. Tutte le camere sono dotate di aria condizionata, minibar, impianto di filodiffusione con I-pod connection, esclusive amenity dalle fragranze personalizzate.

Hilton Molino Stucky Hotel

Scopri il magnifico Hilton Molino Stucky Venice, l’hotel più grande di Venezia con un’offerta gastronomica unica e l’unica piscina panoramica della città. L’Hilton Molino Stucky Hotel sorge nella pittoresca isola della Giudecca. L’eleganza e lo stile sono elementi cardine delle spaziose suite e camere con vista, con eleganti tessuti veneziani, luminosi lampadari, bagni in marmo e molto altro. Il Molino Stucky Hotel offre

  • Una scelta di eleganti camere e suite
  • Sette unici ristoranti e bar – incluso lo Skyline Rooftop Bar con “la vista migliore di Venezia”
  • Piscina panoramica
  • Centro fitness e spa
  • Un pluripremiato centro congressi

San Clemente Palace Kempinski

Il San Clemente Palace Kempinski, parte di Leading Hotels of the World, è la tua destinazione esclusiva di pace e tranquillità, a soli dieci minuti in barca da Piazza San Marco. Giardini rigogliosi, antiche corti interne, la storica chiesa di San Clemente: il fascino dell’ex monastero, che per secoli l’Isola ha ospitato, è un invito a un viaggio nel tempo. Concediti serenità e privacy in una delle 190camere e suite, con vista sulla laguna o sul lussureggiante parco dell’Isola. Assapora le diverse interpretazioni delle specialità italiane e veneziane nei nostri tre ristoranti Acquerello, La Dolce e Insieme. Con la sua posizione strategica, a pochi minuti da Venezia, e la combinazione unica di spazi interni e aree esterne, il San Clemente Palace Kempinski è la location ideale per eventi speciali e matrimoni indimenticabili. Con i suoi campi da tennis e da golf, una piscina all’aperto e trattamenti spa, l’isola offre la cornice perfetta per rilassarsi e mantenersi in forma.

Carnevale 2018. Apertura con la Festa Veneziana sull’Acqua sabato 27 Gennaio

Se Carnevale è tradizione, la grande apertura è forse la più bella ed emozionante. Come ogni anno, il via al Carnevale di Venezia spetta alla festa veneziana sull’acqua che sabato 27 Gennaio riempirà il Rio di Cannaregio con uno spettacolo mozzafiato. Una vera e propria parata sull’acqua dove strutture galleggianti, spettacolari e magiche, omaggiano tra luci e musiche il tema dell’anno che in questo 2018 è CREATUM: Civitas Ludens, e lo fanno attraverso lo spettacolo “VeCircOnda” con cui Wavents, tra bellezza e vanità, porta il circo in città. Se non riesci ad occupare un posto in prima fila in riva, sappi che lo spettacolo è in due repliche, alle 18 e alle 20. La festa veneziana prosegue domenica 28 gennaio 2018 con il corteo acqueo delle Associazioni Remiere e i percorsi enogastronomici con le specialità veneziane.

IL MONDO IN UNA PERLA, collezione di perle in mostra al museo del vetro di Murano

Uno straordinario concentrato di tecnica e inventiva. Questo è racchiuso nelle perle di vetro veneziano, piccoli e preziosi manufatti di rara bellezza che nelle loro molteplici tipologie accompagnano la storia vetraria veneziana e che fino al 15 Aprile 2018 sono i protagonisti di “Il mondo in una perla“, mostra  allestita negli spazi delle ex conterie del Museo del Vetro di Murano. La mostra nasce del lungo lavoro di catalogazione e di studio delle collezioni di perle del Museo del Vetro di Murano, condotto per la Fondazione Musei Civici di Venezia da Augusto Panini, tra i massimi esperti sull’argomento, che ha portato alcuni mesi fa alla pubblicazione del primo dettagliato catalogo riservato a questi oggetti artistici. Un mondo unico quello delle perle di vetro: oggetti decorativi ma anche preziosa merce di scambio esportata in grande quantità nel XIX secolo verso le colonie dell’Africa Occidentale, dell’India e delle Americhe; monili tanto ricercati e ambiti, che in cambio di perle di vetro i nativi d’America accettarono di cedere il territorio che oggi conosciamo come Manhattan. La collezione del Museo del Vetro di Murano è costituita da 85 cartelle campionarie contenenti 14.182 perle, da tre pannelli di stoffa del 1863, dono della Società delle Fabbriche Unite contenenti 2015 perle e 266 mazzi di conterie, da 91 mazzi di perle a lume, di cui alcuni incompleti, da 8957 perle integre e 274 frammentate e 492 mazzi di conterie. Scomparso sin dal 1912 l’inventario redatto dall’abate Zanetti, solo ora si è riusciti a ricondurre molte di queste perle, mazzi e cartelle alle vetrerie attive a Venezia e Murano tra il 1820 e il 1890 e dunque ai maestri vetrai, giganti dell’arte e imprenditori illuminati come Giovanni Battista Franchini, Domenico Bussolin, Benedetto Giorgio Barbaria, Antonio Salviati, Pietro Bigaglia e Giovanni Giacomuzzi, che con generosità e senso civico avevano donato al museo cittadino il meglio della propria produzione nascente. INGRESSO Intero: 10€ Ridotto: 7,50€

Scala Contarini del Bovolo: 30 minuti per meravigliarsi

E’ una di quelle mosse sceniche che fanno fare bella figura quando si porta qualcuno a spasso per Venezia, magari per la prima volta: si arriva in Campo Manin, si imbocca una calle bella stretta, si svolta un paio di volte fino a che non ci si trova davanti lei, la suggestiva ed elegante Scala Contarini del Bovolo.

Trattasi di uno dei più singolari esempi dell’architettura veneziana di transizione dallo stile gotico, ben radicato nella cultura locale, a quello rinascimentale con una serie di logge sovrapposte nei vari piani in cui si snoda la scala, a chiocciola o secondo il dialetto veneziano il “bovolo”, appunto.

Puoi accedere e visitare questa meraviglia semi-nascosta per una buona mezz’ora, nel giorno e nell’orario scelto, insiema alla Sala del Tintoretto compreso nel biglietto di entrata; puoi anche aggiungere ad ogni biglietto la visita all’Oratorio dei Crociferi che si trova a circa un quarto d’ora di cammino, ma quella non è vincolata ad orari particolari.
ORARI
Tutti i Giorni
10.00 – 13.30 / 14.00 – 18.00

BIGLIETTI
I prezzi variano da 3€ a 9€
Accesso gratuito per bambini fino a 12 anni, guide turistiche autorizzate di Venezia, residenti Comune di Venezia (con documento di riconoscimento e residenza) e dipendenti IRE e Fondazione Venezia Servizi alla Persona.

Regata Storica, appuntamento a Domenica 3 Settembre 2017

Domenica 3 settembre 2017. Questa la data dell’appuntamento annuale di punta tra le gare di Voga alla Veneta: la Regata Storica.

Per chi non ha mai assistito a questo spettacolo di sport e tradizione, è un’occasione davvero unica per godere appieno lo spirito della Serenissima durante il celebre corteo storico che precede le 4 gare con decine e decine di imbarcazioni tipiche cinquecentesche che sfilano in una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo. Oggi le quattro competizioni sono suddivise per categorie di età e per tipologia di imbarcazione: la più entusiasmante è la regata dei campioni su gondolini che sfrecciano in Canal Grande fino al traguardo di fronte alla celebre “machina”, scenografico palco galleggiante posto davanti al palazzo di Ca’ Foscari.

La Regata Storica è partner della campagna di sensibilizzazione del Comune di Venezia #EnjoyRespectVenezia

» Scarica la brochure con il programma

Sarà possibile assistere alla regata dalle rive o da un punto di vista esclusivo: la tribuna galleggiante scoperta appositamente allestita lungo il Canal Grande nei pressi della fermata Actv di San Silvestro. La tribuna posta in uno dei tratti più belli e spettacolari del percorso, permette di seguire tutta la manifestazione: il corteo storico-sportivo e tutte le quattro regate in andata e ritorno, con perfetta visuale su Rialto.

E’ possibile acquistare online i biglietti oppure chiamando il call center Hellovenezia. L’ingresso alla tribuna a partire dalle ore 15.45 da campo San Silvestro/calle dei Sbianchesini mentre la manifestazione inizierà alle 16.00.

 

 

Foto di copertina di @Regata Storica  di Venezia – Official Page

Ferragosto alternativo: in bici fino alla Sagra di Portosecco

Venezia è una città turistica.
Se questo è indubbio, lo è anche il fatto che è una città fortemente ancorata alle sue tradizioni, aspetto che durante la stagione estiva prende la forma, i sapori e i profumi goderecci e genuini delle sagre. Si inizia presto, a Giugno con quella di San Piero in Volta e avanti così, sestiere dopo sestiere, fino ad arrivare a quelle “isolane”, le meno frequentate dai turisti forse ma le più vissute dai locals.

IN BICI

Se l’occasione fa l’uomo ladro, il consiglio è di approfittare per organizzare il tuo Ferragosto “alternativo” perché la Sagra di Santo Stefano Portosecco cade a pennello dall’11 al 15 Agosto. Per goderti a pieno lo spirito isolano e guadagnarti il gran piatto di frittura che facilmente vorrai inserire inserirai tra le 100 cose da mangiare prima di morire, potresti organizzare una bella biciclettata partendo dalla terraferma.

Il primo step sarà attraversare il Ponte della Libertà lungo la pista ciclabile per arrivare al Tronchetto dove per forza di cose devi salire sul ferry e goderti una mezz’oretta di navigazione fino ad arrivare al Lido. Lì si inizia a pedalare costeggiando tutta l’isola, passando per Malamocco e gli Alberoni, dove volendo ci si può rinfrescare con un bagno veloce in mare, fino ad arrivare al secondo passaggio in mare che dal Lido ti porta nell’isola di Pellestrina.

Una volta toccata l’altra sponda, si pedala ancora fino al primo paese, Portosecco appunto, che per l’occasione sarà agghindato a festa con filari di bandierine colorate lungo tutto il centro e un grande stand gastronomico proprio nella graziosa piazzetta centrale.
Menu consigliato: pasta coi peoci (le cozze, per intenderci), frittura di pesce, bussolà e prosecco.

NON SOLO CIBO

La tradizionale Sagra di Santo Stefano richiama ogni anno veneziani, lidensi, e turisti in cerca di emozioni anche per i molti appuntamenti religiosi, i concerti, le regate di “Voga alla Veneta”, gli spettacoli teatrali, le serate danzanti e la tradizionale tombola, avvenimenti che tradizionalmente avvengono per onorare il  Santo Patrono della comunità.

E se vuoi anticipare il tuo Ferragosto a inizio mese, puoi farlo cambiando di pochissimo i piani e, dopo esserti fermato un attimo a Portosecco per goderti la pace della sua piazzetta, continui a pedalare fino a Piazzale Ognissanti a Pellestrina dove dal 28 Luglio al 5 Agosto prende vita la Festa della Madonna dell’Apparizione.

REDENTORE, Programma 15-16 luglio 2017

Venezia è sempre magica, ma c’è una notte all’anno, una notte speciale, una soltanto, in cui brilla più delle altre: la notte del Redentore.
Il terzo sabato di Luglio, come da tradizione, la città si tira a festa, il bacino San Marco si riempie di barche, le rive di tavolate, filari di luci e lanterne, il cielo sopra la Basilica si prepara ad essere protagonista indiscusso della serata con centinaia di occhi che, mezz’ora prima della mezzanotte, si rivolgono a lui per godersi lo spettacolo incantevole dei fuochi d’artificio più magici che si possano immaginare.

IL PROGRAMMA

Sabato 15 Luglio 2017

ore 19.00 – Apertura del ponte votivo che collega le Zattere con la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca.
Si cammina letteralmente sulle acque attraversando quello che comunemente chiamiamo il “ponte di barche” per raggiungere gli amici in Giudecca e prepararsi alla cena in compagnia
ore 19.00 – presentazione degli equipaggi delle regate di voga alla veneta
ore 23.30 – Spettacolo pirotecnico in Bacino di San Marco

Eventi collaterali in terraferma e non:
ASSEGGIANO: ore 23.30 spettacolo pirotecnico.
FAVARO VENETO: dalle ore 18.00 “Redentore a Favaro Veneto”, presso il centro sportivo in via Monte Cervino;  ore 23.30 spettacolo pirotecnico
MALCONTENTA: dalle ore 16.30 “Redentore a Malcontenta”, chiesa parrocchiale; ore 23.30 spettacolo pirotecnico
PELLESTRINA: dalle ore 19.30 “Redentore a Pellestrina”, in piazza Zendrini; ore 23.30 spettacolo pirotecnico
Domenica 16 Luglio 2017
dalle 16.00 Regate del Redentore (stagione Remiera 2017) – canale della Giudecca: ore 16.00 regata dei giovanissimi su pupparini a 2 remi; ore 16.45 regata su pupparini a 2 remi; ore 17.30 regata su gondole a 2 remi
ore 19.00 – Santa Messa Votiva presso la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca

 

FESTA IN BACINO e non solo

Come già detto feste in barca e in riva la fanno fa padrona ma gli eventi esclusivi non mancano di certo: un grande classico il Redentore piratesco in Jolly Roger (ingresso a 160 euro); techno sotto le stelle alla Serra dei Giardini con after party in barca dalle 03.00 alle 10.00 e Secret Guest (ingresso gratuito); l’aeroporto Nicelli al Lido ospiterà Altavoz + Yolo con 2 palchi, elettronica e hip hop dalle 22.00 alle 7.00 (ingresso in prevendita o alla porta).

Chi volesse invece girare per le zattere, la Giudecca e Venezia fino a mattina ricordi che il transito pedonale sul Ponte Votivo è consentito dalle 19 di sabato 15 Luglio alle 22 di domenica 16, ad eccezione dell’arco di tempo dalle 23 di sabato alle 0.30 di domenica, durante il quale si svolgerà lo spettacolo pirotecnico.

 

TRASPORTI STRAORDINARI

Actv potenzia i trasporti pubblici di navigazione e automobilistico
in uscita da Venezia; People Mover piazzale Roma-Tronchetto attivo fino alle 03.00; Treni Speciali da Venezia a Mestre (1.01, 1.10, 1.20, 1.50, 2.05), da Venezia per Treviso (2.45), da Venezia per Padova (2.10), da Venezia pr Vicenza (2.50)

Quello che non sai di Piazza San Marco

Quello che non sai di Piazza San Marco

Piazza San Marco è senza dubbio una delle piazze più famose e meravigliose del mondo, non per essere di parte ma ogni volta che mi trovo davanti alla Basilica mi soffermo ad ammirarla per qualche minuto, in silenzio, come se non l’avessi mai ammirata prima di allora. Se vi capita andateci di notte, è ancora più suggestiva. La sua imponenza è in grado di catturate lo sguardo e la mente, riempiendo il cuore. Molti di voi conosceranno la sua storia o avranno partecipato a qualche gita scolastica o tour con guida. Molto bene. Probabilmente però c’è qualche curiosità che ancora non conoscete.. La forma attuale di Piazza San Marco non è com’era in principio. Quella che oggi è l’area monumentale più frequentata di Venezia, è l’esito di successive modifiche ed espansioni. In origine la Piazza era destinata a diventare un grande orto, attraversata dal Rio Batario e dagli attuali rii della Zecca e del Cavalletto. Il maestoso Palazzo Ducale un tempo era un castello con torri e recinzioni, circondato da un canale. Dove ora si trova la piazzata, un tempo vi era un bacino adibito al carico e scarico delle merci. La zona iniziò a diventare simile ad oggi nel 826, quando a Venezia arrivò il corpo di San Marco e avvenne l’edificazione della prima Basilica. Purtroppo nel 976 un grosso incendio distrusse tutto, Basilica e Palazzo Ducale compresi. Nel 978 fu costruita una seconda Basilica e anche Palazzo Ducale fu riportato alla luce. Nello stesso anno, il Doge Pietro I Orseolo, fece costruire vicino al Campanile, un ospizio per pellegrini malati e bisognosi. Nel 1264 Piazza San Marco venne infine pavimentata con mattoni disposti a spina di pesce.. da qui in poi iniziò il corso che portò quest’area a divenire il salotto più magico di Venezia.

Carnevale di Venezia 2017: Il Volo dell’Angelo

Per veterani e appassionati del Carnevale di Venezia, il Volo dell’Angelo è forse una delle attrazioni più spettacolari ed emozionanti tra tutti gli eventi in programma. Ogni anno raduna in Piazza San Marco centinaia di persone, tutte pronte con il naso all’insù per ammirare la discesa della Maria.

Il Volo dell’Angelo quest’anno si terrà domenica 19 dicembre alle 11.00.

Come vuole la tradizione, la Maria sarà la vincitrice del Carnevale 2016. Claudia Marchiori vestirà i panni dell’Angelo 2017.

CARNEVALE DI VENEZIA 2017: SCOPRI TUTTI GLI EVENTI IN PROGRAMMA

L’emozionante Volo dell’Angelo del Carnevale apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale di Venezia.
E’ un evento in costume che rievoca la storia del Dogi veneziani.

Venezia, itinerario di una “mestrina doc”

Premetto di non essere veneziana. Sono mestrina ed è giusto puntualizzarlo. Non perché abbia qualcosa contro i veneziani, anzi, il punto è che non posso avere le loro competenze in tema itinerari.

Ad ogni modo, avendo molti amici “lagunari” e bazzicando l’isola ogni qualvolta ne abbia l’occasione, negli anni ho creato un mio itinerario, un piccolo scrigno di consigli che sfodero con orgoglio a tutti i forestieri che prima di venire a Venezia mi chiedono cosa possono visitare, oltre alle più comuni e famose Rialto e Piazza San Marco, questo è chiaro.

San Pietro di Castello
San Pietro di Castello si trova nella parte nord-orientale dell’isola, ed è essa stessa un’isola. È la zona più popolare di Venezia, la mia preferita.
Nelle vicinanze è piacevole visitare i Giardini della Biennale e Sant’Elena, dove si trova il mitico stadio Pier Luigi Penzo. Non che io sia un’appassionata di calcio ma i veneziani lo amano.

Arsenale
Tornando verso San Marco merita una capatina l’Arsenale, meglio se verso il tramonto. Al suo interno ospita spesso spazi espositivi privati o collegati alla Biennale.

Dorsoduro
In questo Sestriere ci sono un sacco di cose affascinati da vedere. L’antico si fonde con il moderno a suon di riflessi sull’acqua. Andate alla Collezione Peggy Guggenheim, alla Basilica della Madonna della Salute e poi proseguire fino a Punta della Dogana. Arrivati qui date libero sfogo alla vostra vena da fotografi. Davanti a voi avrete una delle cartoline più belle del mondo.
È una bella zona anche per i negozi.

Zattere
Per me le Zattere sono sinonimo di gianduiotto. Camminate fino alla Gelateria da Nico e fate il pieno di calorie: il gianduiotto con panna è un’istituzione. Per molti è anche un anti depressivo o semplicemente un momento di puro godimento. Per me è tutto questo insieme di cose. Tranquilli, i sensi di colpa arrivano dopo averlo mangiato, in ogni caso con quello che si cammina a Venezia, tutto è concesso!

Giudecca
Davanti alle Zattere si trova l’Isola della Giudecca, chiamata anche Isola delle Foche. Una volta era l’isola dei galeotti e dei banditi, ma da una ventina d’anni si è rivalutata parecchio.
Musicisti, artisti e locali si sono trasferiti qui.
Molto famoso è il Mulino Stucky, (una volta granaio della Serenissima ora Hotel Hilton). Qui potrete godervi un aperitivo blasonato sullo skyline. Un’ po’ esoso il conto ma ne vale la pena. Inoltre, se consumate qualcosa potrete usufruire della lancia che vi porterà gratuitamente dall’altra parte della sponda o in Piazza San Marco.
Dalla parte opposta dell’Isola troverete la Casa dei Tre Oci, dove ci sono sempre mostre fotografiche di ottimo livello.

San Marco
Oltre alla piazza, alla Basilica e a Palazzo Ducale, tutti consigli scontati, andate a vedere la Libreria Acqua Alta, unica nel suo genere. La zona è bella e poco battuta, praticamente Santa Maria Formosa.

Strada Nuova e Fondamenta della Misericordia
Bancari e Cichetti migliori sono concentrati qui.

Rialto
Se amate lo shopping virtuale o se disponete di finanze illiminate, fate un giro al Fontego dei Tedeschi, il nuovo centro commerciale di lusso, concentrato dei top brand internazionali.
Accessibile anche ai meno abbienti, offre una terrazza panoramica sul tetto dalla quale si ha un’incredibile vista su Venezia. E’ gratis, io ci sono stata! 😉

Isola di San Lazzaro o Isola degli Armeni
Bella, in periodi estivi merita. Ma questa è una tappa da fare se il proprio soggiorno dura un po’ di più di un weekend.

Per quanto riguarda mostre ed eventi, navigate pure il sito Venezia.net 😉

Enjoy!

Maddalena Ganz

Leggende e fantasmi di Venezia: dal 1 aprile a fine dicembre 2017 tutti i sabati e domeniche

Attenzione attenzione! Visto il grandissimo successo di questa misteriosa passeggiata, dal 1 aprile a fine Dicembre 2017 il tour avverrà con cadenza regolare tutti i sabati e tutte le domeniche.

Affrettatevi, molte date sono già sold-out!

Una città sull’acqua non può che nascondere inaspettati segreti. Leggende e fantasmi che la popolano da milioni di anni, che veleggiano nei suoi canali senza farsi vedere. Eppure, ci sono.

Se sei un fanatico dei misteri e hai coraggio da vendere, questo tour fa al caso tuo! Pattuglierai il Sestiere di Canareggio, ascolterai oscure storie sulla laguna veneziana, sui suoi fantasmi e sulle apparizioni che continuano a turbare l’animo dei suoi abitanti…

Durata: 2 ore circa
Meeting point : 18.20 Campo San Geremia(o 17.00)
Prezzo: €15,00 a persona (il pagamento è anticipato tramite bonifico bancario)
Per prenotare clicca QUI

Culture Chanel “La donna che legge” a Ca’ Pesaro

L’universo di Coco Chanel arriva a Venezia, incorniciato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia. La Fondazione Musei Civici a Ca’ Pesaro ospita una mostra sullo straordinario successo di una donna intramontabile che ha segnato per sempre il mondo dell’alta moda: Mademoiselle Chanel.

“Culture Chanel”, giunta al suo settimo episodio, dopo aver visitato diverse città internazionali, approda a Venezia. Visitabile dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 è curata da Jean-Louis Froment con la collaborazione di Gabriella Belli, è realizzata con il sostegno di CHANEL.

La mostra affronta la storia singolare di Gabrielle Chanel e della sua Maison, CHANEL.
Un itinerario che attraversa il XX secolo arrivando fino ad oggi. Quadri, fotografie, gioielli, antiche lacche cinesi ed accessori e libri. Sono 350 i pezzi esposti. Libri di Omero, Platone, Virgilio, Dante, Montaigne, Mallarmé, Cocteau, dalla biblioteca parigina di Mademoiselle nella sua casa al 31 di Rue Cambon.

In mostra troverete tutto l’universo culturale della stilista che negli anni 20 ha trasformato le donne.

Di inestimabile valore e bellezza, potrete ammirare «L’enigma di Edipo e la Sfinge» arrivato dal Museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce: un omaggio di alto valore culturale e simbolico alla vita dell’artista.

Non mancheranno le opere degli artisti e intellettuali amici della stilista, come Pablo Picasso, Juan Gris, George Braque, Edouard Vuillard, Jean Cocteau, Pierre Bonnard, Marcel Duchamp, Francis Picabia.
Cà Pesaro
Santa Croce, 2076, 30135 Venezia
Orari: 10.00 – 18.00

Torna il Mercatino dei Granai alla Giudecca “Power flower edition”

Lo scorso ottobre si era tenuto l’ultimo appuntamento della stagione invernale, riscuotendo come al solito successo!

Per la festa dei lavoratori, lunedì 1 maggio 2017 dalle 10.30 alle 20.00, l’Isola della Giudecca ospita la “power flower edition” del Mercatino dei Granai! La mostra mercato dell’artigianato locale, nella classica cornice degli Antichi Granai della Repubblica.

Saranno presenti 30 artigiani/artisti di bijoux, abbigliamento femminile, accessori uomo/donna, complementi d’arredo e stand enogastronomici con degustazione e vendita di prodotti locali.

A partire dalle 17.30 spazio anche all’happy hour con dj set di musica a tema (anni ’60-’70). Non mancherà l’area relax esterna, con vista sulla splendida Piazza San Marco.

E’ uno dei mercatini più fashion della laguna dove 30 artigiani e artisti si incontrano per vendere bijoux, abbigliamento femminile, accessori uomo/donna, complementi d’arredo ed molto altro.

ENTRATA LIBERA

73. Mostra Del Cinema Di Venezia: tutte le feste e gli eventi

L’Hotel Excelsior, insieme a vip e film di concorso, sarà il protagonista della 73a Mostra del Cinema. Il lussuoso albergo, ogni anno ospita personaggi illustri, conferenze stampa, interviste e feste blindatissime!

Ma il fulcro del pre e post Venezia73 non è solo l’Ecxclesior. PalazzinaG, a lato di Palazzo Grassi e Villa Laguna sono altre due location da tenere sotto mirino.

Pur essendo su invito non è impossibile intrufolarsi. Preparate buone storie convincenti, look studiati e, qualora le aveste, sfoderate le giuste conoscenze. Ne varrà la pena!

Se non dovessi andarvi bene niente paura, ci sono sempre party accessibili o il lungomare, dove si ha quasi sempre la fortuna di trovare qualche vip in relax!

Per tutta la durata della manifestazione un’iniziativa di raccolta fondi. Saltano la tradizionale cena di gala e il ricevimento sulla spiaggia.

EVENTI E FESTE DELLA 73A MOSTRA DEL CINEMA:

• Giovedì 1 Settembre
Cena inaugurale. Presenzieranno Naomi Watts e il marito, protagonisti del film The Bleeder.

• Venerdì 2 Settembre
La Piscina dell’Hotel Excelsior ospita un party esclusivo dalle, 22.30 – 2.30, Tommy Vee Dj Set.

• Sabato 3 Settembre
Cena speciale Premio Mimmo Rotella.

• Mercoledì 7 Settembre
L’Hotel Centurion Palace sarà cornice del consueto party “11 anni di Diva e Donna per il Cinema”.

SCOPRI TUTTI I FILM IN CONCORSO E FUORI CONCORSO

Gli attori presenti alla Mostra del Cinema di Venezia 2016

Ormai ci siamo. La 73a Mostra del Cinema di Venezia sta per iniziare e insieme a lei il duello a ritmo di abiti sfavillanti che popoleranno il red carpet per tutta la durata della kermesse.

Una pioggia di stelle hollywoodiane sbarcherà al Lido. Tra i più attesi Michael Fassbender, Alicia Vikander, Natalie Portman e Amy Adams.

La cerimonia di apertura si terrà mercoledì 31 agosto alle 19.00, quando gli occhi del red carpet saranno puntati su di lei, Sonia Bergamasco, madrina della 73esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Si accettando scommesse sullo stilista che vestirà la nuova madrina anche se girano già delle voci che il fortunato sia Giorgio Armani, icona della moda!
Ryan Gosling e Emma Stone saranno le prime star a calcare il famigerato tappeto rosso, protagonisti del film d’apertura “La la land”.

SCOPRI TUTTI I FILM DELLA 73a MOSTRA DEL CINEMA

Michael Fassbender e Alicia Vikander presenzieranno per “The Light Between Oceans di Derek Cianfrance”, lungometraggio in concorso.

Al Lido, come a Venezia, Jude Law vestirà i panni di “The Young Pope”, la serie TV diretta da Paolo Sorrentino che parla di un giovane papa anticonformista. Il regista premio Oscar e l’attore hanno già confermato la loro presenza per presentare i primi due episodi.

La 73a Mostra del Cinema di Venezia farà felici anche i numerosissimi fan di Game of Thrones; confermate le presenze di Carice Van Houten, Kit Harington e Jason Momoa.

L’Italia sarà rappresentata da stelle meravigliose: Monica Bellucci (nel cast del nuovo film di Emir Kusturica e due giurate, Chiara Mastroianni e Valentina Lodovini. Anche Gemma Arterton, dopo il passaggio a Locarno 69, sarà in giuria per decretare il film vincitore del Leone d’Oro.

Presenteranno i film italiani delle varie sezioni Margherita Buy, Kim Rossi Stuart (che presenterà anche il suo nuovo film) Jasmine Trinca e Filippo Timi.

“I magnifici sette”, film di chiusura porterà al Lido di Venezia star del calibro di Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio e Peter Sarsgaard.

Tra i possibili colpi di scena di vociferano diversi vips tra i quali: Kaenu Reeves, protagonista insieme a Jim Carrey e Giovanni Ribisi, di The Bad Batch o quello di Jake Gyllenhaal che vedremo insieme a Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson e Isla Fisher in Nocturnal Animals.

Hotel Noemi

SPECIALE CODICE DI SCONTO PER I CLIENTI CHE PRENOTANO DIRETTAMENTE NEL SITO DELL’HOTEL: CODICE CLIENTE: VENEZIANET L’Hotel Noemi è un elegante hotel a 3 stelle a meno di 50 metri da uno dei luoghi più famosi al mondo, Piazza San Marco: avreste mai immaginato di poter dormire all’interno di una cartolina? Soggiornando all’hotel Noemi è possibile! Le 14 camere della struttura sono tutte arredate finemente in stile veneziano, conferendo all’hotel un’aurea classica che vi rapirà e vi farà sentire lontani dallo stress di ogni giorno, catapultandovi in una dimensione onirica, quasi tornaste indietro a fine ottocento; contemporaneamente, i comfort moderni di cui l’hotel è dotato, quali la connessione ad internet wifi, gratuita in tutta la struttura, l’aria condizionata, la tv a schermo piatto, renderanno la vostra esperienza ancora più rilassante. Al mattino, svegliatevi e cominciate la vostra giornata coccolati dallo staff, che con mani sapienti vi preparerà una nutriente e ricca colazione dolce e salata , fatta principalmente da prodotti freschi di giornata, servita nella piccola ma accogliente sala colazione. L’hotel non dispone di ascensore, ma potere comunque contare sull’ausilio dello Staff per trasportare ai piani i vostri pesanti bagagli.

Museo Navale

Il Museo Navale di Venezia: il posto giusto per ammirare stupende imbarcazioni dei tempi della Repubblica Serenissima

Sistemato negli antichi Granai lungo il Rio dell’Arsenale, il Museo Navale di Venezia, grazie a circa 25.000 pezzi, tra cui numerosi modelli di imbarcazioni costruite dalla Repubblica Serenissima, offre un condensato di storia della Marina veneziana e italiana. Lungo il denso percorso espositivo potrete ammirare strumenti di navigazione, uniformi, modelli di diversi tipi di navi, tra cui uno splendido bucintoro e una galeazza del XVII sec. L’ambiente si sviluppa su cinque piani, compreso il piano terra. Il “granaio” è solo l’edificio principale di un più vasto complesso museale che comprende anche l’esterna Chiesa di San Biagio e l’attiguo Padiglione delle navi, situato nell’antica Officina dei remi dell’ Arsenale. Al piano terreno, oltre a un imponente fanale di poppa di galea veneziana del XVI secolo, detto “fanò”, grande interesse merita per la rarità e l’importanza storica la raccolta di diciotto plastici realizzati tra il XVI e XVII secolo in legno (o legno, cartapesta e gesso, materiali facilmente deperibili e miracolosamente sopravvissuti) di antiche fortezze veneziane dell’ Adriatico e dell’Egeo.

Il sabato e la domenica è possibile visitare il padiglione delle navi grazie a visite guidate a partenza fissa.

Come arrivare : Vaporetto ACTV: Linea 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale

Orari: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 (La biglietteria chiude alle ore 17.00)

Costo Ingresso

€ 10.00 : Biglietto Intero

 € 7.50 : Biglietto Ridotto

€ 4.00 : Scuole (su presentazione della lista su carta intestata della scuola, si applica anche agli accompagnatori)​ 

€ 1.55 : Residenti

Gratuito: Personale del Ministero della Difesa; persone con disabilità; bambini sotto 6 anni; ANMI; membri ICOM, scuole del Comune di Venezia e relativi insegnanti e accompagnatori (su presentazione della lista su carta intestata della scuola).

Residenza Goldoni

SPECIALE CODICE DI SCONTO PER I CLIENTI CHE PRENOTANO DIRETTAMENTE NEL SITO DELL’HOTEL:

CODICE CLIENTE: VENEZIANET

La Residenza Goldoni è un elegante affittacamere nel cuore di Venezia, a pochi metri dal Ponte di Rialto e meno di cinque minuti da San Marco. L’invidiabile posizione, un po’ appartata e suggestiva, permette, dopo un’abbondante colazione servita in camera, di calarsi subito nell’atmosfera della magica città lagunare. Le camere di Residenza Goldoni, uno dei più sofisticati Boutique Hotel della città, sono state ristrutturate di recente, e sono arredate con un bel stile Luigi Filippo dalle linee semplici e raffinate, opera di una tradizione artigianale ben radicata a Venezia.  Tutte le stanze dispongono di ogni comfort così da rendere il soggiorno indimenticabile: bagno con doccia e/o vasca, wifi, aria condizionata, cassaforte, il bollitore per prepararsi un tè caldo durante i freddi giorni invernali. Per chi poi fosse allergico ai tessuti, sono state mantenute un paio di camere economy, senza tessuti alle pareti. Con una breve passeggiata, gli ospiti potranno essere in Piazza San Marco ad ammirare i tesori della Basilica Marciana, le magnifiche stanze di Palazzo Ducale o a sorseggiare il famoso bicerìn del Caffè Florian all’ombra del campanile di San Marco o “Paron de Casa” (padrone di casa), come lo chiamano i veneziani.    

Vitraria – Palazzo Nani Mocenigo

Un museo a Venezia dedicato al vetro in tutte le sue declinazioni contemporanee: Vitraria

VITRARIA è un nuovo Museo di Venezia, aperto dal 27 settembre 2014, presso Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo situato all’inizio del “museum mile” tra l’Accademia e le Zattere: la sua apertura impreziosisce una delle zone più suggestive della città, tra le Gallerie dell’Accademia e la Peggy Guggenheim Collection.

VITRARIA si propone, nel vasto panorama di musei a Venezia, come luogo d’incontro per artisti, designers, collezionisti, appassionati d’arte di tutto il mondo. Un museo aperto alla polifonia della contemporaneità dove possano dialogare fra loro molteplici ambiti e discipline, che nasce con l’intento di incoraggiare la partecipazione attiva e la sperimentazione a sostegno della conoscenza e dei giovani talenti e dove possano crescere nuove idee, relazioni e business oltre i tradizionali confini classificatori.

La sede permanente di Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, già antico “museo” della collezione archeologica della famiglia Nani, vuole ridare luce all’identità tracciata in filigrana in un luogo dove la cultura possa intraprendere percorsi nuovi e possa originare un processo di ricerca vivace e propositivo, attraverso il quale stabilire relazioni e possibilità ancora inesplorate.

Vitraria Museum sarà sede di esposizioni che affronteranno la tematica del vetro nelle sue più diverse sfaccettature. Il museo adotterà un approccio diverso, dove verranno messe in relazione e connessione idee e progetti. Lo spazio di Palazzo Nani Mocenigo diventerà un luogo di condivisione e sperimentazione, dove verrà creata un’atmosfera di partecipazione e interazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutti coloro nutrano interesse per l’arte e la realtà contemporanea.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Palazzetto Bru Zane

Piccolo gioiello architettonico situato nel cuore di Venezia sede della Fondazione Culturale “Centre de musique romantique française”.

Il Palazzetto Bru Zane è un meraviglioso palazzo,situato a pochi passi dalla spettacolare Basilica dei Frari, e dall’anno 2009 è sede della fondazione culturale “Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française“, che ne ha curato l’ultimo restauro nell’anno 2007. L’edificio venne costruito nelle prossimità del già esistente Palazzo Zane e del Casino degli Zane, all’epoca separati da un rigoglioso giardino alla francese. La costruzione del Palazzetto venne affidata allo studio del famoso architetto Baldassarre Longhena, anche se a realizzare e sviluppare il progetto fu inizialmente Antonio Gaspari e, successivamente alla sua morte, Domenico Rossi. Per quanto riguarda invece la decorazione degli interni del palazzo, i lavori vennero affidati a un famoso stuccatore svizzero, Alberto Stazio, e al famoso scultore italiano Andrea Brustolon, a cui si attribuisce anche l’incisione della balaustra prospiciente la sala da ballo. Gli splendidi affreschi invece sono attribuibili alla mano di Sebastiano Ricci. La tutela di questo Palazzetto è momentaneamente affidata al Ministero dei Beni Culturali; l’ultimo restauro a cui è stato sottoposto risale all’anno 2007 ed è stato completamente finanziato dalla Fondacion Bru, che attualmente utilizza gli spazi interni del Palazzetto per proporre un’intensa programmazione di concerti alla riscoperta della musica francese dell’800. Inoltre si occupa di ricerca editoriale, programmazione e diffusione di concerti in Italia e in Europa e offre sostegno alle registrazioni discografiche per nuovi artisti.

Prenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

I gruppi che desiderano visitare il Palazzetto Bru Zane possono prenotare (salvo il giovedì) una visita guidata della durata di un’ora al costo di 60 euro + IVA.

Per i gruppi che acquistano i biglietti dei concerti del Palazzetto Bru Zane, è possibile, previa prenotazione, fissare una visita guidata gratuita prima dell’inizio dello spettacolo.

Le visite guidate al Palazzetto Bru Zane verranno sospese nel mese di agosto, in occasione della Festa della Madonna della Salute (21 novembre) e durante il periodo natalizio (26 dicembre e 2 gennaio).

Il Palazzetto Bru Zane organizza ogni giovedì pomeriggio visite guidate gratuite (su prenotazione almeno 10 persone) coi seguenti orari:

  • 14.30: visite in italiano
  • 15.00: visite in francese
  • 15.30: visite in inglesePrenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

Per informazioni riguardanti la programmazione e i biglietti andate sul sito ufficiale qui.

Ca’ Corner della Regina

Affascinante palazzo affacciato sul Canal Grande diventa la sede delle mostre allestite dalla Fondazione Prada.

Ca’ Corner della Regina è uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande a Venezia, gestito da qualche anno dalla Fondazione Prada, che ne ha curato il restauro e vi allestisce importanti esposizioni temporanee.

Costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della famiglia dei Corner di San Cassiano, il Palazzo sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro.

L’esterno dell’edificio richiama la vicina Ca’ Pesaro di Baldassare Longhena, attuale sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.

Da giugno 2011 è sede della Fondazione Prada che negli spazi di Ca’ Corner ha organizzato numerose mostre temporanee: Il restauro conservativo del Palazzo, sostenuto dalla Fondazione Prada, è stato pianificato a partire del 2011 con gradualità in base alle direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e della Laguna, con l’affiancamento della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Dal 2014, in occasione della mostra Art or Sound, tutti piani del palazzo sono stati finalmente riaperti al pubblico.

Galleria dell’Accademia

Le Gallerie dell’Accademia sono considerate una delle più ricche Pinacoteche al mondo

Costituita alla metà del ‘700, la Galleria dell’Accademia ha sede da allora nell’ex Scuola di Santa Maria della Carità, appartenente un tempo a una famosa confraternità laica veneziana. Ne fanno parte integrante anche l’omonima chiesa di Santa Maria e il monastero dei Canonici Lateranensi, realizzato da Andrea Palladio.

Il museo ospita una vasta e eccezionale raccolta di dipinti veneziani e veneti, dal Trecento bizantino e gotico agli artisti del Rinascimento, Bellini, Carpaccio, Giorgione, Veronese, Tintoretto e Tiziano per arrivare a Giambattista Tiepolo e ai vedutisti settecenteschi, Canaletto, Guardi, Bellotto, Longhi.

Alla Galleria dei quadri accademici (e inizialmente alla Galleria dei Gessi) si aggiunsero via via quadrerie di enti ecclesiastici disciolti e ricchissime donazioni, fino a formare l’attuale raccolta, insostituibile per conoscere lo svolgimento della pittura veneta dal XIV al XVIII secolo. Le Gallerie comprendono: i fondi oro dei primitivi, la pittura del Quattrocento con i teleri delle “Storie” di S. Orsola (Carpaccio) e di San Marco (Gentile Bellini e Carpaccio) e opere di Giovanni Bellini (Giambellino), Vivarini, Cima da Conegliano. Alcune opere di Tiziano, la splendida Tempesta del Giorgione, dipinti di Jacopo Palma il Vecchio, Lotto, Bassano, del Tintoretto e di Veronese (Cena in Casa Levi) che illustrano il Cinquecento. Infine la straordinaria rifioritura del ‘700 veneziano, che vanta il Guardi, il Longhi, il Piazzetta, il Canaletto e si conclude con le opere di Giovan Battista Tiepolo. Sono inoltre presenti Mantegna, Piero della Francesca, Tura, Memling e molti altri.

Come arrivare:

Da Piazzale Roma o Ferrovia

vaporetto linea 1 o 2, direzione Lido, fermata Accademia

Da Piazza San Marco

vaporetto linea 1 o 2, direzione p.le Roma, fermata Accademia

Orario: Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15;

Lunedì chiusura settimanale per l’intera giornata; La biglietteria chiude alle 18.15;

Costo Biglietti: Intero: € 12.00 Ridotto: € 2.00 (giovani 18 -25 anni)

Teatro L’Avogaria

Il Teatro L’Avogaria è uno dei più piccoli e caratteristici teatro veneziano. Situato tra Calle Lunga San Barnaba e la Chiesa di San Sebastiano, è stato fondato da Giovanni Poli nel 1969.

E’ anche la sede dell”associazione culturale Teatro a l’Avogaria, il cui obbiettivo è il mantenimento e la diffusione delle tradizioni teatrali venete e veneziane, in particolare della Commedia dell’Arte.

Il suo fondatore attribuiva all’attività didattica per la formazione di giovani attori, dal 1973 al 1998 ha gestito una scuola teatrale con corsi biennali. Gli allievi migliori sono entrati a far parte della Compagnia Stabile.

Oggi la Scuola Teatrale Giovanni Poli ha ripreso l’attività, ritornando ad essere un punto di riferimento per la formazione e la ricerca a Venezia, legata alla cultura e alla grande tradizione teatrale veneziana.

Ogni anno la Scuola `Giovanni Poli´ offre ai propri allievi più opportunità di confronto con il pubblico: letture, saggi, esercitazioni sceniche, mises en espace, spettacoli che contribuiscono alla formazione del giovane attore attraverso l´esperienza pratica del palcoscenico.

Museo di Torcello

Le meraviglie del Museo di Torcello: straordinari reperti archeologici sulla vita in Laguna

Il Museo di Torcello, si colloca in un contesto assolutamente unico della Laguna di Venezia. L’Isola stessa può essere considerata uno scrigno di arte se si considera che sui pochi metri che costituiscono la piazza di Torcello si affacciano ben quattro edifici storici e religiosi di alto valore culturale quali la Basilica di Santa Maria Assunta con il suo campanile, la Chiesa di Santa Fosca, e i due Palazzi del Consiglio e dell’Archivio sedi del Museo Provinciale. Al suo interno sono custoditi reperti archeologici e opere d’arte d’epoca medievale e moderna. Oggetto di un restauro recente, il Museo provinciale di Torcello si presenta al pubblico con le sue importanti collezioni, oggetti di antichità rinvenuti nel territorio e soprattutto nella romana Altino, ma anche materiale proveniente da antiquari e cultori d’arte, per lo più veneziani. Tra i pezzi più significativi custoditi nelle sale del Museo di Torcello vanno ricordate per la qualità stilistica la testa femminile da stele funeraria e la testa velata maschile (probabile immagini del dio Kronos), la bolla plumbea greca della metà del sec. VII, uno dei più antichi documenti della storia veneziana, il paliotto d’altare in argento dorato della prima metà del secolo XIII, composto di 13 formelle (superstiti delle originali 42) recentemente restaurate, i cicli pittorici provenienti dalla distrutta chiesa di Sant’Antonio di Torcello e attribuiti alla bottega del Veronese.

Come arrivare:

Servizio pubblico ACTV: linea LN “Laguna Nord” e linea T “Torcello” con cambio a Burano.

Da Venezia: Fondamenta Nuove – Burano – Torcello.

Da terraferma: Punta Sabbioni – Treporti Burano – Torcello.  

Orario: apertura al pubblico Sabato e Domenica 16.00 – 17.00;

Ingresso gratuito per tutti i visitatori

 

Acquista la gita di un giorno alle isole veneziane 

Casa dei Tre Oci

Il Museo dedicato alla fotografia in Venezia è alla Giudecca: Casa dei Tre Oci

La Casa dei Tre Oci all’isola della Giudecca è una splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900. Ospita i fondi fotografici di proprietà della Fondazione di Venezia, il Fondo De Maria e l’Archivio Italo Zannier e propone interessanti esposizioni temporanee sulla fotografia. Lo spazio espositivo della Casa dei Tre Oci è un progetto di Civita Tre Venezie e Fondazione Forma, in collaborazione con Veneto Banca. Vi si tengono anche Workshop, Incontri, Corsi sempre inerenti alla fotografia. La Casa dei Tre Oci, superbo esempio di architettura neo-gotica novecentesca, si staglia lungo la Riva della Giudecca a Venezia. Ben riconoscibile grazie ai suoi tre grandi “occhi”, i finestroni archi-acuti del primo piano da cui prende il nome, e alla bifora gotico-fiorita del balcone del secondo piano, la Casa dei Tre Oci si affaccia sul Canale della Giudecca con una straordinaria vista su Piazza San Marco, le Zattere e la Punta della Dogana. L’originalità dell’edificio si deve al progetto del pittore e fotografo Mario De Maria (Marius Pictor) che la costruì nel 1913 in quella zona dell’Isola della Giudecca denominata delle “Zitelle” e la elesse a sua propria casa-studio.

La Casa dei Tre Oci è stata acquistata nel 2000 Polymnia Venezia, società strumentale dalla Fondazione di Venezia, per accogliere esposizioni permanenti o temporanee, appuntamenti culturali, convegni, ricorrenze, feste, momenti conviviali.

Come arrivare :
Vaporetto: Zitelle
Da piazzale Roma e dalla Ferrovia
linea 4.1 (19 min.) / linea 2 (32 min.)
Da San Zaccaria
linea 2 (6 min.) / linea 4.2 (4 min.)

Orari : Tutti i giorni  dalle 10:00 alle 19:00

Chiuso il martedì

Costo Biglietto: intero 12,00 € ridotto 10,00 €

Scuola Grande di San Marco

Nella Scuola grande di San Marco, da poco restaurata, trova sede il Museo di Storia della medicina e la Biblioteca storico medica

La Scuola Grande di San Marco (1261), in Campo San Giovanni e Paolo, è una delle più armoniose e significative opere architettoniche del Rinascimento veneziano. La facciata, la cui struttura asimmetrica rispecchia la divisione interna degli spazi, è uno dei più preziosi e originali esterni veneziani. La decorazione marmorea è opera del Lombardo, mentre l’organizzazione della struttura è progetto del Codussi. L’edificio è stato restaurato da poco ed è ora possibile visitarne l’interno, oltre ad ammirarne l’armoniosa facciata. Al secondo piano vi attendono la magnificenza della Sala Capitolare con l’altare opera del Sansovino, dove trova sede il Museo di storia della medicina, e la Sala dell’Albergo, sede della Biblioteca storico medica.

Come arrivare: La Scuola Grande di San Marco si trova a Castello in Campo San Giovanni e Paolo a fianco della famosa basilica omonima. La fermata del vaporetto più vicina è Fondamente Nove. Si cammina poi la Fondamenta con la laguna sulla sinistra fino a fare un ponte dove inizia sulla destra la Fondamenta dei Mendicanti. Alla fine di questa si trova Campo Santi Giovanni e Paolo dove c’è l’entrata alla Scuola Grande di San Marco.

Orario di apertura:

dal Martedì al Sabato ed ogni prima domenica del mese dalle ore 9.30 alle 17.30

Accesso per gruppi e visite guidate massimo 15 persone

Costo Biglietto intero: € 8

Costo Biglietto studenti under 26: € 6

Costo Biglietto scolaresche: € 3.

Gratuito per bambini under 12 accompagnati da adulti, portatori di handicap, guide turistiche autorizzate, membri ICOM.

Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Una delle superbe creazioni di Carlo Scarpa a Venezia: il Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Il Negozio Olivetti sotto i portici delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia, progettato da Carlo Scarpa nel 1957/58 e uno dei più importanti esempi d’architettura del Novecento, è diventato recentemente un monumento storico a tutti gli effetti. Restaurato da poco, il Negozio è ora sotto la gestione del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Questa vera e propria Icona del Novecento venne concepito da Carlo Scarpa su incarico di Adriano Olivetti, che desiderava realizzare un moderno showroom in Piazza San Marco a Venezia per esporre le macchine da scrivere e da calcolo prodotte dalla celebre azienda di Ivrea. Chiuso nel 1997 e temporaneamente trasformato in una rivendita di prodotti per turisti, il Negozio OLivetto è stato infine generosamente dato in concessione al FAI nel 2011 da Assicurazioni Generali, proprietaria dell’immobile, in vista dell’apertura al pubblico del Bene. Il Negozio Olivetti, eccezionale capolavoro di Carlo Scarpa, è divenuto così, da aprile 2011, un fedele Museo di se stesso. La brillante articolazione dello spazio, la straordinaria scala centrale quasi sospesa nel vuoto, la valorizzazione delle potenziali trasparenze dell’ambiente, l’uso accurato dei materiali e delle tecniche tradizionali veneziane, dallo stucco al mosaico, sono solo alcune delle qualità del lavoro scarpiano che emergono nel corso della visita. E’ stata inoltre donata da Olivetti al FAI, ed è ammirabile all’interno del Negozio, una preziosa collezione di macchine da scrivere e da calcolo storiche. Grazie a questo lascito la Fondazione ha potuto ripristinare l’allestimento e la funzione originaria del luogo, nell’intento di ridare un futuro alla qualità tecnica ed estetica che ha contrassegnato la miglior produzione italiana del dopoguerra.

Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:30 (ultimo ingresso ore 18:00);

Costo del biglietto:

Iscritti FAI: ingresso gratuito
Intero: € 10
Ridotto (6-18 anni): € 5
Bambini fino ai 5 anni: ingresso gratuito
Residenti del Comune di Venezia: € 5
Studenti fino ai 25 anni: € 6
Soci National Trust e Soci Bienfaiteurs Amis du Louvrepersone con disabilità e accompagnatore: ingresso gratuito
Famiglia (2 adulti e figli 6/18 anni): € 26 

Teatrino di Palazzo Grassi

Il Teatrino di Palazzo Grassi restaurato da Tadao Ando è il nuovo centro culturale di Venezia

E’ aperto dal 1 giugno 2013 il nuovo Teatrino di Palazzo Grassi, piccolo capolavoro di restauro architettonico operato da Tadao Ando.

Dopo il restauro di Palazzo Grassi, nel 2006, seguito da quello di Punta della Dogana, inaugurata nel 2009, il recupero del Teatrino segna, nel 2013, la terza tappa del grande progetto culturale di François Pinault a Venezia.

Con una superficie di 1000 metri quadri, il Teatrino di Palazzo Grassi è dotato di un auditorium con una capacità di 225 posti, completo di foyer e di aree tecniche (camerini, sala regia, cabina per la traduzione simultanea…).

Il Teatrino assicura all’insieme di Palazzo Grassi Punta della Dogana le migliori condizioni tecnologiche (in particolare acustiche) e di confort, grazie alle quali potrà essere ulteriormente sviluppato il programma di incontri con gli artisti,  conferenze,  letture,  concerti,  performance e  proiezioni di film d’artista organizzati dalla Fondazione Pinault nelle sedi veneziane.

IL RESTAURO E LO SVILUPPO DEGLI AMBIENTI INTERNI
Una volta realizzato e ricostruito l’involucro esterno  del Teatrino di Palazzo Grassi che mantiene viva e fissa la forma preesistente dell’edificio, Tadao Ando ha inserito internamente un volume completamente nuovo che definisce il vero e proprio ambito teatrale e di proiezione e, allo stesso tempo, sagoma architettonicamente lo spazio.

Questo volume definisce un auditorium che vede la presenza di un palco, un backstage con un’area tecnica e una gradonata con le poltrone per il pubblico. E poi  un grande foyer contraddistinto da grandi aperture sagomate a triangolo sulle pareti, che garantiscono il passaggio libero agli ambienti adiacenti, e dal grande lucernario triangolare che dà una luce zenitale a tutto l’ambiente.

INGRESSO LIBERO

Teatro Malibran

Teatro Malibran, uno dei più antichi di Venezia

Il Teatro Malibran di Venezia ha origini molto antiche. il Teatro venne edificato ad opera della famiglia Grimani in Campo San Giovanni Grisostomo nella seconda metà del ‘600 e diventò subito famosissimo perché vi si si recitava il dramma cantato, un nuovio genere per l’epoca. Divenuto punto d’incontro per la nobiltà veneziana, era noto anche per i grandiosi balli che si tenevano fra un atto e l’altro. Il declino cominciò verso la metà del ‘700. Il Teatro Malibran tornò alla ribalta ai primi del ‘900 e per tutto il secolo scorso continuò la sua attività fino a quando venne acquistato da Comune nel 1992. Si cominciarono così dei vasti lavori di restauro. A partire dal 1996 venne utilizzato come sostenuto del Teatro La Fenice distrutto da un incendio. Oggi è sede di numerosi spettacoli di prosa, opera e danza ed è anche diventato l’ ATELIER MALIBRAN, un laboratorio permanente di produzione e sperimentazione, supportato dalla Fondazione La Fenice, per i giovani che studiano teatro all’Università di Ca’ Foscari, scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia e musica al Conservatorio Benedetto Marcello.

Come arrivare :

vaporetto
dal Tronchetto – linea 2
direzione Rialto, San Marco e Lido

da Piazzale Roma e dalla Stazione dei treni ‘Santa Lucia’- linea 1 o linea 2
direzione Rialto, San Marco e Lido

se sei sulla linea 1, scendi a Rialto; Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso) se sei sulla linea 2, scendi a Rialto o San Marco (Vallaresso)

Teatro Goldoni

Teatro Goldoni di Venezia è sede del Teatro Stabile del Veneto diretto da Alessandro Gassman

Il Teatro Goldoni di Venezia , secondo per importanza e capienza, si trova a pochi passi dal Ponte di Rialto. Si tratta del classico esempio di teatro all’italiana, con quattro ordini di palchi e circa 800 posti a sedere.

Il Teatro Goldoni  venne edificato nella prima metà del ‘600 e subì poi numerose ristrutturazioni e rimaneggiamenti. Il periodo d’oro del Teatro, allora chiamato Vendramin, è costituito sicuramente dalle seconda metà del ‘700 quando venne ingaggiato uno dei più importanti commediografi cittadini: Carlo Goldoni.

Perché venisse poi ufficialmente intitolato al grande scrittore veneziano bisognò poi aspettare fino al 1875, nell’anniversario della nascita di Goldoni.

Chiuso dopo la Seconda guerra mondiale perché pericolante ed espropriato nel 1957, dopo un lungo restauro, è stato riaperto nel 1979 dopo una completa ristrutturazione che ne ha migliorato capienza e servizi.

Il Teatro Goldoni è sede del Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, diretto da Alessandro Gassman, che organizza la stagione di prosa, la rassegna di Teatro Contemporaneo, e altre manifestazioni in concessione, balletti e concerti.

Teatro La Fenice

 

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Il Teatro La Fenice a Venezia: ricca programmazione operistica e sinfonica a Venezia

Risorge sempre dalle sue ceneri: II 14 dicembre 2003 una folla commossa ed entusiasta ha nuovamente varcato le porte del Teatro più amato e più conosciuto di Venezia: iI Teatro della Fenice finalmente risorto dalle sue stesse ceneri. L’edificio era stato quasi completamente distrutto (ne erano rimasti in piedi solo i muri portanti, al centro un’immensa voragine) da un incendio di origine dolosa nel gennaio del 1996 ed è stato riedificato, nello stile del precedente, in circa 8 anni. Quella tragica notte del 29 gennaio 1996 i vigili del fuoco hanno cercato di spegnere invano per tutta la notte l’incendio che rischiava di propagarsi agli edifìci circostanti, mentre un gran numero di veneziani, disperati e ipnotizzati dalle fiamme che si ergevano verso il cielo, sono rimasti sotto l’acqua che pioveva dall’unico elicottero disponibile. Il Teatro La Fenice è stato ricostruito perfettamente identico a quello andato distrutto. STORIA Il Teatro La Fenice, uno dei maggiori d’Italia, venne costruito da Antonio Selva a partire dal 1790 e inaugurato con un’opera di Giovanni Paisiello, “I giochi di Agrigento”. Con la realizzazione della Fenice si può dire venisse a concretizzarsi un ampio programma di intellettualità illuministica settecentesca che con l’architettura e le opere pubbliche coltivava il disegno di promuovere l’idea di riforma. Per ironia della sorte i Teatro di Venezia era destinato a risorgere dalle sue stesse ceneri per ben 2 volte nell’arco di 200 anni. Difatti un’incendio lo distrusse completamente già nel 1836 e fu successivamente ricostruito identico all’originale. Nel corso del XIX sec. è stato sede di numerose prime rappresentazioni di opere liriche di autori famosi come Gioacchino Rossini (Tancredi, 1836), Vincenzo Bellini (Beatrice di Tenda, 1832) e Giuseppe Verdi (Rigoletto, 1851). Proprio un’opera del compositore bussettano, che poi avrebbe avuto un gran successo, La Traviata, alla prima della Fenice venne sonoramente fischiata. Se siete in visita a Venezia, il Teatro La Fenice è sicuramente una tappa imperdibile. La visita tra gli stucchi e gli ori delle prestigiose sale consente di scoprire retroscena e segreti del Teatro e dei suoi protagonisti, ripercorrendone la storia dalle origini fino ai nostri giorni.

COME ARRIVARE:

Vaporetto Linea 1: fermate Rialto, Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso)

Vaporetto Linea 2: fermate Rialto o San Marco (Vallaresso)

ORARI DI VISITA:

Il Teatro è in genere aperto per le visite tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00, ma si consiglia di visitare il sito in quanto potrebbero verificarsi variazioni del calendario per ragioni artistiche o tecniche.

PREZZI PER VISITARE LA FENICE:

Prezzo intero € 11,00
Prezzo ridotto € 7,00 (ridotto per studenti fino ai 26 anni e visitatori oltre i 65 anni)
Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni.

Biglietto Family Pass
Famiglie con un figlio € 23,00.
Famiglie con due figli € 26,00.
Famiglie con tre figli € 29,00.

Chiesa di San Giorgio Maggiore

La bellissima Chiesa di San Giorgio a Venezia si staglia sul Bacino San Marco

La Chiesa di San Giorgio Maggiore, progettata da Palladio nel 1566, si erge sull’isola omonima stagliandosi con tutta la sua imponenza sul Bacino San Marco e la Piazza. Per la facciata Palladio ha adattato al santuario cristiano alcuni elementi tipici del tempio pagano classico con un frontone trinagolare e grande pronao a quattro colonne. L’interno della Chiesa di San Giorgio è molto luminoso grazie alla luce che penetra da larghe aperture ispirate alle antiche terme e che inonda i muri sove la piatra d’istria si alterna agli stucchi. in fondo quattro gradini e una balaustra isolano gli stalli dei monaci (del vicino monastero) dal coro quadrato e delimitato agli ancoli dalle colonne. Il coro è decorato da tele del Tintoretto: la Raccolta della manna (sinistra) e L’Ultima cena (destra). da non perdere è la straordinaria vista che si gode dal campanile (uno dei pochi a Venezia dove si può entrare, salire e godersi lo splendido panorama) eretto nel 1726 da Scalfarotto.

Come arrivare : Vaporetto della linea Actv 2 con fermata San Giorgio in partenza da:
San Zaccaria (durata del viaggio di circa 3 minuti)
Ferrovia (durata del viaggio di circa 45 minuti)
Piazzale Roma (durata del viaggio di circa 40 minuti)

Orari di apertura: La Basilica è aperta tutti i giorni: Aprile – Ottobre dalle 9.00 alle 19.00; 
 Novembre – Marzo dalle 8.30 alle 18.00.

(Le visite sono sospese durante le funzioni liturgiche).

Orari Ss. Messa

Tutti i giorni dal lunedì al sabato viene celebrata la Ss. Messa alle ore 7.40 del mattino presso la cappella della Deposizione, domenica la Messa viene celebrata alle ore 11.00 in Basilica.

Entrata alla Chiesa gratuita. Entrata al Campanile 6,00 €

Scopri i Tour sull’isola

Basilica di Santa Maria della Salute

La candida Basilica della Salute si staglia in tutto il suo candore sul Canal Grande

La Basilica della Salute è una delle poche chiese costruite per diretta decisione del Senato veneziano. Lo scopo era ringraziare la Vergine per aver fatto cessare una delle peggiori epidemie di peste che colpì Venezia. Il Santuario si erge in uno dei luoghi più prestigiosi della città, sul Canal Grande in prossimità del Bacino  San Marco. La soluzione architettonica scelta per la Basilica della Salute era assolutamente rivoluzionaria per l’epoca e nacque dal progetto di un giovanissimo architetto: Baldassarre Longhena. Il grandioso monumento a pianta ottagonale, completamente rivestito di pietra d’istria, coronato da 2 cupole e fiancheggiato da due campanili venne costruito all’interno di un tessuto urbano assai modesto che ne risaltava la bellezza. Tuttora è una delle più belle e originali chiese veneziane. Anche l’interno della Basilica della Salute è assolutamente mozzafiato: sei cappelle si innestano intorno allo spazio centrale coperto da un’alta cupola sorretta da otto enormi pilastri. L’altare maggiore venne progettato anch’esso dal Longhena che lo animò con le sculture di Josse Le Court (1670). Oltre alla sculture di Bartolomeo Bon, Tullio Lombardo e Gianmaria Morlaiter, la Basilica racchiude anche numerosi capolavori come la Pentecoste, San Marco in trono con i Santi Sebastiano, Rocco, Cosma e Damiano, il Sacrificio di isacco, Davide e Golia di Tiziano, e Le Nozze di Cana del Tintoretto. Ogni anno la Basilica della Salute è meta di pellegrinaggio in occasione di una delle Feste veneziane più folcloristiche e sentite: la Festa della Madonna della Salute (21 novembre). Un ponte di barche viene costruito per unire le due sponde del Canal Grande e i pellegrini si recano ad accendere un cero in Chiesa, dopo aver fatto un giro tra le numerose bancarelle aperte nel vicino Rio terrà.

Orari di apertura della chiesa:
lunedì-sabato: 9.30-12.00 e 15.00-17.30
domenica: 9.30-12.00 e 15.00-17.30

Orari di apertura della sacrestia per la visita:
lunedì-sabato: 10.00-12.00 e 15.00-17.00;
domenica: 15.00-17.00

L’ingresso alla Basilica, anche per la visita turistica, è sempre libero negli orari di apertura della chiesa. Per l’ingresso alla Sacrestia maggiore (Museo) viene invece richiesto un biglietto di ingresso per garantire il servizio di custodia, illuminazione e restauro delle opere custodite.

Biglietti di ingresso
Intero: € 4,00
Ridotto: € 2,00 (studenti, residenti Comune di Venezia, over 65, Giornalisti, FAI, ICOM, UNESCO, KEYVENICE, Gruppi da 5 a 35 persone, visitato Pinacoteca Manfrediniana)
Gratuito: € 0,00 (bambini di età inferiore ai 10 anni; portatori di handicap; religiosi/e; insegnanti accompagnatori di gite scolastiche (1 gratuità ogni 10 studenti).

Giorni di chiusura annuali:
mattino dell’8 giugno 2017
mattino del 13 giugno, festa di s. Antonio

 
 

Fondazione Cini

 

 
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La Fondazione Cini è ospitata nell’incantevole Monastero dell’Isola di San Giorgio a Venezia

La Fondazione Cini occupa il complesso monumentale del Monastero di San Giorgio Maggiore, sull’isola omonima, che si staglia davanti al Bacino San Marco. E’ nata allo scopo di promuovere la costituzione e lo sviluppo di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche,  in collaborazione con quelle cittadine già esistenti come La Biennale, o altri istituti nazionali e internazionali. Oltre a mostre, spettacoli, concerti ospita anche importanti convegni e congressi. Il grande complesso monumentale del Monastero Benedettino venne abbandonato alla fine del ‘700 in seguito alla caduta della Repubblica Serenissima. Per quasi 150 anni divenne un presidio militare e solo nel 1951, grazie all’intervento di Vittorio Cini e della sua Fondazione si cominciò una vasta opera di restauro. Tornarono così a rivivere la Biblioteca e la scalinata del Longhena, il Cenacolo Palladiano, il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi ad opera del Buora. Più recentemente si è provveduto anche a restaurare l’area del’ex dormitorio dei monaci, che è stata trasformata nella grandiosa Biblioteca della Nuova Manica Lunga un eccezionale spazio di fruizione dei beni culturali e documentali concepito secondo i più moderni standard biblioteconomici internazionali. Anche le Stanze dove risiedette Eleonora Duse sono state restaurate e vi ha adesso sede permanente uno spazio dedicato alla memoria della grande attrice italiana.

Orari :

Dal 26 giugno ogni venerdìsabato e domenica dalle 11 alle 19, (partenza ultimo tour alle ore 18:00) previa prenotazione.

Costo del biglietto:

14,00€  intero
12,00€  ridotto over 65, under 26, residenti del Comune di Venezia, studenti, partecipanti al servizio civile, altre partnership
32,00€ famiglia composta da 3 persone di cui almeno un under 18 (7 euro ogni componente in più)

Fondazione Bevilacqua La Masa

L’attività della Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia riguarda soprattutto la promozione dell’arte contemporanea.

La Fondazione Bevilacqua La Masa è in primo piano a Venezia per la realizzazione di mostre di artisti viventi di fama internazionale, e con attività che coinvolgono i giovani artisti, e in particolare quelli del Triveneto. Nelle due sedi espositive, nei dodici atelier, nelle due foresterie e in differenti spazi esterni, la Fondazione organizza anche studi d’artista, incontri, conferenze, spesso in collaborazione con università e centri d’arte italiani e stranieri. Le due sedi espositive aperte al pubblico sono la Galleria di Piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie Nuove e Palazzetto Tito vicino a Campo San Barnaba. Per quel che riguarda la Galleria di Piazza San Marco lo spazio si sviluppa su due piani e si presta sia a mostre storiche che a rassegne prettamente contemporanee. Gli uffici della Fondazione Bevilacqua La Masa sono situati invece in palazzetto San Barnaba nel sestiere di Dorsoduro, già dimora degli artisti veneziani Ettore e Luigi Tito che ha disegnato i fregi della facciata. Le rassegne ivi ospitate sono prettamente contemporanee.

Come arrivare :

Sede di Palazzetto Tito: in vaporetto prendere la linea 1 con fermata Ca’ Rezzonico. Camminare in direzione Campo San Barnaba per 200 metri e spostarsi in diagonale verso i canale dove inizia la fondamenta di Rio San Barnaba. Palazzetto Tito si trova lungo la riva segnalato da un gonfalone fucsia.

Sede di San Marco: in vaporetto prendere la linea 1 o 2 con fermata San Marco.

Orari:

da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00 per Palazzetto Tito e dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 per la Galleria di Piazza San Marco.

Biglietti: variabili a seconda dell’evento.

Ca’ Giustinian – La Biennale

La sede amministrativa della Biennale di Venezia si trova in uno splendido Palazzo che si affaccia sul Canal Grande quasi all’altezza del Bacino San Marco: Ca’ Giustinian. Si tratta di una dimora storica tra le più rappresentative dello stile tardo gotico veneziano. L’edificio, chiamato originariamente “dei Giustinian”, è stato edificato intorno al 1471 ed è il risultato dell’unione di due palazzi distinti: Giustinian e Badoer-Tiepolo, divisi un tempo da una stretta calle murata per consentire la costruzione dei collegamenti interni. Ca’ Giustinian ospita al proprio interno, oltre agli uffici della Biennale, spazi per attività permanenti (mostre ed eventi) e servizi per il pubblico, acquistando natura di centro polifunzionale secondo il programma attuato anche per il Palazzo delle Esposizioni. Le aree più importanti e di pregio dell’edificio sono distribuite su quattro livelli. Gli interni sono caratterizzati da linee essenziali e colori neutri accostati ad arredi dalle forme e dai colori decisi tipici del design contemporaneo. Gli ambienti sono stati completati con opere del fondo artistico scelte e posizionate in modo da valorizzare il rapporto spazio/opera d’arte. La luce è l’altro elemento caratterizzante dello spazio. Una delle sale più importanti, dove si svolgono i principali incontri con artisti, musicisti, ballerini, coreografi e personalità di spicco del mondo delle arti contemporanee organizzati dalla Biennale, oltre che le conferenze, è la SALA DELLE COLONNE, il cui apparato decorativo è eclettico, con riferimenti al ‘700 veneziano. Al piano terra dell’edificio, affacciata sul Canal Grande, troverete la caffetteriaL’ombra del leone”, ospitata all’interno dell’ex Sala degli Specchi. Il locale è l’ideale per una collezione o pranzo leggero (spendendo non eccessivamente) affacciati sul Canal Grande.

Il Portego al piano terra di Ca’ Giustinian è diventato, grazie ai restauri operati dalla Biennale, uno spazio espositivo per Mostre di carattere storico-retrospettivo, allestite con materiali provenienti dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee. Dal 2009 sono state presentate finora 12 mostre, tra cui le recenti “Biennale Arte 2001 – Platea dell’Umanità” (2016-2017), “1999” (2015) e “L’idea del corpo” (2014).

La strategica posizione dell’edificio sul bacino di San Marco ha di certo ispirato, durante la prima metà del secolo scorso, la costruzione della grande terrazza panoramica. Uno spazio unico, un anfiteatro sulla laguna e la città con una spazialità disarmonica dilatata dall’ampiezza della vista e dalla luce. Lo scopo progettuale era di rendere armonico e fruibile questo luogo singolare per accogliere gli ospiti principalmente in occasione delle inaugurazioni delle manifestazioni. Una pavimentazione in doghe di legno per esterni suddivide lo spazio. L’arredo, dalle linee essenziali, è realizzato con materiali all’avanguardia e di facile manutenzione. Una lunga pergola corre parallela al muro della parte edificata della terrazza e accompagna lo sguardo verso l’orizzonte. La presenza vegetale è minimale, composta da selezionate essenze sempreverdi collocate all’interno di vasche e vasi che definiscono aree funzionali e percorsi. Le note cromatiche vanno dal bianco al ceruleo delle infiorescenze stagionali. Le differenti tonalità del fogliame verde brillante si mescolano a quello argenteo. Luci indirette differenziano gli spazi senza entrare in competizione con lo spettacolo notturno della città mentre, appesi ai riccioli in ferro che si elevano dalla balaustra, 24 lanterne in carta nautica rivelano in controluce i modelli dei campanili e dei comignoli presenti nello skyline della città.

L’ingresso a Ca’ Giustinian è libero.

La Basilica di San Marco

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La visita alla Basilica di San Marco a Venezia è assolutamente imperdibile per chi viene in vacanza in Laguna

Sul lato orientale di Piazza San Marco si erge in tutto il suo splendore la Basilica. Quella che oggi è la Basilica di San Marco era un tempo la Cappella dogale (solo nel 1807 il patriarcato della città venne spostato in questa chiesa, un tempo a esclusiva disposizione del Doge) , eretta tra il 1063 e il 1094 per raccogliere le spoglie di San Marco. La salma dell’Evengelista Marco, si dice, venne trafugata da Alessandria d’Egitto nell’828 da due mercanti, Rustico da Torcello e Buono da Malamocco, e appena giunse a Venezia, l’anno successivo, ricevette un’accoglienza straordinaria, tanto che il Doge in carica, Giustiniano Partecipazio, dispose subito la costruzione di un tempio in suo onore. Ma l’edificio che ne risultò venne completamente distrutto da un rovinoso incendio nel 976. La Basilica di San Marco, nella sua forma attuale, a croce greca con 5 grandi cupole, una per ogni campata, risalente invece al secolo successivo e sorta in forme bizantine, interpretate però romanicamente, fu progettata probabilmente da un architetto greco anche se attuata da maestranze veneziane e lombarde. La facciata consta di due parti, ciascuna con 5 grande arcate. Quella superiore, balaustrata, è arricchita dalla presenza di 4 cavalli di bronzo (copie) stupenda opera di arte bizantina, unica quadriga antica conservatasi fino ad oggi. Questi splendidi cavalli di bronzo dorato giunsero a Venezia con il ricco bottino di guerra raccolto dai Veneziani, guidati dal doge Enrico Dandolo, dopo la conquista di Costantinopoli al termine della IV Crociata nel 1204, insieme ad altre opere di valore inestimabile, molte delle quali sono conservate ancor oggi nel Tesoro della basilica. Il piano inferiore presenta un complesso intreccio di archetti sporgenti, ordini sovrapposti di colonne, rilievi e decorazioni. II fianco della Basilica di San Marco, verso Palazzo Ducale è introdotto, all’angolo, dalla Pietra del bando, da cui venivano lette le ordinanze della Repubblica. Seguono il portale d’accesso al Battistero e, agli opposti, i due Pilastri Acritani portati dalla città di S Giovanni d’Acri dopo il 1256. Sullo spigolo è il gruppo in porfido dei Tetrarchi, probabile opera siriaca del IV secolo raffiguranti effigi di Diocleziano e degli altri tre imperatori che con lui regnarono alla fine del III sec; la tradizione popolare vuole invece che si tratti di quattro mori, impietriti per aver tentato di trafugare il tesoro della Basilica. Per quanto riguarda l’INTERNO, avrete la possibilità di ammirare più di 4200 metri quadrati di mosaici, eseguiti nell’arco di 600 anni. Quelli che a parere unanime risultano essere i più belli sono senz’ altro i più antichi che potete vedere nella Cappella della Pentecoste (la prima entrando). Anche il pavimento della Basilica di San Marco merita uno sguardo attento (anche se molto rovinato e coperto da tappeti), dato che è anch’esso a mosaico di marmi colorati e variegatissimi disegni del sec .XII (in parte vennero rifatti successivamente). L’altare maggiore custodisce l’urna di San Marco e alla sue Spalle è la Pala d’oro, grandioso lavoro di oreficeria bizantina in argento dorato. L’immagine più venerata in San Marco è senza ombra di dubbio la Madonna Nicopeia (operatrice di vittoria), anch’essa frutto del sacco di Costantinopoli perpetrato nel 1204 come il resto del nucleo originario del Tesoro di San Marco che merita, di sicuro, una visita accurata.

Come arrivare:

da Piazzale Roma:

Con i vaporetti delle linee:

  • 1 (tempo: 40 minuti ca.)
  • 5.1 diretto (tempo: 20 minuti circa)
  • 2 diretto (tempo: 30 minuti ca.)

A piedi sono necessari circa 30-40 minuti.

Dalla Stazione Ferroviaria (Santa Lucia):

Con i vaporetti delle linee:

  • 1 che impiega circa 35 minuti,
  • 5.1 diretto (tempo: 25 minuti ca.)
  • 2 diretto, (tempo: 25 minuti ca.)

A piedi sono necessari circa 30-45 minuti

Orari Campanile di San Marco:

giorni feriali 10.30 – 18.30 (ultimo accesso 18.00)

sabato-domenica 10.30 – 21.30 (ultimo accesso 21.00)

Prezzi :

Ingresso: 10 €

Bambini tra 6 e 12 anni: 5 €

Minori di 6 anni: ingresso libero

Orari Museo di San Marco: 

10.00 – 18.00 (ultimo accesso 17.30)

Prezzi:

Ingresso: 5 €

Bambini tra 6 e 12 anni: 3 €

Minori di 6 anni: ingresso libero

Chiesa della Madonna dell’Orto

La Chiesa della Madonna dell’Orto può a buon diritto essere chiamata “la chiesa del Tintoretto”: difatti il grande artista trascorse la sua vita nelle vicinanze, qui vi è sepolto e i suoi teleri trasfigurano l’interno con il loro pathos. E’ originaria del XIV sec. ma venne ristrutturata durante il XV sec. e proprio per questo motivo nella sua facciata, tripartita in cotto, sono presenti elementi di transizione dal romanico al gotico e dal gotico al rinascimento. Al suo interno, a pianta “basilicale” in tre navate, è possibile ammirare partendo dalla navata di destra, “Giovanni Battista tra i SS.Pietro, Marco, Girolamo e Paolo” di Cima da Conegliano, la mistica “Presentazione di Maria al Tempio” di Tintoretto. Sulle pareti del Presbiterio troneggiano altre tre grandi tele dello stesso autore, il “Giudizio Universale, l’Adorazione del Vitello D’oro e Mosè riceve le tavole delle leggi”. Nell’Abside ammirate i teleri del Tintoretto: Fortezza, Giustizia, Temperanza, Coraggio. Continuando per la navata sinistra si può ancora ammirare, del suddetto artista, il “Miracolo di S.Agnese”, mentre la “Madonna col bambino” è di Giovanni Bellini.

Orari di apertura: lunedi-sabato: 10.00-17.00 (chiusura biglietteria ore 16.45);

Chiusura: domenica, 25 dicembre, 1 gennaio, Pasqua e 15 agosto.

Prezzo biglietto intero: € 3

Prezzo biglietto ridotto : € 1.50

 

Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari

La Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, iniziata nel 1340 ma completata più di cento anni dopo, conserva memorie e fasti di più di 500 anni di storia veneziana, basta solo pensare che al suo interno si trovano le spoglie di Antonio Canova (nella navata sinistra vicino all’entrata principale). Si dice che l’arco trionfale nella seconda campata della navata destra segni il punto in cui sarebbe sepolto Tiziano. Nella facciata di stile tardo-gotico il portale dà accesso al solenne INTERNO costituito da tre navate, divise da dodici poderosi piloni. A chiudere la navata centrale è rimasto così com’era e dov’era, il meraviglioso Coro dei Frati con i suoi 124 stalli lignei, di Marco Cozzi, intarsiati con vedute di Venezia. Uno dei maggiori capolavori ammirabili all’interno è l’Assunta di Tiziano, dietro l’altare maggiore: immersa nelle calde tonalità dell’oro e del rosso la Vergine Maria ascende verso Dio. Nella sagrestia, alla destra dell’altare sopraccitato, potrete trovare la “Madonna col bambino e Santi”, famosissimo trittico di Giovanni Bellini, nella sua cornice originale. Nella Navata sinistra al secondo altare, avrete la possibilità di ammirare un’altra celebre pala di Tiziano, la “Madonna di Ca’Pesaro” dove, i personaggi dela Famiglia Pesaro insieme ai SS.Francesco D’Assisi, Antonio Da Padova e Pietro, rendono, in un ardita composizione, omaggio alla Madonna avvolta da un bianco e luminosissimo velo.

Come arrivare : Vaporetto linea 1 , 2 direzione Ferrovia e scendere a San Tomà.

Orario Visite:

Lunedì-Sabato  9.00 – 18.00 (ultimo ingresso 17.30)

Domenica e feste 13.00 – 18.00 (ultimo ingresso 17.30) 

Biglietto intero: € 3,00

Biglietto ridotto: 1,50 (studenti fino a 29 anni)

Biglietto gratuito: residenti nel comune di Venezia, bambini fino a 11 anni, portatori di handicap e accompagnatore, soci ICOM E ICOMOS, guide autorizzate e capigruppo in servizio, funzionari del MIBAC.

Il biglietto d’ingresso per la visita alle opere presenti in Basilica è chiesto come contributo per i restauri, la sorveglianza e l’illuminazione permanente di tutte le opere.

Chiesa di San Giovanni e Paolo

La Chiesa di San Giovanni e Paolo, che rivaleggia con quella dei Frari per grandezza, maestosità, e per la ricchezza di tesori dell’arte in essa ospitati, è un classico esempio di architettura gotica. E’ anch’essa costruita in cotto e possiede una grandiosa facciata che si erge verso il cielo. Una volta entrati attraverso il trecentesco portale, costruito con colonne portate da Torcello, rimarrete impressionati dall’ampiezza e dall’altezza delle tre navate: più di 100m in lunghezza e 32 in altezza. La facciata interna è occupata da 3 monumenti funerali ai Dogi Mocenigo, Alvise attorno al portale e Marcelle a destra. Nella navata di destra, al secondo altare, il “Polittico di S. Vincenzo Ferreri”, un’opera giovanile di Giovanni Bellini. Poco più in là sul soffitto della cappella di S.Domenico troverete la “Gloria di S.Domenico” di G.B.Piazzetta.

Continuando a camminare lungo lo stesso lato, nel transetto, arricchito dalla luce proveniente dalle meravigliose vetrate colorate delle finestrone, ammirate “Elemosina di S.Antonio” di Lorenzo Lotto, oltre ad alcune opere di Bartolomeo Vivarini. Nel presbiterio, dietro l’imponente altare maggiore attribuito a Baldassarre Longhena, altri monumenti a diversi Dogi, come Leonardo Loredan a destra e Andrea Vendramin a sinistra.

Nella Cappella del Rosario (non sempre aperta al pubblico) potrete vedere delle importanti tele del Veronese ivi custodite.

Orario giorni feriali :dalle ore 9.00 alle 18.00

Orario giorni festivi : dalle ore 12.00 alle 18.00
*nelle feste di Natale e Pasqua la Basilica chiude dalle ore 12.30 alle 16.00.

Prezzo biglietto intero:  3,50 euro;

Prezzo biglietto ridotto (fino a 12 anni): 1,50 euro;

Prezzo contributo guida : 7,00 euro;

Ingresso gratuito :

Per i residenti nel Comune di Venezia;

Per persone con handicap motorio e loro accompagnatori, guide turistiche autorizzate e professori che accompagnano scolaresche;

Per i presbiteri, i religiosi, le religiose e i seminaristi;

 

Cimitero ebraico

Il famoso e suggestivo  cimitero ebraico di Venezia si trova al Lido

A Venezia Lido esiste da secoli un suggestivo cimitero ebraico che purtroppo è stato lasciato per anni all’incuria. L’Amministrazione locale si è recentemente decisa a bonificare i 35mila mq di verde in cui sono immerse le antiche e nuove sepolture così da renderlo finalmente più facilmente accessibile a tutti. A Praga c’è una folla che visita il locale cimitero ebraico e quello di Venezia non è da meno una volta che sarà reso fruibile con un’opera di riassestamento e catalogazione delle tombe oltre a una giusta promozione così come è stato fatto per il Ghetto in cui il museo, la casa dell’Ospitalità, le sinagoghe sono viste oramai da decine di migliaia di persone. Il cimitero ebraico di Venezia è una parte importante della storia italiana e europea e del rapporto tra ebraismo e le altre culture. La prima lapide del cimitero risale al 1389, poi dal 1516 con l’istituzione del Ghetto, il cimitero fu allargato per accogliere anche ebrei spagnoli e portoghesi, e poi ancora ebrei provenienti dall’Europa e dal bacino del Mediterraneo che introdussero nuovi simboli e elementi decorativi. Ciò che oggi con il lavoro di potatura degli alberi e pulizia del sottobosco emerge sono le file di sepolcri che erano diventati inaccessibili perché coperti da vegetazione. Il cimitero di Venezia è un unicum che non ha uguali in Europa: è il più antico, è il più grande, è collocato in un contesto che non ha uguali, le sue lapidi testimoniano il passaggio di ebrei provenienti da tanti paesi, ed è un cimitero ancora utilizzato. Rappresenta la storia di una comunità e del suo intrecciarsi con la storia della città.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV  linea 1-LN-5.1-5.2, fermata Lido S. M. Elisabetta quindi con l’autobus linea A;  A piedi da S. Maria Elisabetta in 15 minuti.

Museo, sinagoghe e cimitero sono chiusi il sabato e le festività ebraiche, il 25 dicembre, il 1° gennaio e il 1° maggio.

Scuola Grande di Santa Maria dei Carmini (del Carmelo)

La Scuola Grande di Santa Maria dei Carmini, divenuta “Grande” nel 1767, conserva ancora intatto sul soffitto della sala Capitolare i teleri del confratello più famoso: Giambattista Tiepolo. La decorazione eseguita tra il 1739 e il 1749: al centro Madonna del Carmelo che da lo scapolare a San Simeone Stock, intorno sono dipinte le Virtù e varie scene legate alla simbologia mariana; inoltre si segnala, nella sala dell’archivio, una Giuditta e Oloferne di Giambattista Piazzetta del 1743 circa. Tutte le sale della Scuola sono destinate a visite museali, nonchè a manifestazioni religiose e culturali che si svolgono nella Cappella di piano terra o nella Sala Capitolare sita al primo piano.

Orario d’apertura: dalle ore 11.00 alle 17.00 tutti i giorni dell’anno con esclusione dei giorni di Natale e Capodanno.

Costo Biglietti:

Intero 7.00 €

Ridotto 5.00 €

– per i giovani fino al compimento del 26.mo anno di età
– per le persone oltre il 65.mo anno di età
– per gruppi di almeno 20 persone (con diritto all’ingresso gratuito per la guida ovvero un accompagnatore)

Gratis: bambini fino al compimento del 6° anno di età;

Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia

La sede della Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, ultimata internamente nel 1538 ma rimasta esternamente incompleta, è progetto di Jacopo Sansovino . Si presenta oggi come un’enorme mole di laterizi, con due ordini appena abbozzati, grandi finestre centinate e strette nicchie ornamentali. Il salone del primo piano della scuola, il più grande del centro storico veneziano dopo Palazzo Ducale, è tutt’ora impreziosito da una ricca decorazione a fresco in cui si trovano le figure dei dodici profeti maggiori, attribuite alla scuola di Paolo Veronese, dipinte a chiaroscuro ad imitazione delle sculture.
Dal 1914 è diventata fulcro dell’attività pedagogica e sportiva della società di ginnastica Costantino Reyer che l’ha resa il tempio dello sport veneziano. La singolare relazione tra la Misericordia e la Reyer ha trovato il suo apice nella pallacanestro, che ha caratterizzato l’identità della società e adattato a sé gli spazi della Misericordia. La Palestra ha avuto sede alla Misericordia fino al 1991.
Dal 2015, grazie al Project Financing del Gruppo Umana Spa, la Misericordia di Venezia si propone come un luogo al servizio della città, declinando l’antica funzione di ospitalità in chiave contemporanea. Il nuovo progetto architettonico ha voluto rinnovare il mistero e il fascino dell’edificio, valorizzando ciò che la storia ha stratificato nelle murature e nelle decorazioni: il restauro integrativo ha completato ciò che già esisteva. Oggi la Misericordia è un progetto in divenire, sostenibile per la città di Venezia e per il momento storico attuale: è uno spazio in cui convergono riqualificazione urbana, cultura e aggregazione sociale. Un generatore di attività, flessibile e adattabile, orientato verso un’unica direzione: promuovere l’eccellenza, lo scambio culturale e le occasioni di incontro.

Situata nel sestiere di Cannaregio, alla fine dell’omonima fondamenta, la Scuola Grande della Misericordia domina il lato nord di Venezia.
L’edificio nasce come spazio comunicativo complesso: ancora prima di essere un luogo polifunzionale era un manifesto di prestigio e di innovazione secondo le volontà del Doge Gritti.

Oggi la Misericordia è uno spazio dove storia e cultura dialogano con il territorio, ed è location di mostre, eventi aziendali, eventi culturali. Può ospitare più di 1000 persone e consente la massima libertà nella realizzazione degli allestimenti e nell’utilizzo degli spazi.

La Misericordia di Venezia apre al pubblico in occasione degli eventi che lo permettono come mostre d’arte contemporanea o architettura, congressi ed eventi culturali. Per informazione www.misericordiadivenezia.it 

Scuola Grande di San Rocco

La Scuola Grande di San Rocco conserva all’interno oltre 60 tele di Jacopo Tintoretto. Nella sala inferiore sono raccontati gli episodi della vita della Vergine. I teleri della sala Superiore illustrano storie dell’Antico e del nuovo Testamento, celebrando al tempo stesso l’attività della Scuola; sul soffitto della sala dell’Albergo, intorno al San Rocco in gloria, le allegorie delle altre Scuole grandi. Sulle pareti laterali sono raffigurati due profeti: uno posa lo sguardo sulla Crocifissione che occupa la parete di fondo, l’altro sui tre episodi della Passione sulla parete opposta. La scuola possiede anche il Cristo Portacroce di dubbia atribuizione tra Giorgione e Tiziano, una Annunciazione di Tiziano e le sculture lignee di Francesco Palma il Giovane.

Come arrivare:

a 8 minuti dalla stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia
a 5 minuti dal Terminal di Piazzale Roma
a 3 minuti dalla fermata del vaporetto San Tomà

Orario di apertura: ogni giorno dalle 10:30 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30).

L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

La spettacolare Sala Capitolare della Scuola di San Giovanni Evangelista a Venezia vi lascerà senza fiato!

I Veneziani erano soliti raccogliersi in confraternite chiamate Scuole, parola che deriva dal greco schola e che significa per l’appunto unione di persone. La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista è una Scuola di devozione. L’edificio risale al 1453. Chiusa con l’editto di Napoleone del 1806, conserva ancora opere pittoriche di notevole interesse. Il prezioso reliquiario della Croce, che per decreto napoleonico avrebbe dovuto essere trasferito alla Zecca per essere fuso, fu riscattato dall’ultimo Guardian grande, in carica all’epoca degli editti napoleonici, Giovanni Andrighetti. Gli eredi lo restituirono alla scuola tramite il Patriarca di Venezia. Al primo piano dell’edificio vi si possono ammirare, oltre a uno splendido pavimento, capolavoro assoluto di marmi colorati in bianco, rosso e nero che si intrecciano in forme geometriche ovali e a stella, scandite in tre grandi rosoni racchiusi da un nastro bicolore,  gli affreschi dell’Angeli, del Diziani, del Guaranà e del Tiepolo. La sala dell’Albergo è decorata da opere di Jacopo Palma il Giovane. Gli spazi della Scuola Grande sono aperti al pubblico solo occasionalmente nelle giornate in cui non viene svolta l’abituale attività congressuale. Per conoscere quando è possibile visitarla conviene consultare il sito ufficiale.

Come arrivare:

Dalla stazione dei treni

Usciti dalla Stazione, girare a sinistra e attraversare il Ponte degli Scalzi sul Canal Grande. Proseguire a destra lungo la Fondamenta S. Simeon Piccolo, girare nella prima calle a sinistra (Calle Nova de San Simeon). Proseguire per il Ramo delle Chioverete, Calle delle Chioverete e Calle Sechera. Attraversare il Ponte Canal e proseguire tenendo la sinistra, lungo la Calle de la Laca. Si arriva nel Campiello della Scuola: ingresso principale sulla sinistra al civico 2454.

Da Piazzale Roma, bus stop

Lasciandosi alle spalle Piazzale Roma in corrispondenza della pensilina del tram, si arriva al ponte in marmo bianco. Attraversarlo e proseguire diritto costeggiando i Giardini Papadopoli fino al Ponte dei Tolentini. Attraversarlo e svoltare a sinistra. Proseguire verso il portico che immette in Calle dei Amai. Superare il Ponte de le Sechere e prendere a sinistra la Calle del Campazzo. Proseguire fino alla fine dove svoltare a destra in Calle de la Laca. Proseguire lungo quest’ultima fino al Campiello della Scuola: ingresso principale sulla sinistra al civico 2454.

Da San Tomà, fermata del vaporetto

Scendere dal vaporetto alla fermata S. Tomà, proseguire lungo la calle, in fondo girare a destra in Campo S. Tomà. Dal Campo S. Tomà prendere il Ramo dei Calegheri, alla fine girare a sinistra e quindi a destra in Calle Larga. Proseguire per tutta la Calle Larga, fino al Campo dei Frari. In Campo dei Frari girare a destra costeggiando tutta la Basilica dei Frari. Attraversare il Ponte dei Frari e girare a sinistra. Attraversare il Ponte di S. Stin e girare a sinistra in Rio Terà San Tomà fino alla Calle del Magazen. Percorrere tutta la Calle del Magazen fino al Portale monumentale d’ingresso della Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Entrare nel Campiello della Scuola: ingresso principale sulla destra al civico 2454.

Orario visite: Tutti i giorni  9:30 – 13:00  /  14:00 – 17:15

Biglietti

Intero 10 €

Ridotto 8 €

  • studenti under 26 muniti di tesserino universitario
  • residenti e nati nel Comune di Venezia

Scolaresche 3 €

  • gruppi scolastici under 14 accompagnati da insegnanti

Gratuità

  • bambini under 12 accompagnati da adulti
  • disabili
  • giornalisti con accredito

Museo ebraico e Ghetto

La parola ghetto nacque a Venezia e indicava la zona del Getto dove risiedevano gli ebrei

Per Museo Ebraico si intende sia lo spazio espositivo sito in Campo del Ghetto a Venezia, dove sono conservati oggetti di culto e profani databili dal XVII al XIX secolo sia uno spazio architettonico, urbanistico e museale unico nel suo genere per la sua specificità. Nel Campo del Ghetto troverete l’entrata per il Museo Ebraico dove potrete ammirare pregiati oggetti esposti al pubblico, importanti esempi di manifattura orafa e tessile, un’ampia selezione di libri e manoscritti antichi e oggetti in uso nei più importanti momenti del ciclo della vita ebraica. Proprio dal Museo partono ogni ora le visite guidate a tutto il complesso del Ghetto veneziano, il più antico al mondo, tanto che la stessa parola “ghetto” deriva proprio dal luogo dove, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, risiedevano gli ebrei a Venezia: il getto, una zona della città dove erano impiantate varie fonderie e venivano depositati vari materiali di scarto. Gli ebrei per secoli a Venezia furono i solo ad avere il permesso di praticare la professione del medico e del banchiere. Durante la visita guidata potrete vedere le 5 Sinagoghe ancora visitabili, di cui alcune sono completamente celate allo sguardo e nascoste sul tetto degli altissimi palazzi (che dovevano ospitare numerose famiglie e per questo avevano molti piani) che si affacciano sul Campo. Il nome delle Sinagoghe indica la composizione della comunità ebraica di Venezia. La Scuola Grande Tedesca (nonchè sede del Museo) sorse sul Campo del Ghetto Nuovo nel 1528; subito dopo, nel 1532, viene aperta la Scuola Canton, di aspetto baroccheggiante, che traeva il nome da una famiglia, oppure dal fatto che la sua sede era in una casa d’angolo; e infine la Scuola Italiana, sorta nel 1575, la più semplice ma la più famosa. Le due Scuole più grandi e più famose, in bella vista nel Campo del Ghetto Novissimo, sono quella Levantina e Spagnola. In particolare quest’ultima è frutto di un rimaneggiamento compiuto da Baldassarre Longhena nel XVII secolo.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV Linea 1 o 2, fermata S. Marcuola – Ghetto; Linea 4.1-4.2-5.1-5.2, fermata Ponte delle Guglie – Ghetto

Orario del Museo:

Dal 1° giugno al 30 settembre: 10.00 – 19.00 (chiusura cassa alle 18.00);

dal 1° ottobre al 31 maggio: 10.00 – 17.30 (chiusura cassa alle 17).

Di venerdì e nei giorni di vigilia delle feste ebraiche il museo potrà chiudere anticipatamente.

Orario delle visite alla sinagoga:

visite guidate in partenza ogni ora, in italiano ed inglese  10.30 – 11.30 – 12.30 – 13.30 – 14.30 – 15.30 -16.30 – (17.30).

Ultima visita guidata, dal 1° giugno al 30 settembre, alle ore 17.30;

dal 1° ottobre al 31 maggio, alle ore 16.30.

E’ possibile, per motivi rituali, che gli ultimi tour del venerdì sia ridotto o eliminato.

 

INGRESSO AL MUSEO

Biglietto intero: 8.00 €

Biglietto ridotto: 6.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap, soci ICOM.

INGRESSO AL MUSEO E VISITA GUIDATA ALLE SINAGOGHE

Biglietto intero: 12.00 €

Biglietto ridotto: 10.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto speciale: 7.00 € per soci ICOM e abbonamenti turistici convenzionati.

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap.

Lido di Venezia

L’isola del Lido, conosciuta come l’isola d’oro di Venezia, è una lingua di terra lunga 12 km che divide il mare Adriatico e la laguna: grazie a questa favorevole posizione la spiaggia del Lido, è un luogo ideale per soggiornare tutto l’anno, e specialmente da marzo ad ottobre. E’ ricca di costruzioni settecentesche, come i Murazzi, una lunga distesa di scogli messi dall’uomo a difesa di questa sottile striscia di terra, che si estendono per 1metà dell’isola quasi fino a dove, al posto di un altro antico forte della stessa epoca, detto “delle Quattro Fontane”, negli anni ’30 del Novecento sono sorti proprio il Casinò (ora chiuso) ed il Palazzo del Cinema, quasi sospesi tra mare e laguna, nascosti da fitti alberi, sedi ideali a Venezia per i numerosi eventi culturali e mondani ospitati dalla città e dove ogni anno si tiene la famosissima Mostra del Cinema. Era un luogo apprezzato già a partire dal 1820, e per questo scelto come meta e residenza da numerosi scrittori e poeti come Lord Byron e T.Mann, che ambientò uno dei suoi maggiori romanzi “ Morte a Venezia “, nel famoso Hotel Des Bains, opera eccelsa che Luchino Visconti portò magistralmente sui grandi schermi con l’omonimo film.

Il Lido di Venezia è la scelta giusta per ricercare tranquillità, spazi aperti, e rilassanti verdi paesaggi, dopo aver trascorso un ‘intera giornata tra le “calli” affollate del centro storico.

Eleganti Ville, costruite all’inizio del 1900 si trovano lungo i viali alberati, dove è possibile passeggiare e gustare un gelato facendo shopping. Con i suoi 12 km di spiagge, il Lido è attualmente il luogo meno caotico e più elegante del litorale adriatico, diventando meta di chi ricerca un’atmosfera rilassante.

La caratteristica principale delle spiagge attrezzate del Lido è la capanna: una grande cabina con la veranda e la tenda aggiunte alla struttura chiusa; ma se lo desiderate troverete anche incantevoli e originali spiagge libere come quella di San Nicolò e degli Alberoni, con le loro Dune naturali. L’isola è anche il luogo dove i Veneziani, come i Turisti, trovano le attrezzature necessarie per praticare vari sports, come Tennis, Equitazione, Nuoto, Tiro con l’arco e il Golf: agli Alberoni si trova infatti uno dei migliori campi da Golf europei.

Dopo un bel bagno rilassante, una bella passeggiata sull’arenile, o una partita di Tennis, potrete completare la giornata con la visita dell’antico cimitero ebraico, la cui fondazione risale al 1389, un luogo molto suggestivo dove riposano illustri famiglie ebree, oppure potrete raggiungere facilmente il caratteristico antico borgo di Malamocco, una picccola Venezia in miniatura, con i suoi canali e le piccole calli.

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi sede Casinò di Venezia

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, considerato da Francesco Sansovino (storiografo ufficiale della Repubblica Serenissima) come uno dei più importanti Palazzi del Canal Grande, costituisce una nobile espressione del Rinascimento a venezia. Palazzo Ca’ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un ampio salone centrale e da tre sale minori decorate secondo lo stile rinascimentale e il gusto dei proprietari che si sono succeduti nella gestione del palazzo. Sul Canal Grande si affaccia uno dei rari giardini con vista e con accesso diretto sulla principale via d’acqua veneziana. Progettato da Mauro Codussi, il palazzo che Gabriele D’Annunzio ne Il Fuoco definì “dall’apparenza arerea come di una nuvola effiggiata che posasse sull’acqua”, fu completato all’inizio del XVI sec. I suoi proprietari, gli orgogliosi Loredan, fecero iscrivere sulla facciata, come in antitesi alla grandiosità del palazzo, una frasetta di umiltà che era stata un motto dei Templari. Dopo vari passaggi di proprietà il palazzo fu dimora prima dei Calergi, famiglia feudale di origini greche, e poi dei Vendramin. Gli ultimi eredi dei Vendramin vendettero il palazzo nel 1844 a Maria Carolina Duchessa di Berry, personaggio di altissimo lignaggio nonchè figlia del principe ereditario del Regno delle Due Sicilie, nipote dell’imperatore Leopoldo II Asburgo e sposa del secondogenito del futuro re di Francia Carlo X. Dopo i moti del Risorgimento i proprietari furono costretti a mettere in liquidazione il palazzo e molte opere d’arte andarono all’asta a Parigi. In seguito alla morte della Duchessa, Ca’ Vendramin Calergi fu co-abitata dal Conte de’ Bardi e dai Duchi di Grazia, che ospitarono Richard Wagner. ULTIMA RESIDENZA DI RICHARD WAGNER Wagner vi soggiornò per l’ultima e definitiva volta dopo che, anni prima aveva eletto Venezia come il luogo adatto, in quanto spazio fuori dal tempo, dove far tornare alla luce un’ispirazione senza nome. Di ritorno da Palermo, nell’aprile del 1882, dopo aver completato la partitura del Parsifal per la seconda edizione del Festival di Bayreuth prevista per l’estate del 1882, subaffitta dal conte Bardi, spesso fuori città, l’intero piano del mezzanino di Ca’ Vendramin Calergi, di cui prende possesso il 16 settembre. Qui vi trascorre l’inverno con la famiglia, fino alla morte, avvenuta il 13 febbraio 1883. MUSEO WAGNER Oggi alcune stanze del suo appartamento sono adibite a sede museale. Difatti il 13 febbraio 1995 la stanza del piano mezzanino dove il celebre compositore è morto è stata affidata dal Comune all’Associazione Richard Wagner di Venezia, presieduta da Giuseppe Pugliese. Allestita a spazio museale, è aperta al pubblico a perenne memoria del musicista e del suo amore per la città lagunare.

Dal 2003 anche le stanze adiacenti sono state adibite a museo, per ospitare la collezione di Josef Lienhart, ricevuta in donazione: rari documenti, manifesti, partiture, lettere autografe, quadri, dischi, litografie e vari cimeli. La più grande collezione privata dedicata al compositore tedesco, dopo quella di Bayreuth. A ricordo del musicista, sul muro di cinta che guarda il Canal Grande è pure visibile una lapide con le parole dettate da Gabriele D’Annunzio.  

Come arrivare :

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Piazzale Roma ogni 10’ (linea 1 e 2)

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Ferrovia ogni 10’ (linea 1)

Mostre, pubblicazioni, conferenze, tavole rotonde e concerti. L’Associazione Richard Wagner di Venezia cura l’organizzazione di attività mirate ad approfondire e diffondere la conoscenza e lo studio della vita e dell’opera musicale e letteraria di Richard Wagner attraverso il Centro Europeo di Studi e Ricerche Richard Wagner (C.E.S.R.R.W.), con sede nelle Sale.

Su prenotazione obbligatoria (entro le ore 12.00 del giorno precedente la visita) :

– Martedì e sabato mattina
– Giovedì pomeriggio

Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana

Biblioteca Nazionale Marciana, splendido edificio progettato da Jacopo Sansovino con affaccio sul Bacino San Marco

Le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana) sono inserite nel percorso integrato dei Musei di Piazza S. Marco, con entrata unica presso il Museo Correr (Ala Napoleonica). La grandiosa sala della libreria, concepita per conservare i tesori della Repubblica Serenissima vi stupirà per la sua bellezza. Al suo interno vi troverete pregevoli opere di Jacopo De Barbari (magnifica veduta di Venezia a volo d’uccello), di Tiziano (La sapienza), Veronese e Tintoretto. Il patrimonio librario della Biblioteca Marciana è consultabile nelle sale di lettura della Biblioteca (Piazza S. Marco n.7, 30124 Venezia) per motivi di studio. Come visitare le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (o Libreria Sansoviniana)

Orari delle visite guidate:

  • 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)  – dal 1 aprile al 31 ottobre. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 18.00.
  • 10.30 – 17.00  (ultimo ingresso ore 16.00) – dal 1 novembre al 31 marzo. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 17.
  • Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio.

Ogni seconda domenica del mese la Biblioteca propone, in collaborazione con l’Associazione Culturale Venezia Arte, una visita guidata gratuita in lingua italiana. La visita avrà inizio alle ore 14.30. La prenotazione è obbligatoria.

Biglietti:

L’accesso alle Sale Monumentali avviene dall’ingresso del Museo Correr (Piazza San Marco, Ala Napoleonica) ed è subordinato all’acquisizione del biglietto unico dei Musei di Piazza San Marco (valido per il Museo Correr, il Museo Archeologico Nazionale, le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana e Palazzo Ducale), che tuttavia per i residenti e nati nel Comune di Venezia è gratuito.

Peggy Guggenheim Collection

La Guggenheim Collection di Venezia è una tappa fondamentale per tutti gli amanti dell’arte moderna che risiedono in Laguna

 

L’appartamento privato di Peggy Guggenheim a Venezia, trasformato in museo dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim nel 1980, conserva oggi più di 250 opere.
Lo straordinario percorso espositivo della Peggy Guggenheim Collection a Venezia comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.
Tra gli artisti presenti nell’esposizione permanente della Collezione Guggenheim di Venezia con capolavori di indubbia fama è doveroso citare Picasso, Braque, Duchamp , Klee, Severini , Kandinsky , Miró , Giacometti, Ernst , De Chirico Magritte , Dalí , Pollock. La sede della Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Palazzo Venier dei Leoni, è un originale edificio incompiuto che si affaccia sul Canal Grande, noto come il palazzo non finito, iniziato nel 1748 su progetto dell’architetto Lorenzo Boschetti.
Alla fine del 1948 Peggy Guggenheim acquista Palazzo Venier dagli eredi della viscontessa Castlerosse. Vi dimorerà per i successivi trent’anni. A partire dal 1951, e fino al 1979, anno della sua morte, Peggy Guggenheim apre il palazzo e la collezione al pubblico.

Come arrivare:

La Collezione Peggy Guggenheim si trova lungo il Canal Grande fra il Ponte dell’Accademia e la Basilica di Santa Maria della Salute
Da Piazzale Roma o Ferrovia: vaporetto linea 2, direzione Lido, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione Lido, fermata Accademia o Salute
Da Piazza San Marco: vaporetto linea 2, direzione P. Roma, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione P. Roma, fermata Salute o Accademia

 


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Museo Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia

Nel cuore di Venezia l’antico, nobile, Palazzo Querini Stampalia ti accoglie con i suoi saloni sontuosamente arredati, la Biblioteca, e l’area restaurata da Mario Botta e Carlo Scarpa

Il museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia conserva arredamenti del ‘700 e dell’800, porcellane biscuit e sculture di casa Querini. La Pinacoteca offre dipinti di Giovanni Bellini, Lorenzo di Credi, Jacopo Palma il Vecchio e Jacopo Palma il Giovane, Bernardo Strozzi, Giovanni Battista Tiepolo, Pietro Longhi e Gabriel Bella. La Fondazione Querini Stampalia nasce a Venezia nel 1869 per volere del Conte Giovanni, ultimo discendente della famiglia patrizia veneziana dei Querini Stampalia, di cui sono stati conservati intatti patrimonio, dimora, biblioteca, archivio, collezioni d’arte, arredi e suppellettili. Il palazzo cinquecentesco, situato tra Rialto e San Marco, ospita anche la biblioteca civica del centro storico, dove ogni giorno si recano moltissimi studenti e studiosi. Il pianterreno e il giardino sono stati restaurati da Carlo Scarpa nei primi anni ’60. Recentemente Mario Botta ha progettato il nuovo accesso, il bookshop e la caffetteria. La Fondazione ospita regolarmente mostre e eventi espositivi di alto livello. In più è dotata di una biblioteca fornitissima, dove studenti e studiosi si fermano spesso a consultare testi antichi e a studiare.

Orario:

da martedì a domenica 10/18

la biglietteria chiude alle 17.30

lunedì chiuso

Costo Biglietti:

intero 14 euro

ridotto 10 euro

Visite guidate in lingua italiana, inglese, francese e tedesca

Costo della visita guidata:  80 euro

Galleria Giorgio Franchetti – Ca d’Oro

La Galleria Franchetti ha sede in uno dei più famosi palazzi gotici veneziani sul Canal Grande, la Ca’ d’Oro, che fu fatta costruire tra il 1422 e il 1440 da Marino Contarini. Il suo nome deriva dal fatto che un tempo la sua facciata era ricoperta da una lamina d’oro zecchino. Dopo alcuni passaggi di proprietà e rifacimenti, nel 1895 la Ca’ d’Oro fu acquistata dal barone Giorgio Franchetti che, in quella sede, sistemò le sue collezioni, per lasciarle poi, dopo la sua morte, allo Stato. La galleria prese il suo nome e fu aperta al pubblico nel 1927. Dopo essere rimasta chiusa per una decina d’anni, la Ca’ d’Oro è stata riaperta al pubblico nel 1984, dopo un accurato restauro. Il museo è composto da circa 6.000 pezzi tra monete e medaglie, ma ne sono esposti solo un centinaio; ci sono inoltre cinquemila frammenti ceramici, ottanta sigilli, cinquanta quadri fiamminghi, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia, una ventina di dipinti appartenenti alla collezione Franchetti e 15 quadri di scuola toscana, alcuni frammenti degli affreschi staccati dal Fontego dei Tedeschi e dal Chiostro di Santo Stefano; dieci modelli di terracotta, quattro grandi arazzi (due non sono esposti), i mobili invece sono tutti nei depositi. Da segnalare il San Sebastiano del Mantegna e le due vedute di Francesco Guardi , oltre alla vera da pozzo in marmo di Verona, scolpita da Bartolomeo Bon.

Come arrivare: Vaporetto ACTV linea 1 ; Vaporetto dell’Arte fermata Ca d’Oro;

Orario visite

lunedì: 9.00 – 14.00

martedì – domenica: 9.00 – 19.00

La vendita dei biglietti termina 30 minuti prima della chiusura

Chiusura: 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Costo del biglietto

(PERCORSO 1 – Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro ) :

  • Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro (percorso studiato in sicurezza)

Intero € 6,00

Agevolato per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni: € 2,00 (previa esibizione di documento di identità).

BIGLIETTO UNICO Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro:   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

(BIGLIETTO INTEGRATO – PERCORSO 2):

Intero: € 14.00;

Museo d’Arte Orientale

La straordinaria collezione di arte giapponese del Principe Enrico II di Borbone è in mostra permanente al Museo di Arte Orientale di Venezia

Palazzo Pesaro, sede della Galleria d’Arte Moderna, ospita dal 1928 anche il Museo d’Arte orientale, il più importante del genere in Italia. Molto  interessante sia per la quantità di materiale che contiene e sia per la preziosa collezione d’arte giapponese del periodo Edo (1614 – 1868). Il Museo costituisce una delle più importanti collezioni mondiali di arte giapponese del Periodo Edo. Le raccolte, iniziate dal principe Enrico di Borbone-Parma nel 1888, comprendono preziosi dipinti, porcellane, statue di culto, lacche, porcellane, stoffe, carte, paraventi, armi; giade, avori provenienti dalla Cina, dal Giappone, dal Siam, da Giava e dalla Cambogia.

Come arrivare : Linea 1 fermata S. Stae

Orari: Gli orari di apertura sono soggetti a cambiamenti, tutte le informazioni su orientalevenezia.beniculturali.it o sui profili social.

Il biglietto è valido per il Museo d’Arte Orientale + Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna

Biglietto intero: € 10.00
Biglietto ridotto: € 7.50

Prezzo ridotto per: ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI

Biglietto gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche** abilitate dalla Provincia di Venezia e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni).

Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale di Piazza San Marco ospita una notevole collezione d’arte greca, romana, egizia.

Fanno parte del percorso espositivo anche cammei e pietre dure, gemme e monete. Il Museo, a cui si accede col biglietto integrato per i musei di Piazza san Marco,  è stato fondato nel 1523 in seguito al lascito del cardinale Domenico Grimani e di Giovanni Grimaniche donarono alla Serenissima marmi e bronzi antichi. Molti dei reperti in esso custoditi sono il risultato di donazioni delle grandi famiglie veneziane. Nel corso dei secoli successivi lo Statuario si arricchì di ulteriori donazioni. Negli anni Venti del Novecento le raccolte furono sistemate al primo piano delle Procuratie Nuove, tuttora sede del Museo, e poi ampliate tra il 1949 ed 1954 grazie al deposito Correr e all’assegnazione a Venezia di ceramiche, vetri e gemme del Museo di San Donato di Zara. Oltre alle numerose sculture greche, comprende frammenti architettonici e scultorei romani, epigrafi, marmi e busti, bronzetti, ceramiche, gioielli, oggettistica etrusca, egizia, mesopotamica e romana, gemme, avori e una collezione numismatica (con monete di età repubblicana dal III al I secolo a.C.).

Orari :

  • Estivo (1/4-31/10): 10.00-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso visitatori dalle ore 18.45).
  • Invernale (1/11-31/3): dom-giov: 10.30-17.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 16.00, deflusso dalle ore 15.45); ven-sab: 10.30-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso dalle ore 17.45)

Costo del Biglietto:

25,00 € (biglietto unico integrato);

13, 00 € (biglietto ridotto *);

Gratuito (secondo linee MibacT e Muve)

Punta della Dogana

Punta della Dogana, una delle due sedi museali della Pinault Foundation a Venezia, era un tempo la Dogana da Mar della Repubblica Serenissima. L’edificio, dalla caratteristica forma triangolare, coronato da una torre sovrastata dalla Palla d’Oro, che raffigura il mondo sostenuto da due Atlanti, è stato completamente restaurato nel 2009, per essere trasformato in un moderno centro d’arte contemporanea, su progetto dell’architetto giapponese minimalista Tadao Ando. La caratteristica principale dell’edificio sono infatti delle pareti in calcestruzzo a vista, che rappresentano proprio la firma di Ando. Punta della Dogana si affaccia sul Bacino San Marco ed è, come sede permanente della immensa collezione Pinault, diventato bocca di porto per le vette più rappresentative della produzione artistica contemporanea e luogo d’elezione per condividerla con il pubblico più ampio. All’interno dell’edificio trova anche sede il Dogana Cafè, uno splendido spazio restaurato sempre da Ando dove è possibile assaporare straordinari piatti e vini con una splendida vista sulla Laguna.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 15,00€

Biglietto ridotto: 12,00€

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Palazzo Grassi

Palazzo Grassi è un fine edificio settecentesco di ispirazione neoclassica, opera di Giorgio Massari. Alcuni affreschi attribuiti ad Alessandro Longhi ornano lo scalone. Nel 1983 l’edificio passò al gruppo Fiat, che ne affidò la ristrutturazione all’architetto milanese Gae Aulenti. Divenne uno dei centri espositivi più prestigiosi d’Europa: sotto la guida di illustri direttori (tra cui Pontus Hulten, Paolo Viti ed altri) Palazzo Grassi presentò ambiziose mostre di grande successo, dedicate all’arte e alla storia delle grandi civiltà.

Il Palazzo è ora proprietà della Fondazione Francois Pinault ed è diretto da Monique Veaute: situato in Campo San Samuele e affacciato sul Canal Grande, l’edificio è la sede ideale di grandi mostre temporanee di cui alcune si basano in tutto o in parte sulle risorse della immensa collezione Pinault.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 18,00€ Punta della Dogana o Palazzo Grassi

Biglietto ridotto: 15,00€ Punta della Dogana + Palazzo Grassi  

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Orari: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

Chiuso il martedi, il 24 e 25 dicembre. Ultima entrata alle ore 18.00

Palazzo Mocenigo

Palazzo Mocenigo, il Museo e centro studi dei tessuti e del Costume a Venezia, ospita anche interessanti percorsi dedicati al profumo

Il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro studi di Storia dei Tessuti e del Costume  a Venezia è stato oggetto di un lungo ed elaborato intervento di restyling nel 2013. Il nuovo assetto del museo, finora mai interessato da significative opere di manutenzione e restauro, offre ai visitatori la straordinaria possibilità di attraversare l’intero piano nobile completamente immersi nella ritrovata atmosfera dell’originario contesto settecentesco, attraverso un percorso “circolare” che permette una visita più focalizzata sull’approfondimento della fondamentale relazione esistente fra  arredi settecenteschi e  preziosissimi abiti d’epoca. Grazie all’intervento dello scenografo di fama internazionale Pier Luigi Pizzi il Museo è tornato a nuova vita. Arte, tessuti e una nuova, e unica nel suo genere, sezione dedicata ai profumi, s’intrecciano per suggerire originali prospettive e accostamenti, in un suggestivo connubio di contaminazioni e stimoli.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Museo Fortuny

Il palazzo che ospita il museo di Mariano Fortuny è uno splendido esemplare di edilizia gotica maggiore ed un ambiente dotato di eccezionale fascino e sapore d’epoca. Le stesse aggiunte come i ballatoi, i passaggi sospesi e le decorazioni a fresco che furono realizzate tra fine ottocento e i primi del novecento, contribuiscono a dare al Museo Fortuny una connotazione del tutto originale e inimitabile.

Mariano Fortuny trasformò la residenza nel proprio atelier di fotografia, scenografia e scenotecnica, studio sulla lavorazione dei tessili, studio di pittura. Di tutte queste funzioni l’immobile ha conservato ambienti e strutture, appezzerie, collezioni fotografiche.

Il Museo Fortuny è destinato, secondo una tradizione consolidatasi nel corso degli ultimi due decenni, ad occuparsi di tutte le discipline facenti capo alla comunicazione visiva, raccogliendo in ciò, idealmente, l’eredità culturale dello sperimentalismo e delle curiosità innovative proprie del personaggio al cui nome la struttura è legata.

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

Museo di Storia Naturale

Riaperto nel 2010 con un nuovo suggestivo allestimento il Museo di Storia Naturale di Venezia

Il Fontego dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale, fu eretto nella prima metà del XIII secolo dalla famiglia Pesaro e deve il suo nome al fatto che, per breve periodo, fu sede commerciale (Fontego = fondaco, magazzino) e diplomatica dell’Impero Ottomano a Venezia. Dopo un lungo restauro durato quasi 10 anni, il Museo di Storia Naturale di Venezia ha riaperto al pubblico nel 2010 con un allestimento nuovo e suggestivo, lungo undici sale al primo piano del Fondaco dei Turchi. All’interno troverete anche aree di accoglienza al piano terra, con un giardino recuperato per il museo e per la città e un approccio museologico e un impianto museografico moderni e originali. Le collezioni del Museo di Storia Naturale comprendono due milioni di reperti che coprono un arco cronologico di 700 milioni di anni: raccolte zoologiche, entomologiche, botanche; fossili e preparati anatomici;“mirabilia”, e una biblioteca di 40 mila volumi. Il piano terra del Museo ospita, oltre alla ricca biblioteca scientifica, due importanti spazi espositivi: la Galleria dei Cetacei con lo scheletro di una balenottera e di un giovane capodoglio e l’Acquario delle tegnùe. Il Primo piano ospita invece tre sezioni ognuna delle quali in realtà un museo nel museo: – Sulle tracce della vita, dedicata ai fossili e alla paleontologia; La prima sala, di grande effetto scenico, è quella dedicata alla Spedizione Ligabue che nel 1973 portò alla luce vari reperti di oltre 100 milioni d’anni fa tra cui lo scheletro quasi intero di un dinosauro di oltre 7 metri, Ouranosaurus nigeriensis, e il cranio del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus imperator. – Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare, racconta l’evoluzione del collezionismo naturalistico e la nascita della museologia scientifica; – Le strategie della vita, illustra la varietà delle forme viventi e la complessità di adattamenti e specializzazioni.

Come arrivare: Vaporetto linea 1 o 5.2, fermata Riva de Biasio.

Orari dal 1 novembre al 31 maggio:

dal martedì al venerdì 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
sabato e domenica 10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

Orari dal 1 giugno al 31 ottobre

dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
sabato e domenica 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo del biglietto: intero 8.00 euro – ridotto 5.50 euro

 

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Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Novità: Audiopen 3,50 euro (lingue disponibili: italiano, inglese, francese)

Museo del Vetro di Murano

Una straordinaria collezione di vetri di Murano, dal Rinascimento al 900, vi attende al Museo del Vetro di Venezia

Il Museo del Vetro di Murano, che  fa parte dei Musei Civici Veneziani,  è dotato di splendide e ampie collezioni di vetri e capolavori in vetro, che nel 1932 furono accresciute dall’aggiunta dei vetri delle collezioni Correr, Cicogna e Molin: i più bei pezzi rinascimentali in vetro del Museo. Dal 2015 il Museo del Vetro di Venezia, dopo un lungo periodo di restauro e restyling ha riaperto al pubblico raddoppiando i suoi spazi espositivi. Il progetto museografico è stato totalmente rinnovato, allestimenti e percorsi ridisegnati consentono ora ai visitatori di cogliere gli snodi chiave dell’avventura del vetro a Murano e di godere appieno dei capolavori – in molti casi unici – qui custoditi. Il museo è stato poi arricchito di nuovi servizi per il pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in opera di due ascensori, la possibilità di esporre parti della collezione finora rimaste nei depositi e di realizzare eventi legati anche alla creatività più attuale Il Museo è anche dotato di una sezione archeologica, della quale gli elementi di maggior prestigio sono i vetri provenienti dalla necropoli di Enona (Zara). Anche oggi le collezioni del Museo vengono incrementate da donazioni da parte delle fornaci dell’isola, che vanno ad arricchire soprattutto la raccolta contemporanea.

Come arrivare:  

Da Piazzale Roma
Linea 4.1 o Linea 4.2, o DM fermata Museo Murano
Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
Linea 4.1 o Linea 4.2 o DM  fermata Museo Murano.
Da Lido di Venezia
Linea 5.1 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con Linea 4.1, fermata Museo Murano

Orario:  Aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00

Costo del biglietto

Intero: € 10.00

Ridotto: € 7.50 (Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card)

Ridotto 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card, possessori abbonamento Musei.it con versamento della quota d’iscrizione in corso, soci Coop. Gratuito * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice International Foundation; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponible): 4,00 euro.

BIGLIETTO COMBINATO MUSEO DEL VETRO + MUSEO DEL MERLETTO
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 8,00 euro

Museo del merletto

Nel 1978 gli enti pubblici veneziani (Comune, Provincia, Camera di Commercio, Ente per il Turismo, Azienda Autonoma di Soggiorno) si univano alla Fondazione Adriana Marcello in un Consorzio per i Merletti di Burano per rilanciare e riqualificare l’artigianato dei merletti. Nella sede dell’antica scuola venne creato il Museo del Merletto poi passato in gestione al Comune. Nel 2011 si è concluso il restauro e la ristrutturazione completa dell’edificio che ospita il Museo del Merletto di Burano. Una delle espressioni più alte dell’artigianato artistico locale, quell’arte del merletto così inscindibilmente legata al costume e alla storia culturale della laguna e in particolare all’isola di Burano, è stato così finalmente valorizzato da un completo restyling della sede e dal suggestivo allestimento di Daniela Ferretti, che ha portato all’interno del Museo del merletto la policromia tipica dell’isola più famosa della Laguna veneziana, insieme a Murano e Torcello. Mediante l’impiego di vetrine innovative, appositamente studiate e realizzate per l’occasione, si offre al pubblico una completa panoramica delle vicende storiche e artistiche dei merletti veneziani e lagunari dall’origine ai nostri giorni. Nel Museo  del merletto sono esposti oltre un centinaio di merletti tratti dalla ricca collezione, per lo più prodotti nell’ambito della Scuola, documenti con importanti disegni, foto e testimonianze iconografiche. Il Museo del Merletto di Burano offre non solo l’esposizione di pezzi di grande valore, ma anche la possibilità di osservare dal vero le tecniche di lavorazione proposte dalle merlettaie – ancora oggi depositarie di quest’arte – presenti al mattino in museo. È inoltre a disposizione degli studiosi l’archivio, importante fonte di documentazione storico–artistica, con disegni, foto e varie testimonianze iconografiche.

Come arrivare:

– Da Piazzale Roma prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dal Lido di Venezia
prendere la Linea 51 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con la linea Burano. 

Orario visite: sabato e domenica dalle 12.00 alle 16.00

Costo biglietto intero: 5.00 €
Costo biglietto ridotto: 3.50 €
Costo biglietto famiglie: ridotto per tutti i componenti paganti di famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (fino ai 14 anni);
Biglietto gratuito:  Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori della MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Palazzo Grimani

Il Museo di Palazzo Grimani, nasce per affiancare, integrare e ampliare il Museo archeologico di Venezia, che trae la sua origine proprio dalla donazione di Giovanni Grimani per gran parte della sua collezione, allora custodita nel palazzo di Santa Maria Formosa. La visita delle due sedi museali attraverso un percorso integrato consente di comprendere la genesi del Museo archeologico di Venezia, di conoscere i luoghi che, prima della costruzione dello Statuario Pubblico, ospitarono le preziose sculture e di cogliere appieno il carattere di collezione che la raccolta Grimani aveva. Visitare Palazzo Grimani è inoltre l’occasione per visitare un edificio di rara bellezza, di straordinario fascino e dai caratteri architettonico-artistici unici, in cui elementi tosco-romani si fondono superbamente con l’ambiente veneziano, per ammirare la splendida Tribuna, unica a Venezia, e la bellissima scala d’accesso del Palazzo. IL Museo di Palazzo Grimani ospita regolarmente esposizioni temporanee.

ORARIO A SETTIMANE ALTERNATE:

  •  Venerdì, sabato, domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Mercoledì. giovedì, venerdì: dalle 10.00 alle 19.00
  • Lunedi e martedì: CHIUSO

Chiuso il 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Biglietto intero: € 13,00 ​
Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità.

Biglietto ridotto speciale (per eventi particolari): € 6.00 (anche per i possessori di AREA ARTE CARD)

Audioguida: 4€ in ITALIANO o INGLESE alla mostra “Domus Grimani”

Biglietto unico Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 6,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

BIGLIETTO INTEGRATO: PERCORSO 2: € 14.00

(Prevede il riconoscimento di un biglietto unico integrato utilizzabile in tre mesi dall’emissione, per i Musei statali della Galleria franchetti alla Ca’d’Oro, il museo di palazzo grimani e i musei civici della laguna sud san francesco fuori le mura e di zoologia marina.)

Museo Correr

La splendida Ala Napoleonica in Piazza San Marco a Venezia ospita il Museo Correr

Il Museo Correr prende nome da Teodoro Correr (1750-1830), nobile di antica famiglia veneziana che lasciò alla Municipalità di Venezia per disposizione testamentaria le sue ricche e vaste collezioni, raccolte in vita con passione in un periodo in cui la Città sembrava incapace a non disperdere il suo enorme patrimonio storico e artistico. A questo primo consistente nucleo di opere, nel tempo si sono aggiunti altri doni ed acquisti checostituiscono oggi il complesso e diversificato patrimonio dei Musei Civici Veneziani d’Arte e di Storia. Collocato inizialmente al Fondaco dei Turchi, il Museo Correr occupa dal 1922 gran parte delle Procuratie Nuove, ideate dall’arch. Vincenzo Scamozzi (1552-1616) e la cosiddetta Ala Napoleonica, innalzata a chiudere Piazza S. Marco sul luogo dove un tempo sorgeva la Chiesa di San Geminiano. L’edificio, iniziato durante il Regno d’Italia (1807-1813) per accogliere Napoleone e i Viceré d’Italia, venne continuato sotto la dominazione austriaca per ospitare la Corte Asburgica nelle frequenti visite a Venezia e le rappresentanze politiche, militari e diplomatiche del Lombardo-Veneto di cui Venezia, assieme a Milano, era la capitale. Dal 2012 sono state anche riaperte e restituite al pubblico le sale riservate alla Principessa Sissi negli Appartamenti Imperiali d’Austria del Palazzo Reale di Venezia di Piazza San Marco, dopo un impegnativo restauro di nove straordinari ambienti. L’Ala Napoleonica, con la doppia facciata monumentale, il suggestivo portico dell’Ascensione – dov’è l’entrata del Museo, l’arioso scalone, la ricca sala da ballo, fu progettata dagli architetti G. A. Antolini, Giuseppe Soli e Lorenzo Santi. Quest’ultimo nel terzo decennio dell’ottocento sistemò e ordinò tutto il complesso del Palazzo Reale. Il pittore veneziano Giuseppe Borsato impostò il decoro degli ambienti secondo una personale e attenta rilettura dello stile Impero, sotto l’influenza degli architetti e arredatori francesi Percier e Fontaine e dello stile Biedermeier, che allora si andava imponendo nelle principali corti europee.

Come arrivare:
Da Piazzale Roma:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti
Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Da Lido di Venezia :

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria;
Linea 5.2, fermata San Zaccaria.

Orari :

dal 1 novembre al 31 marzo

10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

dal 1 aprile al 31 ottobre

10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)

Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Costo biglietto:

Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Intero: 25 €

Ridotto: 13 €

Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni);

Scuola: 5,50 € a persona per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.
La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2);

Gratuito:

  • residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
  • bambini da 0 a 5 anni
  • persone con disabilità e accompagnatore
  • guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
  • per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
  • docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
  • volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
  • partner ordinari MUVE
  • possessori MUVE Friend Card
  • soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
  • possessori di Art Pass Venice Foundation
  • possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

 

Casa di Carlo Goldoni

Ca’ Centani, o Centanni, meglio conosciuta come la “Casa di Carlo Goldoni”, fu eretta nel XV secolo. Si tratta di un tipico palazzo gotico di non eccessiva dimensione, ma che presenta ancora oggi, nonostante le svariate ristrutturazioni, l’impianto e gli elementi tipici dell’architettura civile veneziana tra la fine XIV e l’esordio del XV secolo. La sezione goldoniana comprende alcuni documenti (nascita, nozze, lettere private), il carteggio coi proprietari del Teatro San Luca, il manoscritto del “Giustino”, esemplari delle principali edizioni e traduzioni settecentesche delle sue opere, i ritratti del Longhi e del Piazzetta; mentre il teatro veneto è rappresentato da ritratti di alcuni autori (Gallina, Selvatico, Sugana, Varagnolo) e di alcuni attori veneti o comunque interpreti delle commedie goldoniane(Modena-Benini-Zago-Gandusio) e anche da alcuni costumi di scena ( la “velada” di E. Novelli e l’abito di Arlecchino di M. Moretti) Inoltre il “portego” arredato in modo da ricreare una certa ambientazione settecentesca.

Come arrivare: Biglietti: Linee Vaporetti ACTV  Linee 1 S. TOMA’     

Orari: Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 17.00

Chiuso il mercoledi, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

Prezzo intero: 5,00 euro

Prezzo ridotto: 3,50 euro

CA’ REZZONICO Museo del Settecento Veneziano

Uno dei più bei palazzi sul Canal Grande ospita il Museo del settecento a Venezia: Ca’ Rezzonico

Il MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO fu inaugurato a Ca’ Rezzonico il 25 aprile 1936 come sezione staccata dei Civici Musei. Vi furono sistemate le collezioni settecentesche che si trovavano esposte al Correr, dove ora c’è il Museo del Risorgimento, ma soprattutto quelle rinchiuse nei depositi. La straordinaria ricchezza delle collezioni e magnificenza dell’ambiente rendono Ca’ Rezzonico assolutamente imperdibile: l’elemento più spettacolare è il salone da ballo che occupa l’intera larghezza del palazzo. Gli affreschi delle pareti sono di Pietro Visconti (prospettive architettoniche) e di G. B. Crosato (per le figure); del Crosato sono anche lo stemma di casa Rezzonico ed il soffitto con la grandiosa “Allegoria delle quattro parti del mondo”. I sontuosi lampadari in legno e metallo dorato fanno parte dell’arredamento originario del salone. L’abitazione patrizia passò infatti attraverso successive spoliazioni tanto che quando fu acquistata dal Comune era praticamente vuota, rimanevano solo i lampadari del salone, troppo grandi per un qualsiasi altro salone. All’interno del palazzo si trovano anche:  l’eccezionale farmacia settecentesca “Ai do San Marco”, fino al 1909 in campo San Stin, e il teatrino delle marionette. Un ponte in legno, ricostruito di recente, consente l’accesso al palazzo anche dalla riva d’acqua di fianco all’imbarcadero omonimo.

Si può richiedere una visita privata di Ca’ Rozzenico per poter avere una spiegazione attenta e dettagliata delle opere esposte all’interno del museo. Questo tipo di visita viene generalmente abbinata anche ad un tour a piedi nel centro storico di Venezia.

Orario:  dalle 10.00 alle 18.00 dal 1° Aprile al 31 Ottobre;  dalle 10.00 alle 17.00 dal 1° Novembre al 31 Marzo.

Chiude il Martedì, 25 dicembre, 1 gennaio.

Costo Biglietto:

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori oltre 65 anni; titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo): per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponibile): 4 euro.

CA’ PESARO – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Straordinaria Collezione di Arte Moderna e Contemporanea a Venezia

La collezione municipale d’arte moderna a Venezia ha sede presso il prestigioso palazzo barocco che si affaccia sul Canal Grande detto Ca’ Pesaro, donato alla città dalla duchessa Felicita Bevilacqua La Masa nel 1902. La Galleria Internazionale di Arte Moderna raccoglie, oltre a capolavori del Novecento,  tra cui spiccano opere di Klimt, Chagall e notevoli opere da Kandinsky a Klee, a Moore, anche la collezione di opere dell’ Ottocento veneziano oltre a una ricca selezione di lavori di artisti italiani e un importante gabinetto di grafica. Dal 1 giugno 2013 il percorso espositivo del Museo di Ca’ Pesaro si è arricchito delle opere della collezione Ileana Sonnabend. Si tratta di una straordinaria raccolta di capolavori che spaziano della ricerca artistica del secondo ‘900, dal NeoDada alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte Povera, dal Concettuale al NeoEspressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea. Il secondo piano nobile del Palazzo di Ca’ Pesaro, è sede di mostre temporanee a rotazione, e al terzo piano è invece ospitato il Museo d’Arte Orientale.

Come arrivare : Linee Vaporetti ACTV: Linea 1 fermata S. STAE

Orari:

Dal 1 aprile al 31 ottobre  10.00 – 18 (biglietteria 10 – 17)

Dal 1 novembre al 31 marzo  10 – 17 (biglietteria 10 – 16)

Chiusura: lunedì e 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

BIGLIETTO INDIVIDUALE Valido per Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna + Museo d’Arte Orientale

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti da 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card, soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Palazzo Ducale

 

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Il Palazzo Ducale a Venezia è il simbolo più evidente della civiltà veneziana

Palazzo Ducale è stato fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 residenza del Doge, palazzo pubblico e luogo di amministrazione della giustizia, il simbolo più alto e più ricco della civiltà veneziana, della sua storia culturale, militare, politica ed economica. Tutte le epoche storiche vi sono rappresentate in una straordinaria stratificazione di elementi costruttivi e decorativi: dalle antiche fondazioni originarie all’assetto gotico dell’insieme, dalle enormi sale della vita politicadecorate con i teleri di Veronese, Tintoretto e i grandi maestri del Rinascimento, alle preziose stanze dell’appartamento dei Dogi, delle buie prigioni e dai luoghi di tortura alle luminose logge sulla Piazza e sulla Laguna. Più prezioso di una reggia, più monumentale di un palazzo pubblico, più elegante di una dimora principesca, Palazzo Ducale ha soprattutto conservato tutto il fascino e la suggestione di uno dei più splendidi edifici mai costruiti: attorno ad esso sono fiorite leggende e si sono consolidati miti che hanno fatto grande e celebre Venezia e il suo governo millenario. Perfettamente conservato grazie ad un incessante lavoro di manutenzione e restauro, Palazzo Ducale apre oggi al visitatore settori poco noti e affatto sconosciuti delle sue aree: il Museo dell’Opera, che raccoglie soprattutto gli originali dei celebri maestosi capitelli scolpiti; il nuovo percorso delle Prigioni, oltre il Ponte dei Sospiri, nell’edificio marmoreo del Da Ponte; le cucine del Doge che ospitano oggi la nuovissima elegante cafeteria. Nel cosiddetto “percorso aulico” si visitano le diverse sale, sedi degli organi di governo delle magistrature veneziane e l’armeria, ricca di una pregiatissima raccolta d’armi. E’ possibile visitarlo anche grazie agli “Itinerari segreti“. Si visitano la Sala dei tre capi degli Inquisitori di Stato (sono qui conservati due dipinti del fiammingo Jeronimus Bosch), gli Uffici del Consiglio dei Dieci, e la “Sala del Tormento” ovvero la sala della tortura, pratica peraltro in disuso già a partire dal XVII secolo. Interessanti le sale della Cancellaria Superiore, il luogo destinato ai Segretari, membri di quella vera e propria classe intermedia tra nobiltà e popolo che costituiva la spina dorsale dell’efficiente burocrazia veneziana. Ancora si possono visitare i Pozzi e i Piombi, le celeberrime prigioni della Serenissima.

Apertura: dal 13 giugno al 26 luglio 2020 è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00

Costo Biglietto:

Intero: € 13.00
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

Ridotto: € 5.50
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

ragazzi da 6 a 14 anni Studenti dai 15 ai 25 anni Visitatori oltre 65 anni Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) Titolari di Carta Rolling Venice Titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
bambini da 0 a 5 anni
persone con disabilità e accompagnatore
guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
partner ordinari MUVE
possessori MUVE Friend Card
soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
possessori di Art Pass Venice Foundation
possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

ITINERARI SEGRETI DI PALAZZO DUCALE

Biglietto intero: 28,00 euro

Biglietto ridotto: 15,00 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni Studenti da 15 a 25 anni Accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti Visitatori over 65 anni Residenti e i nati nel Comune di Venezia Titolari di Carta Rolling Venice Possessori VeneziaUnica Pack Acquirenti dei biglietti per i Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Possessori del biglietto della Torre dell’Orologio Membri I.C.O.M. Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) Titolari di ISIC – International Student Identity Card