Armando Testa: tra pubblicità e arte

Ca’ Pesaro apre le porte alla nuova stagione espositiva del 2024 con una mostra straordinaria dedicata a Armando Testa (1917-1992). Sebbene le sue opere siano state già presenti nelle collezioni civiche veneziane con 17 pezzi dal dicembre 2022, questo geniale creativo piemontese sarà ora protagonista di una rassegna monografica che permetterà di esplorare aspetti inediti della sua produzione.

Dai suoi esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, la mostra mira a tracciare il percorso artistico di uno dei protagonisti della cultura visiva contemporanea. Le opere di Testa sono il risultato di una molteplicità di linguaggi espressivi sperimentati durante la sua lunga carriera, che ha ispirato gli artisti contemporanei e ha portato Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Dalle sue prime vittorie nel concorso per ICI nel 1937, seguite dalla collaborazione con aziende iconiche come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, fino alle pubblicità e ai loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, l’impatto delle sue creazioni è stato duraturo e significativo. Le immagini e le animazioni per la televisione negli anni Cinquanta e Sessanta hanno contribuito a plasmare la storia della pubblicità e della cultura internazionale.

L’esposizione non si limiterà alla sua produzione commerciale, ma esplorerà anche le attività legate ai temi sociali e alla diffusione culturale a cui Testa si è dedicato, come le campagne per Amnesty International e il suo impegno contro la povertà e la fame nel mondo.

La mostra offrirà un’ampia visione della lezione artistica di Armando Testa, con particolare attenzione alle sue qualità di pittore, scultore e disegnatore. Attraverso significative interviste e contributi video, i visitatori avranno l’opportunità di rivedere un capitolo importante della storia dell’arte e le giovani generazioni potranno scoprire il genio creativo che ha segnato il nostro passato recente.

DAVID “CHIM”SEYMOUR. Il Mondo e Venezia

È a David ‘Chim’ Seymour che il Museo di Palazzo Grimani (Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura) dedica, dal 6 dicembre 2023 al 17 marzo 2024, il secondo appuntamento con i maggiori protagonisti della fotografia internazionale del Novecento e che hanno, nella loro carriera, scelto di interpretare quell’unicum che è rappresentato da Venezia.

Il progetto, promosso dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo di Palazzo Grimani in collaborazione con Suazes, ha debuttato lo scorso anno con la fortunata monografica su Inge Morath presentata con il titolo “Fotografare da Venezia in poi”, ammirata da oltre 30 mila persone. “Questa mostra si inserisce in una specifica progettualità che mira a far conoscere la produzione artistica di celebri maestri della fotografia e al contempo mostrare loro reportage dedicati alla città lagunare, esponendoli all’interno dei meravigliosi spazi di Palazzo Grimani”, anticipa il curatore Marco Minuz.

Nel caso di questa mostra dedicata a David Seymour saranno circa 200 i pezzi esposti tra fotografie, documenti, lettere e riviste d’epoca. Ad essere rappresentati nelle 150 immagini selezionate, collocate cronologicamente tra il 1936 e il 1956, saranno i più importanti reportage del fotografo polacco, come la Francia del 1936, la Guerra Civile spagnola, l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progetto del 1948 intitolato “Children of War”, commissionato dall’UNICEF e dedicato agli orfani di guerra, Israele ed Egitto negli anni Cinquanta del secolo. A questi si aggiungono le serie Ritratti e Personalità, nonché il già menzionato nucleo di foto realizzate a Venezia.

A completare la descrizione del “mondo” di Chim, una cinquantina di documenti, tra cui una sezione con alcuni documenti dedicati alla Maleta Mexicana, la celebre valigia messicana piena di tesori fotografici che si credevano perduti per sempre (riferiti alla guerra civile spagnola) e invece ritrovati con commozione e sorpresa a Parigi nel 1995 ed ora di proprietà dell’ICP di New York.

 

Orari:
Martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.00, lunedì chiuso.

 

A Ca’ Pesaro il ritratto veneziano dell’Ottocento

La mostra straordinaria intitolata “Il ritratto veneziano dell’Ottocento“, promossa da Ca’ Pesaro e ubicata nei locali espositivi del secondo piano del museo, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella rassegna del 1923 curata da Nino Barbantini.
L’esposizione offre la straordinaria possibilità di riscoprire i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura e della vita di un vasto territorio che si estende dal capoluogo veneto fino al Friuli Venezia Giulia.

Il percorso espositivo attraversa le opere di autori illustri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, figure che vengono esplorate e riportate alla luce. Questi artisti hanno vissuto e si sono formati a Venezia, lasciando dietro di sé testimonianze preziose della società del loro tempo, dello spirito dell’epoca e dei cambiamenti epocali che ne hanno caratterizzato i protagonisti.

La mostra presenta un autentico patrimonio di immagini, ritraendo famiglie, intellettuali, artisti, patrioti e donne, alcune delle quali erano a loro volta artiste, contribuendo così a dipingere un affresco completo e avvincente di un’epoca ricca di fascino e trasformazioni.

Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli

L’arte dimostra ancora una volta di essere molto più di un semplice virtuosismo estetico, diventando un importante testimone storico e concettuale. La mostra del Museo Correr offre un’occasione unica per valorizzare opere d’arte legate alla tematica della giustizia e condividere con il pubblico creazioni meno conosciute ma altrettanto significative.

Il percorso inizia nella magnifica sala della Biblioteca Pisani, dove le pareti sono rivestite da librerie in radica di olmo che ospitano preziose edizioni storiche. Questo spazio di antico sapere accoglie i visitatori e mostra una selezione di volumi, incisioni, miniature e disegni dedicati alla giustizia. Tra le immagini più significative, c’è l'”Offerta del libro”, uno schema tradizionale che Giustizia consegna al dedicatario in rappresentanza dell’autore, simboleggiando equità e diritto.

La mostra presenta anche opere di artisti contemporanei, come Ai Weiwei, Kendell Geers e Koen Vanmechelen, che hanno concesso le loro creazioni dalla Fondazione Berengo, dimostrando come il vetro possa ancora essere un interprete concettuale duttile.

Attraverso sei sezioni, la mostra segue lo svilupparsi della figura allegorica della giustizia, dalle antiche civiltà fino all’età moderna. Sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie, nonché “racconti e interpretazioni” realizzati dai più importanti artisti dal Medioevo al XX secolo.

Opere su carta, legno, tela e tavola mostrano la Giustizia come semidea, Virtù e Personificazione, ma anche come Allegoria della stessa città di Venezia. Gli attributi e le compagne della Giustizia rendono facilmente riconoscibile la sua figura. I luoghi dedicati alla Giustizia, i palazzi dell’età moderna costruiti per amministrarla, sono arricchiti da apparati decorativi di grandi artisti che celebrano questa figura e attingono da schemi e contenuti dei loro predecessori.

La mostra include anche opere di artisti rinomati come Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello. Inoltre, vengono esposte scene che ritraggono atti e protagonisti della giustizia, da eroi e santi a episodi di pratica della legge, che diventano il leitmotiv della mostra.

La mostra è una straordinaria opportunità per immergersi nell’arte e nella storia della Giustizia, scoprendo opere di grande valore e conoscendo meglio questo importante aspetto della cultura e della società veneziana.

Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo

Qualche giorno fa, presso Palazzo Grassi a Venezia, si è svolto il dinner inaugurale di Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo, la prima grande mostra di capolavori fotografici provenienti dagli archivi di Condé Nast, recentemente acquisiti dalla Pinault Collection e curati da Matthieu Humery.

La mostra presenta 400 immagini suddivise per decenni tra illustrazioni, fotografie di moda, still life, foto di architettura e ritratti. L’obiettivo è quello di mostrare le infinite possibilità dell’archivio nel rappresentare la complessità del linguaggio fotografico e la capacità delle riviste di riflettere lo spirito culturale di un secolo.

Il curatore della mostra, Matthieu Humery, esperto di fotografia e direttore del Living Archives Program presso la Luma Foundation di Arles, ha affermato: “È una mostra sull’archeologia del XX secolo: le fotografie sono opere d’arte e sono le prime in assoluto a esserlo“.

Anna Wintour, chief content officer di Condé Nast e direttore editoriale globale di Vogue, ha commentato l’incredibile lavoro di Alexander Liberman, leggendario direttore editoriale di Condé Nast, che ha commissionato gran parte delle fotografie esposte: “Scegliete immagini che infiammino la pagina“, diceva sempre. Grazie alla generosità dei signori Pinault, queste immagini hanno ora una dimora straordinaria che offrirà alle generazioni future non solo un enorme valore aggiunto, ma anche una comprensione più profonda dell’età d’oro della fotografia.

A Palazzo Ducale i dipinti e disegni di Carpaccio

La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra fantasticamente Venezia al volgere del XV secolo, quando la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura.

Stiamo parlando di un artista straordinario, uno dei grandi protagonisti della pittura veneta del Quattrocento sapientemente ospitato e raccontato oggi nella splendida cornice di Palazzo Ducale.

Una celebrazione importantissima per restituire gloria ad un artista che ha donato vanto e grande considerazione, consolidando il binomio indissolubile tra l’arte e il capoluogo veneto.

La mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento. Essi rivelano la singolare immaginazione di Carpaccio, il rigore della sua tecnica nonché i suoi interessi per la prospettiva, la natura, la luce.

Dipinti e disegni sono prestati da importanti collezioni museali e private d’Europa e degli Stati Uniti nonché da chiese di Venezia e degli antichi territori della Serenissima che li custodiscono fin dall’origine.

ARTE LAGUNA PRIZE – La mostra dei finalisti della 16ᵃ e 17ᵃ edizione

Con l’esposizione di 240 opere, di altrettanti artisti provenienti da oltre 50 Paesi, Arte Laguna Prize presenta dall’11 marzo al 16 aprile 2023 la mostra dei finalisti, che dal 2021 si svolge ogni due anni, della 16ᵃ e 17ᵃ edizione.

Lo straordinario spazio dell’Arsenale Nord di Venezia, con i suoi 4000 mq, accoglie le opere selezionate nelle due ultime edizioni per ciascuna delle dieci categorie del premio: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon, land art, arte urbana e street art, art design.

I finalisti sono stati scelti, tra oltre 20 mila candidati, da due giurie, una per ogni edizione, composte da curatori, direttori di museo ed esperti d’arte di calibro internazionale. Ai due vincitori – che saranno proclamati durante l’inaugurazione della mostra, sabato 11 marzo – sarà assegnato un premio di 10.000 euro ciascuno.

Numerosi e rilevanti sono anche i Premi Speciali che includono la produzione di opere, residenze in tutto il mondo, la possibilità di esporre in importanti gallerie e festival italiani e internazionali, collaborazioni con aziende e premi in denaro.

Arte Laguna Prize si conferma così uno dei concorsi di arte contemporanea più ricco di opportunità per gli artisti.

 

Orari: ogni giorno 10 – 18

Ingresso libero, con erogazione liberale all’associazione culturale MoCA

MOSTRA SHATTERING BEAUTY DI SIMON BERGER

Il Museo del Vetro di Murano ospita in questo periodo la mostra “SHATTERING BEAUTY. SIMON BERGER“, la prima personale dell’artista svizzero nella laguna di Venezia.
Con tutte opere site-specific, la mostra presenta la tecnica innovativa di Berger, che utilizza il vetro come una tela su cui creare intensi ritratti a colpi di martello, oltre a nuove sperimentazioni tridimensionali.

Per Shattering Beauty, oltre a una selezione di ritratti in vetro – alternati a specchi – che sfidano le modalità della percezione, saranno presentate anche diverse tele “animate” inserite in cubi di metallo che invitano ad interagire con l’installazione. Sono opere che richiedono un’attenzione ravvicinata da parte del visitatore. Chiedono di essere guardate da diverse prospepttive, mentre dispiegano il loro fascino enigmatico.

La mostra è a cura di Sandrine Welte e Chiara Squarcina ed è organizzata dalla Fondazione Musei Civici Venezia in collaborazione con Berengo Studio.

Satyricon di Bruno Maderna in scena al Teatro Malibran

Compie cinquant’anni Satyricon di Bruno Maderna: l’opera in un atto, su libretto poliglotta tratto
dal romanzo latino omonimo di Petronio, sarà proposta dalla Fenice per ricordare il grande
compositore veneziano, del quale ricorrono anche i cinquant’anni dalla morte. La direzione
musicale sarà affidata ad Alessandro Cappelletto mentre la regia sarà di Francesco Bortolozzo, che
si avvarrà delle scene di scene Andrea Fiduccia, dei costumi di Marta Del Fabbro e del light design
di Fabio Barettin.

Satyricon sarà in scena al Teatro Malibran il 25, 26, 27, 28 e 29 gennaio 2023.
In occasione della rappresentazione del Satyricon di Maderna, la Fenice lancia inoltre una
interessantissima promozione: per assistere allo spettacolo saranno messi in vendita, a partire da
venerdì 13 gennaio, biglietti di platea e prima balconata al costo di soli € 25,00. I titoli di
accesso a costo agevolato potranno essere acquistati fino a due biglietti per acquirente, sia online,
tramite il sito www.teatrolafenice.it, sia nella biglietteria del Teatro La Fenice e in tutti i punti
vendita Vela Venezia Unica. La promozione – con codice sconto ‘GENNAIO23’ – è valida fino ad
esaurimento dei posti disponibili.

Satyricon è l’ultima composizione teatrale di Bruno Maderna. Rappresentata per la prima
volta al Festival d’Olanda di Scheveningen, il 16 marzo 1973, sotto la direzione dell’autore pochi
mesi prima della sua morte, l’opera sarà proposta per la prima volta al Teatro Malibran, dopo
l’unica rappresentazione veneziana che si svolse nel 1998 al Teatro Goldoni.
Opera buffa, venata di una forte componente sarcastica, Satyricon ruota attorno all’episodio
cardine del libro di Petronio, la cena di Trimalcione, personaggio dalla ostentata volgarità che
simboleggia la profonda crisi di valori del mondo contemporaneo. Maderna effettuò solamente
minime alterazioni al testo originale di Petronio: per renderlo attuale e comprensibile, lo tradusse in
diverse lingue, per la maggior parte in inglese, ma anche in francese e tedesco, lasciando solamente
brevi scampoli dell’originale latino. 

Maderna voleva rappresentare in tono beffardo proprio quel senso di caos e
smarrimento del mondo moderno, allo stesso tempo però non voleva «cantare cose morali o
politiche» bensì rendere il teatro, inteso come evento sociale, un vero e proprio «atto politico», nel
senso più nobile della parola: una lezione che ancora oggi suona di estrema attualità.

Nel cast del nuovo allestimento veneziano figurano Manuela Custer nel doppio ruolo di
Fortunata/Quartilla, Francesca Gerbasi in quello di Criside; Marcello Nardis sarà Trimalchio;
Christopher Lemmings, Habinnas; William Corrò, Niceros; Francesco Milanese, Eumolpus.
Ecco il dettaglio delle recite con orari e turni di abbonamenti: mercoledì 25 gennaio 2023
ore 19.00 (turno A); giovedì 26 gennaio ore 19.00 (turno E); venerdì 27 gennaio ore 19.00 (turno
D); sabato 28 gennaio ore 15.30 (turno C); domenica 29 gennaio ore 15.30 (turno B). La prima di
mercoledì 25 gennaio sarà trasmessa in differita su Rai Radio3.

11 novembre: San Martino a Venezia

La tradizione di festeggiare San Martino a Venezia risale a molti secoli fa, con la fondazione della chiesa dedicata al Santo nel 1540, per poi continuare fino ai giorni nostri, diventando una festa molto sentita ed amata dai veneziani, grazie soprattutto al tipico dolce di San Martino.

L’11 novembre coincideva con la fine delle celebrazioni del Capodanno dei Celti, il “Samuin”, che si svolgevano proprio nei primi dieci giorni del mese: il retaggio di questa festa pagana era ancora presente nell’ Alto Medioevo, e la Chiesa sovrappose il culto cristiano del santo più amato dell’epoca alle tradizioni celtiche.

A Venezia l’11 novembre di ogni anno si teneva una solenne processione, dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, dove veniva custodita la reliquia di San Martino, fino alla chiesa di San Martino di Castello.
Nelle case veneziane si accendeva un gran fuoco, venivano arrostite le castagne e si beveva in abbondanza.

 

 

Nonostante sia purtroppo una tradizione che sta scomparendo, l’11 novembre si possono incontrare ancor oggi in giro per Venezia bambini con corone di carta in testa che fanno un gran baccano battendo pentole e coperchi con mestoli di legno e contando sulla generosità e sulla simpatia dei negozianti per ottenere qualche monetina.

Con i soldi così raccolti, è usanza comprare il tradizionale dolce di san Martino, che esiste in due versioni: un dolce di pasta frolla con la forma del santo a cavallo munito di spada e mantello, guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini; oppure la versione più antica, un dolce di forma identica ma di cotognata. Tipici della festa sono anche i dolcetti di cotognata, detti persegada, di varie fogge.

 

Il secondo piano del Museo Mariano Fortuny y Madrazo riapre al pubblico

Per la prima volta nella storia la Fondazione Musei civici di Venezia ha deciso di presentare al pubblico internazionale oggetti che erano conservati nei depositi: volumi straordinari di arte, scienza, tecnica, chimica, ottica, fisica, ingegneria che compongono la biblioteca privata di Mariano Fortuny y Madrazo; più di 150 album fotografici rilegati con le stoffe Fortuny che contengono le fotografie collezionate, divise per soggetto e che hanno costituito le fonti di ispirazione di Fortuny; le incisioni e i torchi utilizzati per la loro realizzazione.

Il cuore pulsante del palazzo – hanno sottolineato i conservatori – perché restituisce il background estetico e culturale di Mariano Fortuny, artista eclettico e poliedrico, nato a Granada nel 1841, che fece di Venezia la sua città di adozione.
Una personalità affascinante che verrà fatta conoscere anche agli studenti attraverso un itinerario guidato dal titolo ‘Nella casa Atelier di Mariano Fortuny’ promosso da Muve Educational e presto disponibile anche attraverso attività laboratoriali e activity book.

Chiara Squarcina, responsabile della sede museale, all’inaugurazione ha descritto Mariano Fortuny “Una straordinaria figura che ha vissuto 50 vite in un arco temporale relativamente breve. Ridare questo artista alla città di Venezia e al mondo voleva dire focalizzare l’anima di un imprenditore incredibile: un uomo che è riuscito a innovare e a realizzare brevetti, come nessun altro. Mariano Fortuny viveva, lavorava e creava in ogni stanza di questo palazzo. Abbiamo colto la necessità di andare a fondo dei suoi talenti. Il secondo piano costituisce un affondo di quello che Fortuny ha donato al mondo”.

 

 

Teatro Goldoni: la stagione 2022/2023

La stagione 2022/2023 segna una tappa importante nella storia del Teatro Goldoni, che si avvicina all’inizio delle celebrazioni per i 400 anni. Venerdì 28 ottobre, alle ore 20.30, Alessandro Preziosi aprirà i festeggiamenti per questo storico compleanno con lo spettacolo Goldoni&Goldoni. Il gioco della memoria, un omaggio allo straordinario commediografo e ai quattro secoli di storia del Teatro veneziano che porta il suo nome. Un’occasione irripetibile per riflettere sul rapporto tra il Veneto e il teatro, tra i territori e le sue molteplici vocazioni artistiche, lungo un tracciato che attraversa quattro secoli e che trova le sue radici nel glorioso Stato ‘da tera e da mar’.

 

 

La stagione 2022/2023 a Venezia

 

La stagione Heart-Art nei prossimi mesi continuerà a far battere il cuore del pubblico con grandi nomi della scena italiana e veneta: da Andrea Pennacchi con lo spettacolo Da qui alla luna (20-21 ottobre), un racconto della tragedia della tempesta “Vaia” sul di Matteo Righetto e per la regia Giorgio Sangati, a Luigi Lo Cascio in scena con Pa’ (17-20 novembre), spettacolo scritto a quattro mani con Marco Tullio Giordana, che ne cura anche la regia, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
Si prosegue poi con Maddalena Crippa, protagonista della nuova regia de Il compleanno (15-18 dicembre) di Harold Pinter curata da Peter Stein. Una storia intensa e ricca di emozioni è invece quella de Il figlio di Florian Zeller interpretata da Cesare Bocci (19-22 gennaio), mentre Elena Sofia Ricci (23-26 febbraio) si confronta con il testo di Tennessee Williams, La dolce ala della giovinezza, diretta da Pier Luigi Pizzi.
Con la partecipazione straordinaria di Giorgio Ferrara nel ruolo di Sir Wilfrid arriva a Venezia una delle più apprezzate commedie di Agata Christie, Testimone d’accusa (23-26 marzo) con la regia di Geppy Gleijeses ed in scena Vanessa Gravina e Giulio Corso.
Infine a completare il programma del Teatro Goldoni non poteva mancare un testo del celebre commediografo di cui porta il nome: dopo il successo di Spettri il Teatro Stabile del Veneto ha affidato al regista lituano Rimas Tuminas la nuova produzione di Un curioso accidente il cui debutto prima nazionale a Venezia è previsto dal 20 al 23 aprile.

Un altro nome internazionale che spicca nel cartellone 22/23 è quello di Irina Brook, la regista, produttrice e attrice franco britannica dirige per il Teatro Stabile del Veneto House of us (29 novembre-11 dicembre), un progetto performativo che andrà in scena alla Casa dei Tre Oci con gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale “Carlo Goldoni” protagonisti assieme all’attore Geoffrey Carey.

L’Assunta restaurata

Il 4 ottobre , festa di S. Francesco, è stata presentata la pala de L’Assunta, capolavoro di Tiziano Vecellio che torna a impreziosire l’abside della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, dopo un’imponente campagna di restauri durata quattro anni, finanziata interamente da Save Venice, uno dei Comitati privati per la Salvaguardia di Venezia.

Quattro anni, due di manutenzione, 9.000 ore (pari a 320 ore al metro quadro) e circa 600 mila euro di investimento per il capolavoro tizianesco che è stato oggetto di un radicale intervento il cui obiettivo primario è stata la messa in sicurezza del sito, la messa in sicurezza delle condizioni del dipinto, che vanta una superficie di 28 mq., e il restauro dell’importante cornice lapidea che lo circonda. 

 

 

 

 

 

 

Tra gli interventi più significativi, lo smontaggio dell’organo Mascioni, che era stato installato dietro la pala e ancorato ad essa, ma causava molti problemi alla struttura tra vibrazioni e presenza di tarli. Durante la pulitura dello strato di polvere presente sul dipinto sono poi emersi, nei pennacchi ai lati della cornice lapidea, due putti, che potrebbero essere stati anch’essi dipinti da Tiziano.

 

Una grande opera di restauro 

L’Assunta aveva subito un importante restauro attorno al 1816, poi ancora a metà degli anni ’70 del ‘900. Ora ci viene restituita con una palette di colori vibrante e luminosa, come probabilmente l’aveva pensata Tiziano nel 1516 quando gli venne commissionata da Frate Germano, superiore del Convento dei Frari e da allora i frati della Comunità ne sono custodi vigili e premurosi e negli anni a venire ne avranno in carico la cura.  

SUPAVENEZIA : prima edizione italiana di SupaStore

La galleria A plus A ospita dal 31 agosto 2022 la prima edizione italiana di SupaStore, un progetto ideato dall’artista e curatrice Sarah Staton nel 1993 a Londra. L’edizione veneziana è curata dagli studenti della School for Curatorial Studies Venice ed è un evento ufficiale della The Italian Glass Weeks 2022.

Ospitato in decine di destinazioni internazionali, tra cui New York (SupaStore Luxe . 1996, SupaStore Noir – 1997), Bregenz (SupaStore in the Mountains – 1998), Vienna (SupaStore Sleep -2014), Berlino (SupaStore Tina – 2015) e Lituania (SupaStore NIDA – 2020) e Corea del Sud (SupaStore Pressure Drop – 2021), durante i suoi oltre venticinque anni di carriera, la mostra ha ospitato artisti come Andy Warhol, Jeff Koons, Damien Hirst, Chris Ofili, Tracy Emin e Fiona Banner.

SupaVenezia esplora la pratica dello shopping come attività sociale, comunitaria, politica ed economica, mettendo in discussione i meccanismi neocapitalistici del mercato dell’arte. SupaStore ricalca l’idea di mercato esponendo un vasto numero di opere in edizione di multipli: un mezzo per rendere l’arte più accessibile sul versante economico e che ci invita a riconsiderare gli ideali di esclusività e autenticità.

Le opere esposte, molte delle quali ideate appositamente per la mostra, abbattono così le barriere che intercorrono tra mercato dell’arte e visitatori, proponendo prezzi più accessibili e alla portata di tutti. Alla base del consumismo, la produzione seriale degli oggetti permette un abbassamento dei prezzi con consequenziale allargamento del pubblico, un processo che in questo contesto viene applicato all’arte. Multipli, libri d’artista e non solo si potranno trovare nel SupaStore dove piccoli dettagli o impercettibili interventi concorreranno a rendere poetiche certe digressioni sull’impossibilità di avere due lavori identici.

Voci multiformi e corali si fondono in un caleidoscopio di più di trenta artisti e 16 giovani curatori provenienti da Australia, Sud Corea, Usa, Taiwan, Svizzera, Messico, Pakistan, Ucraina, Kazakistan, Brasile, Canada e Italia, che attraverso questa mostra in continuo cambiamento intendono questionare non solo l’odierno mercato dell’arte ma anche una società in cui benessere è spesso sinonimo di autodistruzione. Un processo che vede in Venezia un esempio emblematico.

Parte del ricavato delle opere in vendita di SupaVenezia sarà devoluto a We are here Venice, un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro dedicata alla salvaguardia di Venezia come città viva. Inoltre, durante tutto il periodo di apertura sarà attivo un punto di raccolta donazioni per l’associazione presso gli spazi della galleria A plus A. Il progetto è realizzato con il supporto di Royal College of Art.

 

THE SCHOOL FOR CURATORIAL STUDIES VENICE

Si tratta di una scuola di nuova concezione attiva dal 2004 e nata come progetto formativo della Galleria A plus A, che ha come scopo la diffusione dei saperi nell’ambito delle arti visive e l’introduzione alle professioni relative all’arte contemporanea. L’offerta formativa prevede ogni anno due corsi principali, uno in italiano dalla durata di un anno scolastico e l’altro internazionale che si svolge nel corso dei mesi estivi. I corsi sono tenuti da docenti e professionisti del settore provenienti da varie parti del mondo e alla fine delle lezioni gli studenti si confrontano con il difficile compito di ideare, strutturare e realizzare un evento espositivo.

SARAH STATON

(1961) è un’artista che vive e lavora a Londra, UK, la cui pratica artistica fonde scultura, pittura, architettura, design, editoria, moda e tecnologia per creare oggetti e spazi che sono al medesimo tempo estetici e utilitaristici. Senior Tutor in Scultura presso il Royal College of Art di Londra, ha esposto a livello internazionale in musei e gallerie come la Tate Modern, il Victoria and Albert Museum, il Mount Stuart e l’Osan Musuem of Contemporary Art.

A PLUS A Gallery 

Galleria sita a Venezia diretta da Aurora Fonda e Sandro Pignotti dedicata alla sperimentazione di nuovi format espositivi e alla promozione di artisti nella produzione di mostre e progetti spesso site specific. Tra le principali attività della galleria c’è The School for Curatorial Studies Venice. Storicamente A plus A è stata la sede ufficiale del padiglione sloveno alla Biennale di Venezia dal 1998 al 2014.

WE ARE HERE VENICE

Organizzazione indipendente senza scopo di lucro dedicata alla salvaguardia di Venezia come città viva. Fondata nel 2015 da Jane Da Mosto e Liza Fior, opera sia come think tank che come piattaforma attivista, rafforzando le connessioni tra le migliori fonti di informazione disponibili, gli enti portatori di interesse e la comunità locale. Venezia, con la sua specificità, la sua storia e le sue complessità culturali, rappresenta un contesto unico per esplorare e agire su nuove e innovative politiche di resilienza. Le iniziative di We are here Venice spaziano da progetti specifici, come ricerche e internships, a iniziative di sensibilizzazione

Studi bizantini: dal 22 al 27 agosto il Congresso internazionale

Dal 22 al 27 agosto 2022 si terrà a Venezia il 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini organizzato dall’Associazione Italiana di Studi Bizantini e dall’International Association of Byzantine Studies in collaborazione e con il sostegno dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici) e dell’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica)

Si tratta di un evento unico per la quantità e la qualità degli studiosi coinvolti e di rilevanza mondiale per le nazionalità partecipanti: ci saranno rappresentanti di prestigiose Università quali Harvard, Oxford, Princeton, Sorbonne che ospitano importanti centri di studi bizantini. Il Congresso di Studi Bizantini, che vede la sua nascita nel 1924, si svolge ogni cinque anni ed è stato ospitato solo due volte in Italia (nel 1936 a Roma e nel 1951 a Palermo)

Ospitarlo a Venezia, la città definita “Quasi alterum Byzantium” per il suo storico legame con l‘Impero Bizantino, e la “porta” dei Greci in Occidente, è un’importante occasione per rafforzare il legame tra il territorio, le sue origini e la sua storia. Il congresso si aprirà il 22 agosto al Teatro la Fenice, proseguirà a Venezia nella sede del Campus Economico di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia e nella giornata del 25 agosto si svolgerà presso il Complesso del Beato Pellegrino e al Palazzo Liviano all’Università di Padova.

 

Qual è il significato di un convegno così importante sul mondo bizantino in una città come Venezia?

Risponde Alessandra Bucossi, docente di Civiltà bizantina e membro del Comitato Organizzatore del 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini:

” Venezia è l’erede e la custode dell’identità bizantina in Occidente. La storia della Serenissima e quella di Costantinopoli si intrecciano dal Medioevo ai nostri giorni e, ancora oggi, Venezia ospita capolavori di maestranze bizantine, per esempio, i mosaici di San Marco (cattedrale la cui struttura fu ispirata dalla Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli) e le spoglie preziosissime della capitale dell’Impero Bizantino dai tempi della Quarta Crociata (1204), come per esempio la famosa quadriga di cavalli. È a Venezia che il Cardinale Bessarione affida la sua ricca collezione di manoscritti a pochi anni dalla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi (1453), perché considera la Serenissima “Quasi Alterum Byzantium”, quasi una seconda Bisanzio. Con questo gesto il Bessarione salvò l’eredità culturale greca che è patrimonio dell’umanità: l’ingegno greco, la sua letteratura, la sua filosofia, i suoi capolavori.”

 

GLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO  A VENEZIA

 

LE MOSTRE

Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia: manoscritti, testi e carte
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Salone Sansoviniano 23-28 agosto 2022 (chiusa il 26 agosto).Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra mira a riportare alla luce manoscritti e carte, conservati in Marciana, che raccontino del legame tra Cipro e Venezia, che dominò sull’isola per oltre un secolo (1473-1571). Sono esposti 32 pezzi di epoca medievale e rinascimentale.

Bessarion’s Book in Defense of Plato: Among the Papers of the Last Byzantine Philosopher
Venezia, Musei Civici – Museo Correr 24 agosto – 31 ottobre 2022. Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra illustra l’importanza dell’eredità intellettuale greca per il Rinascimento, indagando il ruolo del Cardinale Bessarione e altri dotti bizantini.

 

GLI INCONTRI

Bessarion’s Literary Heritage: Textual Developments and Intellectual Journeys
Mercoledì 24 agosto 2022, dalle 10 alle 13.
Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, Castello 3412, Sala del Capitolo
Con la partecipazione di Gianmario Cattaneo, Isabel Grimm-Stadelmann, Sergei Mariev, John Monfasani e Peter Schreiner

Tradurre in italiano la letteratura demotica tardobizantina: perché, per chi?
Venerdì 26 agosto 2022, dalle 17.30 alle 20.
Ateneo Veneto, Campo San Fantin, San Marco 1897 
Workshop organizzato da Caterina Carpinato, coordinato da Margherita Losacco, con la partecipazione di Tommaso Braccini, Gianna Carbonaro, Cristiano Luciani, Marco Riccobon, Luigi Silvano e Francesca Vuturo

Le Sale Reali – Nuovi percorsi del Museo Correr di Venezia

Dopo i Giardini Reali, ecco finalmente anche il Palazzo Reale, straordinaria restituzione alla città di uno degli spazi più rappresentativi della sua storia politica e culturale del XIX secolo, che riporta in tal modo l’area Marciana alla sua identità originaria. Dopo un lungo e impegnativo lavoro di recupero, saranno aperte al pubblico dal 15 luglio, venti sale del Palazzo Reale di Venezia (all’interno del Museo Correr) che costituivano gli originari appartamenti privati utilizzati degli esponenti di ben tre case regnanti – Bonaparte, Asburgo, Savoia – lungo tutto l’Ottocento e fino al 1920.

Si tratta del completamento di un lavoro iniziato nel 2000, su progetto scientifico di recupero della Fondazione Musei Civici di Venezia e Comune di Venezia con supporto della Soprintendenza e con il determinante sostegno del Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e da mecenati di tutto il mondo, che ha visto le prime sale reali già protagoniste di una attività di valorizzazione del Palazzo Reale. Le nuove sale sono tutte decorate e per lo più sontuosamente rivestite con tappezzerie che riprendono i disegni originali, originali invece i mobili che provengono appunto da Palazzo Reale e che dopo complesse vicende e trasferimenti tornano finalmente ad occupare lo spazio che li spetta.

Un Palazzo Reale nella città connotata dal Palazzo dei Dogi: a pochi passi dal Palazzo Ducale sorge, ed è altrettanto magnifico, anche il Palazzo Reale. Tre i Casati che governarono Venezia dall’indomani della caduta della Serenissima Repubblica: Napoleone Bonaparte, gli Asburgo e infine i Savoia. Ciascuno degli occupanti volle risiedere a Venezia in un proprio appartamento, modellato e arredato secondo le proprie passioni e il gusto del momento.

Quello che ne è derivato è uno spaccato di storia dell’arte e del costume, dai primi dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento. Gli Appartamenti Reali occupano il Versante settentrionale del Piano Nobile delle Procuratie Antiche e godono dell’affaccio sui Giardini Reali e sul Bacino dei San Marco. Sono spazi paralleli alle sale espositive del Museo Correr a loro volta aperte sulla Piazza.

Si tratta di grandi elegantissimi ambienti, estesi su circa 850 mq, ciascuno connotato secondo lo stile degli Ospiti che vissero qui in alcuni periodi. Decori e mobilio sono all’altezza delle teste coronate che ne godettero per soggiorni più o meno prolungati. Da Napoleone, a Francesco Giuseppe e all’Imperatrice Sissi, a Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico, a Vittorio Emanuele di Savoia e, via via, sino al Umberto I. In questi saloni è passata la Storia italiana ed europea. Concluso il tempo dei re e imperatori, quei saloni sono diventati uffici e archivi a disposizione dello Stato e dei suoi funzionari, cosa che inevitabilmente ha comportato la cancellazione di gran parte delle decorazioni e degli arredi esistenti.

Il Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici – commenta il Sindaco Luigi Brugnarocontinuano a prendersi cura del loro inestimabile patrimonio culturale e artistico. La riapertura di queste 20 sale del Palazzo Reale sancisce un ulteriore fondamentale tassello in quel percorso di riqualificazione dell’intera area marciana, che con Rialto e Arsenale costituisce il cuore della storia di Venezia che dura ormai più di 1600 anni. Grazie infine a tutti quei mecenati che, in un’ottica di sussidiarietà tra il pubblico e il privato, hanno dimostrato di amare la nostra Città e hanno contribuito a salvaguardare questo suo gioiello”.

La presidente MUVE Mariacristina Gribaudi ricorda come “ L’apertura delle Sale Reali coincide con il raddoppio dell’area museale del Correr, una restituzione straordinaria alla città che qui avrà evidenza della storia politica ma anche del costume e delle arti veneziane del XIX secolo”

Il Direttore Gabriella Belli: “ Dal punto di vista della storia dell’arte veneziana, il Palazzo rappresenta un colpo di spugna su quel secolo XIX che per decenni rimase affidato al mito negativo della caduta di Venezia e con essa la fine di ogni magnificenza artistica. Oggi questo travagliato Ottocento veneziano ritrova il luogo della sua rivincita”.

In questa rinascita Fondazione Musei Veneziani e Comune di Venezia sono stati affiancati dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia, presieduto con passione e competenza da Jérôme-Francois Zieseniss, che ha saputo coinvolgere nella grande impresa mecenati di tutto il mondo. “Tra la caduta della Serenissima nel 1797 e la nascita della Biennale nel 1895, sembrava che Venezia fosse sparita dalla scena artistica europea. Il Palazzo Reale, vera enciclopedia delle arti decorative dell’Ottocento, è invece l’anello mancante della storia millenaria del genio di Venezia.

Gli interventi hanno preso il via nel 2000 con il recupero dei grandi appartamenti di rappresentanza, che facevano già parte del Museo Correr: il porticato che da accesso al Palazzo Reale e a Piazza San Marco, lo Scalone d’Onore, il Vestibolo d’onore, la Sala da Ballo e il soffitto della Sala del Trono.

Nella seconda fase (2006-2012) si è intervenuti sugli appartamenti di Sissi e subito dopo su alcuni ambienti dell’appartamento di Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico. La terza campagna di restauro (2013 -2014) ha coinvolto ambienti ed arredi (raffinatissimi) del Gabinetto Studiolo dell’imperatore, del Salone delle Udienze, di quello dei Ciambellani e del Salone di Re Umberto.
Tra il 2015 e il ’16 si è messo mano al progetto “Sublime Canova”, ideato dal Direttore MUVE Gabriella Belli per dare giusto risalto alle magnifiche raccolte canoviane del Correr: magistralmente presentate in tre sale, due delle quali inserite nel Palazzo Reale, il cui restauro è stato sostenuto dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e da Venice International Foundation.

A concludere il recupero integrale del Palazzo sono gli interventi, appena conclusi, sugli appartamenti di Massimiliano e dei Re d’Italia. Il recupero, in tutte le sue fasi, è stato certosino: nessun dettaglio è stato trascurato, a partire dalle tappezzerie originali che, come gli interventi di ebanisteria, furono realizzate da maestranze veneziane, in grado di creare in Laguna tessuti e arredi del tutto raffrontabili con quelli delle maggiori manifatture internazionali. Un tesoro del miglior artigianato veneziano che prosegue la grande tradizione delle arti ancor oggi presenti nel territorio lagunare.

 

Per informazioni:
Museo Correr
Venezia, Piazza San Marco,
Ingresso per il pubblico: Piazza San Marco,
Ala Napoleonica, Scalone monumentale

Orario
Il Museo Correr è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Biglietto
Ingresso con il biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO”, un unico biglietto valido per:
Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Biglietto intero: 25,00 euro
Biglietto ridotto: 13,00 euro

Info e Prenotazioni
– www.correr.visitmuve.it
– call center: 848082000 (dall’Italia); +39 041 42730892 (dall’estero/only from abroad)

AVVISO PER IL PUBBLICO: il nuovo percorso delle Sale Reali (dalla sala 10 alla sala 20) sarà
aperto al pubblico dal 15 luglio 2022 con ingressi contingentati solo previa prenotazione.

mAPPing Goldoni – A live tour experience

Per l’estate il Teatro Stabile del Veneto presenta uno spettacolo itinerante
tra i luoghi segreti del Teatro più antico di Venezia

Tre figure si aggirano per il Teatro Goldoni. Sono attori o fantasmi? Viaggiatori coraggiosi o macchinisti appassionati? Sono intrusi o sono i padroni di casa? Sono reali o virtuali? Con mAPPaing Goldoni. A live tour experience il più antico teatro veneziano ancora in attività apre le porte per la stagione estiva: dal 7 luglio al 7 agosto, per un mese tutti i giovedì, venerdì, sabato e domenica alle ore 19.00 (eccetto il 16 luglio, giorno della Festa del Redentore, in cui non ci sarà spettacolo), il pubblico di visitatori e curiosi da tutto il mondo potrà prendere parte ad uno spettacolo itinerante, produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, accompagnato dagli attori e delle attrici della Compagnia dei Cosi per rivivere frammenti della storia e delle meraviglie del Teatro Goldoni e della città immortale di Venezia.

Dall’alto verso il basso, il pubblico avrà l’occasione di camminare tra spazi suggestivi solitamente inaccessibili, di conoscere la geografia dell’isola partendo dal suo cuore. Con mAPPing Goldoni prende il via un tour alla scoperta dell’architettura segreta del palcoscenico e del funzionamento dei suoi meccanismi: mentre le maschere prendono vita per raccontare le loro avventure, la scapestrata banda di commedianti canterà la storia del teatro e di chi ha abitato nei secoli la sua scena e i suoi palchetti, dai grandi attori alle compagnie erranti, senza tralasciare il ricordo di audaci impresari, immortali autori, tecnici veraci ma competenti, spettatori illustri e semplici appassionati.

 

Teatro Goldoni | Venezia 07 luglio > 07 agosto 2022
tutti i gio, ven, sab, dom (il giorno 16 luglio, Festa del Redentone, non ci sarà spettacolo)

mAPPing Goldoni
A live tour experience

Un progetto a cura della Compagnia dei Cosi
Con Andrea Bonfanti, Francesca Boldrin, Riccardo Cardelli, Ginevra Mangano Regia Mirco Trevisan
Assistente alla regia Mattia Scaggiante
Produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

Riapertura Museo Fortuny

L’8 marzo 2022 riapre a Venezia Palazzo Pesaro degli Orfei, magico scenario del genio creativo di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie, musa ispiratrice Henriette Nigrin.

A due anni dall’Acqua Granda la casa-atelier dell’artista, che all’inizio del ‘900 scelse Venezia per le sue eclettiche sperimentazioni, viene restituita alla sua memoria e alla città, e diventa museo permanente.

Il gotico palazzo veneziano che fu dimora e laboratorio di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871, Venezia 1949) e della musa, moglie e sodale Henriette Nigrin, luogo di riferimento agli inizi del Novecento dell’élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia, riapre le porte, dopo i necessari interventi conservativi al piano terra (fortemente danneggiato dall’Acqua Granda nel novembre 2019) e il riallestimento complessivo dei piani nobili, con un nuovo destino: non più solamente spazio espositivo temporaneo, ma un museo permanente, in cui Mariano Fortuny e il suo universo di luce e innovazione tornano protagonisti.

I consistenti lavori di ripristino e messa in sicurezza, seguiti dal Comune di Venezia e dall’Ufficio tecnico e Manutenzioni della Fondazione Musei Civici di Venezia e finanziati tramite Art Bonus grazie all’importante contributo del marchio leader PAM Panorama, hanno infatti permesso il restauro del Portego cui si accede da Campo San Beneto, con la riorganizzazione completa dei servizi di accoglienza. Nel contempo si è potuto ripensare l’allestimento degli ambienti di Palazzo Pesaro degli Orfei in senso filologico, con la restituzione delle sale alla memoria e alla geniale e talentuosa vita dell’artista spagnolo – di cui si sono celebrati i 150 anni dalla nascita nel 2021 – e con la riapertura ai piani nobili delle meravigliose polifore (finestre multiple, divise da colonnine o da pilastrini in un numero indefinito di aperture), punto focale dell’architettura del Palazzo, ora pienamente valorizzata, e fonte di luce naturale modulata in base alle necessità.

Il percorso espositivo, di straordinaria suggestione, è stato curato dal Maestro Pier Luigi Pizzi, regista, scenografo e architetto di fama internazionale con Gabriella Belli e Chiara Squarcina ed il supporto di Massimo Gasparon per le complesse scelte illuminotecniche.

Un’autentica immersione nell’atmosfera di un luogo rinomato e centrale per la Venezia del tempo, così come testimoniata da tante fotografie d’epoca che hanno immortalato alcuni di questi ambienti, permettendo di cogliere gusti, presenze, accostamenti, rimandi e relazioni tra personaggi, oggetti, creazioni, arti e saperi. Il retroterra moresco, la cultura classica, le influenze orientali, il mito e il mondo wagneriano, i suoi molteplici interessi e passioni; e poi dipinti suoi e del padre, scenografie teatrali e invenzioni illuminotecniche, meravigliosi abiti e incredibili tessuti frutto del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici, opere della collezione personale, documenti e brevetti, testimonianze degli artisti e degli amici che al tempo giungevano a Venezia, convivono e trovano nuova luce nel Palazzo veneziano, visitabile tutto l’anno con il nuovo percorso permanente e sede espositiva di mostre temporanee dedicate alla contemporaneità.

Intanto, nella tradizione del luogo in passato votato all’arte contemporanea, l’inaugurazione del Museo – festeggiata il 12 e il 13 marzo con due giorni straordinari a ingresso gratuito con prenotazione – sarà l’occasione per presentare per la prima volta al pubblico, in esposizione temporanea, l’eccezionale donazione ricevuta dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia, di un nucleo di opere di artisti americani di primo piano della Raccolta Panza di Biumo: un omaggio in memoria di uno dei più importanti collezionisti del Novecento.

Quando Mariano Fortuny y Madrazo – figlio d’arte di formazione internazionale appartenente a una delle famiglie più rinomate del panorama artistico e culturale della Spagna del XIX secolo, stabilitosi a Venezia ormai da una decina d’anni – entrò per la prima volta a Palazzo Pesaro degli Orfei nel 1898, l’edificio, la più vasta costruzione del tardo gotico fiorito veneziano, era in stato di degrado e decadenza. Mariano ne rimase affascinato e nel giro di una decina d’anni riuscì a riportarlo al suo splendore, ridando equilibrio e proporzione alla
struttura. Ben presto il palazzo tra Campo San Beneto e Rio Michiel divenne la sua dimora, la sede delle sue sperimentazioni artistiche e scenotecniche, uno straordinario atelier, condotto insieme a Henriette Nigrin, e il salotto privilegiato dell’élite culturale veneziana e internazionale.

Un artista multiforme, eclettico, instancabile; un talentuoso ingegno aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo; un abile imprenditore capace di porre la propria creatività in svariate discipline artistiche: la pittura, la scultura, l’incisione, la fotografia, il teatro, l’illuminotecnica, il design, la moda, la creazione di tessuti per l’arredamento. Mariano Fortuny è tutto ciò. Inventa processi produttivi, crea nuovi materiali, progetta strumenti tecnici di cui deposita marchi e brevetti: ed è questo mondo, in cui si mescolano influssi, idee e materiali, a rivivere ora nel nuovo allestimento del Museo di Palazzo Fortuny, edificio donato nel 1956 dalla vedova Henriette al Comune di Venezia, con lo scopo di essere utilizzato perpetuamente come “centro di cultura in rapporto con l’arte”, conservando nel salone del primo piano le caratteristiche e gli oggetti “di ciò che fu lo studio preferito di Mariano”.

Ora, per la prima volta, oltre il novanta per cento dei materiali relativi a Mariano Fortuny di proprietà delle collezioni civiche veneziane o custoditi in comodato, come i preziosi tessuti antichi della Fondazione di Venezia, sono esposti tutti insieme, in un coinvolgente percorso che unisce l’emozione della casa e degli ambienti vissuti, alla presenza di sale tematiche dal sapore più museale, fino ad un affondo – al secondo piano del palazzo, reso anch’esso eccezionalmente accessibile ai visitatori a partire dal mese di giugno – tra oggetti e strumenti del fare laborioso e innovativo di Mariano.

Al primo piano del Palazzo torna dunque pienamente visibile – scenario perfetto di probabili incontri mondani – il fascinoso e inaspettato ciclo parietale di ben 140 metri quadrati con cui Mariano, con l’artificio del trompe l’oeil e un’armoniosa stesura di colori, aveva dato vita a un illusorio giardino incantato, con figure allegoriche, satiri e animali esotici. Allo stesso modo si può ammirare contestualizzato tra due pareti di suoi bozzetti di scena e alcune copie da Tiepolo, il modello del Teatro delle Feste progettato da Fortuny – mai realizzato – per l’Esplanade des Invalides nel 1910, con la collaborazione di Gabriele d’Annunzio e l’Architetto francese Lucien Hesse.

Lungo l’immenso Portego, illuminato discretamente dalle meravigliose polifore, tra un susseguirsi di tessuti fiabeschi, originalissime lampade da lui progettate e ispirate ai pianeti, quadri, mobili e oggetti – proprio come documentato nelle foto del tempo – si ricordano le origini spagnole di Mariano e il mondo intellettuale e artistico dei Madrazo e dei Marsal, ma anche la produzione pittorica dell’artista e del padre, ottimo pittore, con un ciclo di piccoli dipinti di paesaggio allestiti nel grande armadio-vetrina disegnato da Mariano, il tutto frammisto ai ritratti e alle molte opere ispirate da Henriette: il viso, i capelli, le pose.
Stupiscono nel loro scenografico accostamento i preziosi velluti stampati su invenzione di Mariano, con motivi di ispirazioni soprattutto rinascimentale, ma anche il modello originale del monumentale corredo funerario per il quattordicesimo duca di Lerma, caduto nella guerra civile spagnola – ove spicca un’eccezionale dalmatica in velluto nero stampata in oro e argento – e i costumi di scena realizzati da Mariano per l’Otello di Giuseppe Verdi. L’opera fu rappresentata a Venezia, nel cortile di Palazzo Ducale il 18 agosto 1933 con le scenografie e i costumi di Mariano Fortuny, la compagnia di Kiki Palmer e la regia di Pietro Sharoff.

Nell’infilata delle salette laterali emergono alcuni temi forti del mondo e della vita dell’artista spagnolo che aveva fatto di Venezia e di questo edificio l’epicentro della sua straordinaria esistenza. Innanzitutto il suo studio di pittore ricreato come in un set, con il suo cavalletto, le prove di nudo, diversi modelli ed esempi anatomici e i colori da lui stesso brevettati (ben 46 tempere e 4 preparatori): tutti materiali conservati negli archivi e nei depositi della Fondazione Muve.

Quindi le copie dall’antico fondamentale esercizio e fonte di conoscenza e ispirazione per un pittore -Tiepolo, Tintoretto, Goya ecc – e la passione per Wagner, con i quadri ispirati alle sue opere dal Parsifal a L’Anello del Reno e i bozzetti delle scene e dei costumi progettati per la prima assoluta di Tristano e Isotta alla Scala di Milano. È indubbiamente l’amore per la musica del compositore tedesco e per la sua idea di opera d’arte totale che porta Fortuny a interessarsi alla scenografia, alla pittura teatrale e alla illuminotecnica, fino alla rivoluzionaria invenzione della “Cupola”, con cui porterà luce indiretta e diffusa, cieli colorati e nuvole, nei teatri di tutta Europa.

La fotografia, altro campo di interesse, ci dà conto dei luoghi frequentati da Mariano, in particolare Parigi e Venezia, ma c’è anche molta Grecia ed Oriente, e degli amici e protagonisti di quei giorni: Mario De Maria, Cesare Laurenti, Ettore Tito, Pompeo Gherardo Molmenti, Lino Selvatico, Felice Casorati, Giovanni Boldini, Auguste Rodin, Ignacio Zuloaga, Adolphe Appia, Arturo Toscanini, Giuseppe Giacosa, Gabriele D’Annunzio, Hugo von Hofmannsthal, Marcel Proust, Eleonora Duse, Loïe Fuller, Isadora Duncan, Sarah Bernhardt, Emma Gramatica, José María Sert y Badía, la Marchesa Casati Stampa, Consuelo Vanderbilt e molti altri ancora.

Armi e armature spagnole, così come i meravigliosi vetri di Murano sono tra le sue gioie collezionistiche, qui rievocate anche con opere dei Musei Civici non appartenenti alla collezione familiare di fatto dispersa; ma è la sala della moda – lo showroom riservato all’élite femminile più in vista – a far rivivere l’atmosfera autentica della casa-atelier.

Sfilano, tra giochi di veli, gli scialli Knossos e il famosissimo Delphos: l’abito di seta plissé creato in sodalizio con Henriette, che tutte le dive vorranno indossare.

Il percorso potrebbe concludersi qui, ma a partire dal mese di giugno, con apposite guide e su prenotazione, sarà possibile accedere anche al secondo piano del palazzo e sarà un’ulteriore scoperta e un autentico regalo per gli appassionati della cultura di inizio Novecento e dell’universo Fortuny, per i curiosi e per tutti i veneziani che – entrando gratuitamente nei Musei Civici – potranno tornare più e più volte e fare nuove scoperte in ogni occasione.

Al secondo piano infatti troviamo gli atelier di Mariano, tutte le sue abilità e i suoi saperi, le sue arti: il dietro le quinte delle sue creazioni. Ci sono la stampa e la tipografia, con i torchi, le incisioni, le sue produzioni e quelle altrettanto mirabili del padre y Marsal, e le opere collezionate dalla famiglia come le incisioni di Goya, Tiepolo, Piranesi. Quindi il laboratorio tessile di abiti e di stoffe, con anche l’importante collezione di abiti e tessuti antichi della madre, le matrici originali per la stampa e i modelli per il taglio; il teatro, con i palchi lignei realizzati da Mariano per provare i giochi di luci e gli effetti scenici. Lì accanto il laboratorio di fotografia, con le attrezzature sperimentali che lo porteranno a brevettare una speciale carta fotografica e, infine, l’attività pittorica e gli amati libri. Anche lo studio-biblioteca di Mariano, immortalato in tante foto del tempo, sarà per la prima volta accessibile al pubblico. Affascinante scoperta, con i mobili da lui progettati, i ritagli e le curiosità conservate, gli schedari rivestiti, i suoi ricordi più personali.

Foto © Massimo Listri

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

Sospesi nel vuoto

DA NON PERDERE PER

♦ Escursione col brivido in Valpolicella

♦ Struttura molto particolare fra le poche esistenti

♦ Provare la visione “a volo d’uccello” sulla Valsorda

Avete sognato tante volte di provare il brivido di essere sospesi nel vuoto ma non ne avete mai avuto l’occasione?

Ebbene, la Valpolicella, oltre ad offrire vini rinomati e ville storiche di rilievo, vi sa regalare anche l’emozione di camminare su un ponte sospeso alto oltre 50 m.

Quest’opera, molto rara nel suo genere, è stata voluta dalle amministrazioni di Marano e Sant’Anna d’Alfaedo nel 2012, i due comuni che si trovano sulle sponde opposte della Valsorda, arrivando ben presto alla ribalta internazionale.

Inserito in un sistema di sentieri, il ponte tibetano è stato costruito per favorire la frequentazione da parte degli appassionati di escursioni in montagna e rilanciare il turismo in questa zona fra alta Valpolicella e Lessinia.

La proposta per la giornata si articola su un sentiero impegnativo, consigliato ad escursionisti esperti, che porta al ponte, attraversando il Rio di Mondrago sulla Valsorda a 52 metri di altezza. 

Preparate quindi delle scarpe da cammino comode e partite verso il brivido del vuoto sotto i vostri piedi!

Punto di appoggio consigliato per le escursioni, raggiungibile in auto, è Malga Biancari, in località Girotto (dopo il paese di San Rocco), dove si può posteggiare in un ampio parcheggio.

La malga, attrezzata ad area picnic, si trova in un’area agricola a carattere semiboschivo alternata ad ampi spazi coltivati a prato.

Qui parte il sentiero circolare di 5,7 km che, in circa due-tre ore, permette di attraversare il ponte tibetano e godere dell’emozionante visione “a volo d’uccello” che solo l’altezza sa regalare, oltre ad esplorare i boschi e l’umida forra dove scorre il torrente.

Il percorso circolare inizia da Malga Biancari (m 592 s.l.m.) e raggiunge la località di Mulino del Cao (m 308 s.l.m.), per fare nuovamente ritorno al punto di partenza dopo quasi 6 km.

A circa 1,5 km dalla partenza ecco il ponte sospeso, lì che vi aspetta per continuare l’altra parte del sentiero!

Riuscirete a non cedere alla tentazione di tornare indietro quando il ponte oscillerà sotto il vostro peso e vi troverete a strapiombo sul torrente?

Dopo aver attraversato il ponte tibetano con un po’di batticuore, vi emozionerete  al pensiero di trovarvi in un luogo così singolare e di aver affrontato qualche difficoltà per raggiungerlo.

Successivamente, il percorso sale rapido verso le grotte di Campore per poi ridiscendere altrettanto velocemente verso Mulino del Cao, dove si trova anche un punto di ristoro.

Da qui si ritorna a Malga Biancari, dopo aver superato un dislivello di quasi 300 m in poco meno di 2 km.

Weekend in cantina

Le cantina in Valpolicella sono davvero tantissime, più di 400 e hanno tutte la loro particolarità!! Non ti chiediamo di visitarle tutte, ma scegli quella che più ti invoglia e entra in un mondo di tradizioni antiche e profumi inconfondibili.

Degusta i vini tipici della zona e scoprine le caratteristiche e i segreti. 

Oltre a questo potrai anche portare a casa un pò di Valpolicella per ricordarti questa piacevole esperienza!! Tutte le nostre cantine sono attrezzate con un wine shop dove poter acquistare le bottiglie!

CLICCA QUI PER VEDERE LE CANTINE IN TURNO APERTE SABATO E DOMENICA SENZA OBBLIGO DI PRENOTAZIONE

Ti diamo già alcune indicazioni per non arrivare totalmente impreparato.. o magari per farti venire ancora più voglia di degustare i nostri vini!!

 il Valpolicella  un vino giovane, fine, dal colore rosso rubino, dal profumo vinoso, sottile, con toni di ciliegia e rosa e dal sapore fresco. E’ un vino morbido, piacevolmente tannico amarognolo e vivace. Per la sua produzione  si utilizzano uve autoctone a testimoniare il forte legame con il territorio e con la storia di questo prodotto di qualità; in particolare i vitigni più utilizzati sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. 

 – Valpolicella Ripasso di colore rubino con riflessi granata, offre un profumo intenso di frutti a bacca rossa e di frutta rosa con note di vaniglia. E’ un vino dal un sapore affinato, rotondo, secco e vellutato. l metodo Ripasso è una tecnica che si effettua facendo il “ri-passo” del vino Valpolicella sulle vinacce dell’Amarone, ottenute dalle uve Corvina, Rondinella e Corvinone, ancora calde e ricche di zuccheri.

 Amarone della Valpolicella di colore rosso molto intenso con note granate, e profumo che ricorda le frutta passita, il tabacco e le spezie, grazie alle muffe nobili createsi nel corso dell’appassimento. Il sapore è fortemente fruttato, di spiccata fragranza, asciutto pur garantendo longeva morbidezza, con corpo pieno, caldo corroborante e vigoroso. E’ottenuto dall’appassimento delle uve conservate in fruttai, dove porta a termine la fermentazione degli zuccheri.

 Recioto della Valpolicella : E’ un vino ottenuto da un lungo ’appassimento delle uve e da un arresto della fermentazione per conservare la percentuale di zucchero necessaria a garantire la struttura tipica di questo vino. Ha colore rosso rubino intenso, scuro, a volte impenetrabile, con un profumo deciso di frutta passita e ciliegie sotto spirito, che prosegue armonicamente nel sapore con tono sostenuto e buona acidità totale.

Valpolicella e Valdadige in bici

Oltre 200 km di ciclabili, dalla Valpolicella alla Valdadige
Fra vigneti, borghi medievali, pievi romaniche, ville rinascimentali

La Valpolicella, nel cuore della provincia di Verona, è una delle zone collinari e prealpine più belle e particolari del Veneto. Qui paesaggio, arte, cultura e vino trovano una comune rappresentazione.
Gli itinerari che presentiamo vogliono essere, per il cicloturista attento e interessato, un’occasione di svago in un territorio in cui l’elemento naturale (verdi colline, boschi), quello antropico (paesi, corti, chiese medievali) e quello agricolo (vigneti e uliveti centenari) si mescolano in un insieme esaltante e facilmente raggiungibile con percorsi ciclabili a portata di tutti, famiglie comprese.
Le proposte ciclistiche interessano tutti i comuni della Valpolicella e raggiungono la Valle dell’Adige.

Vedere la via lattea in Valpolicella

In una limpida serata in cui le stelle brillano nel cielo, salite fino a Fiamene, località a 700 m di altezza del Comune di Negrar per scorgere le meraviglie della Via Lattea ed immergersi nello spazio sconfinato delle stelle, dei pianeti, delle comete e delle nebulose.

Un terrazzo di più di 100 mq, adiacente alla cupola Sirius Observatories di 3,5 m di diametro, può ospitare il pubblico per la visione del cielo, con un telescopio apposito di 28 cm di diametro.

Vista la visuale a 360 gradi e la bassa umidità, l’osservatorio di Fiamene è utilizzato anche per fotografie astronomiche, soprattutto del profondo cielo: galassie, nebulose, ammassi globulari, comete e meteore.

Se dunque il mistero e la sconfinatezza dello spazio vi hanno da sempre affascinato, perchè non cogliere l’occasione di vedere da vicino ciò che si trova a milioni di kilometri da noi grazie all’osservatorio astronomico?

Ville Venete

Con la scoperta dell’America, gli accadimenti conseguenti la guerra con Lega di Cambrai e il logorio economico e militare causato dai continui conflitti con i Turchi per il predominio sul Mediterraneo, gli scaltri imprenditori veneziani si rendono conto ben presto che non possono più basare la loro fortuna economica solamente sui commerci marittimi e guardano con interesse ai possedimenti in terra ferma, che fino a quel momento era stata considerata solamente quale avamposto fortificato, luogo di approvvigionamento di materie prime (metalli, legname, vino,…) e, tutt’al più, territorio dove costruire dei casini di caccia.
Verso la metà del XVI secolo la situazione è già profondamente mutata: viene fondata la Magistratura dei Beni inculti che mappa il territorio, azione propedeutica alla opere pubbliche atte a disboscare, bonificare e irrigare le campagne che, divenute fertili e produttive, vedono il proliferare di ville. Questo genere edilizio ha molto successo perché risponde ad esigenze pratiche ed estetiche: centro di controllo della produzione agricola e vinicola e simbolo delle stato economico e sociale della famiglia committente che trascorre lunghi periodi di villeggiatura nell’entroterra, coincidenti con i periodi di semina e raccolto.
Nasce così la cosiddetta Civiltà della villa veneta, che vede in Andrea Palladio (1508 – 1580) la sua gemma più preziosa, ma che in realtà si protrae fino alla fine della Repubblica di Venezia e oltre.

Le colline attorno a Conegliano, da sempre luogo deputato alla produzione vitivinicola, vedono fiorire decine di ville, alcune delle quali realizzate da importanti architetti quali Baldassare Longhena (sec. XVII) e Giuseppe Jappelli (sec. XIX), il quale ha progettato in prossimità del castello villa Gera Sinopoli che da poco ha aperto le sue porte ai visitatori.

In provincia di Treviso, le principali ville visitabili sono:

VILLA PAPADOPOLI GIOL A SAN POLO DI PIAVE

VILLA BARBARO A MASER

A circa otto chilometri da Asolo, in località Maser, si trova la celeberrima Villa Barbaro, che fu costruita attorno al 1560 da Andrea Palladio, mirabilmente affrescata da Paolo Veronese e plasticamente decorata da Alessandro Vittoria. Voluta dai veneziani fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro in uno dei siti più belli del Trevigiano, costa di un corpo centrale residenziale affiancato da due barchesse laterali concluse con due colombaie destinate ai servizi.
Il viale fiancheggiato da sculture crea un collegamento ideale tra la villa e la campagna circostante, tra la facciata, caratterizzata da semicolonne ioniche e frontone carico di decorazioni in stucco, e la Fontana del Nettuno, posta al di là della strada. Altro autentico gioiello palladiano è il Tempietto posto quale quinta architettonica della strada carrozzabile; fu edificato nel 1580, anno di morte del suo autore, in quella forma circolare da lui considerata ideale per gli edifici sacri, perché servisse da cappella gentilizia e nel contempo da chiesa per il villaggio.

VILLA REVEDIN BOLASCO

In Borgo Treviso a Castelfranco Veneto, oltre il Ponte delle Guglie sul Musonello, dove un tempo sorgevano due ville Corner, dette “del Paradiso”, ristrutturate nel 1607 dal vicentino Vincenzo Scamozzi (1548 – 1616) si trova villa Revedin Bolasco, costruita dall’architetto Giovan Battista Meduna verso la metà del sex. XIX in stile neorinascimentale. L’interno, di norma non visitabile, conserva una bella scala semicircolare a sbalzo, un grande salone e delle suggestive scuderie con arredo originale. L’edificio è immerso in un bellissimo parco, progettato dal Meduna ma modificato nei decenni successivi dal francese Marc Guignon e da Antonio Caregaro Negrin, arricchito da un laghetto, una serra moresca e un anfiteatro – in realtà un galoppatoio – circondato da cinquantadue statue realizzate dai Marinali per la villa preesistente.
Il parco, di proprietà dell’università di Padova dal 1967, nel 2018 si è aggiudicato il primo posto della XVI edizione del Concorso Parchi pubblici italiani. E’ visitabile nei fine settimana e nei giorni festivi.

VILLA CORNER CHIMINELLI

Non lontano da Castelfranco Veneto, a Sant’Andrea oltre il Muson si trova questa graziosa residenza di campagna edificata dopo il 1564 su un precedente edificio giù esistente nel 1477. Fu ritenuta per molto tempo una delle proprietà della famiglia Corner, ma recenti studi hanno individuato nel nobile veneziano Francesco Soranzo, parroco di San’Andrea dal 1563 al 1595, il proprietario originale. Dopo diversi cambi di proprietà, alla fine della Seconda guerra mondiale la villa fu acquistata dalla famiglia Chiminelli che provvide al restauro dell’edificio e alla realizzazione di un interessante museo etnografico allestito negli annessi rustici.
L’edifico presenta un piano seminterrato e un unico piano nobile rialzato. Notevoli gli affreschi realizzati da Benedetto Caliari, fratello di Paolo Veronese, e le sculture settecentesche, assimilabili ai modi dei Bonazza.

VILLA EMO A FANZOLO

Villa Emo, a una decina di chilometri da Castelfranco Veneto, costituisce uno dei capolavori assoluti di Andrea Palladio nell’architettura di villa. Costruita nel 1560, è una delle poche fabbriche dell’architetto interamente finita; essa esprime perfettamente l’esigenza di rappresentatività e funzionalità agricola che è alla base del concetto stesso di Villa nel Veneto del Cinquecento. Di notevole importanza è anche la decorazione ad affresco che arricchisce gli interni realizzata da Giovan Battista Zelotti, collaboratore di Paolo Veronese.
La villa, immersa nel verde, è circondata da un prezioso giardino all’italiana.

CASTELLO GIUSTINIAN CIANI BASETTI A RONCADE

VILLA LATTES A ISTRANA

Edificata nel 1715 dal giovane architetto Giorgio Massari (Venezia, 1687 – 1766) per il mercante veneziano Paolo Tamagnino, la villa deve il suo nome alla famiglia Lattes che l’acquisì nel 1842. Il suo ultimo proprietario, l’avvocato Bruno Lattes, ha provveduto all’accurato restauro dell’edificio dove ha raccolto automi e carillons comprati durante i suoi numerosi viaggi, dando vita a una delle più importanti collezioni europee. Alla sua morte l’edificio e la collezione furono lasciate in eredità al Comune di Treviso, ma dal 2004 appartengono al Comune di Istrana che ha provveduto al restauro dell’immobile e alla sua apertura al pubblico.
Il complesso edilizio, memore della tradizione palladiana, presenta un corpo residenziale emergente affiancato da due barchesse curvilinee che abbracciano il giardino antistante di forma ellissoidale. Lungo la cinta di recinzione si trova la cappella gentilizia che custodisce una pala d’altare di Jacopo Amigoni; come d’uso all’epoca era accessibile sia dalla villa sia dalla strada per essere utilizzata anche dagli abitanti del villaggio.

Le strade dei vini

STRADA DEL PROSECCO E VINI DEI COLLI CONEGLIANO – VALDOBBIADENE

Tra le dolci colline di origine morenica che si susseguono tra Conegliano e Valdobbiadene si snoda la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene che ricalca il primo itinerario enologico italiano nato nel lontano 1966. Lungo il percorso, oltre a visitare le numerose cantine della zona, si possono ammirare paesaggi incantevoli e scoprire delle vere e proprie gemme artistiche in un territorio che dal 2019 è stato iscritto nella lista dell’UNESCO come Patrimonio mondiale dell’umanità.

Di notevole interesse storico artistico sono:

– la Pieve di San Pietro di Feletto che conserva un prezioso ciclo di affreschi risalente ai secc. XII – XV tra cui la raffigurazione del Credo, importante esempio di Biblia Pauperum;

– il Molinetto della Croda a Refrontolo (terra di Marzemino, ora denominato Refrontolo passito), antico opificio restaurato e ancora funzionante;

– l’Abbazia di Follina, complesso cistercense di pregevole fattura che ruota attorno ad un bellissimo chiostro duecentesco la cui simbologia ci racconta la fede e la mentalità di un’epoca;

– Il Castello Brandolini a Cison di Valmarino, ora Castelbrando, un imponente edificio di antiche origini arroccato su uno sperone del monte Col de Moi in posizione strategica e altamente suggestiva. Dopo essere stato dei Da Camino, fu donato nel 1436 dalla Serenissima al Brandolini e al Gattamelata. Di impianto duecentesco, nei secoli fu trasformato da fortezza in una residenza signorile formata da palazzi edificati in varie epoche.

www.coneglianovaldobbiadene.it 

Experience Guide 2020-2021

LA STRADA DEI VINI DEL PIAVE

La pianura che si estende ai piedi delle colline che circondano Conegliano è attraversata dal fiume Piave che si dirige verso il mare Adriatico. In questo territorio di origine alluvionale, caratterizzato dalla presenza di argille ricche di sali minerali, si snoda la rinomata Strada dei vini del Piave, lungo i cui itinerari si possono visitare alcune cantine famose per la produzione del Raboso, del Cabernet e del Merlot.
Il percorso lungo circa 170 chilometri è stato a sua volta suddiviso in tre suggestivi itinerari tematici, per consentire agli appassionati di approfondire la conoscenza di tradizioni diverse e di degustare vini e prodotti tipici d’eccellenza.
Il primo itinerario, denominato “Le vigne dei Dogi”, si snoda in un territorio appartenuto alla Repubblica di Venezia, che si estende da Oderzo a Roncade; il secondo – “Le Ville dei Veneziani” – da Roncade arriva a Cimadolmo (patria dell’Asparago bianco Dop), soffermandosi sugli edifici che i patrizi della Serenissima edificavano nell’entroterra per trascorrere periodi di villeggiatura ma soprattutto per gestire le loro proprietà agricole; il terzo – “Le terre del Raboso” – da Cimadolmo riconduce a Oderzo e si estende nel comprensorio del Raboso Piave, importante vitigno autoctono trevigiano a bacca nera che dopo anni d’oblio, grazie alla passione degli enologi locali che hanno saputo reinterpretare il suo primitivo carattere un po’ ruvido, “rabbioso”appunto, produce vini sempre più apprezzati e ricercati.

Dal punto di vista storico artistico, oltre alla elegante Oderzo e alla affascinante Portobuffolè , rivestono particolare interesse:

– Villa Marcello a Fontanelle con il suo vasto parco e l’interessante raccolta etnografica di strumenti, oggetti e macchine agricole custodite nella Tezza (fienile), nel granaio e nelle cantine degli annessi agricoli. Le Cantine di Villa Marcello, risalenti alla fine dell’Ottocento, sono rinomate per la produzione di vini rossi e bianchi.

– Chiesa di San Giovanni del Tempio a Ormelle: incastonata fra piccoli corsi d’acqua sorgiva vi è questo gioiello di arte romanica, edificata a protezione dei pellegrini probabilmente nel 1190 dai cavalieri Templari che tra Piave e Livenza possedevano molti beni. Soppresso quell’ordine nel 1311, passò agli ospedalieri di S. Giovanni più comunemente chiamati Cavalieri di Malta e dipendenti dal Granpriorato di Venezia. L’edificio ha subito parziali modificazioni nei secoli seguenti ma, pur parzialmente deturpato, mantiene intatto il suo fascino medievale.

– Chiesetta di San Giorgio a San Polo di Piave, sorta probabilmente nel VIII secolo e a più riprese ingrandita, è stata riccamente affrescata nel sec. XV. Al suo interno è conservato uno stupendo ciclo di affreschi recentemente attribuiti a Giovanni di Francia, pittore che nella prima parte della sua vita operò nel feltrino lasciando numerosissime testimonianze. Tra le opere d’arte conservate, notevole interesse rivestono le Storie di San Giorgio e l’Ultima cena in cui compaiono i caratteristici gamberi di fiume.

– Villa Papadopoli Giol a San Polo di Piave: sul sito dove nel 996 il Patriarca di Aquileia fece erigere una torre per difendere il feudo di San Polo, i Papadopoli, illustre famiglia cretese divenuta veneziana nel ‘700, edificarono una villa che nel 1861 fu trasformata in un castello neogotico immerso in un paesaggistico parco all’inglese ricco di essenze varie con un grande lago al centro. Caratterizzata da un originale stile neogotico inglese con torri merlate, finestre a bow-wondow, camini mascherati da pinnacoli e bifore archiacute, la villa dà l’impressione è di trovarsi in un maniero medievale e per questo è chiamata anche “Castello”.
Nel pressi dell’edificio la famiglia Giol, attuale proprietaria, continua con passione a produrre vini rinomati in una antica cantina che conserva intatto il fascino del trascorrere del tempo.

– Il Castello di Roncade è in realtà una villa veneta pre palladiana circondata da mura, classico esempio di transizione edilizia tra le architetture difensive medievali e le ville edificate dai Veneziani per gestire i loro fondi agricoli. Edificato agli inizi del XVI secolo da Girolamo Giustinian sul fondo portato in dote dalla moglie Agnesina Badoer, fu acquistato agli inizi del XX secolo dai baroni Ciani Bassetti; restaurato al termine della Seconda guerra mondiale, attualmente è il fiore all’occhiello dell’Azienda vitivinicola della famiglia che perpetua l’antica vocazione di questo territorio.

 

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La Memoria Ebraica

Asolo

Non si hanno notizie precise di quando si stabilì in città una piccola comunità ebraica, ma è probabile che questo avvenne alla fine del Quattrocento, quando Asolo divenne sede della corte della regina di Cipro, Caterina Cornaro. Nel 1509 arrivarono altri ebrei da Treviso, dopo l’espulsione voluta dal doge Leonardo Loredan. Nel 1547 vivevano in città 37 ebrei, appartenenti a 7 famiglie; ma proprio in quest’anno, la notte del 22 novembre, un gruppo di facinorosi proveniente da tutto il circondario irruppe nel loro quartiere uccidendo dieci persone – tra cui donne e bambini – e ferendone altre otto. Alla carneficina si sommò la razzia che pose fine alla stabile presenza ebraica in questo territorio.

Dagli atti del processo sappiamo che, a sud dalla Piazza del Pavion e attraversato dal breve  vicolo di Belvedere, vi era  un agglomerato di case, chiamato “il ghetto”, sebbene alle abitazioni degli ebrei fossero anche intramezzate quelle dei cristiani. Gli israeliti abitavano in sei edifici, alcuni dei quali a più piani; all’ultimo della casa di Marco Koen c’era un locale adibito a sinagoga e in città esistevano ben quattro banchi di pegno che continuarono a funzionare anche dopo l’istituzione del vicino Monte di pietà.
Il loro cimitero era sito alle Mura del Colmarion: vi sono state rinvenute due lapidi funerarie della famiglia Gentili (Hefeà in ebraico), una di Gershon Kohen, figlio del rabbino  Mose Hefeà, recante la data 1528 (more iudaico 5288) e l’altra di sua moglie Hannah, recante la data 1513 (more iudaico 5273).

Treviso

La presenza ebraica è documentabile in città fin dal X secolo, ma si hanno documenti che attestano l’attività di prestito solo dal 1294. Gli ebrei furono cacciati dalla città nel 1509, dopo che le loro case erano state saccheggiate durante un tumulto popolare. Fino al 1861 il decreto di espulsione era ancora leggibile sulla Piazza dei Signori. Un piccolo gruppo tornò dopo l’eccidio di Asolo, ma dopo la metà del XVI secolo non si hanno più notizie di ebrei in città.
La comunità ebraica si era stabilita nell’area del Portico Oscuro dove c’era anche la Sinagoga (al n.11 della via), nei pressi di via S. Vito (dove si vedono ancora i segni dei cardini di un pesante cancello) e in via Palestro, mentre i banchi si trovavano in prossimità della Torre del Cambio in Calmaggiore. Il loro cimitero era in borgo Cavour; nel 1880 durante lavori di scavo lungo il torrione delle mura di San Teonisto, vennero alla luce 27 lapidi – di cui solo quattro interamente leggibili – che ora sono collocate nel giardino di Ca’ De Noal.

Giavera del Montello

In questo paese, noto ai più per essere stato teatro dell’ultimo anno della Grande Guerra, sono state rinvenute tre antiche lapidi ebraiche, unica traccia della presenza di questa comunità di cui però non si hanno altre notizie.

Portobuffolè

Un piccolo gruppo di ebrei esuli da Colonia si stabilì a Portobuffolè verso il 1430 e qui praticò l’attività di prestito con un tasso di circa il 12%. Si stabilirono nei pressi di Porta Friuli, vicino alla Loggia del Fondaco dove all’epoca si svolgevano tutti gli scambi commerciali. L’attuale Duomo fu probabilmente edificato sui resti della loro sinagoga.
Nel marzo del 1480, durante la Pasqua ebraica, la comunità ebraica fu accusata dell’omicidio a scopo rituale di un piccolo mendicante cristiano, Sebastiano Novello. Nonostante la Serenissima avesse inizialmente pubblicato una Ducale per difendere gli Ebrei, alcuni confessarono l’omicidio sotto tortura. Al termine del procedimento penale – durante il quale furono nuovamente torturati – alcuni subirono il carcere e poi furono banditi dal territorio, altri furono bruciati vivi tra le colonne di Piazza San Marco.
Il Senato inoltre ordinò l’espulsione, la confisca di tutti i loro beni e istituì in città il Monte di Pietà.

Conegliano

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto nasce nel 1866 per volontà del re Vittorio Emanuele II che decide di unire due paesi di antiche origini: Ceneda e Serravalle.
Entrambe città prospere, ospitarono comunità ebraiche delle quali si possono ancora individuare importanti tracce.
Ceneda. Il centro di Ceneda vanta antiche origini. Testimoniano il suo importante passato molti monumenti di pregio. Dal 1597 visse a Ceneda una piccola comunità ebraica che divenne prospera nel corso del XVIII secolo e che diede i natali anche a Lorenzo da Ponte, divenuto poi il librettista di Mozart. Rivestono ancora particolare interesse storico artistico il Ghetto e il cimitero ebraico.

Il Ghetto era collocato nella congiunzione di tre arterie stradali: via Daniele Manin (prima chiamata via Salsa), via Lorenzo Da Ponte (già via Calcada o Calcalda) e via Beniamino Labbi (detta la Bella Venezia).

Nel piccolo borgo, costituito da abitazioni, una sinagoga e un magazzino per cereali di cui restano importanti tracce, gli ebrei svilupparono le loro attività commerciali tra cui il primo banco di prestito gestito da Missier Israel Ebreo, originario da Conegliano. Proprio questa pratica finanziaria contribuì a dare nuova linfa all’economia locale, ma non mancarono le ostilità nei confronti di una popolazione che, proprio per la sua intraprendenza negli affari, veniva avvertita molto spesso come una minaccia.
Il Cimitero ebraico in località Cal di Prade entrò in funzione dal 1857, perché in precedenza le inumazioni erano effettuate in quello di Conegliano. Tutt’ora in uso, anche se a Vittorio non c’è più una comunità ebraica, è cinto da mura lungo le quali sono disposte le lapidi di una trentina di famiglie.

Serravalle: fu uno più importanti centri della Serenissima in terraferma, che dovette la sua ricchezza alla posizione favorevole ai commerci e alla realizzazione di prodotti di alta qualità, quali le armi ed i tessuti. Nel 1420 il Consiglio permise ad un gruppo di ebrei di soggiornare in città e di prestare denaro, ma la fondazione del Monte di Pietà nel 1542 spinse molti di loro ad abbandonare il paese. Oggi le uniche tracce del loro passaggio si possono rintracciare in quella che fu la zona del ghetto (via Piai).

Il Piave e la Grande Guerra

Il Piave oggi scorre lento nel suo alveo di ghiaia e sassi levigati dalle acque, interrotto da isolotti e macchie verdi, indissolubilmente legato al ricordo della Grande Guerra, ai ponti di barche, alle postazioni nascoste, alle battaglie che tanto duramente segnarono questi luoghi.

Il “fiume sacro alla Patria” divenne, dopo Caporetto, l’ultimo baluardo della difesa italiana e il fronte che segnò la vittoria decisiva nella storica battaglia di Vittorio Veneto. Questo territorio conserva ancora numerose testimonianze dei cruenti scontri che vi si combatterono: monumenti, sacrari, percorsi di alto valore storico e simbolico. Un museo a cielo aperto è l’itinerario “La Grande Guerra da Ponte a Ponte“, lungo il fronte del Piave da Vidor a Susegana.

Moriago della Battaglia si trova l’Isola dei Morti, un parco monumentale immerso nel verde, a memoria degli Arditi che nell’ottobre del 1918 riuscirono a sfondare le linee austriache. Alcuni sentieri giungono fin sull’alveo del Piave, molto suggestivo in questo punto.
Interessante è anche il Museo della Grande Guerra di Fontigo che raccoglie numerosi reperti ritrovati in zona o donati dalla popolazione.
A ridosso del Piave, i castelli di Collalto e San Salvatore a Susegana furono gravemente danneggiati sotto il bersaglio dell’artiglieria. Sulle colline erano presenti trincee, ricoveri e gallerie scavate nella roccia in parte ancora visibili, come la grotta ospedale a Colfosco.

Poco lontano, Borgo Malanotte a Tezze di Piave è il luogo dove si giocarono invece le sorti dell’azione offensiva delle truppe britanniche. Il Cimitero Britannico ricorda ancora il sacrificio dei giovani soldati inglesi.

A memoria dei caduti nelle tante guerre è anche il suggestivo Bosco delle Penne Mozze a Cison di Valmarino. Poco lontano, si può percorrere la “Strada dei 100 giorni“, l’ultimo tratto del Passo San Boldo. Costruita in tempi strettissimi nel 1918 dalle forze austriache, collega la vallata trevigiana a quella bellunese e rappresenta un capolavoro di ingegneria, con cinque gallerie quasi sovrapposte scavate su ripide pareti.

Combai si trova la “Strada de la fan“, un itinerario storico e naturalistico, il cui nome è legato agli stenti patiti da anziani, donne e bambini che, sotto gli ordini degli austriaci, la realizzarono per il trasporto dei cannoni.

Percorso pedonale in centro storico a Conegliano – “Conegliano Urbs Picta”

In epoca rinascimentale Conegliano fu protagonista di un processo di rinnovamento architettonico e urbanistico che rispecchiava le favorevoli condizioni sociali ed economiche del territorio, il quale, sottoposto al dominio della Serenissima, godeva ormai da tempo i vantaggi portati dalla lunga pax veneziana che aveva favorito i commerci e le rendite agricole.
Molti furono in questo periodo i nuovi palazzi costruiti nella Contrada Granda che si era sviluppata ai piedi del castello e numerosi furono gli interventi ad affresco realizzati in edifici civili e religiosi che trasformarono la città in una vera Urbs picta.
Nonostante i danni provocati dal tempo, dagli agenti atmosferici e dalle guerre restano ancora numerose testimonianze di affreschi rinascimentali in città che cercheremo di farvi scoprire lungo questo percorso pedonale che ha inizio sulla sommità del colle che sovrasta la città.
All’interno del Museo civico ospitato nella Torre della guardia, sono esposti alcuni affreschi staccati di cui, in questo itinerario, segnaliamo unicamente quelli provenienti dal centro storico di Conegliano.
Al piano terra, nella  Sala Vazzoler è esposto, suddiviso in sette pannelli, un affresco proveniente dalla distrutta chiesa di Sant’Antonio Abate di Conegliano che sorgeva nei pressi dell’attuale piazza Duca d’Aosta. Dipinto attorno al 1514 da Giovanni de Sacchis detto il Pordenone (Pordenone 1483 c. – Ferrara 1539), raffigura la Madonna con Bambino (di fattura posteriore), Santa Caterina e Santo AgostinianoSanta Maria Maddalena e San Tommaso Becket.
Ai piani superiori sono visibili:
 Dario da TrevisoMadonna in trono con Bambino, seconda metà del XV secolo. L’affresco proviene da una parete del pianerottolo che collegava il nuovo Palazzo Montalban, di via XX Settembre a Conegliano con il matroneo dell’Oratorio della Madonna della Salute.
– Pittore veneto della prima metà del QuattrocentoMadonna con Bambino tra angeli e devoto. In origine l’affresco si trovava in una casa ora distrutta situata sulla sinistra del Duomo di Conegliano; essa faceva parte dell’Ospizio per pellegrini edificato dalla Confraternita dei Battuti.

Nel piazzale del Castello si trova la chiesetta di Sant’Orsola che conserva nella parte absidale tracce degli affreschi di quella che, fino al 1757, era la Collegiata di San Leonardo. Tra le immagini superstiti è infatti riconoscibile proprio il santo di Limoges.
Scendiamo ora dal colle attraverso la suggestiva Calle Madonna della Neve.
Dove un tempo vi era la Porta della Castagnera, fu edificata la chiesetta della Madonna della Neve che dà il nome alla via. Al suo interno si può ammirare un affresco dipinto in due momenti differenti: al centro vi è La Madonna del latte la cui realizzazione – databile poco dopo la metà del Quattrocento – è stata attribuita a Giovanni Antonio da Meschio, mentre gli angeli musicanti e quelli che reggono turibolo e navicella sono stati aggiunti nel Cinquecento dal pittore coneglianese Francesco Beccaruzzi.

Terminata la calle, giriamo a destra in via Edmondo De Amicis. Al civico 3, in quella che ora è una abitazione privata, vi era l’antica Sede della Confraternita della Beata Concezione. In quella che era la sala delle riunioni, sono conservati degli affreschi raffiguranti San Rocco, un santo vescovo, la Vergine con il Bambino, Sant’Anna, San Sebastiano e San Francesco che presenta la chiesa; questi sono stati probabilmente eseguiti agli inizi del XVI secolo da Francesco Pagani, detto da Milano.

Poco più avanti, sulla destra, si trova la scalinata che conduce all’ex Convento di San Francesco.
Durante i restauri eseguiti agli inizi del Duemila sono tornati alla luce elementi decorativi ad affresco sia nelle pareti del chiostro cinquecentesco, sia nelle sale utilizzate dal Tribunale dell’inquisizione. Inoltre, nella sala adibita a foresteria, è ammirabile un paffuto San Francesco che accoglie i visitatori a braccia aperte; nella sala attigua, infine, è ricomparso un lacerto di affresco che raffigura San Bonaventura da Bagnoregio, considerato uno tra i più importanti biografi di san Francesco d’Assisi.

Scendiamo ora la scaletta che ci conduce in via Beccaruzzi, dal nome del pittore rinascimentale che qui abitò nella casa ora sede degli Alpini di Conegliano.
Arrivati alla piazzetta, giriamo a sinistra in via Cima su cui si affaccia una delle prime case affrescate di Conegliano. La potrete riconoscere sulla vostra destra dal “regalzier” , l’elemento decorativo a finto ammattonato rosso che in territorio veneziano comincia ad essere utilizzato dalle seconda meta del XIV secolo. L’impianto dell’edificio e gli elementi vegetali fitomorfi che decorano la fascia sotto tetto inducono però a datare l’affresco al secolo XV.

Continuiamo a camminare lungo la via che nel Basso Medioevo era abitata da famiglie appartenenti alla piccola borghesia: artigiani, commercianti,… Dopo aver superato casa Cima dove visse il famoso pittore rinascimentale Giovanni Battista Cima (Conegliano, 1459/1460 – 1517 circa), la cui famiglia produceva tessuti, fermiamoci davanti alla casa sulla nostra sinistra che presenta tracce di affreschi in facciata. I restauri effettuati alcuni anni fa, infatti, hanno riportato alla luce – sotto diversi strati di intonaco – elementi fitomorfi disposti a losanga e, nella parte superiore, uno stemma al cui centro è raffigurato un “romano”, l’unità di peso utilizzata nella stadera, la bilancia il cui funzionamento si basa sul principio delle leve, probabile allusione alla professione esercitata dagli abitanti della casa.

Al termine della via, all’angolo con via Accademia, incontriamo Casa Sbarra, edificata probabilmente in due fasi dalla fine del XV secolo. La sua facciata era un tempo completamente ricoperta da affreschi di cui risultano ancora chiaramente leggibili quelli protetti dallo sporto del tetto. L’autore potrebbe essere quel Dario da Treviso (1420 circa – Conegliano, prima del 1498), delle cui elevate capacità il nostro territorio conserva molte attestazioni. La fascia decorativa del sottotetto potrebbe essere però di altra mano, da alcuni individuata in Girolamo Pennacchi (cfr. Giuliano Martin, Conegliano affrescata, Vianello Libri, 1989).

Nel Sottoportico si possono ammirare una Sacra Conversazione e una Crocifissione, di cui ancora si discute l’attribuzione.
Scendiamo ora fino in via XX Settembre, l’antica Contrada Granda, e giriamo a destra: il secondo edificio che troveremo è la medievale Casa Biffis: degli affreschi che in origine decoravano tutta la facciata oggi è leggibile solo la fascia sotto il cornicione che presenta elementi tratti dal repertorio classico.

Poco oltre si affaccia sulla via l’attuale Duomo cittadino; la chiesa originale e la sovrastante sala delle adunanze furono però edificate dalla Confraternita dei Battuti nel XIV secolo.
In questo complesso si sono conservate molte opere affrescate: dagli elementi decorativi di fine Quattrocento presenti nelle navate alle immagini di San Lorenzo e Santo Stefano dipinte sui pilastri all’interno della chiesa, dalla lunetta raffigurante La Vergine tra i Battuti sopra la porta di ingresso agli elementi decorativi nel sottoportico. Due però sono i cicli di maggior valore, entrambi realizzati per decorare la sovrastante Sala dei Battuti:
– La facciata rappresenta il più grande affresco parietale di tutto il Veneto. Dipinto alla fine del XVI secolo da Ludovico Toeput detto il Pozzoserrato, un pittore fiammingo che dopo aver lavorato a Venezia con Tintoretto e aver soggiornato a Roma, si stabilisce nella Marca Trevigiana dove realizza importanti opere d’arte. In questa facciata, sopra le Sibille e i Profeti dipinti nelle vele tra gli archi, realizza delle scene tratte da episodi biblici, al centro delle quali pone la raffigurazione dei Battuti che, invocando la Vergine, salvano una nave in balia della tempesta, chiara allusione alle eresie che minavano in quel periodo l’esistenza stessa della Chiesa.
– L’interno della Sala fu invece affrescato da Francesco da Milano con un ciclo raffigurante la storia di Cristo, dalla sua nascita al Giudizio universale. L’abbattimento di una parete necessaria per ampliare l’ambiente richiese l’intervento successivo del Pozzoserrato, che realizzò le scene della Creazione del Mondo, Creazione di Adamo ed Eva e Il peccato originale, mentre sono probabile opera di collaboratori L’Annunciazione, la Visitazione e La Natività dipinte sul lato minore della sala.

Poco più avanti, sempre su via XX settembre, ma dall’altro lato della strada, si affaccia Palazzo Graziani, ora Bidasio Zoppas, il cui recente restauro ha rimesso in luce gli affreschi con elementi decorativi, una scena pastorale e una figura femminile su sfondo rosso realizzati tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo.
Ritornando ora sui nostri passi, all’angolo con Piazzetta XVIII luglio 1866, potremo ammirare Casa Dalla Balla ora Piutti decorata con affreschi cinquecenteschi raffiguranti elementi decorativi e personaggi dai tratti caricaturali.

Superata Piazza Cima e la laterale Via Sbarra – su cui si affaccia l’edifico ex sede dei pompieri, le cui quattrocentesce decorazioni parietali dovevano ingentilire quello che in origine forse era l’antico edificio comunale – ci troveremo accerchiati da case affrescate: sulla nostra sinistra Palazzo Grimani Vettori che sfoggia nella parte superiore il galero cardinalizio e lo stemma della famiglia Grimani, mentre nelle fasce inferiori sono recentemente riemersi scene policrome e monocrome tra cui la Lupa con Romolo e Remo, soggetto appropriato per questa importante famiglia veneziana che aveva vaste proprietà e agganci politici a Roma; alla nostra destra invece si trova Casa Colussi, ex sede dei Cavalieri del podestà, che presenta ancora importanti tracce della decorazione ad affresco che un tempo ricopriva la facciata con scene allegoriche, scomparti floreali e festoni. Recenti restauri hanno riportato alla luce affreschi anche negli ambienti interni.

Sotto il portico si può ammirare un affresco dalla iconografia insolita: sullo stesso largo trono marmoreo con elementi decorativi di gusto rinascimentale siedono una severa Vergine con il Bambino a destra e Il Padreterno che regge il crocifisso a sinistra.

Poco più avanti troviamo a sinistra Palazzo Sarcinelli che presenta nell’androne, nella controfacciata e nel piano nobile affreschi cinquecenteschi, alcuni dei quali attribuiti a Riccardo Peruccolo (Zoppè, tra il 1515 e il 1520 – Conegliano, 1568), sfortunato artista locale condannato ad essere bruciato sul rogo perché ritenuto eretico.

Sul lato opposto della via si affacciano altri palazzi decorati ad affresco, testimoni dell’antica Urbs picta; sono ancora ben visibili infatti le immagine di una giovane donna che legge, di un cavaliere e di Adamo ed Eva.
Poco più a vanti, sul lato sinistro della via si trova l’antico Monte di Pietà, affresca nel 1525 da Ludovico Fiumicelli (1500 ca – 1582) con la Pietà e Angeli reggenti gli strumenti della passione.

Chiude la via – e il nostro itinerario – Porta Monticano o del Leone, così denominata per l’immagine affrescata dal Pordenone nella nicchia batti ponte.

Collezione Peggy Guggenheim riapre le porte al pubblico.

solo per il 2  GIUGNO

L’ingresso dalle 10 alle 18 sarà contingentato e gratuito su prenotazione da effettuare dal 22 maggio al 1 giugno alle 14:

  • Telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì – venerdì, 10-15) specificando la fascia oraria richiesta
  • Scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it specificando la fascia oraria richiesta

 

La Collezione Peggy Guggenheim è aperta dal 6 giugno il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • Dal 1 giugno la biglietteria online permette di acquistare il biglietto per fascia oraria (con ingresso prioritario al museo).
  • Al museo è possibile acquistare il biglietto solo con carta di credito e bancomat (ingresso in base alla disponibilità rispetto alla massima capienza stabilita dalle nuove regole di sicurezza).
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì-venerdì, 10-15); o scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it

Collezione Peggy Guggenheim si ripARTE

Dal 2 settembre la Collezione Peggy Guggenheim è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18.

Collezione Peggy Guggenheim si riparte con le visite al museo. Ecco tutte le info per l’acquisto:

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • L’acquisto del biglietto può essere fatto esclusivamente online scegliendo la fascia oraria d’ingresso al museo.
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440/419 tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10 alle ore 17.
INDICAZIONI PER L’ACCESSO AL MUSEO
  • Il numero massimo di visitatori negli spazi museali è di 70 persone contemporaneamente.
  • L’accesso è contingentato per garantire il rispetto del numero dei visitatori consentiti.
  • È obbligatorio l’acquisto del biglietto online.
  • Il museo è fornito di armadietti porta oggetti, regolarmente sanificati, a sostituire il guardaroba che rimane chiuso.
  • Le visite guidate si svolgono tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 alle 10.

I Musei Civici di Venezia riaprono le loro porte ai visitatori.

Da sabato 13 giugno 2020 Palazzo Ducale, Museo del Vetro a Murano e Museo del Merletto a Burano saranno aperti al pubblico.

I musei saranno accessibili ogni sabato e domenica da sabato 13 giugno fino a domenica 26 luglio con il seguente orario:

  • Palazzo Ducale dalle 10.00 alle 18.00 
  • Museo del Vetro dalle 11.00 alle 17.00 
  • Museo del Merletto dalle 12.00 alle 16.00

Biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale gratuito:

  • residenti e nati a Venezia, bambini fino ai 6 anni
  • 5,50 euro: dai 6 ai 18 anni
  • tariffa ridotta 13,00 euro: tutti gli altri visitatori

L’ingresso a Museo del Vetro e Museo del Merletto sarà gratuito per tutti i visitatori.

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line o tramite call center dal 4 giugno. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

I Musei Civici di Venezia riapertura ai visitatori

Da venerdì 31 luglio aprono al pubblico i seguenti Musei Civici di Venezia con il seguente orario:

Palazzo Ducale tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Museo del Vetro di Murano dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 

Museo del Merletto di Burano dal giovedì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Museo di Palazzo Mocenigo dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 (domenica 6 settembre, in occasione della Regata Storica, il Museo chiuderà alle 14.00).

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

 

Da sabato 1 agosto riapre il primo piano del Museo Correr, tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

Sempre da tale data sarà possibile visitare il percorso degli Itinerari Segreti di Palazzo Ducale e tornerà in vigore il biglietto I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO valido per Palazzo Ducale e per il percorso integrato del primo piano del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.

Nel rispetto delle attuali norme per il contenimento dell’emergenza sanitaria, il precorso di visita del Museo Correr è limitato al primo piano.

Informazioni sul percorso espositivo > Da venerdì 4 settembre sarà visitabile il Museo di Casa di Carlo Goldoni dal venerdì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Da venerdì 11 settembre riapre Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00  

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

‘La Casa Nova’ in scena al Teatro Toniolo dal 31 Gennaio al 2 Febbraio

“In tre zorni e in tre notti ho butà zo La casa nova”.
Tre soli giorni per scrivere un capolavoro, come 3 sono i giorni in cui replicherà “La Casa Nova” in scena da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio al Teatro Toniolo con la produzione del Teatro Stabile del Veneto.

La commedia.
Una commedia rappresentata per la prima volta nell’autunno del 1760 e che fin da subito piacque non solo al pubblico, ma anche alla critica: Gasparo Gozzi ne parlò con entusiasmo nella “Gazzetta Veneta” e all’autore stesso “Credo che mi sia lecito di preferirla a molt’altre, e di collocarla nel numero delle mie dilette”.
“La casa nova” è una commedia d’ambiente in cui lo spazio poetico è occupato innanzitutto dalla vivacità dei dialoghi; i personaggi sono straordinarie creazioni linguistiche e la struttura drammaturgica è caratterizzata da un continuo crescendo, da un ritmo sempre più incalzante fino a diventare vertiginoso. C’è un gran movimento ne “La casa nova”, un andirivieni agitato, frenetico, fra le cui pieghe s’intravedono i temi più significativi dell’ultima splendida stagione di Goldoni. Intorno alle dinamiche di un banale trasloco l’autore innesca una macchina drammaturgica perfetta, che mette in luce le smanie di arrivismo di una classe borghese strenuamente alla ricerca di un prestigio nobiliare che non le appartiene.

I temi della dissipazione, dell’interesse, dell’ipocrisia sociale, della crisi economica si fondono con l’orgoglio fatuo di una borghesia che ha perso ogni autocontrollo e dirittura morale. Una borghesia ormai schiava della cultura dell’apparire, smaniosa di ostentare finte ricchezze, in preda a un’ossessiva febbre del possesso e ormai dominata da una effimera follia.

 

Biglietti.
Biglietti a 31,90€ acquistabili online o al Teatro Toniolo.

LUNAR CITY. Un viaggio tra i misteri della Luna all’M9 – Museo del ’900 di Mestre

Era il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong posava il piede sulla Luna. Da quel giorno è trascorso oltre mezzo secolo nel corso del quale la scienza e la tecnologia sono state protagoniste di un’accelerazione inimmaginabile che hanno cambiato il rapporto dell’uomo con il cosmo.

Nell’anno in cui ricorre il 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, M9 – Museo del ’900 propone un viaggio coinvolgente tra passato, presente e futuro delle esplorazioni spaziali, in cui divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si incontrano. Dal 20 dicembre 2019 al 3 maggio 2020, M9 – Museo del ’900 aprirà le porte all’esposizione interattiva Lunar City, un vero e proprio viaggio alla scoperta dei misteri e delle curiosità della Luna e del sistema solare attraverso un percorso video-fotografico e immersivo che percorre il passato, ma soprattutto il futuro, dell’esplorazione spaziale.

Curata da Alessandra Bonavina l’esposizione è prodotta e realizzata da M9 – Museo del ’900 e Next One Film Group con il patrocinio di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e Mibac; in collaborazione con NASA – National Aeronautics and Space Administration, Ambasciata Americana in Italia, ESA – European Space Agency e CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche. Durante tutta la durata della mostra M9 organizzerà laboratori didattici rivolti a scolaresche e famiglie.

Famiglie a teatro. Dal 24 Novembre all’8 Marzo la rassegna per ragazzi al Teatro di Villa Leoni a Mira

Anche quest’anno il Teatro Villa dei Leoni di Mira si conferma un punto di riferimento per l’offerta di spettacoli dedicati ai bambini e ragazzi tra i 2 e i 13 anni.

Un cartellone teatrale per famiglie e scuole ideato da La Piccionaia e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, Regione Veneto e Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo che aprirà i battenti – o il sipario – con “CAPPUCCETTO ROSSO E ALTRE STORIE”, spettacolo di e con Carlo Presotto domenica 24 novembre alle ore 16. Fino a domenica, inoltre, è ancora possibile abbonarsi all’intero cartellone.

 

LO SPETTACOLO

CAPPUCCETTO ROSSO E ALTRE STORIE è dedicato ai bambini dai 3 anni. Lo spettacolo utilizza la tecnica del teleracconto per portare in scena alcune tra le fiabe più celebri: le mani del narratore si muovono sotto lo sguardo della telecamera e le immagini vengono riprodotte in diretta su un grande schermo, mentre le storie prendono vita attraverso un divertente gioco con piccoli e semplici oggetti di uso comune. Le mani del narratore si muovono sotto lo sguardo della telecamera. Il racconto fluisce.

 

MOSTRA DI ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA EMOTICON

Torna al Teatro di Mira anche la seconda edizione di /e.mò.ti.con/ 2019: illustra l’emozione 2019, progetto promosso da La Piccionaia in collaborazione con Illustri. Una mostra di illustrazione per l’infanzia che nasce dal concorso rivolto ad illustratori under 35 che esplorano con gli strumenti della loro arte il mondo delle emozioni dei più piccoli. Per la rassegna Famiglie a Teatro l’immagine di copertina scelta è “Luglio” realizzata da Andrea Perdon, vincitore del bando.

La mostra sarà visitabile dal pubblico domenica 24 novembre 2019 nell’oratorio di Villa dei Leoni.

LA RASSEGNA FAMIGLIE A TEATRO

Il programma proseguirà domenica 12 gennaio 2020 alle 16 con La Regina delle nevi. Battaglia finale di Giallo Mare Minimal Teatro che propone uno spettacolo che mescola in maniera sapiente il teatro d’attore e le scenografie virtuali con proiezioni 3d: un tuffo in mondi lontani che coinvolge e diverte bambini e adulti.

Domenica 2 febbraio 2020 torna a Mira la strepitosa Compagnia La Luna nel Letto, reduce da un anno di successi e premi per il lavoro teatrale che mescola teatro e danza in un turbine di energia contagiosa; in scena quest’anno una originale Cenerentola across the universe. Può una madre troppo buona essere altrettanto “di troppo” come una mamma-matrigna troppo cattiva? Lo spettacolo prova a raccontare due storie parallele su questo curioso tema e insegna che il domani porta sempre sorprese.

Infine domenica 8 marzo 2020 Aria Teatro chiuderà la stagione con un delicato, divertente e poetico spettacolo a metà tra il mimo e la clownerie: Il piccolo clown. Una storia sognante di conoscenza e di fiducia tra un piccolo clown e un contadino, l’incontro tra due mondi che diventa un’amicizia.

LA BIENNALE. La settimana di chiusura della 58. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia

Inserita nel contesto dei Meetings on Art, e dopo il grande successo ottenuto a maggio con le performance inaugurali, la settimana di chiusura della Biennale Arte 2019 darà vita a una serie di nuove performance con programma giornaliero travolgente.

Il programma amplia il tema della 58. Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo May You Live In Interesting Times, e include artisti che stanno segnando ‘la performance’ di ultima generazione.

«La Mostra May You Live In Interesting Times dà risalto all’arte che esiste tra categorie e generi convenzionalmente accettati – spiega Ralph Rugoff – e mette in discussione le ragioni che stanno dietro il nostro modo di pensare per categorie. Il programma di performance rappresenta questo tipo di approccio, testando le convenzioni estetiche, comportamentali e sociali in un’ampia gamma di eventi.» 

Domenica 24 novembre il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il curatore Ralph Rugoff incontreranno i visitatori in una conversazione sulla Biennale Arte 2019.
Al termine del dibattito Paolo Baratta presenterà il volume Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019, che raccoglie informazioni dettagliate su tutte le edizioni dell’Esposizione Internazionale d’Arte dal 1895, anno della sua fondazione, ad oggi. Il volume, edito dalla Biennale di Venezia, è a cura dell’Archivio Storico della Biennale.

PROGRAMMA

PERFORMANCE

Domenica 17 novembre

Arsenale, Teatro alle Tese 2, ore 15.00
Tarek Atoui – Mirror Reverse (2019, 50’/60’)
Con Mirror Reverse, Tarek Atoui presenta un brano di 20 minuti che si ripete due volte e sul quale due interpreti/improvvisatori cambiano ruoli e strumenti a ogni ciclo. Il punto di partenza di questo pezzo è Quote from the Reverse Collection, il progetto di Atoui attualmente in mostra della Biennale Arte 2019. Prune Bécheau e Adrian Smith improvviseranno insieme alle registrazioni audio della Reverse Collection e suoneranno l’Hybrid Violin, uno strumento di Leo Maurel, parte del progetto di Atoui.

 

Venerdì 22 novembre e sabato 23 novembre
Arsenale, Teatro alle Tese 3
Performative lectures
Una serie in tre parti di conferenze performative e sessioni di ascolto che affrontano i temi della bio-politica e più ampie questioni ecologiche.

11.30 > 12.30
Parte I
Bo Zheng – Plant Sex Workshop (2019, 25’)
Vivian Caccuri – Mosquitoes Also Cry e The Fever Hand (2018/2019, 25’)

13.00 > 14.00
Parte II
Cooking Sections – CLIMAVORE: On Tidal Zones (2018, 25’)
Vivien Sansour – Autonomia (2019, 25’)

14.30 > 15.30
Parte III
Invernomuto – Black Med: Chapter IV (sessione d’ascolto, 2019, 50’)

Teatro Piccolo Arsenale
18.15
Paul Maheke, Nkisi e Ariel Efraim Ashbel – Sènsa (2019, 30’)
Attraverso il suono, la luce e il movimento, Sènsa mette in evidenza geografie diasporiche, lo spostamento della conoscenza e le domande sulla visibilità e invisibilità del corpo nero nello spazio pubblico.

 

 

MEETINGS ON ART

Domenica 24 novembre
Arsenale, Teatro alle Tese
11.30
Conversazione tra Paolo Baratta e Ralph Rugoff
a seguire
Presentazione del volume Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019
Paolo Baratta presenta l’Annuario Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019, edito dalla Biennale di Venezia, a cura dell’Archivio Storico della Biennale.

Breathless. L’arte contemporanea di Londra fa tappa a Ca’ Pesaro fino a Marzo 2020

L’arte contemporanea di Londra fa tappa al museo d’arte moderna di Ca’ Pesaro che fino al 1 Marzo 2020 ospita la mostra “Breathless“. Una quarantina di opere – alcune appositamente commissionate per Ca’ Pesaro – di 10 e più artisti emergenti che lavorano a Londra e si esprimono con diversi media, con produzioni inedite e site specific.

A oltre vent’anni dal successo planetario di Sensation del 1997, il critico Norman Rosenthal porta in laguna l’arte londinese del XXI secolo. Dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, all’installazione, fino alla performance: le produzioni che si avrà l’occasione di vedere sono perlopiù inedite e in molti casi interventi site-specific per delineare il paesaggio culturale londinese contemporaneo, nell’evoluzione post anni ’90 e nella stringente attualità dei suoi più innovativi interlocutori.

Le opere provengono dalle collezioni del British Council, dell’Arts Council e delle gallerie e studi d’artista.

Festa della Madonna della Salute: tutto quello che devi sapere, nonostante il maltempo

Se sei veneziano di sicuro la conosci. La Festa della Salute non è una ricorrenza turistica, ma prettamente religiosa e, come il Redentore, ricorda una terribile pestilenza accaduta negli anni 1630-31: il Doge dell’epoca pronunciò alla Vergine Maria un voto chiedono la sua intercessione affinché la malattia cessasse di causare morti. Ancora oggi, ogni 21 Novembre migliaia di cittadini vanno in visita alla Chiesa della Salute per porre il propri omaggi e preghiere alla Vergine Maria.  L’usanza vuole che si accenda un cero in segno di gratitudine.

Quest’anno la riconrrenza ricade pochi giorni dopo l’acqua alta che ha devastato la città, una città che, nonostante tutto e nonostante la fatica di chi la vive e la ama, non ha intenzione di fermarsi. Ecco gli eventi che caratterizzeranno queste giornate importanti per Venezia.

Apertura ufficiale

L’apertura ufficiale e la benedizione del ponte votivo sul Canal Grande è fissata per martedì 19 novembre alle ore 14.30, presso il traghetto di S. Maria del Giglio e alla presenza del Sindaco, delle autorità cittadine e del Patriarca. Alle ore 15.00 e presso il Seminario Patriarcale alla Salute, si terrà la presentazione del libro (edizioni Marsilio) “White Marble and the Black Death. Il marmo bianco e la peste nera” sulle opere dell’altare maggiore della basilica;  interverranno all’incontro il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, la presidente della Fondazione Venetian Heritage Onlus Valentina Marini Clarelli Nasi e l’amministratore delegato di Marsilio Editori Luca De Michelis. Il volume è stato pubblicato grazie al sostegno di Venetian Heritage. Il Patriarca Francesco Moraglia presiederà la Messa solenne di giovedì 21 novembre, alle ore 10, nella Basilica della Salute a Venezia e guiderà, inoltre, il pellegrinaggio diocesano dei giovani in programma la sera della vigilia (mercoledì 20 novembre), a partire dalle ore 18.15 con ritrovo in Piazza San Marco per incamminarsi poi verso la basilica della Salute (dove l’arrivo è previsto verso le ore 19.15 con chiusura dell’evento intorno alle 20/20.15). Nel corso del pellegrinaggio è previsto l’intervento-testimonianza della missionaria saveriana suor Maria Angela Bertelli, a lungo impegnata in Africa e in Thailandia.

 

Le celebrazioni

Basilica della Salute (Venezia)

  • Sabato 16 novembre le Messe si svolgono alle ore 11 – 16 (converge qui il pellegrinaggio dei religiosi e delle religiose)
  • Domenica 17 novembre le Messe saranno celebrate alle ore 8 – 9.30 – 11 – 12 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Lunedì 18 novembre le Messe sono previste alle ore 11 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Martedì 19 novembre, alle ore 14.30, dal traghetto di S. Maria del Giglio apertura e benedizione del ponte votivo sul Canal Grande alla presenza del Sindaco, delle autorità cittadine e del Patriarca; le Messe si terranno alle ore 10 – 11 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Mercoledì 20 novembre le Messe sono fissate alle ore 9 – 10 – 11 – 12 – 15 – 16 – 17; alle ore 14.30 è fissata la solenne apertura del pellegrinaggio cittadino mentre intorno alle ore 19.15 culminerà all’esterno e dentro la basilica il pellegrinaggio diocesano dei giovani (v. sopra)
  • Giovedì 21 novembre – giornata della festa liturgica della Madonna della Salute – la basilica rimane aperta ininterrottamente e le Messe si susseguiranno ad ogni ora dalle 6.00 alle 20.00. Alle ore 10.00 si svolge, in particolare, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia; alle ore 22.00 è, infine, fissata la celebrazione di compieta (preghiera della sera)
  • Venerdì 22 novembre le Messe sono previste alle ore 10 – 11 – 15 – 16, mentre alle ore 17.00 si terrà un omaggio musicale alla Madonna della Salute
  • Sabato 23 novembre le Messe saranno alle ore 10 – 15 – 16 – 17 e, infine, domenica 24 novembre alle ore 9 – 10 – 11 (in suffragio di mons. Giuliano Bertoli nel XX anniversario della morte) – 16 – 17.

Best Western Titian Inn 3*S

Il Best Western Titian Inn Hotel Venice Airport, struttura contemporanea di categoria 3 Stelle, ti aspetta in una zona strategica alle porte di Venezia. Il nostro Hotel a Venezia si trova a 900 m dall’aeroporto internazionale Marco Polo di Venezia, a soli 15 minuti da Piazzale Roma, praticamente alle porte di Piazza San Marco. Ti garantiamo possibilità di parcheggio e la qualità che vuoi, quando viaggi per lavoro ma anche quando sei in vacanza.Il Best Western Titian Inn Hotel Venice Airport, dispone di 55 camere non fumatori, alcune attrezzate per diversamente abili. Le camere del nostro hotel 3 stelle a Venezia sono Classic e Superior, Family e Bilocale. Soluzioni diverse per esigenze diverse

Hotel Ala

L’Hotel Ala di Venezia, una location fantastica per vivere la nostra città, un passo fuori dalle zone più frequentate. Hotel Leisure UPPER-MID SCALE, particolarmente indicato per soli adulti, coppie, coppie di amici, coppie di ogni gender e viaggiatori single. Imperdibile una visita serale al nostro American Bar Tarnowska’s. Le nostre Camere sono speciali – disegnate per il tuo Comfort – complete di ogni servizio.

Alcune in stile moderno e altre più tradizionali, in perfetto stile Veneziano.

Hotel Alla Bianca

L’hotel Alla Bianca è un confortevole hotel tre stelle a gestione familiare, situato in una zona tranquilla di Venezia Marghera, ideale sia per chi viene a Venezia Mestre per lavoro, sia per chi vuole visitare Venezia in coppia o in famiglia ed è alla ricerca di un hotel economico, comodo alla stazione dei treni ed ai trasporti per Venezia, nonché facilmente raggiungibile con la propria auto. Ambiente accogliente e familiare, wifi gratuito in tutto l’albergo, camere spaziose, parcheggio gratuito, renderanno il vostro soggiorno a Venezia Marghera il massimo del comfort e della comodità. Alla Bianca Hotel vi attende con calore a Venezia!

Hotel Giudecca

Ci troviamo a Venezia, nell’Isola della Giudecca, la più grande della laguna con i suoi otto isolotti collegati dai tipici ponti. In questo contesto dal fascino lagunare sorge l’Hotel Giudecca Venezia, un hotel elegante, dal sapore vagamente retrò, al riparo dal caos turistico del centro storico. Nella sua conversione, questo gioiello architettonico ha conservato i tratti e la carica del suo incredibile passato. Un approdo privato sul canale della Palada ne fa da ingresso. Le 30 camere hanno mantenuto un tratto antico e sofisticato pur offrendo i più moderni comfort. 

L’hotel è il punto di partenza ideale per chi vuole vivere la Venezia autentica e bohémienne, la Venezia dei salotti aristocratici, degli intrighi e delle leggende. La Venezia dei pescatori, degli artigiani che da tempo hanno scelto l’isola per le proprie attività commerciali, e dei fuggiaschi, che qui si sono rifugiati nel corso dei secoli.

Tutto questo a un breve tratto dal cuore della città, Piazzale San Marco, che dall’hotel si raggiunge in pochi minuti di navigazione.

Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934 in mostra fino al 28 Luglio sull’Isola di San Giorgio Maggiore

E’ il primo tributo internazionale a  Maurice Marino, grande artigiano del vetro, protagonista di una rivoluzione, nella tecnica quanto nel gusto. Parliamo di Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934, mostra curata da Jean-Luc Olivié Cristina Beltrami, e organizzata da LE STANZE DEL VETRO in collaborazione con il Museo di Arti Decorative di Parigi (MAD) aperta al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore dal 25 marzo al 28 luglio 2019. Attraverso un percorso di220 pezzi unici – provenienti principalmente da musei internazionali – la mostra darà conto dell’evoluzione stilistica di questo straordinario quanto schivo artista-artigiano che abbandonerà la produzione dei suoi oggetti in vetro nel 1934 quando la vetreria di Bar-sur-Seine chiude a causa di difficoltà economiche.

Ai vetri sono affiancati 115 disegni, tra schizzi e progetti per oggetti e per allestimenti, provenienti da differenti musei francesi, in particolare dal Museo di Arti Decorative di Parigi (MAD), e dai Musei Nazionali Reali di Bruxelles.

L’artista.

Infaticabile sperimentatore, Marinot ha inventato formule di lavorazioni della materia emulate nei decenni a venire. La mostra Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934 farà scoprire una figura fondamentale per la storia del vetro moderno e contemporaneo ancora non pienamente conosciuta dal grande pubblico. Dopo una formazione parigina, la sua carriera prende avvio come pittore fauve, esponendo sovente col gruppo, ma è col vetro, al quale si avvicina quasi casualmente nel 1911, che trova la via della sua unicità. 

Marinot comincia a decorare a smalto alcuni oggetti prodotti dalla vetreria industriale di alcuni amici a Bar-sur-Seine, nella regione dell’Aube. Già queste prime prove presentano una forte unicità, poiché distanti da modelli precedenti e perché i motivi decorativi scelti dialogavano con eventuali anomalie della materia. Prende parte dunque al Salon del 1912 e dall’anno seguente inizia ad essere rappresentato dalla prestigiosa Galleria Hébrard (1913). Il rapporto col vetro diviene negli anni sempre più fisico, quasi una lotta a due con la materia. Marinot arriva a padroneggiare la tecnica e, a partire dal 1922-1923, soffia egli stesso creando pezzi unici dalle forme originali e dalle colorazioni raffinatissime. Passa da forme pulite dalle superficie lisce, che giocano con le bolle d’aria sospese nello spessore, a flaconi e vasi che incide con tagli profondi, o corrode con lunghi passaggi nell’acido. Anche quando mantiene il vetro trasparente, sottolineando la fluidità della massa lavorata a caldo, permane una forte sensualità tattile. Marinot ha letteralmente inventato un nuovo tipo di vetro, spesso, pesante e come egli stesso lo definì “carnoso”, confermandosi come un modello per designer e maestri vetrai.

G.A.D. il Giudecca Art District apre insieme alla 58. Biennale d’Arte

Un vero e proprio distretto artistico permanente, il primo, che inaugurerà a Maggio in concomitanza della 58esima Biennale di Venezia. Ecco cosa vuole essere il G.A.D.,  il Giudecca Art District: 11 gallerie e oltre 60 artisti prenderanno parte a 20 mostre in questo luogo isolato dal caos del centro storico veneziano che negli anni ha fatto spazio a studi e atelier di artisti e artigiani, trasformandosi in una fiorente meta per l’arte contemporanea. Il principale highlight di apertura sarà il trittico video Body as Home dell’artista polacco Aleksandra Karpowicz con October Collective, un’esplorazione dell’identità, della migrazione, della scoperta di sé e del significato del concetto di “casa”.  

L’iniziativa si ispira alla storia e al notevole patrimonio artistico della Giudecca, che ha ospitato la prima esibizione di Marina Abramović nel 1976, la prima mostra di Venezia di Damien Hirst e l’indagine Biennale di Ai Weiwei del 2013 al Zuecca Project Space. Una volta sede di grandi palazzi, giardini e monasteri, l’isola della Giudecca a inizio ‘900 ospitava anche un grande numero di fabbriche e cantieri navali, per poi attraversare un periodo di declino in seguito alla seconda guerra mondiale. Ora, l’isola si prepara a inaugurare un nuovo capitolo: il nuovo distretto dell’arte di Venezia sarà guidato dai direttori artistici veneziani Paolo Scelsi e Valentina Gioia Levy che, oltre alla galleria principale, hanno pensato anche un giardino adiacente, oltre agli spazi di Studiolacitta, Chiesa delle Zitelle, Fondazione Starak, Spazio Bullo, Spazio Raunich e Spazio Silos, con ulteriori gallerie da annunciare.

Authentic Human Bodies. 50 opere anatomiche dall’opera di Leonardo da Vinci fino a fine Settembre a Palazzo Zaguri

Il 18 maggio 2019 scienza, medicina e arte s’incontrano a Palazzo Zaguri a Venezia, in un evento espositivo capace di unire lo studio medico e scientifico al piacere della conoscenza. A cinquecento anni dalla sua morte, Palazzo Zaguri omaggia il geniale precursore del moderno metodo scientifico. Per la prima volta nella storia, i celebri disegni di Leonardo sono riprodotti attraverso veri reperti umani.

La mostra ‘Authentic Human Bodies. Leonardo da Vinci’ rende tangibili, proprio “in carne e ossa”, gli antichi bozzetti sulla bellezza e la complessità del corpo umano, grazie all’innovativo metodo della plastinazione. Un’esposizione straordinaria nella sua originalità, in cui i disegni di Leonardo, ancora oggi analizzati nelle università di anatomia, diventano nuovamente fonte d’ispirazione artistica e scientifica.
 
 
 
La mostra sarà aperta tutti i giorni con orario 10.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00).

Pittura di luce. Burano e i suoi pittori. Fino a gennaio 2020 al Museo del Merletto

Le opere di pittori buranelli come Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini trovano spazio nella mostra “Pittura di luce. Burano e i suoi pittori”, aperta al pubblico fino a gennaio 2020 al museo del merletto di Burano Si parla di artisti che nel primo decennio del secolo scorso furono protagonisti del movimento artistico veneziano di Ca’ Pesaro, al centro di un vivace dibattito sull’arte moderna. In quegli anni l’isola divenne una sorta di luogo idilliaco dove ritrarre “en plein air” la natura, i paesaggi sospesi tra acqua e cielo, i colori delle sue case e i suoi abitanti. La fine di questa prima stagione artistica arrivò con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, ma la storia della pittura e dei pittori a Burano continuò per buona parte del secolo, sempre a fianco dell’avventura dei “capesarini”, fra i quali troviamo anche il trevisano Nino Springolo e il veneziano Fioravante Seibezzi. INFO UTILI Biglietto prezzo intero: 5,00 euro Biglietto prezzo ridotto: 3,50 euro. Altre agevolazioni online

MORE FESTIVAL 2019. Dal 6 al 9 Giugno a Venezia.

MUSIC, ART & TRAVEL Non sono ancora molte le informazioni sulla 7a edizione di #MoreFestival. Sappiamo che durerà i canonici 6 giorni, dal 7 al 9 Giugno e che occuperà quest’anno location insolite nel cuore di Venezia. Programma e Info Giovedì, 6 Giugno MORE PALAZZO DOVE: Secret Palazzo COME: Ingresso riservato ai soli possessori dei pass MORE CLUB DOVE: Picolo Mondo COME: Ingresso riservato ai soli possessori dei pass Venerdì, 7 Giugno MORE ISLAND DOVE: Isola di San Servolo CHI: Stage : Underground System – live / Corine – happening / Ata – dj set COME: intero 40€ online, 50€ alla porta – More boat shuttle incluse Sabato, 8 Giugno MORE APERITIVO – in Venezia to be announced. MORE SATURDAY – MORE BOAT DOVE: A cruise in la Laguna CHI: Voilaaa Soundsystem – dj set & fx & mc / DJ Sophie Lloyd – dj set / DJ SPILLER – dj set COME: intero 40€ in prevendita Domenica, 9 Giugno MORE BRUNCH  DOVE:  rooftop in Giardini  CHI: MORE soundsystem for a last dance. COME: intero 40€ in prevendita

“Burri, la pittura irriducibile presenza”. La mostra sul grande maestro umbro all’Isola di San Giorgio Maggiore fino al 28 Luglio

Un’ampia e importante retrospettiva antologica dedicata ad Alberto Burri. Dal 10 Maggio al 28 Luglio l’isola di San Servolo ospita la mostra “Burri la pittura, irriducibile presenza”, un progetto concepito appositamente per Venezia che ripercorre cronologicamente le più significative tappe del percorso del Maestro della ‘materia’ attraverso molti dei suoi più importanti capolavori. Dai rarissimi Catrami (1948) agli ultimi e monumentali Cellotex (1994), con circa 50 opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, dalla Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private, e ricostruisce nella sua interezza la parabola storica di uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea del XX secolo e riporta Burri a Venezia dopo la memorabile personale che nel 1983 vide protagoniste 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca, segnando una tappa fondamentale nella carriera dell’artista. Il percorso espositivo – curato da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA – offre al visitatore l’opportunità unica di ammirare una selezione inedita di opere che rappresentano tutti i più famosi cicli realizzati da Burri: dai primi e rari Catrami (1948) e dalle Muffe (1948), presentati in stretto confronto con gli iconici Sacchi (1949-50), ai Gobbi (1950), per arrivare alle affascinanti Combustioni (1953), i Legni (1955), i Ferri (1958), le contorte Plastiche (1960) e l’evoluzione straordinaria dei Cretti (1970), divenuti uno dei temi di ricerca più iconici di Burri, fino ai grandi Cellotex, realizzati fino a metà degli anni Novanta. INFO UTILI. Ingresso gratuito Orari.  11.00 – 19.00 tutti i giorni tranne il mercoledì

HOME FESTIVAL 2019. Dal 12 al 14 Luglio il parco di San Giuliano esplode di musica!

Dal 12 al 14 Luglio il Parco San Giuliano torna protagonsista della scena musicale italiana importando lo spirito, il divertimento, i palchi e tutta la musica di HOME FESTIVAL, il festival votato alla scena musicale internazionale, che dopo 9 anni celebra il decennale spostandosi da Treviso dove è nato e cresciuto a Mestre e Venezia. La scaletta è ricca di ospiti internazionali e nomi di grandissimo spessore e inizia venerdì 12 luglio con una delle rock band più acclamate nel panorama musicale mondiale, gli Editors. A distanza di tre anni, gli Editors tornano a Home Festival con il nuovo album “Violence”, prodotto da Leo Abrahams. Secondo quanto documentato dal tabloid “The Mirror”, Tom Smith ha la più grande estensione vocale del Regno Unito.  Sullo stesso palco venerdì 12 luglio saliranno anche i The Vaccines e Aphex Twin. Nel loro ultimo album, “Combat Sports”, i The Vaccines hanno messo da parte le sperimentazioni pop del passato e si concentrano su chitarre, velocità, concretezza e ritornelli orecchiabili. Alex Twin è un artista poliedrico, distintosi per la vastità quasi senza paragoni delle sue sperimentazioni elettroniche. Sabato 13 luglio dominerà la scena il re della techno, Paul Kalkbrenner. A maggio dell’anno scorso è arrivato il nuovo album di Kalkbrenner, “Parts of Life”, che ha già raggiunto oltre 20 milioni di streaming. Arricchiscono la line up del 13 luglio la cantautrice LP, salita alla ribalta con il singolo “Lost on You”, e Pusha T, il rapper statunitense originario del Bronx. LP ha appena pubblicato il suo quinto album in studio, “Heart to Mouth”, anticipato dai singoli “Recovery” e “Girls Go Wild”. Tra il 2011 e il 2014, Pusha T avvia importanti collaborazioni artistiche con Pixie Lott, Tyler, The Creator, Kanye West, Future, Rick Ross e Chris Brown. Pusha T è tornato nel 2018 con il suo terzo album “Daytona”, interamente prodotto dal celebre Kanye West. Home Venice Festival si conclude domenica 14 luglio a tutto rap con Young Thug, il controverso e osannato artista statunitense che arriva per la prima volta in Italia. L’agosto scorso, Young Thug ha pubblicato il suo ultimo disco, “Slime Language”, che vanta la collaborazione, tra gli altri, di Lil Uzi Vert e Gunna. Domenica 14 luglio ci sarà inoltre Mura Masa, uno dei produttori elettronici più quotati in Gran Bretagna. Dopo aver condiviso online il mixtape “Soundtrack to a Death”, Mura pubblica il suo EP di debutto “Someday Somewhere”, contenente “Lovesick”. Il suo singolo “What If I Go”, con la cantante di Dublino Bonzai, ha anticipato l’album di debutto “Mura Masa” pubblicato nel 2017, nel quale spiccano le prestigiose collaborazioni di Damon Albarn, Christine and the Queens e A$AP Rocky. Il programma in sisntesi. Venerdì 12 Luglio Aphex Twin | Editors | Jon Hopkins Live | RIVAL SONS | The Vaccines | Alborosie Official Page | Moodymann | Canova | Mellow Mood | DJ SPILLER | Marco Furio Forieri E GLI SKA-J | Masamasa | The LaFontaines | MOX | The Ramona Flowers | AngelicA | Bartolini | Liede ⊗ | Sunday Morning | Machweo | Andrea Van Cleef | Diego DeadMan Potron Sabato 13 Luglio Paul Kalkbrenner | LP | Pusha T | Adam Beyer | MODESELEKTOR (OFFICIAL SITE) Live | Gazzelle | Noyz Narcos | Franco126 | Tedua | Massimo Pericolo | ENSI | Speranza Page | RuthAnne | Legno | DOLA | Tersø | Cara Calma | ELASI | Chili Giaguaro | Verano | Uccelli | Helly Domenica 14 Luglio Young Thug | mura masa | Boomdabash | Guè Pequeno | Elettra Miura Lamborghini | Anastasio | DJ Christian EFFE | Sick Luke | Side Baby | Ackeejuice Rockers | Priestess• | Venerus | Husky Loops | MEGHA | Edo Ferragamo | FADI | VETTORI | Eugenia Post Meridiem | Twee | Jesse the Faccio | Phill Reynolds | Holograph | TiES & more

L’Inferno di Dante con le sculture di Vasily Klyukin all’Arsenale di Venezia

“Fenomenale! La frammentazione dell’immagine è raccolta in un’unica scultura” secondo Leonardo Di Caprio. “La mostra di Vasily Klyukin farà assolutamente esplodere il mondo” per Charles Saatchi. “Grande scultore, incredibile lavoro” per Simon de Pury.L’Inferno di Dante arriva all’Arsenale di Venezia e ci resta fino a fine Novembre con le sculture di Vasily Klyukin.
Immancabile la visita alla mostra dal titolo “In Dante Veritas”, organizzata con il patrocinio dello State Russian Museum di San Pietroburgo e del Comune di Venezia, e visitabile presso la Tesa 94 dell’Arsenale Nord. Nasce come un’interpretazione moderna della Divina Commedia di Dante Alighieri, in particolare ispirandosi alla prima parte dell’Inferno dantesco, con i suoi nove cerchi concentrici che ospitano le anime dannate, destinate alla punizione eterna.Una vera e proprio “esperienza dell’inferno” firmata Vasily Klyukin il cui obioettivo era quello di creare uno scenario apocalittico attraverso un unicum artistico formato da oltre 100 elementi multimediali su 900 metri quadrati di spazio espositivo: sculture, sound, opere di video mapping, riproduzioni digitali e lightboxes.

Parte integrante del percorso è l’audio-guida, disponibile gratuitamente in 10 diverse lingue e che accompagna la visita all’Inferno con la voce dell’artista stesso con un testo in poesia e prosa in questo viaggio “infernale”, aiutandolo a comprendere il vero messaggio di ogni opera. La mostra è un percorso immersivo e multisensoriale, in cui i visitatori sono chiamati a una partecipazione attiva, confrontandosi con le opere a partire dalla propria esperienza, come nel caso della scultura “Betrayal” (Tradimento), dove il pubblico è invitato a scrivere le iniziali di coloro che in passato hanno tradito la loro fiducia.

INFO UTILI. 
Da lunedì a giovedì, e domenica: dalle 10 alle 18; venerdì e sabato: dalle 10 alle 20.

Biglietti: 10 € adulti; 5 € studenti e Senior. Le cuffie personali e l’audioguida sono incluse nel prezzo. Sconto del 10% sul biglietto online.

Museo Novecento M9

Il Novecento è stato anche per l’Italia, e forse più che per altri paesi, il secolo delle massime contraddizioni:   miglioramenti rapidissimi e prima impensabili nelle condizioni di vita e nel benessere della popolazione sono avvenuti   accanto a immani tragedie consumate nelle guerre più distruttive che la storia ricordi e in crisi economiche anch’esse   senza precedenti. Sviluppi e distruzioni che hanno profondamente mutato le condizioni di vita, le abitudini, la cultura   del nostro paese, ben oltre la soglia del ventunesimo secolo.

La Fondazione di Venezia regala alla città, al paese, al   mondo un museo della nazione perché gli italiani conoscano il secolo che più ha contribuito a creare la loro identità   odierna, nella convinzione che la conoscenza è la base indispensabile per progettare il futuro individuale e   collettivo. 

Questo percorso collettivo, che si snoda lungo un arco temporale di oltre un secolo, è reso vivo da un museo   originale, innovativo ed emotivamente coinvolgente, che pone la multimedialità e l’interattività al servizio della   narrazione storica.

Il visitatore sarà immerso nei cambiamenti della cultura, degli stili di vita, dei paesaggi naturali e   urbani, della scienza e del lavoro che hanno caratterizzato l’accelerazione che la storia ha impresso al ventesimo secolo,   sino ai giorni nostri, e sarà condotto a comprendere i movimenti della popolazione, dell’economia, della politica che   stanno alla base di questi cambiamenti e che con essi hanno interagito.    

Come arrivare:

Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Mestre:
Tram Linea 2, direzione Mestre centro fino alla fermata Villa Erizzo

Da Venezia:
Da P.le Roma, puoi prendere il Tram Linea 1, direzione Favaro, scendere alla fermata Mestre Centro, in P.le Cialdini, e percorrere l’ultimo tratto a piedi.

In autobus:
In alternativa, puoi servirti delle linee su gomma (7, 7E, 4L, 4) che da P.le Roma convergono verso il centro di Mestre.

Orari di apertura:

Dal 1° ottobre al 30 aprile
09 – 18 lun, mer, gio, ven
10 – 19 sab, dom, festivi

Dal 1° maggio al 30 settembre
11 – 19 lun, mer, gio, ven
11 – 22 sab, dom, festivi

Chiuso martedì

Costi Biglietti Esposizione permanente:

14€ intero
8€ ridotto scuole
16€ biglietto open (validità 6 mesi)
 
Costi Biglietti Cumulativi (permanente + temporanea):
16€ intero
10€ ridotto scuole

LETIZIA BATTAGLIA. Fotografia come scelta di vita ai Tre Oci fino al 18 Agosto

Una grande antologica di Letizia Battaglia, una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, che ne ripercorre l’intera carriera è in mostra alla Casa dei Tre Oci di Venezia. La mostra presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva. La mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita Tre Venezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione di Tendercapital e la scelta delle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si è avvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca delle successive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.  

TURBOLENT AMERICA. Al Candiani le foto di Jean-Piere Laffont in mostra fino al 30 Maggio

La mano di un bambino stringe una pistola, una mano adulta aggrappata attorno a essa per aiutare a stabilizzare e guidare l’arma pesante. L’anno è il 1981, quando si stabilì in Texas un campo per insegnare ai bambini l’uso di armi da fuoco: Turbulent America è la mostra fotografica in mostra fino al 30 Maggio 2019 nell’area espositiva al terzo piano del Centro Culturale Candianie altro non è che un ampio ritratto degli Stati Uniti visti dagli occhi del  fotografo francese Jean-Pierre Laffont, membro fondatore delle agenzie fotografiche Gamma e Sygma.

Immagini piene di intensità, un significato che deriva dalla conoscenza di eventi storici e preoccupazioni attuali. Questo è il potere della singola immagine. Turbulent America è il ritratto sorprendente della velocità plateale della vita americana, delle sue divisioni traumatiche, delle sue ambizioni inebrianti, dei suoi eroi e le sue eroine e della parata senza fine di personaggi falliti e strambi.

IL FOTOGRAFO.

Jean-Piere Laffont arriva a New York nel 1965 e, per più di tre decenni, viaggia attraverso il Paese cercando di immortalarne lo spirito.
È un francese che vive in America ma è nato in Algeria, cresciuto in Marocco ed educato in Svizzera prima di iniziare a lavorare come ritrattista di star del cinema a Parigi: questo background culturalmente eterogeneo gli ha indubbiamente consentito uno sguardo estraneo e sofisticato con cui esaminare un paese in divenire. Quando giunse a New York la città era sporca e pericolosa, il paese stava attraversando cambiamenti profondi e sembrava che tutti scendessero in piazza a manifestare.
Percorse gli Stati Uniti in lungo e in largo, da Manhattan agli Stati centrali, raccontando icambiamenti radicali che investirono la realtà americana, coprendo l’intera gamma dello spettro sociale dai nullatenenti alla cerchia presidenziale.
Le sue immagini sono la prova di ciò che può accadere quando si abbatte un muro e si inizia a guardare veramente. Le fotografie di Jean-Pierre Laffont mostrano raramente gli eventi delle notizie del giorno, si concentrano piuttosto, sulle motivazioni che ne sono alla base: il suo intento è spiegare le cause e gli effetti di quelle notizie. È stato capace di catturare gli aspetti più personali delle persone che fotografava. Ha puntato l’obiettivo su disadattati, indigenti, ribelli. Ha focalizzato l’attenzione sull’esplosione della rivoluzione sessuale, sul movimento dei diritti civili e le conseguenze delle restrizioni alla libertà di parola.

Immerso nel suo archivio per dare vita a Turbulent America, Jean-Pierre Laffont ha notato che, a un primo sguardo, le singole fotografie scattate durante quel quarto di secolo sembrano ritrarre solo una gran confusione…. rivolte, manifestazioni, disgregazione, crolli e conflitti. In realtà, prese nel loro insieme, mostrano la nascita caotica e a tratti dolorosa dell’America del ventunesimo secolo: “Fanno ciò che che le fotografie sanno fare al meglio: congelano nel tempo momenti decisivi per un’analisi futura. Queste immagini costituiscono un ritratto personale e storico di un paese che ho sempre osservato in modo critico, ma con profondo affetto e per il quale provo un’immensa gratitudine”.

VAN GOGH SHADOWS. Mostra interattiva alla Nave de Vero fino al 31 Marzo

Un vero e proprio viaggio nei colori e nella creatività di Van Gogh da fare tra un momento di shopping e l’altro.

Fino al 31 Marzo il centro commerciale Nave de Vero ospiterà la mostra “Van Gogh Shadow”, esposizione interattiva visitabile gratuitamente e che permette di immergersi e rivivere le atmosfere originali dei dipinti del grande pittore olandese.
Sono ben 10 le opere che prendono vita all’interno di schermi ad alta risoluzione, attraverso l’uso del 3D e del video mapping, grazie a questo progetto dell’artista Luca Agnani che ha ricreato con tecnologie digitali alcune scene dei dipinti tenendo conto principalmente della luce ambientale, e quindi delle ombre reali che gli oggetti ed i personaggi delle opere producono interagendo con essa.

L’esposizione multimediale ripropone alcuni tra i quadri più famosi del maestro, dai Girasoli alle Barche di pescatori sulla spiaggia di Saintes-Maries. Una bella occasione per unire svago e cultura!

CANALETTO E VENEZIA. Aperta fino al 9 giugno 2019 la mostra sul protagonista del Settecento veneziano

Particolarissimo pittor di vedute, al quale e nella intelligenza, e nel gusto e nella verità, pochi tra gli scorsi e nessuno tra i presenti si può trovar che si accostino.” (Anton Maria Zanetti)

Un omaggio alla Venezia settecentesca e all’opera del suo artista più illustre, Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto torna a splendere nelle sale di Palazzo Ducale nella mostra “CANALETTO A VENEZIA” aperta fino al 9 Giugno 2019.

LA MOSTRA.

La mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni del ‘700, una stagione artistica di grande complessità e valore, di eccellenze nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative, un secolo di enorme vitalità e grandi cambiamenti, nel linguaggio dell’arte, nella storia delle idee e delle tecniche, nella vita sociale.

Anni in cui una nuova forma artistica rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco, in cui il colore prende il sopravvento sul disegno.

Luca Carlevarijs pone le basi del vedutismo veneziano, Rosalba Carrera rinnova l’arte del ritratto. Due giovani coetanei dipingono opere in cui la luce acquista valenza fondante, costitutiva: Giambattista Tiepolo con pennellate aggressive in composizioni dinamiche, Canaletto nella pittura di vedute, lo stile di entrambi si farà poi più controllato e nitido.

Il viaggio prosegue con la pittura di costume di Pietro Longhi, l’esplosione del vedutismo, la pittura di storia e quella di paesaggio, il capriccio. E la grande stagione dell’incisione, che diversi sperimentano, e di Giambattista Piranesi. Il racconto di questo secolo è anche quello della presenza europea della Serenissima e del viaggiare dei suoi artisti. Mentre anche l’arte vetraria di Murano vive i suoi fasti, con l’oreficeria e la manifattura di porcellane. Protagonisti di fine secolo sono Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista.

Nelle vedute di Guardi il linguaggio pittorico, tremolante e allusivo, lontano dalle solari certezze di Canaletto, sembra evocare una Venezia in disfacimento, mentre il tempo del vivere felice e aristocratico lascia il posto a un popolo di irriverenti Pulcinella, dove tutti sono liberi e uguali, e sullo sfondo la rivoluzione infiamma la Francia. Il secolo dei lumi, e il percorso espositivo, si chiude con l’affermarsi del Neoclassicismo, su tutti giganteggia Antonio Canova.

INFO UTILI. Orari e aperture: dal 1/11 al 31/03 8.30 – 17.00 dal 1/04 al 31/10 8.30 – 18.30 Biglietto: intero: 13€, ridotto: 11€

CARNEVALE 2019. Venezia, una vita in maschera, conferenze gratuite sulla storia delle maschere veneziane

Non c’è Venezia senza maschere.
Per capirne la storia, la tradizione e la tecnica di produzione si può, durante il periodo del Carnevale, prenotare gratuitamente una visita al Laboratorio artigianale di Ca’ Macana  e tendere le orecchie per circa un’ora.

Dal 16 Febbraio al 5 Marzo sarà infatti possibile partecipare ad una conferenza teorico-pratica (in italiano, inglese e francese) su tre temi cari al pubblico del Carnevale: la Storia delle più importanti maschere tradizionali veneziane,  la dimostrazione della tecnica tradizionale di produzione di una maschera veneziana, la Storia del Carnevale della Serenissima.

 

INFO UTILI.

Evento gratuito ma prenotazione obbligatoria al sito: www.camacana.com/it
E’ necessario portare con sé la prenotazione dell’evento.

Date, orario e lingua:
16 febbraio: ore 10.30 Inglese, ore 11.30 Italiano
17 febbraio: ore 16.30 Italiano, ore 17.30 Inglese
23 febbraio: ore 10.30 Francese, ore 11.30 Inglese
24 febbraio:  ore 16.30 Italiano, ore 17.30 Inglese
25 febbraio: ore 11.00 Inglese
26 febbraio: ore 11.00 Inglese
28 febbraio: ore 11.00 Inglese
1 marzo: ore 10.30 Francese, ore 11.30 Inglese
2 marzo: ore 10.30 Inglese, ore 11.30 Italiano
3 marzo  ore 16.30 Italiano, ore 17.30 Francese
4 marzo: ore 16.30 Inglese, ore 17.30 Francese
5 marzo: ore 10.30 Inglese, ore 11.30  Francese

CARNEVALE 2019. Il tema di quest’anno è… Tutta colpa della Luna, in scena sabato 16 Febbraio

Sembra quasi banale, parlando di Venezia, dire che questo è, ogni anno, uno spettacolo davvero unico, ma di fatto lo è.

L’apertura ufficiale del Carnevale, come da tradizione, scorre sabato 16 Febbraio alle 19.00 e in replica alle 21.00 lungo il Rio di Cannaregio che per una sera si trasforma in un vera e propria passerella d’acqua dove sfilano, come carri, strutture galleggianti in una parata che omaggia il tema del Carnevale che quest’anno è TUTTA COLPA DELLA LUNA.
Imprevedibili stravaganze per sognatori e viaggiatori del tempo sono raccolte in questo emozionante e spettacolare water show a cura di Studio Festi e di Seconda Materia, dove due realtà apparentemente opposte si incontrano e si fondono, creando uno straordinario immaginario emotivo tra viaggi cyberpunk e dimensioni oniriche.
  Lo spettacolo è gratuito. Leggi qui il programma completo del Carnevale 2019.
 

CODICE SORGENTE 1948/2018. LA mostra per omaggiare i 70 anni del Circolo Fotografico La Gondola

Le 70 candeline sulla torta del  Circolo Fotografico La Gondola si festeggiano con “Codice Sorgente 1948/2018“, la prestigiosa mostra organizzata dal 15 Febbraio al 22 Marzo in collaborazione con la Galleria Bevilacqua La Masa, presso la sede di Palazzetto Tito.

Fondato a Venezia, nel 1948, da Paolo Monti, Gino Bolognini, Luciano Scattola e Giorgio Bresciani, il Circolo Fotografico La Gondola si caratterizzò per uno stile fotografico riconosciuto in Europa come “ l’école de Venise” che mediava i fermenti dell’estetica neorealista con le opposizioni idealizzanti e conservatrici deiformalisti.

Per l’esibizione sono state scelte una serie di fotografie traendole dall’Archivio del Circolo Fotografico La Gondola che vanta circa 25000 vintage dal 1948 in poi, e i Soci invitiate a confrontarsi con queste “vecchie” immagini per creare un’immagine “contemporanea”. Con un’opera di condivisione, plagio, imitazione, riproduzione, derivazione, ma anche di semplice ispirazione, 29 autori hanno prodotto ben 33 progetti che vengono qui esposti in coppia ed a confronto tra loro. Si è così, non solo, data nuova vita a fotografie “dormienti” in un archivio (per usare una bella espressione di Joan Fontcuberta) ma si è cercato il codice sorgente di ogni immagine per impossessarsi delle dimensioni ontologiche nascoste in quella riproduzione del mondo. In un gioco di specchi nel quale autore e fruitore si guardano negli occhi e cercano di comprendersi a vicenda, per poi non arrivare comunque a nulla, per una sorta di inutilità della fotografia che da sola non vive senza un fruitore ma che non esiste nemmeno senza un autore.

Gli autori ( nell’ordine, prima l’autore della foto originaria e poi l’autore della foto derivata ): Paola Casanova/Lubomira Bajcarova; Aldo Brandolisio/Antonio Baldi; Chies Adolfo/Marino Bastianello; Libero Dell’Agnese/Luciano Bettini; Giorgio Giacobbi/Maurizio Braiato; Enrico Gigi Bacci/Aldo Brandolisio; Giovanni Manisi/Ilaria Brandolisio; Sandro Righetto/Ilaria Brandolisio; Paolo Monti/Fabrizio Brugnaro; Giorgio Giacobbi/Fabrizio Brugnaro; Paolo Monti/Nicola Bustreo; Massimo Stefanutti/Dario Caputo; Ennio Puntin Gognan/Chiapponi Carlo; Luigi Guzzardi/Carlo Chiapponi; Paolo Monti/Giorgio Conti; Luigi Ferrigno/Mariateresa Crisigiovanni; Angelo Begelle/Enrico Facchetti; Giuliano Tramontini/Ivana Galli; Carlo Chiapponi/Giuseppe Guarneri; Paolo Monti/Paolo Mingaroni; Enrico Gigi Bacci/Marzio Minorello; Giorgio Giacobbi/Matteo Miotto; Fabio Scarpa/Matteo Miotto; Fulvio Roiter/Daniele Orfano; Fabrizio Uliana/Federica Palmarin; Giorgio Semenzato/Stefano Pandiani; Manfredo Manfroi/David Salvadori; Gino Bolognini/Giorgio Semenzato; Etta Lisa Basaldella/Massimo Stefanutti; Enrico Gigi Bacci/Fabrizio Uliana; Paolo Monti/Izabella Vegh; Ilaria Brandolisio/Alessandro Villa; Stefano Boscolo/Anna Zemella.

INFO UTILI.
Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00
Sabato dalle 14.00 alle17.00
Chiuso domenica

 

CARNEVALE 2019. FESTA DELLE MARIE. Sabato 23 Febbraio il corteo delle bellezze veneziane

Parte da San Piero di Castello e percorrerà via Garibaldi e Riva degli Schiavoni fino ad arrivare sul palco di Piazza San Marco attorno alle 16.00: al via la tradizionale “Festa delle Marie” che inizia sabato 23 Febbraio verso le 14.30 col corteo delle bellezze veneziane,  consacrando ufficialmente il Carnevale di Venezia, e che tra costumi incantati e bellezze mozzafiato accompagna tutto il Carnevale, esaurendosi con l’incoronazione della Maria vincitrice martedì 5 Marzo, il noto “martedì grasso”.
La Festa delle Marie omaggia il nobile gesto del Doge che tradizionalmente portava a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane dei gioielli dogali per il loro matrimonio. Ad oggi, il corteo e la festa rappresentano un momento unico per ammirare i costumi della tradizione veneziana che sfilano in corteo per le calli della città indossati delle 12 ragazze veneziane selezionate in rappresentanza delle “Marie”.
Il corteo è accompagnato dai gruppi storici in costume del C.E.R.S. e dalle associazioni Amici del Carnevale di Venezia e Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia.

VILLA PISANI. Visita guidata domenica 3 Febbraio

 

La prenotazione è obbligatoria alla visita guidata di Villa Pisani “La Nazionale” a Stra (Ve) organizzata dell’associazione culturale A.R.K.A. per domenica 3 Febbraio 2019. Il tour di quella che è considerata una delle perle della riviera del Brenta avrà luogo con un minimo di 20 ed un massimo di 30 partecipanti.

Da non perdere l’occasione di visitare la villa entrando gratuitamente, come ogni prima domenica del mese, e approfittando dell’occasione di ascoltare le guide dell’associazione raccontare storia e segreti di questo capolavoro di architettura della “Regina delle ville venete”che ha ospitato nelle sue 114 stanze dogi, re e imperatori ed oggi è un museo nazionale che conserva arredi e opere d’arte del Settecento e dell’Ottocento, tra cui il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo.

INFO UTILI.
Sono 2 i turni di visita previsti, uno alle ore 10.00 ed alle ore 14.30 con appuntamento alla porta principale di Villa Pisani (Via Doge Pisani 7, 30039 Stra, Venezia).
La visita avrà una durata di circa 1 ora e 30 minuti ed è richiesto un contributo di 5€ a persona. Info e prenotazioni entro Sabato 02/03/19 alle ore 13.00 al 3472103368 oppure a claudia@assoarka.it

 

HOME FESTIVAL 2019. Quest’anno a Venezia!

IMAGINE A NEW HOME!

Questo lo slogan con cui si presenta quest’anno HOME FESTIVAL che da Treviso, la città in cui è nato ed è diventato uno dei festival più importanti a livello europeo, sdoppia la sede e trasferisce la sua line up più corposa in terra veneziana.
Al momento ancora non è stata annunciata la scaletta ufficiale, quello che si sa è che dal 12 al 14 Luglio Parco San Giuliano tornerà protagonsista della scena musicale italiana importando lo spirito, il divertimento, i palchi e tutta la musica di HOME FESTIVAL.

Che dire? There Is No Place Like Venezia, senza dimenticare che comunque un pezzetto di cuore resta comunque a Treviso dove dal 7 al 9 Giugno Home e Aperol Spritz monteranno in zona Dogana i palchi del “Core Festival 2019” ospitando tra gli altri Salmo, J-Ax + Articolo31, Calcutta, Måneskin, Gemitaiz, Achille Lauro, Emis Killa, Pinguini Tattici Nucleari, Ghemon, Rumatera e molti molti molti altri.

CARNEVALE 2019. Apertura con la Festa Veneziana sull’Acqua sabato 16 Febbraio

Come ogni anno, il via al Carnevale di Venezia spetta alla festa veneziana sull’acqua che sabato 16 Febbraio riempirà il Rio di Cannaregio con uno spettacolo mozzafiato. Se non riesci ad occupare un posto in prima fila in riva, sappi che LA festa veneziana per antonomasia è solo agli inizi e che prosegue già a partire dal giorno dopo, domenica 17 Febbraio con la replica del corteo alla luce del sole!
Anche se gli eventi più importanti si svolgono a ridosso del giovedì e del Martedì Grasso (5 marzo 2019), giorno in cui si conclude il Carnevale, è questo il grande inizio del Carnevale di Venezia tra giochi di luce e spettacoli sull’acqua, sfilate di gondole e costumi del Carnevale, cibo, bevande e tanta gioia al sapore di fritole e galani!

Altri appuntamenti canonici col Carnevale di Venezia?
Il 23 febbraio è la volta del Concorso della Maschera più bella in cui chiunque può sfilare per aggiudicarsi il premio (alle ore 11:00 in Piazza San Marco). Alle ore 16:00 si svolge la Festa delle Marie anche se la “Maria” più bella del Carnevale verrà incoronata il Martedì Grasso.

Domenica 24 Febbraio invece è la volta di uno dei momenti più iconici del festival è il Volo dell’Angelo che si tiene come ogni anno in Piazza San Marco alle ore 12:00: è questo il momento in cui la Maria del Carnevale dell’anno precedente vola sulla folla partendo proprio dal campanile. Il 3 Febbraio invece è il turno del Volo dell’Aquila: un secondo volo, identico al primo, ma di cui è protagonista un personaggio dello spettacolo o del mondo dello sport a sorpresa.

Il 5 marzo il Carnevale si conclude ufficialmente con lo Svolo del Leon, in cui il simbolo di Venezia (il Leone alato), vola dal campanile sulla folla chiudendo i festeggiamenti con un evento dal potere simbolico e scenografico.

La Fabbrica della Scienza. Fino al 5 Maggio la grande mostra scientifica interattiva a Jesolo

E’ la più grande mostra interattiva scientifica per bambini e adulti, famiglie e scuole.

Ha aperto a fine Dicembre e fino al 1 Maggio 2019 “La Fabbrica della Scienza” è la mostra che darà la possibilità ad adulti e piccini di divertirsi e scoprire attraverso la scienza. Sono oltre 100 le macchine interattive relative a temi come CORPO UMANO, ACQUA, MATEMATICA, ILLUSIONI, ELETTRICITÀ, SUONO e FORZE che potranno essere sperimentate in prima persona apprendendo le più importanti leggi della natura.

Dopo “Egitto, dei faraoni, uomini”, una nuova grande esibizione è arrivata al Lido di Jesolo grazie a Monica Montellato, titolare di Aquarium & Reptilarium… un motivo in più per una gita al mare anche quando non si può ancora fare il bagno!

 

INFO UTILI.
Biglietto: intero 14 euro; ridotto 12 euro; ridotto bambini (dai 4 ai 14 anni) 9 euro; promozione famiglia 2+1 35 euro; promozione famiglia 2+2 40 euro
Giorni e orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 18.00)

“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”: venerdì 11 Gennaio in scena al Toniolo di Mestre

Tra moglie e marito non mettere il dito recita un famoso detto. Qualche approfondimento in merito e, soprattutto, più di qualche risata ce la facciamo venerdì 11 Gennaio nel 5° appuntamento della stagione 2018-2019 di “Io sono comico” affidato a Debora Villa in scena venerdì 11 gennaio alle 21 al Teatro Toniolo di Mestre con il nuovo spettacolo “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”.

Lo spettacolo.
“Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi.”

Tratto dal testo di John Gray “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, best seller mondiale che ha venduto cinquanta milioni di copie, si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi.
A portare in scena l’adattamento teatrale, una esilarante terapia di gruppo collettiva, del libro più celebre dello psicologo statunitense John Gray sarà per la prima volta in assoluto una donna: l’attrice Debora Villa. Cercando di restare imparziale, Debora vi condurrà per mano alla scoperta dell’altro sesso senza pregiudizi.
Uomini e donne impareranno a conoscersi di nuovo “perché – come sostiene Gray- quando si imparano a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano

Tratto, come già detto, dall’omonimo best seller di John Gray in accordo con Bernard Olivier e Alain Dierexs, lo spettacolo è stato scritto da Paul Dewandre con Debora Villa, la messa in scena è di Debora Villa e Giovanna Donini in collaborazione con Andrea Midena, la produzione p di Bianchi Dorta – Massini e la distribuzione è firmata Terry Chegia.

 

INFO UTILI.
Prezzi: platea 25€, galleria 22€, ridotto abbonati turno B 20€
Biglietteria Teatro Toniolo, piazzetta Cesare Battisti, Mestre
Aperta dalle 11 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30

 

Venezia e San Pietroburgo, le opere dell’Ermitage fino a fine Marzo al Candiani

Da Veronese a Tiziano, fino a Tiepolo, Canaletto e Guardi.
Oltre 70 opere dal Museo Statale Ermitage, con 20 dipinti di grandi maestri veneti, dal Cinquecento al Settecento, che tornano in laguna dopo secoli grazie alla mostra “VENEZIA E SAN PIETROBURGO. Artisti, principi e mercanti” che raccoglie disegni e dipinti provenienti dalle collezioni civiche veneziane rivelano “cortocircuiti” collezionistici tra Venezia e San Pietroburgo.

Per saperne di più…

Il Museo Statale Ermitage custodisce una delle più ricche collezioni di arte veneziana al mondo. La nascita di questa raccolta è tra i più avvincenti capitoli della storia del collezionismo, che ancora oggi ci sorprende con nuove scoperte e straordinari ritrovamenti.
La mostra, eccezionalmente progettata per la sede espositiva della terraferma veneziana nel Centro Culturale Candiani a Mestre, documenta attraverso un gruppo di quadri e disegni – alcuni dei quali mai esposti in Italia – i percorsi che hanno condotto l’arte della Serenissima all’Ermitage, mettendo in evidenza affascinanti figure di collezionisti e mercanti.

Ognuna delle opere selezionate riassume, nella propria vicenda storica, un episodio specifico nella formazione della raccolta d’arte veneziana del museo russo. Saranno così esposti dipinti dei massimi artisti veneti a partire dal Cinquecento, come Tiziano, Veronese, Tintoretto, Bellotto, Canaletto, Tiepolo e Guardi. Allo stesso tempo sarà dato spazio ai rapporti fra i maestri veneziani e i mecenati russi nel corso del Settecento, accostando disegni di artisti presenti sia nelle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia sia all’Ermitage. È il caso di Giacomo Quarenghi, di cui il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede 45 fogli in gran parte inediti, cui saranno affiancati disegni di Bartolomeo Tarsia, Pietro Antonio Novelli e Francesco Fontebasso: artisti che hanno espresso proprio nella loro attività per la corte russa alcuni dei momenti più fertili della loro creatività.

 

INFO UTILI.
Dal 18/12/2018 al 24/03/2019, dalle 10 alle 19 (chiuso il lunedì)
Biglietto: Intero 5 euro, ridotto 3 euro

ALBERTO ANGELA a Venezia. Ingresso libero al Goldoni il 17 Dicembre

Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità“.
E’ per lei che torna a Venezia, o meglio, al Teatro Goldoni lunedì 17 dicembre 2018 a partire dalle 18.00, Alberto Angela, noto divulgatore scientifico e personaggio televisivo che ci ha tenuti col fiato sospeso pochi mesi fa con “Stanotte a Venezia”, il suo viaggio tra le bellissime calli veneziane e i loro segreti.

Sarà in prima fila in questa occasione per partecipare alla quarta conferenza della serie “I Dialoghi” organizzata dalla Fondazione Giancarlo Ligabue.

Biglietti.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Gli abbonati al Ligabue Magazine possono avere i biglietti in distribuzione gratuita lunedì 10 dicembre dalle 10 alle 18 presso il bookshop della mostra “Idoli. Il potere dell’immagine” (primo piano Palazzo Loredan, campo Santo Stefano). Gli altri biglietti saranno distribuiti gratuitamente presso il Teatro Goldoni, venerdì 14 e sabato 15 dicembre in orario di biglietteria (10.00-13.00 / 15.00-18.30). Ogni persona potrà ritirare un massimo di 2 biglietti.

VENICE ON ICE: la pista da pattinaggio a Venezia fino al 25 Febbraio

Come ogni Natale siamo pronti a tornare bambini scivolando sulle lame sottili dei pattini da ghiaccio. Hanno riaperto le piste da pattinaggio di vero ghiaccio che aggiungono quel tocco di magia in più al clima festoso che già aleggia in città.

Ecco dove le trovi e quando puoi andare a divertirti con grandi e piccini:

1. VENEZIA, Campo San Polo
dal 7 Dicembre fino al 25 Febbraio 2020

Ingresso residenti con attrezzatura propria: 7€ adulti e 4€ bambini fino a 12 anni.
Ingresso residenti con noleggio pattini: 9€ adulti e 7€ bambini fino a 12 anni.
Abbonamento residenti 10 ingressi: 55€ adulti e 40€ bambini con attrezzatura, 70€ adulti e 60€ bambini con noleggio.

Ingresso non residenti con noleggio attrezzatura: 12€ adulti e 7€ bambini fino a 12 anni. 

2. MESTRE, Piazza Ferretto
dal 30 Novembre al 6 Gennaio 2020

Ingresso con attrezzatura propria: 6€ adulti e 4€ bambini fino a 12 anni.
Ingresso con noleggio pattini: 8€ adulti e 6€ bambini fino a 12 anni.
Abbonamento 10 ingressi: 50€ adulti e 30€ bambini con attrezzatura, 60€ adulti e 50€ bambini con noleggio.

Come pattinare.
Ci si deve ricordare che in pista è obbligatorio indossare i guanti. I turni sono della durata di circa un’ora e mezza, intervallati da una pausa di 30 minuti, ad eccezione della pausa di un’ora tra il turno 11.00-12.30 e quello 13.30 – 15.00.

M9, il Museo del Novecento di Mestre è pronto per l’inaugurazione sabato 1 Dicembre

Un importante progetto di rigenerazione urbana che Fondazione di Venezia ha realizzato ispirandosi alle più innovative esperienze europee: M9, il Museo del Novecento di Mestre è pronto per la sua grande inaugurazione che avverrà sabato 1 Dicembre con un cartellone di eventi che va dal taglio del nastro ufficiale al mattino al grande party serale col dj set di Spiller, passando per innumerevoli eventi multimediali, danze verticali, musica, robot che fanno i pittori. Per l’occasione assieme al presidente Giampietro Brunello e al consiglio generale della fondazione e all’amministratore delegato di Polymnia, Valerio Zingarelli, ci saranno anche gli architetti Sahuerbruch e Hutton che hanno firmato il progetto architettonico. Il party. Una festa spettacolare per tutti i cittadini tra spettacoli, musica, eventi per festeggiare tutti assieme il museo. Dalle 19 alle 23 nel Chiostro M9 ci sarà spazio per “ArtBot ritratti robotici” dove i robot, in pochi istanti, realizzano un ritratto da portare a casa. Alle 19.15 nella Corte dell’Albero appuntamento con le danze verticali sulle piastrelle delle pareti del museo con “Wall Movers” della Compagnia Il Posto e Marco Castelli Small Ensemble. Dalle 20 alle 21, all’Auditorium M9 c’è “Ciak si suona!”, colonne sonore suonate dal vivo dal quintetto di musicisti del gruppo Architorti mentre sullo schermo passano i film più belli del Novecento. Dalle 21.30 alle 22, sempre all’Auditorium M9, ecco “Exaland- Spime.im”, uno show di tecnologia, arte tridimensionale e musica elettronica per «tessere esperienze audio-video immersive, che esplorano i confini dell’identità, della corporeità e della percezione» con l’attività del collettivo Spime.im. Dalle 21 fino alle 23 el chiostro di M9, invece, va in scena il dj set di Spiller e il suo groove seventies che farà ballare i fan di ieri come quelli di oggi.

No fashion places of America. Le foto di Yuri Catania in mostra al Candiani fino al 27 Gennaio

Sarà possibile vederle fino al 27 Gennaio 2019 e, se volete un consiglio, fossimo in voi andremmo a vederle: parliamo delle foto di “No fashion places of America“, la raccolta di foto scattate dal fotografo e videomaker 43enne Yuri Catania durante un viaggio del dicembre 2017 partito da Denver, in Colorado.

Al terzo piano del Centro Culturale Candiani sono raccolte fotografia e video di esperienze vissute, persone vere, luoghi dimenticati dalle origini marcate e oggi divorati dalla globalizzazione. Un tributo all’America che è stata e a quel che ne resta in una sorta di racconto melanconico dove si alternano istantanee dai colori accesi, a immagini sbiadite di paesaggi desolati. Le note sono decadenti e legate da una sottile ironia che racconta di un’America dai forti e troppi contrasti sociali e culturali.

«In spazi estesi un neon di una pompa di benzina diventa psicologicamente simile a un faro – ha spiegato l’artista – L’insegna negli Stati Uniti ha veramente un valore attrattivo e quasi di ‘salva vita’. A Times Square sei completamente invaso dall’esasperazione di questo mondo, ma sfido chiunque lì a sentirsi in pericolo. Diverso è invece muoversi nel Bronx, dove l’illuminazione è più scarsa. In questo senso l’insegna diventa un veicolo per infondere sicurezza».

 

INFO UTILI.
Ingresso libero

 

Christmas Village, la magia del Natale 2018 sbarca in centro a Jesolo

La magia del Natale è arrivata anche a Jesolo!
In Piazza Mazzini e nel primo tratto di Via Trentin, dal 1 Gennaio al 13 Gennaio 2019 sarà possibile immergersi nel vivo dell’atmosfera natalizia. Tutto è stato pensato affinché il Natale, per i più piccoli, possa essere una ricorrenza ancora più speciale.

Jesolo Christmas Village vuol essere un punto di ritrovo dove casette in legno, animate da luci e decori, accolgono grandi con ottimi prodotti artigianali, dolci, prelibatezze di ogni genere e idee regalo e piccini con le giostra cavalli, trenino elettrico e l’immancabile pista per pattinare sul ghiaccio.

Appuntamento alla Casa di Babbo Natale!

Natale a Villa Widmann. Musica, mercatini, cinema e pattinaggio fino al 6 Gennaio

Dicembre è alle porte e con lui, piacesse o meno, anche lucine, mercatini e tutto quello che rende magico questo momento dell’anno. E’ così che a Villa Widmann arriva la vera magia del Natale.

Fino al 6 Gennaio e per tutto il periodo natalizio il parco della Villa di Mira sarà addobbato e illuminato e numerose attività per i più piccoli saranno a disposizione in una magica atmosfera: cavalli per il battesimo della sella e una carrozza per un giro romantico, il trenino per i più piccini, i giochi di una volta, laboratori didattici, musica e concerti e cinema. Babbo Natale vi aspetterà nella sua casa nel bosco. Ad allietare anche i più grandi sarà poi inaugurato un mercatino di Natale con più di 40 stand che offriranno in mostra prodotti artigianali e idee regalo.

Qui i programmi del weekend aggiornati ogni weekend.

 

INFO UTILI.
L’accesso è gratuito per i bimbi sotto i 12 anni, per gli altri è previsto una formula in abbonamento, paghi una volta ed entri sempre, a 6 euro a persona. Nell’abbonamento è compreso l’ingresso alla Casa padronale, al Giardino storico e al Parco monumentale. Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti.

‘Da Kandinsky a Botero tutti in un filo’ in mostra a Venezia fino a maggio 2019

Kandinsky, Dalì, Miró, Casorati, Capogrossi, Andy Warhol, Matisse, Klee, De Chirico, Corrado Cagli, Mirko Basaldella: oltre 100 opere dei più grandi e celebri maestri  del Novecento sono raccolte nell’antico e nobile Palazzo Zaguri per la mostra “Da Kandinsky a Botero tutti in un filo“. 4 piani, 35 sale espositive, oltre 100 opere esposte in un viaggio lungo più di un secolo attraverso l’arte del Novecento e i suoi protagonisti che sarà possibile fare fino al 31 Maggio 2019 varcando la soglia di Palazzo Zaguri, in Campo San Maurizio a Venezia. Il nobile Palazzo Zaguri torna ad essere luogo d’arte e di cultura. È qui che prende vita una mostra unica al mondo, un evento internazionale in prima assoluta. Un importante progetto culturale, nato dal desiderio di raccontare l’avventura dell’arte che rinnova sé stessa, tramite il disegno, la tradizione e l’innovazione, la mostra presenterà straordinarie opere, realizzate durante tutto l’arco del Novecento, muovendosi sempre tra ricerca e sperimentazione. Non mancheranno vere e proprie scoperte, opere presentate al pubblico per la prima volta, contaminando valori e suggerendo un dialogo ricco e vivace con la presentazione di opere di importanti artisti contemporanei, selezionati per creare una continuità artistica al di là del materiale e del tempo. La mostra Da Kandinsky a Botero tutti in filo si presenta dunque come un grande momento espositivo, in cui la scultura, la pittura e il disegno antico e moderno, testimonieranno a piena voce che l’Arte è davvero un filo ininterrotto.   INFO UTILI. Orari di apertura: da martedì a domenica (Lunedì chiuso) 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
 Biglietto: 16€ (ridotto nel sito)

Festival Ville Venete 2018 fino a fine Novembre

Tra il 20 Ottobre e la fine di Novembre si va alla scoperta delle bellezze del nostro territorio grazie al “Festival delle Ville Venete 2018”.

Più di ottanta eventi di carattere culturale, artistico e gastronomico, celebrati in un mega evento che prende vita in quello che è l’Anno europeo del patrimonio culturale, anno in cui si festeggia anche il 60esimo anniversario della nascita dell’ente nazionale per le Ville Venete, divenuto successivamente Istituto Regionale per le Ville Venete.

Bellezza, creatività, giovani e musica i pilastri attorno i quali è stata pensata questa iniziativa che ha l’obiettivo di educare le nuove generazione a riconoscere le loro radici, la loro cultura, la loro arte.
Tra i tanti appuntamenti c’è “Ville e la cucina in villa con Giuseppe Maffioli: il fumetto e dintorni”: dal 21 ottobre, a Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, esposizione di fumetti di giovani illustratori che raccontano l’evoluzione della cucina veneta attraverso i libri del più importante gastronomo del secolo scorso, celebre anche per redazione dell’atto di nascita del tiramisù. “Ville in musica. I ragazzi del conservatorio per le Ville Venete”: dieci concerti jazz e di musica da camera, prima iniziativa di un progetto, che proseguirà anche nel 2019.

Ancora “Campiello in Villa. Giovani talenti raccontano le Ville Venete”: evento di lancio del protocollo tra Irvv e Fondazione Campiello a novembre in Villa Venier Contarini a Mira, con i racconti ambientati nelle ville dei finalisti del premio Campiello Giovani. “Ville Venete, emozioni da film” è invece un progetto pilota, realizzato da Irvv in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro.

BRUNORI SAS in concerto alla Fenice il 19 Dicembre

Per i fan del cantautore sarà un’occasione speciale di sicuro.
Brunori Sas si esibirà al Teatro La Fenice di Venezia mercoledì 19 Dicembre accompagnato dal Quartetto d’Archi di Torino formato da Edoardo De Angelis e Umberto Fantini al violino, Andrea Repetto alla viola, Manuel Zigante al violoncello e con Emilio Eria alla viola e Federico Marchesano al contrabbasso, diretto dal Maestro Stefano Amato, con arrangiamenti espressamente composti per questo palcoscenico, dove approda per la prima volta grazie all’evento firmato da Veneto Jazz in collaborazione con il teatro.

Dario Brunori, cantautore calabrese, esponente simbolo della nuova scena musicale italiana, è un artista che riesce a coniugare naturalmente scrittura poetica e leggerezza formale, autorevolezza musicale e senso dell’ironia, con uno stile unico nel suo genere. Lo speciale concerto arriva a due anni dall’uscita di “A casa tutto bene”, disco di platino che ha conquistato pubblico e critica da cui è estratto  “La Verità”, singolo che gli è valso la Targa Tenco per la miglior canzone dell’anno e un disco d’oro.

 

Info utili.
Prevendite disponibili online sul circuito Ticketone e in tutti i punti vendita Venezia Unica e call center Hellovenezia 041.2424

 

Venezia Jazz Festival Fall edition #1. Per la prima volta anche in Autunno dal 25 Ottobre al 13 Novembre

Con l’Autunno cadranno anche le foglie, quello che non scende è la voglia di buona musica.
Cade infatti a pennello questa prima edizione autunnale del  Venezia Jazz FestivalAl Di Meola, Gonzalo Rubalcaba, Markus Stockhausen sono solo alcuni dei protagonisti della rassegna.

IL PROGRAMMA

Giovedì 25 ottobre, ore 19.30, ingresso libero su prenotazione
T Fondaco dei Tedeschi

Duo del vibrafonista Pasquale Mirra e del percussionista Hamid Drake, un caleidoscopico viaggio sonoro, dove si fondono ritmi africani e orientali e poetiche sonorità

Mercoledì 31 ottobre, ore 21.00
Teatro Goldoni

Maestro della chitarra e pioniere della fusion, Al Di Meola presenta al “Opus”, nuovo capitolo della sua carriera che si inoltra in inediti confini musicali con una visione artistica più matura. Con lui sul palco, due italiani, Peo Alfonsi alla seconda chitarra e Fausto Beccalossi alla fisarmonica. L’artista, nel pomeriggio, sarà anche protagonista di un incontro con il giornalista, critico e produttore musicale Ashley Kahn, nel salotto di Splendid Venice Hotel (ore 17.00).

Giovedì 1 novembre, ore 17.30
Chiesa della Pietà

Il talento italiano del trombone Filippo Vignato si incontra con il chitarrista Francesco Diodati, giovani generazioni a confronto per un concerto intimista di rara bellezza.

Venerdì 2 novembre, ore 18.30
L’Isola di San Servolo

Concerto (anticipato da un aperitivo) dell’esplosiva Carmen Souza, pianista e cantautrice jazz portoghese di origini capoverdiane. Con Theo Pascal al basso e Elias Kacomanolis alla batteria e percussioni, presenta Creology, nuovo disco dalle atmosfere afro che mixa ritmi brasiliani e cubani e il jazz di New Orleans.

Sabato 3 novembre, ore 18.00
Auditorium “Lo Squero” della Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore

L’aria si fa rarefatta con l’esibizione di Markus Stockhausen (tromba e filicorno) e di Florian Weber (piano), musicisti di formazione classica e contemporanea sempre alla ricerca di echi e risonanze profonde, momento magico e bellissimo intitolato “Inside out”.

Domenica 4 novembre, dalle 15 alle 18
Markus Stockhausen, fra i maggiori trombettisti europei, conduce inoltre il workshop “Euphoria”, avventura spirituale, attraverso la bellezza della musica, delle armonie e della pace interiore rivolta anche ai non musicisti.
Jazz fusion ungherese al Laguna Libre, jazz club del festival, con la cantante Evelin Tóth e il suo trio, abbinata ad una cena a tema dello Chef Mate Illes (4 novembre, ore 20).

Mercoledì 7 novembre, ore 19.30
Sale Apollinee del Teatro La Fenice

Chiara Civello
, fra le più interessanti pianiste e cantanti della sua generazione, si esibisce in trio con il progetto “Eclipse”, elegante pop italiano con influenze brasiliane, rivisitazioni di classici del cinema e arrangiamenti elettronici, mentre è la voce soul di Ty Le Blanc ad animare il nuovo concerto allo Splendid Venice Hotel (Giovedì 8 novembre, ore 19.00).

Venerdì 9 novembre, dalle 18.00
Per i giovani talenti del jazz di domani il Pulsar Ensemble del batterista Filippo Sala, uno dei vincitori del premio “Tomorrow’s Jazz”, si esibisce al Museo di Palazzo Grimani.

Sabato 10 novembre, dalle 18.00
Alle Sale Apollinee, fra jazz, classica e world music, c’è il chitarrista francese Kevin Seddiki con un ospite speciale, il maestro della chitarra Philip Catherine.

Martedì 13 novembre, dalle 21.00
Teatro Toniolo di Mestre

Una vera stella del jazz mondiale chiude il festival: Gonzalo Rubalcaba in pian solo. Quindici nominations ai Grammy Awards e le collaborazioni con i più grandi jazzisti (da Dizzy Gillespie a Herbie Hancock, da Richard Galliano a Ron Carter) ne fanno uno dei musicisti viventi più importanti del panorama internazionale.

#Domenicalmuseo, musei gratis domenica 2 Dicembre

Questo 2 Dicembre sarà speciale per gli appassionati di cultura museale perché, come ogni prima domenica del mese, torna #Domenicalmuseo,  iniziativa promossa dal Ministero dei Beni Culturali che apre le porte gratuitamente nei musei e nei siti archeologici più importanti d’Italia. 

Le strutture di Venezia e provincia coinvolte sono:

Museo nazionale di Villa Pisani
via Doge Pisani, 7 – Stra
Orario: Martedì-Domenica: Aprile-Settembre 9.00-20.00; 1-28 Ottobre 9.00-18.00; 29 Ottobre-Marzo 9.00-17.00
Chiusura settimanale: Lunedì
Museo archeologico nazionale Concordiese
via Seminario, 26 – Portogruaro
Orario: Lunedì-Domenica 8.30-19.30
Museo archeologico di Quarto d’Altino
via S. Eliodoro, 56 – Quarto d’Altino
Orario: Martedì-Domenica 8.30-19.30; Lunedì 8.30-13.30 Chiusura settimanale: Lunedì pomeriggio
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
Cannaregio, 3932 – Venezia
Orario: I PIANO Lunedì 8.15-14.00; Martedì-Domenica 8.15-19.15; II PIANO Martedì-Domenica 10.00-18.00 Chiusura settimanale: Lunedì pomeriggio. Prenotazione: Facoltativa (Telefono: +39 041 5200345; Sito web: www.cadoro.org)
Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro – Venezia
Orario: Lunedì 8.15-14.00; Martedì-Domenica 8.15-19.15
Museo d’arte orientale
Santa Croce, 2076 – Venezia
Orario: Martedì-Domenica: Novembre-Marzo 10.00-17.00; Aprile-Ottobre 10.00-18.00 Chiusura settimanale: Lunedì
Museo di Palazzo Grimani
Castello, 4858 – Venezia
Orario: Martedì-Domenica 10.00–19.00 Chiusura settimanale: Lunedì; Prenotazione: Facoltativa (Telefono: +39 041 5200345; Sito web: www.palazzogrimani.org)
Museo nazionale di archeologia del mare
strada Nuova, 80 – Caorle
Orario: Venerdì, Sabato, Domenica 15.00-23.00; dal 15 Settembre: Venerdì, Sabato, Domenica 9.00-17.00 Chiusura settimanale: Lunedì-Giovedì

ARTE, FEDE e MEDICINA. TINTORETTO in mostra alla Scuola Grande di San Marco a Venezia

Sarà visitabile fino al 6 Gennaio 2019 la mostra dedicata al cinquecentenario della nascita di Jacopo Tintoretto nella la Scuola Grande di San Marco che ne celebra la memoria con una mostra che esalta il rapporto tra arte, fede e medicina.

Le origini.
Jacopo e Domenico Tintoretto vissero in una città in costante fermento, Venezia, custode delle proprie tradizioni e tuttavia sensibile agli stimoli esterni, capitale editoriale d’Europa, città promotrice tanto del sapere degli antichi quanto della diffusione delle più moderne conquiste scientifiche. Alcuni dei medici e chirurghi più famosi del tempo erano iscritti alla Scuola Grande di San Marco, dove esercitavano la medicina gratuitamente. Nata come confraternita in cui l’anima dei fradeli era purificata dalle ferite inferte dal flagello, la Scuola venne così a trasformarsi in luogo di cura, affiancando al conforto spirituale l’assistenza sanitaria per i più bisognosi. A ispirare le attività della Scuola furono i miracoli del loro santo patrono, San Marco, le cui gesta furono immortalate da Jacopo e Domenico Tintoretto in un grandioso ciclo pittorico di cui alla Scuola oggi rimangono solo le tele per la cappella. Ponendo lo studio del corpo alla base della loro arte, i due Tintoretto riuscirono a riplasmare la figura dell’Evangelista esaltandone la perfezione delle forme quale specchio delle sue prodigiose capacità curative.

La mostra.
Luogo di cura, devozione e avanguardia artistica
: nella Scuola Grande di San Marco si intrecciano arte, fede e medicina e questo è quello che la mostra esamina. Divisa in 7 sezioni, la mostra indaga le relazioni tra attività devozionali, pratiche mediche, studi anatomici e rappresentazioni del corpo umano, soffermandosi su una varietà irripetibile di opere d’arte, tra cui dipinti, disegni, codici miniati, volumi illustrati, incisioni, matrici da stampa e strumenti chirurgici.

Info utili.
Dal Martedì al Sabato e la prima Domenica del mese dalle 9.30 alle 17:30

Ingresso: 5
Ingresso ridotto (minori di anni 18 e over 70): 3€
Ingresso gratuito per residenti nel Comune di Venezia, guide iscritte nell’Albo della Regione Veneto, degenti ricoverati in Ospedale Civile e il personale dipendente e non dipendente dell’Ospedale Civile

 

BIENNALE CINEMA. Apertura e chiusura della 75. mostra del cinema di Venezia

Dal 29 agosto all’8 settembre fari accesi sulla 75sima edizione della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. Esploriamo insieme a chi saranno affidati quest’anno i momenti salienti della rassegna di cinema tra le più importanti al mondo

L’APERTURA
“È un autentico privilegio poter presentare in prima mondiale il nuovo, attesissimo film di Damien Chazelle – ha dichiarato il direttore Alberto Barbera –. Un lavoro personale, affascinante e originale, piacevolmente sorprendente al confronto con gli altri film epici del nostri tempi, a conferma del grande talento di un regista tra i più importanti del cinema americano di oggi. Siamo grati alla Universal Pictures per aver accettato di condividere con noi l’apertura della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica con First Man”.

Sarà proprio Il primo uomo (titolo inglese: First Man) l’attesissimo film di Damien Chazelle (La La Land, Whiplash) e interpretato da Ryan Gosling, Jason Clarke e Claire Foy, prodotto dalla Universal Pictures ad aprire le danze di #Venezia75 mercoledì 29 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.

L’annuncio della prima mondiale arriva alla vigilia del 49. anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11, fattore non casuale dal momento che il film racconta l’avvincente storia della missione della Nasa per far sbarcare un uomo sulla luna, concentrandosi sulla figura di Neil Armstrong negli anni dal 1961 al 1969, una delle missioni più pericolose della storia.

 

LA CHIUSURA 
“Venezia è un festival entusiasmante con un pubblico incredibile. Sono insieme onorato e felice di essere nuovamente invitato a partecipare a questa pazza e incredibile avventura”.A dichiararlo è proprio Nick Hamm  regista di Driven  proiettato in prima mondiale sabato 8 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, a seguire la cerimonia di premiazione.

A differenza di Fist Man, film in concorso, il film di chiusura fa parte della categoria Fuori concorso. Ispirato a fatti veri, Driven è uno sguardo perfidamente comico su un’amicizia finita male. Ambientato nell’opulenta California dei primi anni ’80, il film segue la fulminea ascesa di John DeLorean, e della sua iconica DeLorean Motor Company, attraverso la sua amicizia con il simpatico ex detenuto, diventato informatore dell’FBI, Jim Hoffman.

Diretto da Nick Hamm, tratto da una sceneggiatura originale di Colin Bateman (Il viaggio – The Journey) e finanziato dalla Romulus Entertainment, Driven è prodotto da Piers Tempest di Tempo Productions, Luillo Ruiz di The Pimienta Film Company e Brad Feinstein della Romulus EntertainmentIl cast di Driven è guidato da Lee Pace (I guardiani della galassiaLo Hobbit) nel ruolo dell’ingegnere motorista e designer John DeLorean, Jason Sudeikis (Downsizing) è Jim Hoffman, l’amico di DeLorean, ex detenuto diventato informatore dell’FBI, Judy Greer (Ant-Man) interpreta Ellen, la tenace moglie di Hoffman, e Corey Stoll (House of CardsMidnight in Paris), è l’ambizioso agente FBI Benedict Tissa.

BIENNALE ARCHITETTURA 2018. Atelier creativi, percorsi e attività per famiglie e gruppi

Visitare la #BiennaleArchitettura2018 con la famiglia al completo può diventare divertente e, se possibile, ancora più stimolante.

VISITE DI GRUPPO
In visita con parenti o amici? I gruppi adulti con almeno 10 partecipanti possono usufruire di un biglietto a tariffa ridotta  che consente di visitare entrambe le sedi espositive una sola volta anche in giorni diversi e non consecutivi al costo è di 16€.

VISITE PRIVATE
Le visite prevedono una breve introduzione alla Mostra, la visita del Padiglione Centrale/Corderie e una breve introduzione al resto dei padiglioni. Inoltre, è possibile aggiungere padiglioni extra o realizzare un percorso personalizzato ma il prezzo potrebbe variare a seconda della richiesta. Per le famiglie è possibile prenotare una visita guidata Family Friendly dedicata e su misura per adulti e bambini assieme.

Le visite guidate private hanno una durata di circa 1h e 30’ per sede espositiva e il prezzo (di 90€ o 150€) si intende per guida, indipendentemente dal numero di partecipanti che comunque non può superare le 25 persone.
ATELIER CREATIVI per bambini
Per i bambini dai 4 ai 10 anni, La Biennale prevede anche degli atelier creativi, attività pratico-creative o in linea con i programmi multidisciplinari dedicati alle scuole. L’atelier prevede un tour interattivo in mostra, organizzato in maniera dinamica attraverso la selezione delle installazioni più accattivanti, interattive e in grado di stupire e destare meraviglia in un pubblico di più piccoli. A seguire i bambini saranno impegnati in una attività laboratoriale che viene realizzata con l’utilizzo di molteplici materiali messi a disposizione dal nostro Staff Educational.

L’atelier è previsto in lingua italiana da richiedere, per lingue diverse dall’italiano, via mail all’indirizzo promozione@labiennale.org.
L’atelier è disponibile la domenica dal 3 giugno al 18 novembre, alle ore 15.00 e il costo è di 5€ a bambino; gli adulti che desiderassero entrare in Mostra potranno usufruire di un biglietto speciale, valido unicamente per il giorno e la sede in cui si svolge l’attività (Giardini o Arsenale) al prezzo di 10 € per un massimo di due adulti accompagnatori per bambino.

Giulia Lama. Gli studi di nudo della poetessa e pittrice fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico

E’ visitabile fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico la mostra sugli studi di nudo settecenteschi di Giulia Lama,  poetessa e pittrice  di primo piano all’epoca oltre a Rosalba Carriera.
GIULIA LAMA
Figlia d’arte – suo padre, Agostino, era pittore lui stesso oltre che mercante d’arte e perito – a dispetto delle sue colleghe impegnate nella produzione di generi “femminili” come il ritratto o la miniatura, Giulia si cimentò nella pittura di storia, con grandi composizioni affollate. La sua estetica, lontana da visioni prettamente decorative o intrise di calda sensualità, si qualifica nelle raffigurazioni dal forte risalto plastico ed espressivo, violente nella loro gestualità e nell’uso del colore, in sintonia con quanto diffuso in quegli anni a Venezia da Giambattista Piazzetta.

LE OPERE
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede una splendida selezione delle sue opere grafiche, tutti studi di nudo tratti dal vero: una prassi non certo convenzionale per una donna dell’epoca, che tuttavia ci rivela appieno una personalità autonoma e anticonformista. Alcuni di questi fogli, restaurati per l’occasione, sono esposti ora per la prima volta.

INFO UTILI
Biglietto: 10€, Ridotto: 7,50€, Gratuito per i residenti
Orari: dalle 10 alle 18, chiuso il martedì

La mostra, visitabile con l’orario e il biglietto del museo, rientra nell’ambito del progetto ‘Eppur ci sono! Tre donne intorno al… Settecento veneziano: Luisa, Giulia, Maddalena’, promosso da Vittoria Surian e dalla sua ‘Associazione Culturale Eidos di Venezia’ e, visti i temi trattati, il progetto è entrato a far parte anche della più ampia rassegna ‘Venezia, Città delle Donne’, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.

ARSENALE SOTTO LE STELLE. Visite guidate serali degli antichi cantieri navali

Ti piacerebbe visitare l’antico Arsenale della Marina Militare di Venezia?
Puoi farlo.

Anche quest’anno, la Marina Militare con la collaborazione dell’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani, rinnova l’appuntamento serale con le visite all’Arsenale, visite di fatto rese ancor più suggestive dalle luci della sera veneziana.

Dal 14 Luglio al 23 Agosto ogni giovedì  alle 20.00 sarà possibile approfittare di una visita guidata agli antichi cantieri navali dell’Arsenale, prenotandola via email entro le 15 del giorno precedente.

SAVE YOUR FAMILY. Caccia al tesoro storica a Venezia

Nel 1310 a Venezia c’era subbuglio… un gruppo di rappresentanti di famiglie nobili mette in pericolo potere del Doge, vuole destituirlo!
Come si organizza una congiura? E come ci si difende da essa?

Fra sfide, prove da superare, punteggi da guadagnare ripercorri i luoghi simbolo della celebre “congiura di Bajamonte Tiepolo”, raccogliendo indizi, oggetti e tutto il necessario per vincere SAVE YOUR FAMILY, gioco di ruolo culturale alla scoperta della storia e dei misteri di Venezia.

Ogni venerdì alle 16.00 parte la sfida.
Info e prenotazione (obbligatoria) al sito.

 

REDENTORE 2018, Programma del 14 e 15 Luglio a Venezia

Venezia è sempre magica, ma c’è una notte all’anno, una notte speciale, una soltanto, in cui brilla più delle altre: la notte del Redentore.
come da tradizione, la città si tira a festa, il bacino San Marco si riempie di barche, le rive di tavolate, filari di luci e lanterne, il cielo sopra la Basilica si prepara ad essere protagonista indiscusso della serata con centinaia di occhi che, mezz’ora prima della mezzanotte, si rivolgono a lui per godersi lo spettacolo incantevole dei fuochi d’artificio più magici che si possano immaginare.

Appuntamento quest’anno è per il 14 e 15 luglio 2018, a partire dalle 19.

Programma

Sabato 14

  • 19 – Apertura del ponte votivo che collega le Zattere con la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca
  • 23.30 – Spettacolo pirotecnico in Bacino di San Marco

Domenica 15

  • Regate del Redentore – canale della Giudecca
  • 19 – Santa Messa Votiva alla Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca

Lazzaretto Nuovo, apertura straordinaria domenica 10 Giugno per i 550 anni

Tra le tante cose da fare a Venezia e che ancora non hai fatto non può mancare una visita al Lazzaretto Nuovo.

Il caso vuole che domenica 10 Giugno, in occasione dei 550 anni dall’istituzione del Lazzaretto di “quarantena” da parte della Repubblica di Venezia e i 30 anni dall’inizio dei restauri ministeriali e delle attività di ricerca a cura dell’Archeoclub di Venezia, questo sarà aperto e visitabile grazie ai volontari delle associazioni Ekos Club Onlus e Archeoclub d’Italia Sede di Venezia.

Oltre alla consueta visita guidata dell’isola, che comprende il percorso storico all’interno della cinta muraria fra edifici monumentali e la passeggiata naturalistica esterna lungo il vecchio giro di ronda militare, saranno possibili alcune iniziative speciali, quali l’inaugurazione della mostra sul Progetto di valorizzazione del Lazzaretto Nuovo nel Casello da Polvere Est, la visita allo Scavo antropologico dell’antico Campo Santo, i mestieri tradizionali in Tezon Grande con un approfondimento sulla pesca in laguna e le imbarcazioni tradizionali e il nuovo allestimento del percorso naturalistico.

INFO UTILI.
Prenotazione online obbligatoria.

BORGHI OF ITALY / #NO(F)EARTHQUAKE. Evento collaterale alla 16. Biennale Architettura

In linea con il tema “Freespace” della Biennale Architettura 2018 apre il 26 Maggio anche il “BORGHI of ITALY – #NO(F)EARTHQUAKE”, progetto promosso dal CEA – Concilio Europeo dell’Arte che si dedica alla rivitalizzazione dei borghi italiani proponendo una riflessione sulla gestione del rischio sismico del patrimonio architettonico e monumentale italiano.

L’esposizione, che nasce presso l’esclusiva location InParadiso Art Gallery all’entrata dei Giardini della Biennale, racconta i casi di 5 borghi italiani divenuti luoghi-simbolo del terremoto: Venzone (terremoto in Friuli Venezia Giulia, 1976), San Felice Sul Panaro (terremoto in Emilia Romagna, 2012), Auletta (terremoto in Irpinia, 1980), Amatrice e Civita di Bagnoregio (terremoto in Centro Italia, 2016), ponendosi come obiettivo la sensibilizzazione della società sulla conservazione del patrimonio e il tema della resilienza quale rilancio e ricostruzione dei territori.
Il percorso si arricchisce di un’opera site specific all’interno dello spazio espositivo dell’artista Marco Guglielmi e nei mesi autunnali di conferenze e simposi; in conclusione al percorso espositivo il progetto inedito “BorgoAlive!” del CEA che, assumendo così un ruolo attivo in Italia, espone al pubblico le Best Practices per la rivitalizzazione e attivazione dei bei borghi del nostro Paese in collaborazione con le comunità locali e le istituzioni.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a Domenica 26 Novembre 2018.
INFO UTILI.
ORARI: 10.00 – 18.00 (chiuso il lunedì)

ASSUNTA. Gli eventi per la celebrazione dei 500 anni dell’opera di Tiziano ai Frari

Dal 1518 al 2018.
Questi tutti gli eventi in calendario per la celebrazione dei 500 anni dell’Assunta di Tiziano alla Basilica dei Frari

4 maggio
Concerto di apertura

ore 21:00 Coro Cantori Veneziani
Visioni Sonore

16 maggio
Evento inaugurale

ore 20:30 Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia,
racconta l’Assunta di Tiziano

19 maggio
Compleanno dell’Assunta
All day Open day con visite guidate gratuite
Servizio filatelico di Poste Italiane con annullo speciale
ore 18:30 Santa Messa solenne
presieduta da Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia

4 luglio
Concerto corale

ore 21:00 Coro del Teatro La Fenice di Venezia
Maestro del coro Claudio Marino Moretti

15 agosto
Concerto nella Festa dell’Assunta

ore 16:00 Solisti della Cappella Marciana
Vespri dell’Assunta di Claudio Monteverdi

BIENNALE ARCHITETTURA 2018

Inaugurerà sabato 26 Maggio la 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia dal titolo FREESPACE. Curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara e presieduta da Paolo Baratta, la mostra resterà visitabile tra Giardini e Arsenale fino al 25 Novembre 2018. «La volontà di creare FREESPACE può risultare in modo specifico come caratteristica propria di singoli progetti. Ma Spacefree spacepublic space possono anche rivelare la presenza o l’assenza in genere dell’architettura, se intendiamo come architettura il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo. E la Mostra ci darà esempi, insegnamenti e motivi di discussione. E noi siamo grati a Farrell e McNamara per avere accettato il nostro invito e per la loro coraggiosa scelta che arricchisce con un anello importante la catena delle Mostre tenute in questi anni.» Così spiega il Presidente Baratta sottolineando come questa edizione ponga al centro dell’attenzione la questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito. LA MOSTRA. La Mostra FREESPACE si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 71 partecipanti a cui saranno affiancati quelli raccolti in due sezioni speciali: “Close Encounter, meetings with remarkable projects” la prima con lavori che nascono da una riflessione su progetti noti del passato;”The Practice of Teaching”  la seconda che accoglierà lavori sviluppati nell’ambito dell’insegnamento. “Per noi l’architettura è la traduzione di necessità – nel significato più ampio della parola – in spazio significativo. Nel tentativo di tradurre FREESPACE in uno dei tanti splendidi linguaggi del mondo, speriamo che possa dischiudere il ‘dono’ che l’invenzione architettonica ha la potenzialità di elargire con ogni progetto. La traduzione ci permette di mappare e di rinominare il territorio intellettuale e quello vero. La nostra speranza è che la parola FREESPACE ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambizioni e la generosità dell’architettura.» hanno dichiarato le Curatrici. PROGETTI SPECIALI. Sono due, il primo a Forte Marghera a Mestre, sempre a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, e consiste in un’installazione degli architetti Sami Rintala e Dagur Eggertsson realizzata anche per ospitare alcune manifestazioni in programma a Forte Marghera. Il secondo è il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate presso le Sale d’Armi dell’Arsenale che si interroga sul futuro del social housing presentando un frammento del complesso di case popolari, Robin Hood Gardens, che fu progettato da Alison e Peter Smithson nell’East London e completato nel 1972. Resa possibile grazie alla collaborazione della Biennale con il Victoria and Albert Museum di Londra che si rinnova per il terzo anno consecutivo, la mostra è a cura di Christopher Turner e Olivia Horsfall Turner.       INFO UTILI. Chiuso il lunedì (escluso lunedì 28 maggio, 13 agosto, 3 settembre e 19 novembre) ORARI: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso alle 17.45) – Venerdì e sabato fino al 29.09: 10.00 – 20.00  (ultimo ingresso alle 19.45) Biglietto: 25€ valido per un ingresso ai Giardini e un ingresso all’Arsenale, Riduzioni consultabili nel sito.  

SOSTANZA D’ACQUA, I canali della Serenissima fino al 6 Luglio presso la Fondazione Bevilacqua La Masa – Palazzetto Tito

Venezia, luogo d’acqua, luce e terra tremula.
Questa l’idea che unisce 7 artiste di abilità differenti intorno a un progetto complesso e di largo respiro, quello di “Sostanze d’Acqua – I canali della Serenissima” in mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa – Palazzetto Tito dal 28 Maggio al 6 Luglio.

I nastri liquidi dei canali sono il palcoscenico sul quale tutte quante  – Carmela Cipriani, Claudia Corò, Paola Madormo, Peggy Milleville, Luana Segato, Marialuisa Tadei e Elisabetta Zanutto –  si cimentano dicendo il proprio amore per la Serenissima cui tributano il ruolo di musa. La mostra, curata da Anna Caterina Bellati, si dipana attraverso metodologie e scelte artistiche che spaziano dalla pittura morbida su tele antiche di Elisabetta Zanutto alla fotografia minuziosa e romantica, stampata su carta cotone, di Carmela Cipriani, passando per le reinvenzioni poetiche dei fondali, fissati su lastra dibond, di Marialuisa Tadei. E ancora la ricerca minimalista di Luana Segato che rincorre le anse del Canal Grande intagliato su tessuti dipinti, dove trame cucite con fili grossi e prepotenti tengono insieme le due rive. E poi l’installazione intelligente e aerea di Paola Madormo che ricostruisce molecole d’acqua con fili metallici e dentro imbriglia pesci e plancton, alghe e minuscoli animali di fondale. Alla ricerca di un’acqua perduta. Per passare alle figure impalpabili di Claudia Corò che sulla primigenia mappa della città ridisegna e suggerisce vite passate e sogni futuri di pescatori di laguna. Mentre Peggy Milleville, scultrice, manda a spasso lungo le fondamenta le sue sculture ispirate a personaggi che paiono ombre tratte da dipinti di Tintoretto.

Il tema è dunque l’architettura reale e mentale di un luogo che come nessun altro al mondo e attraverso i secoli ha riempito gli occhi e le mani di centinaia di artisti. Quel controcanto, ancora, arriva diritto sin qui.

INFO UTILI.
Ingresso gratuito
Aperto da lunedì a venerdì dalle 10 all 17
Visite guidate su richiesta
Info: +39 3332468331

MORE FESTIVAL 2018. Dal 7 al 10 Giugno a Venezia.

MUSIC, ART & TRAVEL Non sono ancora molte le informazioni sulla 6a edizione di #MoreFestival. Sappiamo che durerà i canonici 4 giorni, dal 7 al 10 Giugno e che occuperà quest’anno location insolite nel cuore di Venezia. Programma e Info Giovedì, 7 Giugno DOVE: Secret Palazzo COME: Ingresso riservato ai soli possessori dei pass Venerdì, 8 Giugno DOVE: Isola di San Servolo CHI: Stage : L’Impératrice (live) /Arp Frique (live) / Dekmantel Soundsystem – Club : Sven Weisemann & guests COME: intero 40€ online, 45€ alla porta – More boat shuttle incluse Sabato, 9 Giugno DOVE: Chiesetta Della Misericordia COME:  Ingresso riservato ai soli possessori dei pass Domenica, 10 Giugno DOVE: Gardens of Palazzo Ca Zenobio CHI: Marcel Vogel + Rahaan (Lumberjacks in Hells showcase) & guests COME: 0€ prima delle 16.00 (in lista online), 12€ online dopo delle 16.00, no ticket alla porta

BELLINI / MANTEGNA. Capolavori a confronto. Fino al 1 Luglio in mostra alla Fondazione Querini

Ad un primo sguardo sembrano uguali, eppure si capisce che le due opere-specchio hanno “personalità diversissime”. Affascinante, per un profano, cercare le differenze tra le due “Presentazioni di Gesù al Tempio” eccezionalmente affiancate nella  mostra “BELLINI/MANTEGNA. Capolavori a confronto”, ma chi fu l’inventore della meravigliosa composizione? Due capolavori della storia universale dell’arte, l’uno di mano di Giovanni Bellini, l’altro di Andre Mantegna.

Sarà interessante scoprirlo alla mostra proposta dalla Fondazione Querini Stampalia a cura di Brigit Blass-Simmen, Neville Rowley, Giovanni Carlo Federico Villa, con allestimento di Mario Botta, visitabile fino al 1 Luglio 2018.

Bellini, veneziano, e Mantegna, padovano del contado, si conobbero certamente, dato che quest’ultimo sposò la sorellastra del primo. “Ma sarebbe sbagliato – chiarisce Giovanni Carlo Federico Villa, co-curatore dell’esposizione, immaginarli l’uno accanto all’altro intenti nel dipingere questo medesimo soggetto.”  Certo il cartone, la cui realizzazione richiedeva un enorme virtuosismo artistico, “stregò l’uno e l’altro, ma un lasso di tempo non piccolo, una decina di anni, separa i due capolavori”.

Che, sia pure a distanza, si sia trattato di una gara alla massima eccellenza, lo si evince dalla qualità assoluta delle due opere.

E’ un caso probabilmente irripetibile quello che consente, per la prima volta nella storia dell’arte, di ammirare l’una a fianco dell’altra. “E’ l’effetto – sottolinea Marigusta Lazzari, che dell’istituzione veneziana è il Direttore – di una di quelle alchimie che di tanto in tanto si verificano   nella storia. Nel nostro caso, l’impossibile è diventato possibile nel dipanarsi della complessa trattativa che ci ha portato a concedere il prestito del nostro Bellini alla grande mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, che il 1 ottobre 2018 aprirà alla National Gallery di Londra  per poi trasferirsi alla Gemäldegalerie di Berlino il 1 marzo 2019. Il raffronto tra le due “Presentazioni al Tempio” è uno dei cardini di queste mostre. Alla nostra disponibilità al prestito ha corrisposto quella dell’istituzione berlinese e così, in anticipo sulla rassegna londinese, abbiamo l‘emozione di presentare al pubblico italiano e internazionale, in Querini, i due capolavori finalmente affiancati”.

Per accogliere questo magico confronto, la Querini Stampalia ha mobilitato l’architetto Mario Botta per l’allestimento e sta predisponendo un innovativo sistema illuminotecnico.

INFO UTILI.
Apertura: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
Biglietti: Intero  14€ ; ridotto 10€; gratuito fino ai 18 anni compiuti
Tutte le domeniche ingresso gratuito ai residente nel Comune di Venezia

Con lo stesso biglietto è possibile visitare la mostra e scoprire, o riscoprire, gli infiniti tesori della Querini Stampalia, una casa-museo tra le più importanti al mondo.

CASANOVA Museum & Experience. Il primo museo al mondo dedicato al mito casanoviano a Palazzo Pesaro Papafava

Il primo museo al mondo dedicato a Giacomo Casanova.

E’ proprio il Palazzo Pesaro Papafava il luogo in cui sarà possibile addentrarsi nella storia più vera di Giacomo Casanova, vivendo in prima persona il suo mondo, nel suo tempo. Muovendosi per le sale di Palazzo Papafava (Calle de la Racheta 3764 a Cannaregio), tipico palazzo gotico patrizio veneziano del XIV secolo, si godrà di un’esperienza in prima persona delle atmosfere, dei suoni, degli scenari e dei costumi che hanno visto protagoniste le vicende legate all’uomo Casanova ed al suo tempo. Mescolando mitologia e realtà storica, nell’immaginario collettivo il personaggio Casanova è uno dei nomi più rappresentativi nel mondo dell’Italia e della venezianità: custode di un mito senza tempo che rivive tanto tra calli e campielli quanto nei palazzi e nelle corti settecentesche di mezza Europa. Di lui resta una produzione letteraria molto vasta ma viene principalmente ricordato come avventuriero amoroso e sfrontato figlio della serenissima. Ma l’uomo Casanova non è solo questo.

Casanova Museum & Experience è un’esposizione che punta ad andare oltre il mito casanoviano, raccontandone la storia più vera oltre le luci della ribalta della Venezia settecentesca, svelandone la fragilità, fatta di solitudine ed insicurezze, rendendo Casanova un personaggio eclettico e complesso ancor oggi. Dagli scritti che lo vedono protagonista, fino ai suoi stessi documenti autografi, passando per oggetti e abiti originali dell’epoca, vengono estrapolati i momenti più significativi della vita di Giacomo. Mescolando esperienze virtuali ed ambienti immersivi, alternando exhibit interattivi, momenti di visione collettiva e di fruizione individuale, verrà assicurata al visitatore un’esperienza variegata, emozionante e coinvolgente.

Un’esperienza che condurrà il visitatore in 6 aree alla scoperta del giovane casanova e della sua famiglia di attori; dei suoi i viaggi, di studio e diletto, e delle sue avventure per l’Europa; del poeta e del sofisticato scrittore; del diplomatico e dell’astuto l’agente segreto; delle donne, dell’amore e della moda del ‘700; fino al mito al cinema che ne ha consacrato le gesta. Un racconto che andrà nel cuore del vissuto dell’uomo Casanova oltre il mito.

INFO UTILI.
Museo aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Biglietti: intero 13€, ridotto studenti fino a 26 anni e over 65 9€, ridotto bambini da 5 a 12 anni 7€

Architettura immaginata. Disegni dalle raccolte della Fondazione Cini fino al 17 Settembre

Un nuovo appuntamento per il grande pubblico, un’occasione per conoscere un aspetto finora in parte sconosciuto delle grandi collezioni della Fondazione Giorgio Cini, di cui la casa museo costituisce una vitale e affascinante cornice.
Questo, tra gli altri, lo scopo di Architettura Immaginata mostra che dal 20 aprile al 17 settembre sarà visitabile presso la Galleria di Palazzo Cini a San Vio; una mostra, questa, che unisce in maniera originale la bellezza del disegno alle catturanti architetture dell’inganno, mettendo in risalto, attraverso l’esposizione di un centinaio di disegni, la ricchezza della raccolta Antonio Certani della Fondazione Giorgio Cini, eccezionale collezione di oltre 5.000 disegni acquisita da Vittorio Cini nel 1962, che raccoglie molti generi e numerosi esponenti della celebre scuola bolognese dal Cinque all’Ottocento. Grazie ad Assicurazioni Generali, main partner della Galleria fin dalla sua riapertura nel 2014 e da molti anni sostenitore istituzionale della Fondazione Cini, la stagione espositiva sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre 2018.
Curata da Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e dagli studiosi dell’Istituto stesso, la mostra condurrà il visitatore in un viaggio affascinante tra disegni legati all’architettura illusiva e di ornato: quadrature, sfondati, prospettive, scenografie e campionari di oggetti come cartouches, vasi ornamentali ed elementi decorativi che spesso ornano le architetture dipinte, talmente visionari e curiosi da rappresentare quasi le radici del design.

VENICE SUMMER MUSIC 2018. Kygo e Elrow i primi nomi in cartellone live di Parco San Giuliano

Il programma interno non è ancora stato svelato ma c’è da tenersi liberi il 28 Luglio per quello che si preannuncia essere l’evento più atteso dell’estate a Mestre e Venezia, il Venice Summer Festival. Kygo, pianista, disc jockey e produttore discografico norvegese e tra i primi nomi svelati di un cartellone di grandi artisti internazionali che insieme a ELROW il “party format” che sta facendo impazzire mezza Europa, America e Sau Africa tra musica, maschere, follia e club culture, faranno tornare a suonare, ballare e divertire tutto il Parco di San Giuliano da che si prepara ad ospitare circa 80mila persone nei 3 giorni di festival. Un palco centrale, una tensostruttura circense che si svilupperà su un’area di quasi 3000 mq e una terza area dedicata ai live di band emergenti selezionate dal progetto LiveIT. Il tutto inserito nel verdissimo contesto di Parco San Giuliano dove non mancheranno attività parallele di musica, ballo, sport, mongolfiere e un’area di food truck da tutta Italia con i migliori prodotti tipici. Il tema portante è un tema caro alla città di Venezia e si racchiude nel concept di #Masksfromtheworld. Di Carnevale si tratta, che Giacomo Gurioli, direttore artistico del Festival ha voluto ricreare a livello visivo su maschere le facce provenienti da tutto il mondo che saranno l’icona assieme alla musica di Venice Summer Festival 2018. INFO UTILI. Sarà attivato per l’occasione un servizio di trasporti con navette dai principali punti nevralgici come hotels, stazioni, aeroporti. Biglietto acquistabili in modalità “Early Ticket” a prezzo ridotto o alla porta. Apertura dei cancelli alle 16.00. A breve la line-up completa dell’evento.

Dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

“Venice Secrets, Crime and Justice” in mostra dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

Palazzo Zaguri presenta al pubblico la Mostra “Venice Secrets, Crime and Justice” – dal 31 marzo 2018 a Venezia. Una mostra epocale che racconta con reperti unici e suggestive ricostruzioni i lati oscuri della storia di Venezia attraverso il tema della giustizia, sfatando miti e antimiti di una delle realtà storiche più longeve nel panorama europeo e per molti aspetti all’avanguardia. Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni: l’indagine e la tortura, carceri e carcerati, le esecuzioni capitali, l’inquisizione tra miti e leggende. Le trentasei sale espositive offriranno l’opportunità di visionare centinaia di strumenti di tortura e di morte, decine di quadri, vestiti d’epoca e libri antichi, il tutto esposto al mondo per la prima volta e proveniente da biblioteche, musei e collezioni private italiane e straniere. Esperti hanno ricostruito delle celle dell’inquisizione e un teatro anatomico con cadaveri plastinati a ricordo di come i giustiziati venivano usati per la scienza. Studiosi internazionali e scrittori famosi hanno lavorato per narrare e far rivivere le grandi tragedie come quelle del Doge Marin Falier o del Conte di Carmagnola, i libertini Lorenzo Da Ponte e Giacomo Casanova che frequentavano Ca’ Zaguri. Non solo gli allucinanti spettacoli delle condanne a morte e le infernali pene inflitte, ma anche le numerose fantasie popolari come il povero Fornareto o il mostro Biagio Luganegher. Oltre le storie presenti anche i segreti delle magistrature che componevano l’articolata struttura dello Stato. Ampio spazio è dedicato al Sant’Ufficio attraverso numerosi esempi: dallo scontro tra la Repubblica di Venezia e la Santa Sede, alle figure del Frate Servita Paolo Sarpi, il filosofo Giordano Bruno e la cortigiana Veronica Franco. Aperto tutti i giorni, da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 21.00. Info su www.venicesecrets.net

Bevilacqua La Masa 1901-1965: in mostra fino al 29 Aprile gli artisti dell’Atelier

“Atelier Venezia. Gli studi della Bevilacqua La Masa, 1901 – 1965” è il titolo della mostra promossa dall’istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa che durerà fino al 29 aprile. L’evento celebra i 120 anni dal lascito testamentario della duchessa Felicita, che faceva menzione alla necessità di dare in uso alcuni studi ai giovani artisti ‘indigenti e meritevoli’ che non avevano mezzi per sostenere le spese di un affitto in proprio.

L’esposizione, curata da Stefano Cecchetto, presenta una selezione delle opere degli artisti che si sono succeduti negli spazi di Palazzo Carminati, per confermare il ruolo determinante svolto dall’istituzione per lo sviluppo e la promozione dell’arte veneta. Il percorso presenta opere provenienti per la maggior parte da Ca’ Pesaro, dalla Fondazione di Venezia e da importanti collezione private.

Oltre 40 gli artisti presenti: Gino Rossi, Umberto Moggioli, Filippo De Pisis, Tancredi Parmggiani, Emilio Vedova, Gennaro Favai, Gian Luciano Sormani, Ugo Valeri, Juti Ravenna, Neno Mori, Fioravante Seibezzi, Vinicio Vianello, Saverio Rampin, Riccardo Schweizer, Saverio Barbaro, Renato Borsato, Ezio Rizzetto, Vincenzo Eulisse, Valeria Rambelli, Umberto Zini, Salvatore Messina, Rino Villa, Raoul Schultz, Paolo Scarpa, Paolo Dal Fabbro, Ottone Marabini, Oscar Sogaro, Miro Romagna, Luigi Scarpa Croce, Lucillo Golfetto, Gustavo Boldrini, Guido Marussig, Giuseppe Romanelli, Eugenio Da Venezia, Ercole Sibellato, Ennio Finzi, Delio Di Maggio, Davide Orler, Carmelo Zotti, Bepi Longo, Attilio Cavallini.

INGRESSO
dal mercoledì alla domenica dalle 10.30 alle 17.30
Biglietto a 5€, ridotto 3€

Giacomo Quarenghi. Progetti Pittorici. Fino al 17 Giugno alle Gallerie dell’Accademia

Circa 100 disegni, in buona parte inediti e mai presentati al pubblico, saranno presentati alla mostra “Giacomo Quarenghi. Progetti Pittorici” che dall’1 Marzo al 17 Giugno riempirà le Gallerie dell’Accademia. La mostra, allestita in occasione del bicentenario della morte dell’artista (1744-1817),  è dedicata agli elaborati architettonici dell’autore bergamasco. l’ARTISTA, LE SUE OPERE E VENEZIA I disegni di Giacomo Quarenghi giunsero all’Accademia di Venezia nel 1824, due anni dopo l’acquisto della prestigiosa collezione di disegni antichi di Giuseppe Bossi. Oltre a soggetti architettonici sono ampiamente rappresentati anche vedute e capricci già integralmente pubblicati. Quarenghi, grande interprete neoclassico e profondo estimatore di Andrea Palladio, fu chiamato in Russia nel 1779 da Caterina II (1762-1796) e ne divenne ben presto architetto ufficiale. Dopo la morte dell’imperatrice continuò a lavorare per lunghi anni con i suoi successori, il figlio Paolo I (1796-1801) e il nipote Alessandro I (1801-1825), sino alla fine dei suoi giorni avvenuta a San Pietroburgo nel 1817, al termine di un soggiorno in terra russa quasi quarantennale. La committenza di Quarenghi non si limitò tuttavia alla sola corte imperiale, ma si estese anche all’aristocrazia di più alto rango, locale e internazionale, che gravitava attorno alla capitale. I documenti, i rapporti epistolari e gli elaborati di quegli anni restituiscono un’attività incessante e quasi frenetica che lo vide progettare con grande versatilità edifici pubblici, religiosi, commerciali, sfarzose residenze private o più semplici case di campagna per la villeggiatura. Non tutte le ideazioni di Quarenghi giunsero all’edificazione finale, ciò nonostante i suoi progetti incisero in modo significativo sull’aspetto monumentale e urbanistico di San Pietroburgo e, seppur con meno intensità, anche di Mosca. Di tutto ciò è rimasta un’imponente produzione grafica, in parte autografa e in parte demandata a stretti collaboratori, che divenne ben presto oggetto di precoce passione collezionistica da parte di amatori e studiosi.  Si inserisce in questo quadro anche l’acquisto dei disegni che il governo austriaco fece per l’Accademia veneziana, acquisto proposto ancora una volta al presidente Leopoldo Cicognara dall’abate Luigi Celotti , già protagonista della compravendita della raccolta Bossi. La precocità dell’acquisto veneziano e la notevole consistenza numerica del fondo, nonostante alcune mancanze, rendono questo nucleo una delle raccolte quarenghiane più importanti, una sorta di prima scelta con molti elaborati di grande qualità, talvolta riportanti le firme autografe dei sovrani per approvazione, e ampiamente rappresentativa di quasi tutti i maggiori progetti dell’architetto. L’arrivo a Venezia della raccolta fu favorito dal rapporto duraturo che Quarenghi ebbe, anche a distanza, con personalità della città e con gli stessi accademici. La sua passione per Andrea Palladio, la cui lezione appare costantemente presente nelle progettazioni, lo aveva portato negli anni giovanili a un viaggio sui luoghi palladiani e all’incontro in laguna con Tommaso Temanza e Giannantonio Selva. Non è chiaro in che modo fu definita la selezione dei fogli da proporre all’Accademia di Venezia in un momento in cui il figlio Giulio possedeva ancora sostanzialmente integra la produzione vastissima dello studio del padre, ma il nucleo veneziano appare esplicitamente calibrato per descrivere non soltanto la figura di Quarenghi architetto, ma anche la sua natura di artista con una sostanziale equilibrata divisione tra progetti architettonici e vedute e capricci. Questo forse per un desiderio degli accademici di garantire un’utilità dell’acquisto a tutti gli studenti e non solo alle classi di architettura, oppure per l’intento di Giulio di trasmettere un’immagine del padre il più completa possibile. Allo stesso modo, la parte dedicata ai progetti architettonici, pur rispecchiando sostanzialmente gli anni d’attività del soggiorno russo anche quando riflette progetti ideati per luoghi diversi, appare rappresentativa di tutti i principali lavori e delle diverse tipologie funzionali con le quali Quarenghi si era confrontato. INGRESSO Intero 15€, ridotto 7,50€ La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.15

Una fornace a Marsiglia. Dal 9 Aprile a Le Stanze del Vetro e Fondazione Querini

Una selezione di opere del Cirva che tentano di evidenziare i momenti salienti della creazione da parte di artisti e designer che si sono confrontati con il vetro in questi trent’anni di residenze.

Questo è ciò attorno cui ruota la mostra in due sezioni che apre il 9 aprile 2018 a Le Stanze del Vetro. “Una fornace a Marsiglia – Centro Internazionale di Ricerca sul Vetro e le Arti plastiche/Cirva” è il progetto ideato da Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, che si evolve tra Le Stanze del Vetro, per l’appunto, e la Fondazione Querini Stampalia. 17 artisti e due capitoli della mostra, curati entrambi da Isabelle Reiher, direttrice del Cirva di Marsiglia, e da Chiara Bertola, responsabile per l’arte contemporanea della Querini.

Esposizione: Le Stanze del Vetro

In particolare, a Le Stanze del Vetro verrà presentata la storia del Cirva 
con gli artisti e le opere che hanno formato una parte importante della sua collezione: Larry Bell, Lieven de Boeck, Pierre Charpin, Erik Dietman, Tom Kovachevich, Giuseppe Penone, Jana Sterbak, Martin Szekely, Bob Wilson e Terry Winters. L’esposizione chiuderà il 29 luglio.

Esposizioni: Fondazione Querini Stampalia

Alla Fondazione Querini Stampalia, negli spazi contemporanei del terzo piano, 
verrà presentato invece il lavoro di otto artisti: Dove Allouche, James Lee Byars, Giuseppe Caccavale, Hreinn Fridfinnsson, Philippe Pareno, Francisco Tropa, Remo Salvadori, Jana Sterbak. L’esposizione chiuderà il 24 giugno.

Le pietre di Venezia. Mostra dedicata a Ruskin a Palazzo Ducale

Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin, cantore della bellezza eterna della città, tanto più affascinante ed estrema perché colta nella sua decadenza? John Ruskin “torna” a Venezia in una grande mostra che per la prima volta in Italia punta i riflettori  sull’artista e sul suo rapporto con la città lagunare. Personaggio centrale nel panorama artistico internazionale del XIX secolo, scrittore, pittore e critico d’arte, l’inglese John Ruskin (1819-1900) ebbe un legame fortissimo con la città lagunare, alla quale dedicò la sua opera letteraria più nota, “Le pietre di Venezia”: uno studio della sua architettura, sondata e descritta nei particolari più minuti, e un inno alla bellezza, all’unicità ma anche alla fragilità di questa città. Sulla mostra e sull’artista Venezia come la musa ispiratrice di questo artista immenso che  “ha valicato ogni confine in nome di una visione interdisciplinare, praticata quando il termine ancora non c’era”. Ruskin, ammirato da Tolstoj e da Proust, capace di influenzare fortemente l’estetica del tempo con la sua interpretazione dell’arte e dell’architettura, torna ora a Venezia nei luoghi della sua ispirazione; torna a Palazzo Ducale, edificio emblematico che egli esplorò a lungo da angolazioni diverse: taccuini, acquarelli, rilievi architettonici, calchi in gesso, albumine, platinotipi. Ad ospitarlo è la sequenza di sale e loggiati tante volte raffigurati, ove la scenografia di Pier Luigi Pizzi dà risalto alle presenze architettoniche e scultoree della Venezia gotica e bizantina, medievale e anticlassica che egli tanto amava e che desiderava preservare dall’oblio. Informazioni pratiche La mostra “Le pietre di Venezia” sarà allestita a Palazzo Ducale e visitabile fino al 10 giugno 2018. Biglietti: 13€ intero, 10€ ridotto Aperta tutti i giorni dalle 8.30 – 17.30 ultimo ingresso ore 16.30

PATTI SMITH, la sacerdotessa del rock dal vivo a Venezia il 9 Giugno 2018

Venezia si prepara ad ospitare Patti Smith, un concerto che ha tutte le carte in regola per fare la storia. Gli appassionati del genere devono segnare in agenda il 9 giugno 2018, la data in cui la sacerdotessa del rock calcherà il palco del Teatro Stabile del Veneto nell’evento organizzato con Veneto Jazz per la rassegna “Dal Vivo“. Words and Music”, il nome dello spettacolo dell’artista, un intimo reading intervallato da alcuni dei suoi brani più famosi, accompagnata sul palco dal bassista Tony Shanahan e dal figlio Jackson Smith alla chitarra. Vera icona del rock vivente, nella sua carriera di oltre quaranta anni ha attraversato il punk diventandone l’icona,  e ha analizzato il mondo in tutte le sue forme d’arte, attraverso la musica, la fotografia, la poesia, i romanzi, la pittura e la scultura, lasciando un segno indelebile in ogni sua espressione. Cantautrice e poetessa, amata, discussa, influente ed idealista, Patti Smith è un vero e proprio mito del rock per tutte le generazioni e, senza dubbio, tra gli artisti più influenti di sempre. Un 2017 che ha visto l’artista calcare più volte palchi del Bel Paese, ricevere la laurea ad honorem in Lettere classiche e moderne presso l’Università degli Studi di Parma e tenere sempre a Parma la sua personale mostra fotografica “Higher Learning” e, in ultimo, tenere una serie di concerti-reading accompagnata sul palco dalla figlia Jesse, oltre al prestigioso Concerto di Natale a Città del Vaticano. La rassegna “Dal Vivo” è organizzata da Veneto Jazz e dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con Città di Venezia, Regione del Veneto, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.  I biglietti del concerto di Patti Smith saranno disponibili in prevendita a partire da martedì 6 febbraio nel circuito Ticketone e alla biglietteria del Teatro Goldoni.

PARCO ARMONICO, inaugurazione il 6 Gennaio al Piraghetto

Sarà una giornata bella intensa al Parco Piraghetto di Mestre quella di sabato 6 Gennaio.
Si inizia alle 14:30 con “La Befana vien dal Nordic“, grande camminata per le vie della città in collaborazione con Nordicwalkinitaly di Mestre. Possono partecipare tutti e la partenza è prevista alle 15.30, dopo l’iscrizione – possibile anche al momento – e la distribuzione dei pettorali.
E’ un’ora più tardi però, alle 16.30, che a prendere il sopravvento sarà la musica con l‘inaugurazione del Parco Armonico, nuova area del parco Piraghetto dedicata alla musica realizzata con il contributo di Aviva Community Fund, con un concerto e il taglio del nastro alla presenza delle autorità cittadine. A seguire, come da tradizione, si brucia la Vecchia con un grande falò.
Per tutta la giornata sarà presente la Befana che distribuirà calze e dolciumi ai bambini, gli stand di Viva Piraghetto, il servizio enogastronomico con cioccolata calda, dolci, bibite, popcorn e vin brulé e musica.

La regata dei Babbi Natale torna in Canal Grande rega

Babbo Natale a Venezia arriva remando!
Domenica 17 dicembre dalle 9.30 in Canal Grande appuntamento con la consueta Regata alla Valesana dei Babbi Natale organizzata da Ca’ Foscari, quest’anno all’ottava edizione. Campioni e amatori, donne e uomini: ci saranno proprio tutti e saranno a bordo di mascarete in Canal Grande rigorosamente in costume da Babbo Natale, con un seguito numerissimo di bissone, caorline e dragon boat in corteo da San Marco (Pietà) fino a Ca’ Foscari.

Le premiazioni avverranno al Fondaco dei Tedeschi, che ha collaborato all’iniziativa natalizia, con un rinfresco e la distribuzione di piccoli doni ai bambini dei dipendenti.

IL PROGRAMMA

  • 9.30 ritrovo a Ca’ Foscari per vestirsi da Babbi Natale e allestire le imbarcazioni
  • 10 partenza in barca da Ca’ Foscari verso il Bacino San Marco
  • 10.30 partenza della gara e sfilata in corteo fino a Ca’ Foscari

#DomenicaalMuseo: domenica 3 Dicembre tornano i musei gratis nel veneziano

“Tanto io ce l’ho qui a due passi, una volta o l’altra ci vado”.

Quella “volta” è domenica 3 Dicembre se ti va di approfittare della #DomenicaalMuseo, l’appuntamento con la cultura del territorio aperta tutte le prime domeniche del mese in via del tutto gratuita. Per l’intera giornata oltre 450 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accoglieranno liberamente cittadini e turisti per una giornata dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.
Questi i luoghi che finalemente potrai visitare nel veneziano:

Museo archeologico nazionale di Altino
Via S. Eliodoro 56 a Quarto d’Altino
Orario: 8.30 – 19.30

Museo nazionale di Villa Pisani
Via Doge Pisani 7 a Stra
Orario: da martedì a domenica d 9.00-17.00 (utlimo accesso alle 16.00); Labirinto chiuso da novembre a marzo.

Galleria “Giorgio Franchetti” alla Cà d’Oro
Cannaregio 3932, Venezia
Orario: lunedì: 8.15 – 14.00 martedì – domenica: 8.15 – 19.15
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro – Venezia
Orario: Lunedì: 8.15 – 14.00 Martedì a Domenica: 8.15 – 19.15.
Biglietto: la vendita dei biglietti termina 45 minuti prima della chiusura; biglietteria aperta dalle 8.15 alle 14.00 il lunedì, dalle 8.15 alle 19.30 nei feriali e dalle 8.15 alle 19.30 nei festivi.

Museo archeologico nazionale di Venezia
Piazzetta S. Marco 17/52 a Venezia
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 ; orario biglietteria: tutti i giorni presso il Museo Correr.

Museo d’arte orientale
Santa Croce 2076 a Venezia
Orario: Martedì a Domenica: 10.00 – 17.00. La vendita dei biglietti termina un’ora prima della chiusura. Chiusura settimanale: lunedì.

 

Dervisci rotanti al Teatro Goldoni, martedì 19 Dicembre

Indossano una tunica bianca come un sudario e un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani.
Danzano con le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, girando attorno al loro maestro.
Sono stati dichiarati Patrimonio dell’Unesco.

Sono i dervisci rotantiGalata Mevlevi Ensemble” del maestro Sheik Nail Kesova, gli stessi che martedì 19 dicembre saranno al Teatro Goldoni di Venezia per la rassegna “Dal Vivo” organizzata da Veneto Jazz e dal Teatro Stabile del Veneto col loro spettacolo intenso, emotivamente e spiritualmente, che cattura il pubblico lasciandolo senza fiato. L’aspetto straordinariamente suggestivo di questo rituale di ormai 700 anni è la volontà di connettere tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l’amore (emozioni, poesia e musica) e l’anima (vita, movimento e Sema).

Il Galata Mevlevi Ensemble può essere definito l’avanguardia di questa tradizione, grazie a Sheik Nail Kesova, che dal suo monastero ha composto molti brani liturgici, aiutato da artisti asiatici e occidentali e da orchestre, creando nuovi stili e melodie. Nail Kesova, infatti, nato nel 1939, è ancora il maestro del gruppo e colui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze. Lo spettacolo è suddiviso in sette parti.

 

Biglietti a partire da 18€, anche in prevendita

Scala Contarini del Bovolo: 30 minuti per meravigliarsi

E’ una di quelle mosse sceniche che fanno fare bella figura quando si porta qualcuno a spasso per Venezia, magari per la prima volta: si arriva in Campo Manin, si imbocca una calle bella stretta, si svolta un paio di volte fino a che non ci si trova davanti lei, la suggestiva ed elegante Scala Contarini del Bovolo.

Trattasi di uno dei più singolari esempi dell’architettura veneziana di transizione dallo stile gotico, ben radicato nella cultura locale, a quello rinascimentale con una serie di logge sovrapposte nei vari piani in cui si snoda la scala, a chiocciola o secondo il dialetto veneziano il “bovolo”, appunto.

Puoi accedere e visitare questa meraviglia semi-nascosta per una buona mezz’ora, nel giorno e nell’orario scelto, insiema alla Sala del Tintoretto compreso nel biglietto di entrata; puoi anche aggiungere ad ogni biglietto la visita all’Oratorio dei Crociferi che si trova a circa un quarto d’ora di cammino, ma quella non è vincolata ad orari particolari.
ORARI
Tutti i Giorni
10.00 – 13.30 / 14.00 – 18.00

BIGLIETTI
I prezzi variano da 3€ a 9€
Accesso gratuito per bambini fino a 12 anni, guide turistiche autorizzate di Venezia, residenti Comune di Venezia (con documento di riconoscimento e residenza) e dipendenti IRE e Fondazione Venezia Servizi alla Persona.

I tesori dei Moghul e dei Maharaja dal 9 settembre a Palazzo Ducale

Gemme splendenti, pietre preziose, antichi e leggendari gioielli, accanto a creazioni contemporanee: sono circa 270 gli oggetti esposti nella Sala dello Scrutinio a Palazzo Ducale che raccontano 500 anni di storia dell’arte orafa legata, per origine o ispirazione, al subcontinente indiano.

Dopo New York, Londra, Parigi e Kyoto, arriva a Venezia, per la prima volta in Italia, “I tesori dei Moghul e dei Maharaja”, una mostra prestigiosa dedicata alle gemme e ai gioielli indiani appartenenti alla Collezione Al Thani. Parliamo di cinque secoli di storia,  dal XVI al XX secolo,  tra design e bellezza, testimonianza di intrecci di culture, prestiti e influenze reciproche tra la società e la cultura orientali e quelle occidentali.

Promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, la mostra è curata da Amin Jaffer, conservatore capo della collezione dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. e da Gian Carlo Calza, studioso di arte dell’Estremo Oriente, con la direzione scientifica di Gabriella Belli.

La mostra resterà aperta dal 9 settembre fino al 3 gennaio.

Palazzo Ducale sotto le stelle: visita serale

Venezia, sommersa tutto l’anno dai turisti, si sveglia presto. Calli e callette iniziano a popolarsi mentre il Mercato di Rialto dà il via alla giornata preparando il pesce sui suoi banchi. I Palazzi brillano riflessi sull’acqua, i vaporetti fanno spola in lungo e in largo e i musei si apprestano ad accogliere gruppi di avventori.

A Venezia scorre tanto veloce il gionro quanto lenta la notte. La sera tutto si ferma e l’Isola sempre essere avvolta in un magico silenzio. Poche anime camminano, i Palazzi si riposano e tutto riposa come in un’affascinante quadro rinascimentale.

Ora immagina di poter vivere una notte veneziana insolita, andando alla scoperta di uno dei più magnifici capolavori di Venezia: Palazzo Ducale. Simbolo di Venezia, ancora oggi evoca il passato glorioso della “Serenissima”. Durante il giorno, migliaia di turisti spendono ore in fila per accedervi. Ma com’è visitare questo capolavoro dopo che il sole è sceso e le folle hanno lasciato la città?

Palazzo Ducale aprirà le sue porte alle anime che desidereranno vivere davvero il lato più profondo di Venezia.

Date:
Sabato 22 luglio 2017
Sabato 12 agosto 2017
Sabato 26 agosto 2017

Costo per persona: € 39,00
Costo per residenti o nati nel Comune di Venezia: € 20,00 a persona

Info e prenotazioni: events@parkviaggi.it

Meeting point: 19.50 tra le due colonne in Piazza San Marco (il leone alato e le colonne di San Todaro)
(Il tour inizierà alle 20)

Alla scoperta di Poveglia, l’Isola dei Fantasmi vicino a Venezia

Ne avevo sempre sentito parlare ma a dire il vero non mi aveva mai incuriosita tanto. Ho iniziato a provare interesse per l’Isola di Poveglia l’anno scorso. Ero uscita in barca con degli amici veneziani e abbiamo buttato l’ancora proprio davanti a questa piccola Isola, totalmente abbandonata a se stessa, in parte quasi risucchiata dalla natura che in essa vive rigogliosa. Quando ti ci trovi davanti è impossibile non restarne affascinati. E’ come se emanasse degli impulsi misteriosi che ti portano a volerne sapere di più. Lì per lì, smartphone alla mano, ho letto la storia dell’Isola di Poveglia su Wikipedia scoprendone subito il suo soprannome, l’Isola dei fantasmi. Diciamo che se fosse stata notte fonda me la sarei data a gambe levate! Inizio col darti le sue coordinate. Poveglia si trova la sud di Venezia, lungo il Canal Orfano nel tratto di laguna tra la Serenissima e il porto di Malamocco. Oggi è disabitata e decadente, completamente lasciata andare. Un tempo però non era così, anzi, il suo passato segnala momenti gloriosi. Correva l’anno 864, in seguito all’uccisione del tredicesimo doge di Venezia, Poveglia accolse le famiglie dei 200 servi a lui più fedeli e crebbe nel suo sviluppo fino alla guerra di Chioggia, scoppiata nel 1379 tra le due Repubbliche Marinare di Genova e Venezia. Grazie alla sua strategica posizione, Poveglia venne sfruttata come avamposto militare e gli abitanti furono costretti ad abbandonarla. E’ da all’ora che l’Isola fu abbandonata. Nel 700 venne trasformata in un lazzaretto. Luogo macabro e raccapricciante dove venivano portati i corpi delle persone colpite dalla peste, per poi essere bruciati e sepolti in mezzo ai vigneti dell’Isola. Dicono che ancora oggi sia possibile trovare resti di ossa umane spostando la terra. Raccapricciante. Te l’avevo detto. Ma non è finita qui. Nel 1922 venne eretto un edificio. Non si capisce bene quale fosse la sua funzione. Molti dicono che si trattasse di una sorta di ospizio per anziani, altri di un manicomio. Penso che la seconda teoria sia veritiera in quanto sulle pareti dell’ingresso è ben visibile una scritta “reparto psichiatria”. Nell’Isola sono presenti anche un ospedale e le prigioni. La clinica per malati di mente cessò di essere utilizzata nel 1946. Leggenda narra che “gli anni in cui fu attiva furono i più densi di avvenimenti e avvistamenti inquietanti”. Si dice che i pazienti dell’ospedale fossero tormentati dalle anime dei morti di peste. Si dice anche che il direttore, tormentato a sua volta dai fantasmi di Poveglia, impazzi e si suicidò gettandosi dal campanile dell’isola. Dicono che praticasse la lobotomia sui pazienti.. Alcuni amici hanno avuto il coraggio di visitare Poveglia. Io mi sono limitata ad ascoltare i loro racconti e a vedere qualche foto scattata durante la loro “escursione”. Poveglia è senza dubbio un’isola ricca di mistero. Nonostante il suo decadimento sia evidente, al suo interno gli edifici conservano ancora gli ambienti d’allora. Nelle foto ho potuto vedere le prigioni, la stanza adibita a cucina, piccole celle dove un tempo probabilmente venivano rinchiuse delle persone. Mi hanno raccontato di aver sentito rumori sordi. Oggetti che prima erano in da una parte della stanza, al loro ritorno si trovavano dalla parte opposta. (Fonte: travellingwithliz.com) Chissà cosa davvero un tempo veniva fatto in quell’Isola. Chissà se i fantasmi esistono davvero… Maddalena Ganz

Quello che non sai di Piazza San Marco

Quello che non sai di Piazza San Marco

Piazza San Marco è senza dubbio una delle piazze più famose e meravigliose del mondo, non per essere di parte ma ogni volta che mi trovo davanti alla Basilica mi soffermo ad ammirarla per qualche minuto, in silenzio, come se non l’avessi mai ammirata prima di allora. Se vi capita andateci di notte, è ancora più suggestiva. La sua imponenza è in grado di catturate lo sguardo e la mente, riempiendo il cuore. Molti di voi conosceranno la sua storia o avranno partecipato a qualche gita scolastica o tour con guida. Molto bene. Probabilmente però c’è qualche curiosità che ancora non conoscete.. La forma attuale di Piazza San Marco non è com’era in principio. Quella che oggi è l’area monumentale più frequentata di Venezia, è l’esito di successive modifiche ed espansioni. In origine la Piazza era destinata a diventare un grande orto, attraversata dal Rio Batario e dagli attuali rii della Zecca e del Cavalletto. Il maestoso Palazzo Ducale un tempo era un castello con torri e recinzioni, circondato da un canale. Dove ora si trova la piazzata, un tempo vi era un bacino adibito al carico e scarico delle merci. La zona iniziò a diventare simile ad oggi nel 826, quando a Venezia arrivò il corpo di San Marco e avvenne l’edificazione della prima Basilica. Purtroppo nel 976 un grosso incendio distrusse tutto, Basilica e Palazzo Ducale compresi. Nel 978 fu costruita una seconda Basilica e anche Palazzo Ducale fu riportato alla luce. Nello stesso anno, il Doge Pietro I Orseolo, fece costruire vicino al Campanile, un ospizio per pellegrini malati e bisognosi. Nel 1264 Piazza San Marco venne infine pavimentata con mattoni disposti a spina di pesce.. da qui in poi iniziò il corso che portò quest’area a divenire il salotto più magico di Venezia.

Visite alla Scala Contarini del Bovolo a Venezia

Forse la conoscerete come la “scala a chiocciola di Venezia” o magari non la conoscerete affatto. Si tratta della Scala Contarini del Bovolo (in dialetto veneziano significa “chiocciola”), un mix d’arte rinascimentale, gotica e veneto-bizantina ubicata in Campo Manin. A mio avviso è uno dei monumenti più caratteristici di Venezia, elegante, maestosa situata in un luogo inaspettato, meta di turisti che vogliono ammirarla e immortalarla nei loro obiettivi. A proposito, se l’avete fotografa pubblicate la vostra foto sulla pagina Facebook di Venezia.net!

Scala Contarini del Bovolo fu commissionata da Pietro Contarini verso la fine del 1400 come elemento decorativo dell’adiacente Palazzo di famiglia. La Scala è collegata al Palazzo su tre piani tramite delle logge. All’ultimo piano si trova il Belvedere che regala una magnifica vista su Venezia. Oltre alla Scala, il venerdì ed il sabato di ogni settimana vi è la possibilità di visitare l’Oratorio dei Crociferi situato in Campo dei Gesuiti a Cannaregio. Si tratta di una piccola chiesetta con all’interno un ciclo pittorico di Jacopo Palma il Giovane.

Prezzo:

7 euro, ridotto 6 euro, ingresso gratuito per gli under 12.

Orari di apertura

Tutti i giorni: 10:00 – 18:00 La biglietteria chiude 30 minuti prima della chiusura del monumento Chiusure aggiuntive: 15 Agosto, 1 Novembre, 25 e 26 Dicembre, 1 Gennaio

 

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Toponomastica di Venezia, una strana storia

La prima cosa strada, o meglio, diversa dal comune, è che a Venezia non si studiano via e strade, si studiano Calli, Campi, Campielli, Fondamenta e Sotopòrteghi.
Per gli autoctoni è facile, ma nei forestieri spesso si genera un po’ di confusione. per questo cercherò di farvi un po’ di chiarezza e perché no, anche togliervi qualche curiosità!

RII E CANALI DI VENEZIA
Inizio col dirvi che a Venezia non tutti i corsi d’acqua sono Canali. Anzi, a Venezia ce ne sono poco meno di una decina, i più noti sono il Canal Grande, il Canale di Cannaregio e il Canale della Giudecca. Gli altri sono fuori dall’Isola, limitano con dei pali, le cosiddette brìcole il tracciato da seguire durante la navigazione.
Tutti gli altri sono Rii. I Canali sono navigabili mentre non tutti i Rii lo sono.
La navigazione a Venezia è regolamentata da una specifica segnaletica: sensi unici, divieti di accesso, limiti di sosta, autovelox. Esatto, esistono gli autovelox anche per le barche. L’ho scoperto anch’io qualche tempo fa proprio a Venezia.

LE CALLI DI VENEZIA: CALLESÈLLA, SALIZADA, RUGA E RAMO
A Venezia ci sono circa 3 mila Calli che sarebbero le strade, le vie e i vicoli della città. Le Calli più strette vengono chiamate Callétte o Callesèlle, mentre quelle più larghe sono dette giustamente Calli Larghe. Le principali Calli si chiamano Salizada. Calli larghe e ricche di attività commerciali sono denominate Ruga. Calli cieche utilizzate solo dai residenti per raggiungere le proprie abitazioni sono chiamate Ramo.
La Calle più famosa di Venezia è la Mercerie che collega in dieci minuti di passeggiata Piazza San Marco al Ponte di Rialto. Lungo le Mercerie si trovano negozi, boutique e bancarelle di souvenir.

CAMPI E CAMPIELLI DI VENEZIA
Una volta quasi tutte le piazze d’Italia erano chiamate Campi e a Venezia, tutto è rimasto così, fatta eccezione per Piazza San Marco, il cuore dell’Isola.
Tra i campi più famosi c’è Campo San Polo, il Campo più grande di Venezia, situato nell’omonimo Sestiere, Campo Santa Margherita.

I PONTI DI VENEZIA
A Venezia non manca niente, soprattutto ponti. Ce ne sono circa 340 ponti, compresi quelli sulle grandi isole. I più famosi? Ovviamente il Ponte di Rialto e quello dei Sospiri anche se in realtà ce ne sono molti altri.

Se pensate che la Toponomastica di Venezia sia strana forse non conoscete i nomi delle Calli.. lì sì che c’è da sbizzarrirsi ma questo è un altro articolo!

Maddalena Ganz

PARTECIPA AL TOUR PER VISITARE I LUOGHI PIÙ SEGRETI DI VENEZIA

Visita la Torre dell’Orologio di Venezia

La Torre dell’Orologio di Venezia è una delle più originali costruzioni dell’architettura veneziana. Lo sapevi che è possibile visitarla? Pianifica subito la tua visita! Foto credit: Abelli Patrizia Ingresso solo su prenotazione, con accompagnatore specializzato. L’ingresso è consentito a partire dai 6 anni.

VISITA IN ITALIANO Tutti i giorni alle ore 13 e 16

VISIT IN ENGLISH Monday to Wednesday: 11 am and 12 am Thursday to Saturday: 2 pm and 3 pm

VISITE EN FRANÇAIS Lundi, mardi et mercredi: 14h et 15h Jeudi, vendredi, samedi et dimanche: 11h et 12h .

Chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio. Su richiesta, possono essere concordati orari differenti per ciascuna lingua, acquistando 12 biglietti d’ingresso. Biglietto intero 12 euro, ridotto 7 euro .

Il punto di incontro per la partenza della visita è la biglietteria del Museo Correr, dove è necessario recarsi 5 minuti prima dell’orario di visita prenotato.

Aldo Tagliapietra Band e Tolo Marton a Dolo – VINCI 2 BIGLIETTI, PARTECIPA AL CONTEST!

I regali di Natale quest’anno arrivano prima, soprattutto per gli amanti della musica rock!
Partecipa al contest, vai nella nostra pagina Facebook e commenta il post sullo spettacolo di Aldo Tagliapietra Band e Tolo Marton al Cinema Teatro Italia di Dolo. Il commento più bello e originale vincerà 2 biglietti per lo spettacolo di venerdì 16 dicembre!
Affrettati, hai tempo fino a mercoledì 14 dicembre, giorno in cui eleggeremo il vincitore!

PARTECIPA AL CONTEST!

Natale in Rock, presentato dalla Associazione Solidape è un Natale inedito a tutto rock!
Il primo spettacolo della rassegna è un concerto da non perdere, venerdì 16 dicembre (ore 21.00) al Cinema Teatro Italia di Dolo, calcheranno il palco Aldo Tagliapietra con la sua band e Tolo Marton.

Prima di iniziare la tournée, che toccherà come prima tappa San Donà di Piave, Aldo Tagliapietra e Tolo Marton ci regalano un’anteprima del concerto che sarà poi in altre piazze del Veneto.
I due storici musicisti proporranno un live set con tanti dei loro successi, per 2 ore di melodie entusiasmanti e senza tempo. In scaletta anche quei brani del repertorio de Le Orme che prevedono la chitarra elettrica e canzoni dall’album Smogmagica del 1975, nella memoria degli amanti della musica anche per le note indimenticabili della chitarra di Tolo Marton.

Sul palcoscenico saranno supportati dalla band di Aldo Taglaipietra, composta da Andrea De Nardi (tastiere), Matteo Ballarin (chitarre) e Manuel Smaniotto (batteria).
La serata è promossa dall’associazione Solidape.

Prevendite dal 4 Novembre presso la tabaccheria-edicola Stradiotto di Dolo e nei circuiti online www.vivaticket.it

Venezia, itinerario di una “mestrina doc”

Premetto di non essere veneziana. Sono mestrina ed è giusto puntualizzarlo. Non perché abbia qualcosa contro i veneziani, anzi, il punto è che non posso avere le loro competenze in tema itinerari.

Ad ogni modo, avendo molti amici “lagunari” e bazzicando l’isola ogni qualvolta ne abbia l’occasione, negli anni ho creato un mio itinerario, un piccolo scrigno di consigli che sfodero con orgoglio a tutti i forestieri che prima di venire a Venezia mi chiedono cosa possono visitare, oltre alle più comuni e famose Rialto e Piazza San Marco, questo è chiaro.

San Pietro di Castello
San Pietro di Castello si trova nella parte nord-orientale dell’isola, ed è essa stessa un’isola. È la zona più popolare di Venezia, la mia preferita.
Nelle vicinanze è piacevole visitare i Giardini della Biennale e Sant’Elena, dove si trova il mitico stadio Pier Luigi Penzo. Non che io sia un’appassionata di calcio ma i veneziani lo amano.

Arsenale
Tornando verso San Marco merita una capatina l’Arsenale, meglio se verso il tramonto. Al suo interno ospita spesso spazi espositivi privati o collegati alla Biennale.

Dorsoduro
In questo Sestriere ci sono un sacco di cose affascinati da vedere. L’antico si fonde con il moderno a suon di riflessi sull’acqua. Andate alla Collezione Peggy Guggenheim, alla Basilica della Madonna della Salute e poi proseguire fino a Punta della Dogana. Arrivati qui date libero sfogo alla vostra vena da fotografi. Davanti a voi avrete una delle cartoline più belle del mondo.
È una bella zona anche per i negozi.

Zattere
Per me le Zattere sono sinonimo di gianduiotto. Camminate fino alla Gelateria da Nico e fate il pieno di calorie: il gianduiotto con panna è un’istituzione. Per molti è anche un anti depressivo o semplicemente un momento di puro godimento. Per me è tutto questo insieme di cose. Tranquilli, i sensi di colpa arrivano dopo averlo mangiato, in ogni caso con quello che si cammina a Venezia, tutto è concesso!

Giudecca
Davanti alle Zattere si trova l’Isola della Giudecca, chiamata anche Isola delle Foche. Una volta era l’isola dei galeotti e dei banditi, ma da una ventina d’anni si è rivalutata parecchio.
Musicisti, artisti e locali si sono trasferiti qui.
Molto famoso è il Mulino Stucky, (una volta granaio della Serenissima ora Hotel Hilton). Qui potrete godervi un aperitivo blasonato sullo skyline. Un’ po’ esoso il conto ma ne vale la pena. Inoltre, se consumate qualcosa potrete usufruire della lancia che vi porterà gratuitamente dall’altra parte della sponda o in Piazza San Marco.
Dalla parte opposta dell’Isola troverete la Casa dei Tre Oci, dove ci sono sempre mostre fotografiche di ottimo livello.

San Marco
Oltre alla piazza, alla Basilica e a Palazzo Ducale, tutti consigli scontati, andate a vedere la Libreria Acqua Alta, unica nel suo genere. La zona è bella e poco battuta, praticamente Santa Maria Formosa.

Strada Nuova e Fondamenta della Misericordia
Bancari e Cichetti migliori sono concentrati qui.

Rialto
Se amate lo shopping virtuale o se disponete di finanze illiminate, fate un giro al Fontego dei Tedeschi, il nuovo centro commerciale di lusso, concentrato dei top brand internazionali.
Accessibile anche ai meno abbienti, offre una terrazza panoramica sul tetto dalla quale si ha un’incredibile vista su Venezia. E’ gratis, io ci sono stata! 😉

Isola di San Lazzaro o Isola degli Armeni
Bella, in periodi estivi merita. Ma questa è una tappa da fare se il proprio soggiorno dura un po’ di più di un weekend.

Per quanto riguarda mostre ed eventi, navigate pure il sito Venezia.net 😉

Enjoy!

Maddalena Ganz

Io Sono Musica 2016/17 al Teatro Toniolo di Mestre

La XXXI Stagione di musica sinfonica e da camera di Mestre 2016/2017 al Teatro Toniolo anche quest’anno è caratterizzata da una programmazione artistica di alto livello.

In calendario l’atteso duo Mario Brunello – Ezio Bosso, il virtuosismo mediterraneo di Giovanni Sollima, un filone culturale attorno alla città di Vienna, dal classicismo al café concerto, da Johann Strauss alle avanguardie del Novecento.

Non mancheranno stelle italiane come Anna Tifu e Beatrice Rana e il ritorno della lirica con il Coro del Teatro La Fenice.

Tutto il programma:

8 novembre 2016 ore 20.30
LAURA MARZADORI E OLAF LANERI, violino e pianoforte

18 novembre 2016 ore 18,00 (manifestazione a ingresso libero)
PREMIO LETTERARIO REGIONE DEL VENETO “LEONILDE E ARNALDO SETTEMBRINI”
Cerimonia di proclamazione dei Vincitori
con la partecipazione della GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA (GOM)
Direttore PIERLUIGI PIRAN

19 dicembre 2016 ore 20.30
EZIO BOSSO E MARIO BRUNELLO, pianoforte e violoncello

17 gennaio 2017 ore 20,30
ENSEMBLE I SOLISTI AQUILANI
Direttore e violoncello solista GIOVANNI SOLLIMA

31 gennaio 2017 ore 20,30
LUKAS GENIUSAS, pianoforte

11 febbraio 2017 ore 20,30
SALON ORCHESTER DI MICHAL DURIS
Orchestrina-caffè viennese composta da musicisti dell’Orchestra RAI di Torino
Direttore e primo violino MICHAL DURIS

3 marzo 2017 ore 20,30
ALBAN BERG ENSEMBLE WIEN
Settimino dal Musikverein di Vienna composto da pianoforte, 2 violini, violoncello, clarinetto e flauto
Direttore FLORIAN BERGER

14 marzo 2017 ore 20,30
BEATRICE RANA, pianoforte

31 marzo 2017 ore 20.30
Premio Venezia 2016 – pianoforte
Concerto del Primo classificato

9 aprile 2017 ore 18,00 (concerto fuori abbonamento)
GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA (GOM)
Direttore PIERLUIGI PIRAN

6 maggio 2017 ore 20.30
LA CITTA’ CHE CANTA

Io sono danza 2016/17 al Teatro Toniolo di Mestre

9 spettacoli, 13 repliche e nuove produzioni. Questi i numeri della nuova stagione Io sono danza 2016/17 del Teatro Toniolo di Mestre, giunta quest’anno alla sua XXIV edizione.

Tra i protagonisti segnaliamo Natalino Balasso, Giacobazzi, Pucci, Lillo & Greg, gli Oblivion, Francesca Reggiani, con le loro nuove produzioni.

IL PROGRAMMA:

22 novembre 2016
MOMIX (U.S.A.)
OPUS CACTUS
coreografie Moses Pendleton
co-direttore artistico Cynthia Quinn

4 febbraio 2017
LES BALLETS JAZZ DE MONTREAL (Canada)
direzione artistica Louis Robitaille
ROUGE coreografia Rodrigo Pederneiras
BALCAO coreografia Itzik Galili
KOSMOS coreografia Andonis Foniadakis

21 marzo 2017
BALLET BOYZ (Inghilterra)
direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt
LIFE./VITA.
RABBIT coreografia Pontus Lidberg
FICTION coreografia Javier de Frutos

7 aprile 2017
COMPAÑIA DE LEONARDO CUELLO (Argentina)
COLECCIÓN TANGO
coreografia Leonardo Cuello
musiche Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla

Stagione di Prosa 2016/17 al Teatro Toniolo di Mestre

Il Teatro Toniolo di Mestre apre la Stagione 2016/17 con un cartellone ricco di spettacoli di Prosa, Danza, Musica a Comici.

La nuova Stagione di Prosa 2016/17 alza il sipario con Compagnia della Rancia in una frizzante versione italiana di Cabaret.

Troviamo nomi importanti come i Momix, che quest’anno tornano con il loro spettacolo “Opus Cactus”.

Non mancheranno le commedie shakespeariane, in programma “Come vi piace” con Leo Muscato.
Commedia italiana con Cristina Comencini e Paola Rota, rispettivamente autrice e regista di Due partite, interpretata da Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua.

Immancabile in cartellone un titolo goldoniano: il regista Maurizio Scaparro presenta “La bottega del caffè”, opera fortunatissima dell’autore che ieri come oggi sa descrivere e mettere a fuoco l’anima di Venezia.

Ma scopriamo tutto il programma:

dal 9 al 13 novembre 2016
turni A B C D E + F.A. sabato pomeriggio
GIAMPIERO INGRASSIA, GIULIA OTTONELLO
CABARET
di Joe Masteroff
regia di Saverio Marconi

dal 22 al 27 novembre 2016
turni A B C D E + DANZA + F.A. sabato pomeriggio
MOMIX
OPUS CACTUS
coreografia e regia di Moses Pendleton
co-direttore artistico Cynthia Quinn

dal 7 all’11 dicembre 2016
turni A B C D E
EUGENIO ALLEGRI
COME VI PIACE
di William Shakespeare,
traduzione, adattamento e regia di Leo Muscato

dal 16 al 18 dicembre 2016
turni C D E
COMPAGNIA MARIONETTISTICA CARLO COLLA E FIGLI
TURANDOT
adattamento per marionette e regia di Eugenio Monti Colla

dal 11 al 12 gennaio 2017
turni A B
SILVIO ORLANDO
LACCI
di Domenico Starnone
regia di Armando Pugliese

dal 20 al 22 gennaio 2017
turni C D E
GIULIA MICHELINI, PAOLA MINACCIONI, CATERINA GUZZANTI, GIULIA BEVILACQUA
DUE PARTITE
di Cristina Comencini
regia di Paola Rota

dal 28 al 29 gennaio 2017
turni D E
PINO MICOL
VITTORIO VIVIANI
LA BOTTEGA DEL CAFFE’
di Carlo Goldoni
regia di Maurizo Scaparro
musiche di Nicola Piovani

dal 1 al 2 febbraio 2017
turni A B
MASSIMO DE FRANCOVICH, MAXIMILIAN NISI
MISTER GREEN
di Jeff Baron
regia di Piergiorgio Piccoli

dall’8 al 10 febbraio 2017
turni A B C
MARCO BALIANI, LELLA COSTA
HUMAN
di Lella Costa e Marco Baliani
regia di Marco Baliani
musiche originali di Paolo Fresu

12 febbraio 2017
turno E
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
LA PRINCIPESSA SISSI
musical di Corrado Abbati
musiche di Alessandro Nidi

dal 17 al 19 febbraio 2017
turni C D E
MARIA AMELIA MONTI, PAOLO CALABRESI
NUDI E CRUDI
di Alan Bennett
regia di Serena Sinigaglia

dal 22 al 26 febbraio 2017
turni A B C D E
ALESSANDRO BENVENUTI
L’AVARO
di Molière
adattamento, ideazione spazio e regia di Ugo Chiti

dall’8 al 10 marzo 2017
turni A B C
SERRA YILMAZ
LA BASTARDA DI ISTANBUL
dall’omonimo romanzo di Elif Shakak
riduzione e regia di Angelo Savelli

dal 15 al 18 marzo 2017
turni A B C D
VITTORIO SGARBI
CARAVAGGIO
di Vittorio Sgarbi
regia di Angelo Generali

dal 22 al 26 marzo 2017
turni A B C D E
UMBERTO ORSINI, MASSIMO POPOLIZIO
IL PREZZO
di Arthur Miller
regia di Massimo Popolizio

dal 12 al 13 aprile 2017
turni A B
ROCCO PAPALEO, GIOVANNI ESPOSITO
BUENA ONDA
di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
regia di Valter Lupo

dal 22 al 23 aprile 2017
turni D E
LUCIA POLI, MILENA VUKOTIC, MARILU’ PRATI
LE SORELLE MATERASSI
libero adattamento di Ugo Chiti, dal romanzo di Aldo Palazzeschi
regia Geppy Gleijeses

TEATRO SOTTO LE FESTE
Fuori abbonamento

26 dicembre 2016
FONDAZIONE AIDA
BUON NATALE, BABBO NATALE
di Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini
regia di Raffaele Latagliata

dal 31 dicembre 2016 al 1 gennaio 2017
COMPAGNIA DELL’ALBA
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
di Howard Lindsay e Russel Crouse
basato sul libro di Maria Augusta von Trapp e sulla versione cinematografica tedesca
musica di Richard Rodgers
liriche di Oscar Hammerstein II
regia di Fabrizio Angelini

8 gennaio ore 16.30
EMA EVENTI
MASHA E ORSO
regia e coreografie Luigi Fortunato

LEZIONI DI STORIA SPECIALE
Fuori Abbonamento
in collaborazione con Laterza

5 febbraio 2017 ore 16.30
FRANCO CARDINI
Islam e occidene ieri e oggi

5 marzo 2017 ore 16.30
ALESSANDRO BARBERO
Il linguaggio del Papa

12 marzo 2017 ore 16.30
ALBERTO M. BANTI
Il balcone di Manet. Costumi e morale borghese

Venice Punk Museum: quello che non ti aspetti a Venezia

Venezia è un isola tutta da scoprire. Racchiude storia, tradizioni, segreti, aneddoti da raccontare e offre moltissimi modi per passare per le giornate..mostre, palazzi, visiti, escursioni..come si sul dire, chi più né ha, più né metta.

Ma il bello di Venezia è essere un’isola in grado di sorprendere sempre. Più la consoci, più la vivi, e più scopri che ti offre molto di più di quello che pensavi. Venezia va oltre.

La storia di oggi ha origini lontane. Partì molti anni fa quando ebbe inizio la raccolta del materiale per quello che oggi è il Venice Punk Museum.
Ebbene sì, avete capito, Venice Punk Museum. A Venezia c’è.

Nascosto all’interno di un palazzo veneziano, Mario Panciera custodisce la sua privata collezione di repertori punk, mod/powerpop, new wave, nwobhm, indie singles.

Un appartamento completamente tappezzato di poster, magazines, fotografie, magliette, flyer, libri e vinili originali e pezzi unici. Pezzi introvabili che manderebbero su di giri qualsiasi collezionista. Peccato che nulla sia in vendita.

Facendo un rapido baratofarmacia.com/viagra.html conto i dischi sono oltre 75.000.
Nel Venice Punk Museum c’è l’essenza del punk nelle sue origini. Nei muri scorre l’anima dei Ramones, The Stooges, di Iggy Pop, dei New York Dolls e dei Talking Heads. Dalla vasca da bagno galleggia l’energia dei Sex Pistols. All’entrata, un imponente Leone di San Marco ci invita a vivere un excursus della storia della musica.

Venice Punk Museum è senza dubbio il più grande museo del punk esistente al mondo. Anni di ricerca, conquiste, raccolta. E non è finita. La collezione continua imperterrita anche attraverso le grandi aste, come ad esempio Sotheby’s e Christie’s.

L’atwork originale della copertina di “Rocket to Russia” dei Ramones, un poster realizzato a mano per il primo concerto dei Joy Division, decine di poster dei “The Clash”. Menzionare tutto significherebbe ripercorrere tutta ls storia del punk.

Se vi abbiamo fatto incuriosire, o impazzire, contattate il museo, visionarie solo previa richiesta: punkmuseum.it

“DIY”, Do It Yourself.

Credit photo gallery: Instagram @venicepunkmuseum

Volo dell’Aquila al Carnevale 2016

Il Weekend clou del Carnevale di Venezia 2016: Volo dell’Aquila, Incoronazione della Maria del Carnevale, Concorso della maschera più bella, Campo dei Sapori e Spettacolo all’Arsenale

L’ultimo weekend del Carnevale di Venezia vi aspetta con un programma scintillante. Evento clou sarà sicuramente l’esibizione di Saturnino, famosissimo bassista di Jovanotti, che si esibirà prima, sabato 6 febbraio all’Arsenale, nell’area The Club (a pagamento) e domenica alle ore 12 scenderà dal Campanile di Piazza San Marco come Aquila del Carnevale.

Il Volo dell’Aquila è una tradizione ormai consolidata del Carnevale di Venezia: mentre l’Angelo rappresenta la purezza quest’ultima deve invece impersonificare la potenza è così sarà con Saturnino che inoltre durante la discesa dal Campanile al Villaggio delle Meraviglie saprà sorprendere il popolo del Carnevale magari suonando? Saturnino scenderà indossando un abito appositamente realizzato dall’Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi.

Sempre domenica in Piazza San Marco verrà anche incoronata domenica la Maria dell’Anno e la maschera più bella. Il Villaggio delle meraviglie, rimane aperta tutti i giorni all’ombra del Campanile di San Marco, una splendida struttura in legno, con ponti, statue e botteghe, disegnata da Massimo Checchetto scenografo del Teatro La Fenice. Il popolo del Carnevale fluirà quindi tra maestri d’ascia e maestri vetrai, tessutai e calzaturieri, mascareri e tajapiera. Un villaggio dei mestieri reso possibile dalla collaborazione di El Felze, Consorzio Vetro Artistico di Murano Promovetro, Atelier Nicolao, Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi, Consorzio dei Mascareri, Consorzio dei Tajapiera, Politecnico Calzaturiero del Brenta e gli storici tessutai, Bevilacqua, Fortuny, Rubelli.

Da giovedì a martedì 9 rimarrà anche aperto il Campo dei Sapori dove ogni territorio proporrà le sue eccellenze. Per il Veneto prodotti e piatti tipici del vicentino, come il baccalà, e le creazioni artigianali del laboratorio Mastronero, tabarri, mantelli e costumi. E poi formaggi e salumi da Umbria e Toscana, prodotti tipici creati da piccole aziende storiche e importanti dall’Abruzzo, il Nero di Calabria, protagonista ad Expo Milano 2015, che rappresenta una straordinaria nicchia produttiva del settore agroalimentare regionale.

Al Campo dei sapori e delle tradizioni si ricorderanno anche i 500 anni dalla fondazione del Ghetto di Venezia con la presenza di uno stand curato da Ghimel Garden, apprezzato ristorante di cucina kosher con sede in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia.

Museo Navale

Il Museo Navale di Venezia: il posto giusto per ammirare stupende imbarcazioni dei tempi della Repubblica Serenissima

Sistemato negli antichi Granai lungo il Rio dell’Arsenale, il Museo Navale di Venezia, grazie a circa 25.000 pezzi, tra cui numerosi modelli di imbarcazioni costruite dalla Repubblica Serenissima, offre un condensato di storia della Marina veneziana e italiana. Lungo il denso percorso espositivo potrete ammirare strumenti di navigazione, uniformi, modelli di diversi tipi di navi, tra cui uno splendido bucintoro e una galeazza del XVII sec. L’ambiente si sviluppa su cinque piani, compreso il piano terra. Il “granaio” è solo l’edificio principale di un più vasto complesso museale che comprende anche l’esterna Chiesa di San Biagio e l’attiguo Padiglione delle navi, situato nell’antica Officina dei remi dell’ Arsenale. Al piano terreno, oltre a un imponente fanale di poppa di galea veneziana del XVI secolo, detto “fanò”, grande interesse merita per la rarità e l’importanza storica la raccolta di diciotto plastici realizzati tra il XVI e XVII secolo in legno (o legno, cartapesta e gesso, materiali facilmente deperibili e miracolosamente sopravvissuti) di antiche fortezze veneziane dell’ Adriatico e dell’Egeo.

Il sabato e la domenica è possibile visitare il padiglione delle navi grazie a visite guidate a partenza fissa.

Come arrivare : Vaporetto ACTV: Linea 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale

Orari: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 (La biglietteria chiude alle ore 17.00)

Costo Ingresso

€ 10.00 : Biglietto Intero

 € 7.50 : Biglietto Ridotto

€ 4.00 : Scuole (su presentazione della lista su carta intestata della scuola, si applica anche agli accompagnatori)​ 

€ 1.55 : Residenti

Gratuito: Personale del Ministero della Difesa; persone con disabilità; bambini sotto 6 anni; ANMI; membri ICOM, scuole del Comune di Venezia e relativi insegnanti e accompagnatori (su presentazione della lista su carta intestata della scuola).

Vitraria – Palazzo Nani Mocenigo

Un museo a Venezia dedicato al vetro in tutte le sue declinazioni contemporanee: Vitraria

VITRARIA è un nuovo Museo di Venezia, aperto dal 27 settembre 2014, presso Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo situato all’inizio del “museum mile” tra l’Accademia e le Zattere: la sua apertura impreziosisce una delle zone più suggestive della città, tra le Gallerie dell’Accademia e la Peggy Guggenheim Collection.

VITRARIA si propone, nel vasto panorama di musei a Venezia, come luogo d’incontro per artisti, designers, collezionisti, appassionati d’arte di tutto il mondo. Un museo aperto alla polifonia della contemporaneità dove possano dialogare fra loro molteplici ambiti e discipline, che nasce con l’intento di incoraggiare la partecipazione attiva e la sperimentazione a sostegno della conoscenza e dei giovani talenti e dove possano crescere nuove idee, relazioni e business oltre i tradizionali confini classificatori.

La sede permanente di Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, già antico “museo” della collezione archeologica della famiglia Nani, vuole ridare luce all’identità tracciata in filigrana in un luogo dove la cultura possa intraprendere percorsi nuovi e possa originare un processo di ricerca vivace e propositivo, attraverso il quale stabilire relazioni e possibilità ancora inesplorate.

Vitraria Museum sarà sede di esposizioni che affronteranno la tematica del vetro nelle sue più diverse sfaccettature. Il museo adotterà un approccio diverso, dove verranno messe in relazione e connessione idee e progetti. Lo spazio di Palazzo Nani Mocenigo diventerà un luogo di condivisione e sperimentazione, dove verrà creata un’atmosfera di partecipazione e interazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutti coloro nutrano interesse per l’arte e la realtà contemporanea.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Palazzetto Bru Zane

Piccolo gioiello architettonico situato nel cuore di Venezia sede della Fondazione Culturale “Centre de musique romantique française”.

Il Palazzetto Bru Zane è un meraviglioso palazzo,situato a pochi passi dalla spettacolare Basilica dei Frari, e dall’anno 2009 è sede della fondazione culturale “Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française“, che ne ha curato l’ultimo restauro nell’anno 2007. L’edificio venne costruito nelle prossimità del già esistente Palazzo Zane e del Casino degli Zane, all’epoca separati da un rigoglioso giardino alla francese. La costruzione del Palazzetto venne affidata allo studio del famoso architetto Baldassarre Longhena, anche se a realizzare e sviluppare il progetto fu inizialmente Antonio Gaspari e, successivamente alla sua morte, Domenico Rossi. Per quanto riguarda invece la decorazione degli interni del palazzo, i lavori vennero affidati a un famoso stuccatore svizzero, Alberto Stazio, e al famoso scultore italiano Andrea Brustolon, a cui si attribuisce anche l’incisione della balaustra prospiciente la sala da ballo. Gli splendidi affreschi invece sono attribuibili alla mano di Sebastiano Ricci. La tutela di questo Palazzetto è momentaneamente affidata al Ministero dei Beni Culturali; l’ultimo restauro a cui è stato sottoposto risale all’anno 2007 ed è stato completamente finanziato dalla Fondacion Bru, che attualmente utilizza gli spazi interni del Palazzetto per proporre un’intensa programmazione di concerti alla riscoperta della musica francese dell’800. Inoltre si occupa di ricerca editoriale, programmazione e diffusione di concerti in Italia e in Europa e offre sostegno alle registrazioni discografiche per nuovi artisti.

Prenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

I gruppi che desiderano visitare il Palazzetto Bru Zane possono prenotare (salvo il giovedì) una visita guidata della durata di un’ora al costo di 60 euro + IVA.

Per i gruppi che acquistano i biglietti dei concerti del Palazzetto Bru Zane, è possibile, previa prenotazione, fissare una visita guidata gratuita prima dell’inizio dello spettacolo.

Le visite guidate al Palazzetto Bru Zane verranno sospese nel mese di agosto, in occasione della Festa della Madonna della Salute (21 novembre) e durante il periodo natalizio (26 dicembre e 2 gennaio).

Il Palazzetto Bru Zane organizza ogni giovedì pomeriggio visite guidate gratuite (su prenotazione almeno 10 persone) coi seguenti orari:

  • 14.30: visite in italiano
  • 15.00: visite in francese
  • 15.30: visite in inglesePrenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

Per informazioni riguardanti la programmazione e i biglietti andate sul sito ufficiale qui.

Ca’ Corner della Regina

Affascinante palazzo affacciato sul Canal Grande diventa la sede delle mostre allestite dalla Fondazione Prada.

Ca’ Corner della Regina è uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande a Venezia, gestito da qualche anno dalla Fondazione Prada, che ne ha curato il restauro e vi allestisce importanti esposizioni temporanee.

Costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della famiglia dei Corner di San Cassiano, il Palazzo sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro.

L’esterno dell’edificio richiama la vicina Ca’ Pesaro di Baldassare Longhena, attuale sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.

Da giugno 2011 è sede della Fondazione Prada che negli spazi di Ca’ Corner ha organizzato numerose mostre temporanee: Il restauro conservativo del Palazzo, sostenuto dalla Fondazione Prada, è stato pianificato a partire del 2011 con gradualità in base alle direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e della Laguna, con l’affiancamento della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Dal 2014, in occasione della mostra Art or Sound, tutti piani del palazzo sono stati finalmente riaperti al pubblico.

Galleria dell’Accademia

Le Gallerie dell’Accademia sono considerate una delle più ricche Pinacoteche al mondo

Costituita alla metà del ‘700, la Galleria dell’Accademia ha sede da allora nell’ex Scuola di Santa Maria della Carità, appartenente un tempo a una famosa confraternità laica veneziana. Ne fanno parte integrante anche l’omonima chiesa di Santa Maria e il monastero dei Canonici Lateranensi, realizzato da Andrea Palladio.

Il museo ospita una vasta e eccezionale raccolta di dipinti veneziani e veneti, dal Trecento bizantino e gotico agli artisti del Rinascimento, Bellini, Carpaccio, Giorgione, Veronese, Tintoretto e Tiziano per arrivare a Giambattista Tiepolo e ai vedutisti settecenteschi, Canaletto, Guardi, Bellotto, Longhi.

Alla Galleria dei quadri accademici (e inizialmente alla Galleria dei Gessi) si aggiunsero via via quadrerie di enti ecclesiastici disciolti e ricchissime donazioni, fino a formare l’attuale raccolta, insostituibile per conoscere lo svolgimento della pittura veneta dal XIV al XVIII secolo. Le Gallerie comprendono: i fondi oro dei primitivi, la pittura del Quattrocento con i teleri delle “Storie” di S. Orsola (Carpaccio) e di San Marco (Gentile Bellini e Carpaccio) e opere di Giovanni Bellini (Giambellino), Vivarini, Cima da Conegliano. Alcune opere di Tiziano, la splendida Tempesta del Giorgione, dipinti di Jacopo Palma il Vecchio, Lotto, Bassano, del Tintoretto e di Veronese (Cena in Casa Levi) che illustrano il Cinquecento. Infine la straordinaria rifioritura del ‘700 veneziano, che vanta il Guardi, il Longhi, il Piazzetta, il Canaletto e si conclude con le opere di Giovan Battista Tiepolo. Sono inoltre presenti Mantegna, Piero della Francesca, Tura, Memling e molti altri.

Come arrivare:

Da Piazzale Roma o Ferrovia

vaporetto linea 1 o 2, direzione Lido, fermata Accademia

Da Piazza San Marco

vaporetto linea 1 o 2, direzione p.le Roma, fermata Accademia

Orario: Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15;

Lunedì chiusura settimanale per l’intera giornata; La biglietteria chiude alle 18.15;

Costo Biglietti: Intero: € 12.00 Ridotto: € 2.00 (giovani 18 -25 anni)

Teatro L’Avogaria

Il Teatro L’Avogaria è uno dei più piccoli e caratteristici teatro veneziano. Situato tra Calle Lunga San Barnaba e la Chiesa di San Sebastiano, è stato fondato da Giovanni Poli nel 1969.

E’ anche la sede dell”associazione culturale Teatro a l’Avogaria, il cui obbiettivo è il mantenimento e la diffusione delle tradizioni teatrali venete e veneziane, in particolare della Commedia dell’Arte.

Il suo fondatore attribuiva all’attività didattica per la formazione di giovani attori, dal 1973 al 1998 ha gestito una scuola teatrale con corsi biennali. Gli allievi migliori sono entrati a far parte della Compagnia Stabile.

Oggi la Scuola Teatrale Giovanni Poli ha ripreso l’attività, ritornando ad essere un punto di riferimento per la formazione e la ricerca a Venezia, legata alla cultura e alla grande tradizione teatrale veneziana.

Ogni anno la Scuola `Giovanni Poli´ offre ai propri allievi più opportunità di confronto con il pubblico: letture, saggi, esercitazioni sceniche, mises en espace, spettacoli che contribuiscono alla formazione del giovane attore attraverso l´esperienza pratica del palcoscenico.

Museo di Torcello

Le meraviglie del Museo di Torcello: straordinari reperti archeologici sulla vita in Laguna

Il Museo di Torcello, si colloca in un contesto assolutamente unico della Laguna di Venezia. L’Isola stessa può essere considerata uno scrigno di arte se si considera che sui pochi metri che costituiscono la piazza di Torcello si affacciano ben quattro edifici storici e religiosi di alto valore culturale quali la Basilica di Santa Maria Assunta con il suo campanile, la Chiesa di Santa Fosca, e i due Palazzi del Consiglio e dell’Archivio sedi del Museo Provinciale. Al suo interno sono custoditi reperti archeologici e opere d’arte d’epoca medievale e moderna. Oggetto di un restauro recente, il Museo provinciale di Torcello si presenta al pubblico con le sue importanti collezioni, oggetti di antichità rinvenuti nel territorio e soprattutto nella romana Altino, ma anche materiale proveniente da antiquari e cultori d’arte, per lo più veneziani. Tra i pezzi più significativi custoditi nelle sale del Museo di Torcello vanno ricordate per la qualità stilistica la testa femminile da stele funeraria e la testa velata maschile (probabile immagini del dio Kronos), la bolla plumbea greca della metà del sec. VII, uno dei più antichi documenti della storia veneziana, il paliotto d’altare in argento dorato della prima metà del secolo XIII, composto di 13 formelle (superstiti delle originali 42) recentemente restaurate, i cicli pittorici provenienti dalla distrutta chiesa di Sant’Antonio di Torcello e attribuiti alla bottega del Veronese.

Come arrivare:

Servizio pubblico ACTV: linea LN “Laguna Nord” e linea T “Torcello” con cambio a Burano.

Da Venezia: Fondamenta Nuove – Burano – Torcello.

Da terraferma: Punta Sabbioni – Treporti Burano – Torcello.  

Orario: apertura al pubblico Sabato e Domenica 16.00 – 17.00;

Ingresso gratuito per tutti i visitatori

 

Acquista la gita di un giorno alle isole veneziane 

Casa dei Tre Oci

Il Museo dedicato alla fotografia in Venezia è alla Giudecca: Casa dei Tre Oci

La Casa dei Tre Oci all’isola della Giudecca è una splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900. Ospita i fondi fotografici di proprietà della Fondazione di Venezia, il Fondo De Maria e l’Archivio Italo Zannier e propone interessanti esposizioni temporanee sulla fotografia. Lo spazio espositivo della Casa dei Tre Oci è un progetto di Civita Tre Venezie e Fondazione Forma, in collaborazione con Veneto Banca. Vi si tengono anche Workshop, Incontri, Corsi sempre inerenti alla fotografia. La Casa dei Tre Oci, superbo esempio di architettura neo-gotica novecentesca, si staglia lungo la Riva della Giudecca a Venezia. Ben riconoscibile grazie ai suoi tre grandi “occhi”, i finestroni archi-acuti del primo piano da cui prende il nome, e alla bifora gotico-fiorita del balcone del secondo piano, la Casa dei Tre Oci si affaccia sul Canale della Giudecca con una straordinaria vista su Piazza San Marco, le Zattere e la Punta della Dogana. L’originalità dell’edificio si deve al progetto del pittore e fotografo Mario De Maria (Marius Pictor) che la costruì nel 1913 in quella zona dell’Isola della Giudecca denominata delle “Zitelle” e la elesse a sua propria casa-studio.

La Casa dei Tre Oci è stata acquistata nel 2000 Polymnia Venezia, società strumentale dalla Fondazione di Venezia, per accogliere esposizioni permanenti o temporanee, appuntamenti culturali, convegni, ricorrenze, feste, momenti conviviali.

Come arrivare :
Vaporetto: Zitelle
Da piazzale Roma e dalla Ferrovia
linea 4.1 (19 min.) / linea 2 (32 min.)
Da San Zaccaria
linea 2 (6 min.) / linea 4.2 (4 min.)

Orari : Tutti i giorni  dalle 10:00 alle 19:00

Chiuso il martedì

Costo Biglietto: intero 12,00 € ridotto 10,00 €

Scuola Grande di San Marco

Nella Scuola grande di San Marco, da poco restaurata, trova sede il Museo di Storia della medicina e la Biblioteca storico medica

La Scuola Grande di San Marco (1261), in Campo San Giovanni e Paolo, è una delle più armoniose e significative opere architettoniche del Rinascimento veneziano. La facciata, la cui struttura asimmetrica rispecchia la divisione interna degli spazi, è uno dei più preziosi e originali esterni veneziani. La decorazione marmorea è opera del Lombardo, mentre l’organizzazione della struttura è progetto del Codussi. L’edificio è stato restaurato da poco ed è ora possibile visitarne l’interno, oltre ad ammirarne l’armoniosa facciata. Al secondo piano vi attendono la magnificenza della Sala Capitolare con l’altare opera del Sansovino, dove trova sede il Museo di storia della medicina, e la Sala dell’Albergo, sede della Biblioteca storico medica.

Come arrivare: La Scuola Grande di San Marco si trova a Castello in Campo San Giovanni e Paolo a fianco della famosa basilica omonima. La fermata del vaporetto più vicina è Fondamente Nove. Si cammina poi la Fondamenta con la laguna sulla sinistra fino a fare un ponte dove inizia sulla destra la Fondamenta dei Mendicanti. Alla fine di questa si trova Campo Santi Giovanni e Paolo dove c’è l’entrata alla Scuola Grande di San Marco.

Orario di apertura:

dal Martedì al Sabato ed ogni prima domenica del mese dalle ore 9.30 alle 17.30

Accesso per gruppi e visite guidate massimo 15 persone

Costo Biglietto intero: € 8

Costo Biglietto studenti under 26: € 6

Costo Biglietto scolaresche: € 3.

Gratuito per bambini under 12 accompagnati da adulti, portatori di handicap, guide turistiche autorizzate, membri ICOM.

Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Una delle superbe creazioni di Carlo Scarpa a Venezia: il Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Il Negozio Olivetti sotto i portici delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia, progettato da Carlo Scarpa nel 1957/58 e uno dei più importanti esempi d’architettura del Novecento, è diventato recentemente un monumento storico a tutti gli effetti. Restaurato da poco, il Negozio è ora sotto la gestione del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Questa vera e propria Icona del Novecento venne concepito da Carlo Scarpa su incarico di Adriano Olivetti, che desiderava realizzare un moderno showroom in Piazza San Marco a Venezia per esporre le macchine da scrivere e da calcolo prodotte dalla celebre azienda di Ivrea. Chiuso nel 1997 e temporaneamente trasformato in una rivendita di prodotti per turisti, il Negozio OLivetto è stato infine generosamente dato in concessione al FAI nel 2011 da Assicurazioni Generali, proprietaria dell’immobile, in vista dell’apertura al pubblico del Bene. Il Negozio Olivetti, eccezionale capolavoro di Carlo Scarpa, è divenuto così, da aprile 2011, un fedele Museo di se stesso. La brillante articolazione dello spazio, la straordinaria scala centrale quasi sospesa nel vuoto, la valorizzazione delle potenziali trasparenze dell’ambiente, l’uso accurato dei materiali e delle tecniche tradizionali veneziane, dallo stucco al mosaico, sono solo alcune delle qualità del lavoro scarpiano che emergono nel corso della visita. E’ stata inoltre donata da Olivetti al FAI, ed è ammirabile all’interno del Negozio, una preziosa collezione di macchine da scrivere e da calcolo storiche. Grazie a questo lascito la Fondazione ha potuto ripristinare l’allestimento e la funzione originaria del luogo, nell’intento di ridare un futuro alla qualità tecnica ed estetica che ha contrassegnato la miglior produzione italiana del dopoguerra.

Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:30 (ultimo ingresso ore 18:00);

Costo del biglietto:

Iscritti FAI: ingresso gratuito
Intero: € 10
Ridotto (6-18 anni): € 5
Bambini fino ai 5 anni: ingresso gratuito
Residenti del Comune di Venezia: € 5
Studenti fino ai 25 anni: € 6
Soci National Trust e Soci Bienfaiteurs Amis du Louvrepersone con disabilità e accompagnatore: ingresso gratuito
Famiglia (2 adulti e figli 6/18 anni): € 26 

Teatrino di Palazzo Grassi

Il Teatrino di Palazzo Grassi restaurato da Tadao Ando è il nuovo centro culturale di Venezia

E’ aperto dal 1 giugno 2013 il nuovo Teatrino di Palazzo Grassi, piccolo capolavoro di restauro architettonico operato da Tadao Ando.

Dopo il restauro di Palazzo Grassi, nel 2006, seguito da quello di Punta della Dogana, inaugurata nel 2009, il recupero del Teatrino segna, nel 2013, la terza tappa del grande progetto culturale di François Pinault a Venezia.

Con una superficie di 1000 metri quadri, il Teatrino di Palazzo Grassi è dotato di un auditorium con una capacità di 225 posti, completo di foyer e di aree tecniche (camerini, sala regia, cabina per la traduzione simultanea…).

Il Teatrino assicura all’insieme di Palazzo Grassi Punta della Dogana le migliori condizioni tecnologiche (in particolare acustiche) e di confort, grazie alle quali potrà essere ulteriormente sviluppato il programma di incontri con gli artisti,  conferenze,  letture,  concerti,  performance e  proiezioni di film d’artista organizzati dalla Fondazione Pinault nelle sedi veneziane.

IL RESTAURO E LO SVILUPPO DEGLI AMBIENTI INTERNI
Una volta realizzato e ricostruito l’involucro esterno  del Teatrino di Palazzo Grassi che mantiene viva e fissa la forma preesistente dell’edificio, Tadao Ando ha inserito internamente un volume completamente nuovo che definisce il vero e proprio ambito teatrale e di proiezione e, allo stesso tempo, sagoma architettonicamente lo spazio.

Questo volume definisce un auditorium che vede la presenza di un palco, un backstage con un’area tecnica e una gradonata con le poltrone per il pubblico. E poi  un grande foyer contraddistinto da grandi aperture sagomate a triangolo sulle pareti, che garantiscono il passaggio libero agli ambienti adiacenti, e dal grande lucernario triangolare che dà una luce zenitale a tutto l’ambiente.

INGRESSO LIBERO

Teatro Malibran

Teatro Malibran, uno dei più antichi di Venezia

Il Teatro Malibran di Venezia ha origini molto antiche. il Teatro venne edificato ad opera della famiglia Grimani in Campo San Giovanni Grisostomo nella seconda metà del ‘600 e diventò subito famosissimo perché vi si si recitava il dramma cantato, un nuovio genere per l’epoca. Divenuto punto d’incontro per la nobiltà veneziana, era noto anche per i grandiosi balli che si tenevano fra un atto e l’altro. Il declino cominciò verso la metà del ‘700. Il Teatro Malibran tornò alla ribalta ai primi del ‘900 e per tutto il secolo scorso continuò la sua attività fino a quando venne acquistato da Comune nel 1992. Si cominciarono così dei vasti lavori di restauro. A partire dal 1996 venne utilizzato come sostenuto del Teatro La Fenice distrutto da un incendio. Oggi è sede di numerosi spettacoli di prosa, opera e danza ed è anche diventato l’ ATELIER MALIBRAN, un laboratorio permanente di produzione e sperimentazione, supportato dalla Fondazione La Fenice, per i giovani che studiano teatro all’Università di Ca’ Foscari, scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia e musica al Conservatorio Benedetto Marcello.

Come arrivare :

vaporetto
dal Tronchetto – linea 2
direzione Rialto, San Marco e Lido

da Piazzale Roma e dalla Stazione dei treni ‘Santa Lucia’- linea 1 o linea 2
direzione Rialto, San Marco e Lido

se sei sulla linea 1, scendi a Rialto; Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso) se sei sulla linea 2, scendi a Rialto o San Marco (Vallaresso)

Teatro Goldoni

Teatro Goldoni di Venezia è sede del Teatro Stabile del Veneto diretto da Alessandro Gassman

Il Teatro Goldoni di Venezia , secondo per importanza e capienza, si trova a pochi passi dal Ponte di Rialto. Si tratta del classico esempio di teatro all’italiana, con quattro ordini di palchi e circa 800 posti a sedere.

Il Teatro Goldoni  venne edificato nella prima metà del ‘600 e subì poi numerose ristrutturazioni e rimaneggiamenti. Il periodo d’oro del Teatro, allora chiamato Vendramin, è costituito sicuramente dalle seconda metà del ‘700 quando venne ingaggiato uno dei più importanti commediografi cittadini: Carlo Goldoni.

Perché venisse poi ufficialmente intitolato al grande scrittore veneziano bisognò poi aspettare fino al 1875, nell’anniversario della nascita di Goldoni.

Chiuso dopo la Seconda guerra mondiale perché pericolante ed espropriato nel 1957, dopo un lungo restauro, è stato riaperto nel 1979 dopo una completa ristrutturazione che ne ha migliorato capienza e servizi.

Il Teatro Goldoni è sede del Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, diretto da Alessandro Gassman, che organizza la stagione di prosa, la rassegna di Teatro Contemporaneo, e altre manifestazioni in concessione, balletti e concerti.

Teatro La Fenice

Il Teatro La Fenice a Venezia: ricca programmazione operistica e sinfonica a Venezia

Risorge sempre dalle sue ceneri: II 14 dicembre 2003 una folla commossa ed entusiasta ha nuovamente varcato le porte del Teatro più amato e più conosciuto di Venezia: iI Teatro della Fenice finalmente risorto dalle sue stesse ceneri. L’edificio era stato quasi completamente distrutto (ne erano rimasti in piedi solo i muri portanti, al centro un’immensa voragine) da un incendio di origine dolosa nel gennaio del 1996 ed è stato riedificato, nello stile del precedente, in circa 8 anni. Quella tragica notte del 29 gennaio 1996 i vigili del fuoco hanno cercato di spegnere invano per tutta la notte l’incendio che rischiava di propagarsi agli edifìci circostanti, mentre un gran numero di veneziani, disperati e ipnotizzati dalle fiamme che si ergevano verso il cielo, sono rimasti sotto l’acqua che pioveva dall’unico elicottero disponibile. Il Teatro La Fenice è stato ricostruito perfettamente identico a quello andato distrutto. STORIA Il Teatro La Fenice, uno dei maggiori d’Italia, venne costruito da Antonio Selva a partire dal 1790 e inaugurato con un’opera di Giovanni Paisiello, “I giochi di Agrigento”. Con la realizzazione della Fenice si può dire venisse a concretizzarsi un ampio programma di intellettualità illuministica settecentesca che con l’architettura e le opere pubbliche coltivava il disegno di promuovere l’idea di riforma. Per ironia della sorte i Teatro di Venezia era destinato a risorgere dalle sue stesse ceneri per ben 2 volte nell’arco di 200 anni. Difatti un’incendio lo distrusse completamente già nel 1836 e fu successivamente ricostruito identico all’originale. Nel corso del XIX sec. è stato sede di numerose prime rappresentazioni di opere liriche di autori famosi come Gioacchino Rossini (Tancredi, 1836), Vincenzo Bellini (Beatrice di Tenda, 1832) e Giuseppe Verdi (Rigoletto, 1851). Proprio un’opera del compositore bussettano, che poi avrebbe avuto un gran successo, La Traviata, alla prima della Fenice venne sonoramente fischiata. Se siete in visita a Venezia, il Teatro La Fenice è sicuramente una tappa imperdibile. La visita tra gli stucchi e gli ori delle prestigiose sale consente di scoprire retroscena e segreti del Teatro e dei suoi protagonisti, ripercorrendone la storia dalle origini fino ai nostri giorni.

COME ARRIVARE:

Vaporetto Linea 1: fermate Rialto, Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso)

Vaporetto Linea 2: fermate Rialto o San Marco (Vallaresso)

ORARI DI VISITA:

Il Teatro è in genere aperto per le visite tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00, ma si consiglia di visitare il sito in quanto potrebbero verificarsi variazioni del calendario per ragioni artistiche o tecniche.

PREZZI PER VISITARE LA FENICE:

Prezzo intero € 11,00
Prezzo ridotto € 7,00 (ridotto per studenti fino ai 26 anni e visitatori oltre i 65 anni)
Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni.

Biglietto Family Pass
Famiglie con un figlio € 23,00.
Famiglie con due figli € 26,00.
Famiglie con tre figli € 29,00.

Chiesa di San Giorgio Maggiore

La bellissima Chiesa di San Giorgio a Venezia si staglia sul Bacino San Marco

La Chiesa di San Giorgio Maggiore, progettata da Palladio nel 1566, si erge sull’isola omonima stagliandosi con tutta la sua imponenza sul Bacino San Marco e la Piazza. Per la facciata Palladio ha adattato al santuario cristiano alcuni elementi tipici del tempio pagano classico con un frontone trinagolare e grande pronao a quattro colonne. L’interno della Chiesa di San Giorgio è molto luminoso grazie alla luce che penetra da larghe aperture ispirate alle antiche terme e che inonda i muri sove la piatra d’istria si alterna agli stucchi. in fondo quattro gradini e una balaustra isolano gli stalli dei monaci (del vicino monastero) dal coro quadrato e delimitato agli ancoli dalle colonne. Il coro è decorato da tele del Tintoretto: la Raccolta della manna (sinistra) e L’Ultima cena (destra). da non perdere è la straordinaria vista che si gode dal campanile (uno dei pochi a Venezia dove si può entrare, salire e godersi lo splendido panorama) eretto nel 1726 da Scalfarotto.

Come arrivare : Vaporetto della linea Actv 2 con fermata San Giorgio in partenza da:
San Zaccaria (durata del viaggio di circa 3 minuti)
Ferrovia (durata del viaggio di circa 45 minuti)
Piazzale Roma (durata del viaggio di circa 40 minuti)

Orari di apertura: La Basilica è aperta tutti i giorni: Aprile – Ottobre dalle 9.00 alle 19.00; 
 Novembre – Marzo dalle 8.30 alle 18.00.

(Le visite sono sospese durante le funzioni liturgiche).

Orari Ss. Messa

Tutti i giorni dal lunedì al sabato viene celebrata la Ss. Messa alle ore 7.40 del mattino presso la cappella della Deposizione, domenica la Messa viene celebrata alle ore 11.00 in Basilica.

Entrata alla Chiesa gratuita. Entrata al Campanile 6,00 €

Scopri i Tour sull’isola

Basilica di Santa Maria della Salute

La candida Basilica della Salute si staglia in tutto il suo candore sul Canal Grande

La Basilica della Salute è una delle poche chiese costruite per diretta decisione del Senato veneziano. Lo scopo era ringraziare la Vergine per aver fatto cessare una delle peggiori epidemie di peste che colpì Venezia. Il Santuario si erge in uno dei luoghi più prestigiosi della città, sul Canal Grande in prossimità del Bacino  San Marco. La soluzione architettonica scelta per la Basilica della Salute era assolutamente rivoluzionaria per l’epoca e nacque dal progetto di un giovanissimo architetto: Baldassarre Longhena. Il grandioso monumento a pianta ottagonale, completamente rivestito di pietra d’istria, coronato da 2 cupole e fiancheggiato da due campanili venne costruito all’interno di un tessuto urbano assai modesto che ne risaltava la bellezza. Tuttora è una delle più belle e originali chiese veneziane. Anche l’interno della Basilica della Salute è assolutamente mozzafiato: sei cappelle si innestano intorno allo spazio centrale coperto da un’alta cupola sorretta da otto enormi pilastri. L’altare maggiore venne progettato anch’esso dal Longhena che lo animò con le sculture di Josse Le Court (1670). Oltre alla sculture di Bartolomeo Bon, Tullio Lombardo e Gianmaria Morlaiter, la Basilica racchiude anche numerosi capolavori come la Pentecoste, San Marco in trono con i Santi Sebastiano, Rocco, Cosma e Damiano, il Sacrificio di isacco, Davide e Golia di Tiziano, e Le Nozze di Cana del Tintoretto. Ogni anno la Basilica della Salute è meta di pellegrinaggio in occasione di una delle Feste veneziane più folcloristiche e sentite: la Festa della Madonna della Salute (21 novembre). Un ponte di barche viene costruito per unire le due sponde del Canal Grande e i pellegrini si recano ad accendere un cero in Chiesa, dopo aver fatto un giro tra le numerose bancarelle aperte nel vicino Rio terrà.

Orari di apertura della chiesa:
lunedì-sabato: 9.30-12.00 e 15.00-17.30
domenica: 9.30-12.00 e 15.00-17.30

Orari di apertura della sacrestia per la visita:
lunedì-sabato: 10.00-12.00 e 15.00-17.00;
domenica: 15.00-17.00

L’ingresso alla Basilica, anche per la visita turistica, è sempre libero negli orari di apertura della chiesa. Per l’ingresso alla Sacrestia maggiore (Museo) viene invece richiesto un biglietto di ingresso per garantire il servizio di custodia, illuminazione e restauro delle opere custodite.

Biglietti di ingresso
Intero: € 4,00
Ridotto: € 2,00 (studenti, residenti Comune di Venezia, over 65, Giornalisti, FAI, ICOM, UNESCO, KEYVENICE, Gruppi da 5 a 35 persone, visitato Pinacoteca Manfrediniana)
Gratuito: € 0,00 (bambini di età inferiore ai 10 anni; portatori di handicap; religiosi/e; insegnanti accompagnatori di gite scolastiche (1 gratuità ogni 10 studenti).

Giorni di chiusura annuali:
mattino dell’8 giugno 2017
mattino del 13 giugno, festa di s. Antonio

 
 

Fondazione Cini

 

 
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La Fondazione Cini è ospitata nell’incantevole Monastero dell’Isola di San Giorgio a Venezia

La Fondazione Cini occupa il complesso monumentale del Monastero di San Giorgio Maggiore, sull’isola omonima, che si staglia davanti al Bacino San Marco. E’ nata allo scopo di promuovere la costituzione e lo sviluppo di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche,  in collaborazione con quelle cittadine già esistenti come La Biennale, o altri istituti nazionali e internazionali. Oltre a mostre, spettacoli, concerti ospita anche importanti convegni e congressi. Il grande complesso monumentale del Monastero Benedettino venne abbandonato alla fine del ‘700 in seguito alla caduta della Repubblica Serenissima. Per quasi 150 anni divenne un presidio militare e solo nel 1951, grazie all’intervento di Vittorio Cini e della sua Fondazione si cominciò una vasta opera di restauro. Tornarono così a rivivere la Biblioteca e la scalinata del Longhena, il Cenacolo Palladiano, il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi ad opera del Buora. Più recentemente si è provveduto anche a restaurare l’area del’ex dormitorio dei monaci, che è stata trasformata nella grandiosa Biblioteca della Nuova Manica Lunga un eccezionale spazio di fruizione dei beni culturali e documentali concepito secondo i più moderni standard biblioteconomici internazionali. Anche le Stanze dove risiedette Eleonora Duse sono state restaurate e vi ha adesso sede permanente uno spazio dedicato alla memoria della grande attrice italiana.

Orari :

Dal 26 giugno ogni venerdìsabato e domenica dalle 11 alle 19, (partenza ultimo tour alle ore 18:00) previa prenotazione.

Costo del biglietto:

14,00€  intero
12,00€  ridotto over 65, under 26, residenti del Comune di Venezia, studenti, partecipanti al servizio civile, altre partnership
32,00€ famiglia composta da 3 persone di cui almeno un under 18 (7 euro ogni componente in più)

Fondazione Bevilacqua La Masa

L’attività della Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia riguarda soprattutto la promozione dell’arte contemporanea.

La Fondazione Bevilacqua La Masa è in primo piano a Venezia per la realizzazione di mostre di artisti viventi di fama internazionale, e con attività che coinvolgono i giovani artisti, e in particolare quelli del Triveneto. Nelle due sedi espositive, nei dodici atelier, nelle due foresterie e in differenti spazi esterni, la Fondazione organizza anche studi d’artista, incontri, conferenze, spesso in collaborazione con università e centri d’arte italiani e stranieri. Le due sedi espositive aperte al pubblico sono la Galleria di Piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie Nuove e Palazzetto Tito vicino a Campo San Barnaba. Per quel che riguarda la Galleria di Piazza San Marco lo spazio si sviluppa su due piani e si presta sia a mostre storiche che a rassegne prettamente contemporanee. Gli uffici della Fondazione Bevilacqua La Masa sono situati invece in palazzetto San Barnaba nel sestiere di Dorsoduro, già dimora degli artisti veneziani Ettore e Luigi Tito che ha disegnato i fregi della facciata. Le rassegne ivi ospitate sono prettamente contemporanee.

Come arrivare :

Sede di Palazzetto Tito: in vaporetto prendere la linea 1 con fermata Ca’ Rezzonico. Camminare in direzione Campo San Barnaba per 200 metri e spostarsi in diagonale verso i canale dove inizia la fondamenta di Rio San Barnaba. Palazzetto Tito si trova lungo la riva segnalato da un gonfalone fucsia.

Sede di San Marco: in vaporetto prendere la linea 1 o 2 con fermata San Marco.

Orari:

da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00 per Palazzetto Tito e dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 per la Galleria di Piazza San Marco.

Biglietti: variabili a seconda dell’evento.

Ca’ Giustinian – La Biennale

La sede amministrativa della Biennale di Venezia si trova in uno splendido Palazzo che si affaccia sul Canal Grande quasi all’altezza del Bacino San Marco: Ca’ Giustinian. Si tratta di una dimora storica tra le più rappresentative dello stile tardo gotico veneziano. L’edificio, chiamato originariamente “dei Giustinian”, è stato edificato intorno al 1471 ed è il risultato dell’unione di due palazzi distinti: Giustinian e Badoer-Tiepolo, divisi un tempo da una stretta calle murata per consentire la costruzione dei collegamenti interni. Ca’ Giustinian ospita al proprio interno, oltre agli uffici della Biennale, spazi per attività permanenti (mostre ed eventi) e servizi per il pubblico, acquistando natura di centro polifunzionale secondo il programma attuato anche per il Palazzo delle Esposizioni. Le aree più importanti e di pregio dell’edificio sono distribuite su quattro livelli. Gli interni sono caratterizzati da linee essenziali e colori neutri accostati ad arredi dalle forme e dai colori decisi tipici del design contemporaneo. Gli ambienti sono stati completati con opere del fondo artistico scelte e posizionate in modo da valorizzare il rapporto spazio/opera d’arte. La luce è l’altro elemento caratterizzante dello spazio. Una delle sale più importanti, dove si svolgono i principali incontri con artisti, musicisti, ballerini, coreografi e personalità di spicco del mondo delle arti contemporanee organizzati dalla Biennale, oltre che le conferenze, è la SALA DELLE COLONNE, il cui apparato decorativo è eclettico, con riferimenti al ‘700 veneziano. Al piano terra dell’edificio, affacciata sul Canal Grande, troverete la caffetteriaL’ombra del leone”, ospitata all’interno dell’ex Sala degli Specchi. Il locale è l’ideale per una collezione o pranzo leggero (spendendo non eccessivamente) affacciati sul Canal Grande.

Il Portego al piano terra di Ca’ Giustinian è diventato, grazie ai restauri operati dalla Biennale, uno spazio espositivo per Mostre di carattere storico-retrospettivo, allestite con materiali provenienti dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee. Dal 2009 sono state presentate finora 12 mostre, tra cui le recenti “Biennale Arte 2001 – Platea dell’Umanità” (2016-2017), “1999” (2015) e “L’idea del corpo” (2014).

La strategica posizione dell’edificio sul bacino di San Marco ha di certo ispirato, durante la prima metà del secolo scorso, la costruzione della grande terrazza panoramica. Uno spazio unico, un anfiteatro sulla laguna e la città con una spazialità disarmonica dilatata dall’ampiezza della vista e dalla luce. Lo scopo progettuale era di rendere armonico e fruibile questo luogo singolare per accogliere gli ospiti principalmente in occasione delle inaugurazioni delle manifestazioni. Una pavimentazione in doghe di legno per esterni suddivide lo spazio. L’arredo, dalle linee essenziali, è realizzato con materiali all’avanguardia e di facile manutenzione. Una lunga pergola corre parallela al muro della parte edificata della terrazza e accompagna lo sguardo verso l’orizzonte. La presenza vegetale è minimale, composta da selezionate essenze sempreverdi collocate all’interno di vasche e vasi che definiscono aree funzionali e percorsi. Le note cromatiche vanno dal bianco al ceruleo delle infiorescenze stagionali. Le differenti tonalità del fogliame verde brillante si mescolano a quello argenteo. Luci indirette differenziano gli spazi senza entrare in competizione con lo spettacolo notturno della città mentre, appesi ai riccioli in ferro che si elevano dalla balaustra, 24 lanterne in carta nautica rivelano in controluce i modelli dei campanili e dei comignoli presenti nello skyline della città.

L’ingresso a Ca’ Giustinian è libero.

La Basilica di San Marco

 

La visita alla Basilica di San Marco a Venezia è assolutamente imperdibile per chi viene in vacanza in Laguna

Sul lato orientale di Piazza San Marco si erge in tutto il suo splendore la Basilica. Quella che oggi è la Basilica di San Marco era un tempo la Cappella dogale (solo nel 1807 il patriarcato della città venne spostato in questa chiesa, un tempo a esclusiva disposizione del Doge) , eretta tra il 1063 e il 1094 per raccogliere le spoglie di San Marco. La salma dell’Evengelista Marco, si dice, venne trafugata da Alessandria d’Egitto nell’828 da due mercanti, Rustico da Torcello e Buono da Malamocco, e appena giunse a Venezia, l’anno successivo, ricevette un’accoglienza straordinaria, tanto che il Doge in carica, Giustiniano Partecipazio, dispose subito la costruzione di un tempio in suo onore. Ma l’edificio che ne risultò venne completamente distrutto da un rovinoso incendio nel 976. La Basilica di San Marco, nella sua forma attuale, a croce greca con 5 grandi cupole, una per ogni campata, risalente invece al secolo successivo e sorta in forme bizantine, interpretate però romanicamente, fu progettata probabilmente da un architetto greco anche se attuata da maestranze veneziane e lombarde. La facciata consta di due parti, ciascuna con 5 grande arcate. Quella superiore, balaustrata, è arricchita dalla presenza di 4 cavalli di bronzo (copie) stupenda opera di arte bizantina, unica quadriga antica conservatasi fino ad oggi. Questi splendidi cavalli di bronzo dorato giunsero a Venezia con il ricco bottino di guerra raccolto dai Veneziani, guidati dal doge Enrico Dandolo, dopo la conquista di Costantinopoli al termine della IV Crociata nel 1204, insieme ad altre opere di valore inestimabile, molte delle quali sono conservate ancor oggi nel Tesoro della basilica. Il piano inferiore presenta un complesso intreccio di archetti sporgenti, ordini sovrapposti di colonne, rilievi e decorazioni. II fianco della Basilica di San Marco, verso Palazzo Ducale è introdotto, all’angolo, dalla Pietra del bando, da cui venivano lette le ordinanze della Repubblica. Seguono il portale d’accesso al Battistero e, agli opposti, i due Pilastri Acritani portati dalla città di S Giovanni d’Acri dopo il 1256. Sullo spigolo è il gruppo in porfido dei Tetrarchi, probabile opera siriaca del IV secolo raffiguranti effigi di Diocleziano e degli altri tre imperatori che con lui regnarono alla fine del III sec; la tradizione popolare vuole invece che si tratti di quattro mori, impietriti per aver tentato di trafugare il tesoro della Basilica. Per quanto riguarda l’INTERNO, avrete la possibilità di ammirare più di 4200 metri quadrati di mosaici, eseguiti nell’arco di 600 anni. Quelli che a parere unanime risultano essere i più belli sono senz’ altro i più antichi che potete vedere nella Cappella della Pentecoste (la prima entrando). Anche il pavimento della Basilica di San Marco merita uno sguardo attento (anche se molto rovinato e coperto da tappeti), dato che è anch’esso a mosaico di marmi colorati e variegatissimi disegni del sec .XII (in parte vennero rifatti successivamente). L’altare maggiore custodisce l’urna di San Marco e alla sue Spalle è la Pala d’oro, grandioso lavoro di oreficeria bizantina in argento dorato. L’immagine più venerata in San Marco è senza ombra di dubbio la Madonna Nicopeia (operatrice di vittoria), anch’essa frutto del sacco di Costantinopoli perpetrato nel 1204 come il resto del nucleo originario del Tesoro di San Marco che merita, di sicuro, una visita accurata.

Come arrivare:

da Piazzale Roma:

Con i vaporetti delle linee:

  • 1 (tempo: 40 minuti ca.)
  • 5.1 diretto (tempo: 20 minuti circa)
  • 2 diretto (tempo: 30 minuti ca.)

A piedi sono necessari circa 30-40 minuti.

Dalla Stazione Ferroviaria (Santa Lucia):

Con i vaporetti delle linee:

  • 1 che impiega circa 35 minuti,
  • 5.1 diretto (tempo: 25 minuti ca.)
  • 2 diretto, (tempo: 25 minuti ca.)

A piedi sono necessari circa 30-45 minuti

Orari Campanile di San Marco:

giorni feriali 10.30 – 18.30 (ultimo accesso 18.00)

sabato-domenica 10.30 – 21.30 (ultimo accesso 21.00)

Prezzi :

Ingresso: 10 €

Bambini tra 6 e 12 anni: 5 €

Minori di 6 anni: ingresso libero

Orari Museo di San Marco: 

10.00 – 18.00 (ultimo accesso 17.30)

Prezzi:

Ingresso: 5 €

Bambini tra 6 e 12 anni: 3 €

Minori di 6 anni: ingresso libero

Chiesa della Madonna dell’Orto

La Chiesa della Madonna dell’Orto può a buon diritto essere chiamata “la chiesa del Tintoretto”: difatti il grande artista trascorse la sua vita nelle vicinanze, qui vi è sepolto e i suoi teleri trasfigurano l’interno con il loro pathos. E’ originaria del XIV sec. ma venne ristrutturata durante il XV sec. e proprio per questo motivo nella sua facciata, tripartita in cotto, sono presenti elementi di transizione dal romanico al gotico e dal gotico al rinascimento. Al suo interno, a pianta “basilicale” in tre navate, è possibile ammirare partendo dalla navata di destra, “Giovanni Battista tra i SS.Pietro, Marco, Girolamo e Paolo” di Cima da Conegliano, la mistica “Presentazione di Maria al Tempio” di Tintoretto. Sulle pareti del Presbiterio troneggiano altre tre grandi tele dello stesso autore, il “Giudizio Universale, l’Adorazione del Vitello D’oro e Mosè riceve le tavole delle leggi”. Nell’Abside ammirate i teleri del Tintoretto: Fortezza, Giustizia, Temperanza, Coraggio. Continuando per la navata sinistra si può ancora ammirare, del suddetto artista, il “Miracolo di S.Agnese”, mentre la “Madonna col bambino” è di Giovanni Bellini.

Orari di apertura: lunedi-sabato: 10.00-17.00 (chiusura biglietteria ore 16.45);

Chiusura: domenica, 25 dicembre, 1 gennaio, Pasqua e 15 agosto.

Prezzo biglietto intero: € 3

Prezzo biglietto ridotto : € 1.50

 

Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari

La Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, iniziata nel 1340 ma completata più di cento anni dopo, conserva memorie e fasti di più di 500 anni di storia veneziana, basta solo pensare che al suo interno si trovano le spoglie di Antonio Canova (nella navata sinistra vicino all’entrata principale). Si dice che l’arco trionfale nella seconda campata della navata destra segni il punto in cui sarebbe sepolto Tiziano. Nella facciata di stile tardo-gotico il portale dà accesso al solenne INTERNO costituito da tre navate, divise da dodici poderosi piloni. A chiudere la navata centrale è rimasto così com’era e dov’era, il meraviglioso Coro dei Frati con i suoi 124 stalli lignei, di Marco Cozzi, intarsiati con vedute di Venezia. Uno dei maggiori capolavori ammirabili all’interno è l’Assunta di Tiziano, dietro l’altare maggiore: immersa nelle calde tonalità dell’oro e del rosso la Vergine Maria ascende verso Dio. Nella sagrestia, alla destra dell’altare sopraccitato, potrete trovare la “Madonna col bambino e Santi”, famosissimo trittico di Giovanni Bellini, nella sua cornice originale. Nella Navata sinistra al secondo altare, avrete la possibilità di ammirare un’altra celebre pala di Tiziano, la “Madonna di Ca’Pesaro” dove, i personaggi dela Famiglia Pesaro insieme ai SS.Francesco D’Assisi, Antonio Da Padova e Pietro, rendono, in un ardita composizione, omaggio alla Madonna avvolta da un bianco e luminosissimo velo.

Come arrivare : Vaporetto linea 1 , 2 direzione Ferrovia e scendere a San Tomà.

Orario Visite:

Lunedì-Sabato  9.00 – 18.00 (ultimo ingresso 17.30)

Domenica e feste 13.00 – 18.00 (ultimo ingresso 17.30) 

Biglietto intero: € 3,00

Biglietto ridotto: 1,50 (studenti fino a 29 anni)

Biglietto gratuito: residenti nel comune di Venezia, bambini fino a 11 anni, portatori di handicap e accompagnatore, soci ICOM E ICOMOS, guide autorizzate e capigruppo in servizio, funzionari del MIBAC.

Il biglietto d’ingresso per la visita alle opere presenti in Basilica è chiesto come contributo per i restauri, la sorveglianza e l’illuminazione permanente di tutte le opere.

Chiesa di San Giovanni e Paolo

La Chiesa di San Giovanni e Paolo, che rivaleggia con quella dei Frari per grandezza, maestosità, e per la ricchezza di tesori dell’arte in essa ospitati, è un classico esempio di architettura gotica. E’ anch’essa costruita in cotto e possiede una grandiosa facciata che si erge verso il cielo. Una volta entrati attraverso il trecentesco portale, costruito con colonne portate da Torcello, rimarrete impressionati dall’ampiezza e dall’altezza delle tre navate: più di 100m in lunghezza e 32 in altezza. La facciata interna è occupata da 3 monumenti funerali ai Dogi Mocenigo, Alvise attorno al portale e Marcelle a destra. Nella navata di destra, al secondo altare, il “Polittico di S. Vincenzo Ferreri”, un’opera giovanile di Giovanni Bellini. Poco più in là sul soffitto della cappella di S.Domenico troverete la “Gloria di S.Domenico” di G.B.Piazzetta.

Continuando a camminare lungo lo stesso lato, nel transetto, arricchito dalla luce proveniente dalle meravigliose vetrate colorate delle finestrone, ammirate “Elemosina di S.Antonio” di Lorenzo Lotto, oltre ad alcune opere di Bartolomeo Vivarini. Nel presbiterio, dietro l’imponente altare maggiore attribuito a Baldassarre Longhena, altri monumenti a diversi Dogi, come Leonardo Loredan a destra e Andrea Vendramin a sinistra.

Nella Cappella del Rosario (non sempre aperta al pubblico) potrete vedere delle importanti tele del Veronese ivi custodite.

Orario giorni feriali :dalle ore 9.00 alle 18.00

Orario giorni festivi : dalle ore 12.00 alle 18.00
*nelle feste di Natale e Pasqua la Basilica chiude dalle ore 12.30 alle 16.00.

Prezzo biglietto intero:  3,50 euro;

Prezzo biglietto ridotto (fino a 12 anni): 1,50 euro;

Prezzo contributo guida : 7,00 euro;

Ingresso gratuito :

Per i residenti nel Comune di Venezia;

Per persone con handicap motorio e loro accompagnatori, guide turistiche autorizzate e professori che accompagnano scolaresche;

Per i presbiteri, i religiosi, le religiose e i seminaristi;

 

Cimitero ebraico

Il famoso e suggestivo  cimitero ebraico di Venezia si trova al Lido

A Venezia Lido esiste da secoli un suggestivo cimitero ebraico che purtroppo è stato lasciato per anni all’incuria. L’Amministrazione locale si è recentemente decisa a bonificare i 35mila mq di verde in cui sono immerse le antiche e nuove sepolture così da renderlo finalmente più facilmente accessibile a tutti. A Praga c’è una folla che visita il locale cimitero ebraico e quello di Venezia non è da meno una volta che sarà reso fruibile con un’opera di riassestamento e catalogazione delle tombe oltre a una giusta promozione così come è stato fatto per il Ghetto in cui il museo, la casa dell’Ospitalità, le sinagoghe sono viste oramai da decine di migliaia di persone. Il cimitero ebraico di Venezia è una parte importante della storia italiana e europea e del rapporto tra ebraismo e le altre culture. La prima lapide del cimitero risale al 1389, poi dal 1516 con l’istituzione del Ghetto, il cimitero fu allargato per accogliere anche ebrei spagnoli e portoghesi, e poi ancora ebrei provenienti dall’Europa e dal bacino del Mediterraneo che introdussero nuovi simboli e elementi decorativi. Ciò che oggi con il lavoro di potatura degli alberi e pulizia del sottobosco emerge sono le file di sepolcri che erano diventati inaccessibili perché coperti da vegetazione. Il cimitero di Venezia è un unicum che non ha uguali in Europa: è il più antico, è il più grande, è collocato in un contesto che non ha uguali, le sue lapidi testimoniano il passaggio di ebrei provenienti da tanti paesi, ed è un cimitero ancora utilizzato. Rappresenta la storia di una comunità e del suo intrecciarsi con la storia della città.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV  linea 1-LN-5.1-5.2, fermata Lido S. M. Elisabetta quindi con l’autobus linea A;  A piedi da S. Maria Elisabetta in 15 minuti.

Museo, sinagoghe e cimitero sono chiusi il sabato e le festività ebraiche, il 25 dicembre, il 1° gennaio e il 1° maggio.

Scuola Grande di Santa Maria dei Carmini (del Carmelo)

La Scuola Grande di Santa Maria dei Carmini, divenuta “Grande” nel 1767, conserva ancora intatto sul soffitto della sala Capitolare i teleri del confratello più famoso: Giambattista Tiepolo. La decorazione eseguita tra il 1739 e il 1749: al centro Madonna del Carmelo che da lo scapolare a San Simeone Stock, intorno sono dipinte le Virtù e varie scene legate alla simbologia mariana; inoltre si segnala, nella sala dell’archivio, una Giuditta e Oloferne di Giambattista Piazzetta del 1743 circa. Tutte le sale della Scuola sono destinate a visite museali, nonchè a manifestazioni religiose e culturali che si svolgono nella Cappella di piano terra o nella Sala Capitolare sita al primo piano.

Orario d’apertura: dalle ore 11.00 alle 17.00 tutti i giorni dell’anno con esclusione dei giorni di Natale e Capodanno.

Costo Biglietti:

Intero 7.00 €

Ridotto 5.00 €

– per i giovani fino al compimento del 26.mo anno di età
– per le persone oltre il 65.mo anno di età
– per gruppi di almeno 20 persone (con diritto all’ingresso gratuito per la guida ovvero un accompagnatore)

Gratis: bambini fino al compimento del 6° anno di età;

Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia

La sede della Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, ultimata internamente nel 1538 ma rimasta esternamente incompleta, è progetto di Jacopo Sansovino . Si presenta oggi come un’enorme mole di laterizi, con due ordini appena abbozzati, grandi finestre centinate e strette nicchie ornamentali. Il salone del primo piano della scuola, il più grande del centro storico veneziano dopo Palazzo Ducale, è tutt’ora impreziosito da una ricca decorazione a fresco in cui si trovano le figure dei dodici profeti maggiori, attribuite alla scuola di Paolo Veronese, dipinte a chiaroscuro ad imitazione delle sculture.
Dal 1914 è diventata fulcro dell’attività pedagogica e sportiva della società di ginnastica Costantino Reyer che l’ha resa il tempio dello sport veneziano. La singolare relazione tra la Misericordia e la Reyer ha trovato il suo apice nella pallacanestro, che ha caratterizzato l’identità della società e adattato a sé gli spazi della Misericordia. La Palestra ha avuto sede alla Misericordia fino al 1991.
Dal 2015, grazie al Project Financing del Gruppo Umana Spa, la Misericordia di Venezia si propone come un luogo al servizio della città, declinando l’antica funzione di ospitalità in chiave contemporanea. Il nuovo progetto architettonico ha voluto rinnovare il mistero e il fascino dell’edificio, valorizzando ciò che la storia ha stratificato nelle murature e nelle decorazioni: il restauro integrativo ha completato ciò che già esisteva. Oggi la Misericordia è un progetto in divenire, sostenibile per la città di Venezia e per il momento storico attuale: è uno spazio in cui convergono riqualificazione urbana, cultura e aggregazione sociale. Un generatore di attività, flessibile e adattabile, orientato verso un’unica direzione: promuovere l’eccellenza, lo scambio culturale e le occasioni di incontro.

Situata nel sestiere di Cannaregio, alla fine dell’omonima fondamenta, la Scuola Grande della Misericordia domina il lato nord di Venezia.
L’edificio nasce come spazio comunicativo complesso: ancora prima di essere un luogo polifunzionale era un manifesto di prestigio e di innovazione secondo le volontà del Doge Gritti.

Oggi la Misericordia è uno spazio dove storia e cultura dialogano con il territorio, ed è location di mostre, eventi aziendali, eventi culturali. Può ospitare più di 1000 persone e consente la massima libertà nella realizzazione degli allestimenti e nell’utilizzo degli spazi.

La Misericordia di Venezia apre al pubblico in occasione degli eventi che lo permettono come mostre d’arte contemporanea o architettura, congressi ed eventi culturali. Per informazione www.misericordiadivenezia.it 

Scuola Grande di San Rocco

La Scuola Grande di San Rocco conserva all’interno oltre 60 tele di Jacopo Tintoretto. Nella sala inferiore sono raccontati gli episodi della vita della Vergine. I teleri della sala Superiore illustrano storie dell’Antico e del nuovo Testamento, celebrando al tempo stesso l’attività della Scuola; sul soffitto della sala dell’Albergo, intorno al San Rocco in gloria, le allegorie delle altre Scuole grandi. Sulle pareti laterali sono raffigurati due profeti: uno posa lo sguardo sulla Crocifissione che occupa la parete di fondo, l’altro sui tre episodi della Passione sulla parete opposta. La scuola possiede anche il Cristo Portacroce di dubbia atribuizione tra Giorgione e Tiziano, una Annunciazione di Tiziano e le sculture lignee di Francesco Palma il Giovane.

Come arrivare:

a 8 minuti dalla stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia
a 5 minuti dal Terminal di Piazzale Roma
a 3 minuti dalla fermata del vaporetto San Tomà

Orario di apertura: ogni giorno dalle 10:30 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30).

L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

La spettacolare Sala Capitolare della Scuola di San Giovanni Evangelista a Venezia vi lascerà senza fiato!

I Veneziani erano soliti raccogliersi in confraternite chiamate Scuole, parola che deriva dal greco schola e che significa per l’appunto unione di persone. La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista è una Scuola di devozione. L’edificio risale al 1453. Chiusa con l’editto di Napoleone del 1806, conserva ancora opere pittoriche di notevole interesse. Il prezioso reliquiario della Croce, che per decreto napoleonico avrebbe dovuto essere trasferito alla Zecca per essere fuso, fu riscattato dall’ultimo Guardian grande, in carica all’epoca degli editti napoleonici, Giovanni Andrighetti. Gli eredi lo restituirono alla scuola tramite il Patriarca di Venezia. Al primo piano dell’edificio vi si possono ammirare, oltre a uno splendido pavimento, capolavoro assoluto di marmi colorati in bianco, rosso e nero che si intrecciano in forme geometriche ovali e a stella, scandite in tre grandi rosoni racchiusi da un nastro bicolore,  gli affreschi dell’Angeli, del Diziani, del Guaranà e del Tiepolo. La sala dell’Albergo è decorata da opere di Jacopo Palma il Giovane. Gli spazi della Scuola Grande sono aperti al pubblico solo occasionalmente nelle giornate in cui non viene svolta l’abituale attività congressuale. Per conoscere quando è possibile visitarla conviene consultare il sito ufficiale.

Come arrivare:

Dalla stazione dei treni

Usciti dalla Stazione, girare a sinistra e attraversare il Ponte degli Scalzi sul Canal Grande. Proseguire a destra lungo la Fondamenta S. Simeon Piccolo, girare nella prima calle a sinistra (Calle Nova de San Simeon). Proseguire per il Ramo delle Chioverete, Calle delle Chioverete e Calle Sechera. Attraversare il Ponte Canal e proseguire tenendo la sinistra, lungo la Calle de la Laca. Si arriva nel Campiello della Scuola: ingresso principale sulla sinistra al civico 2454.

Da Piazzale Roma, bus stop

Lasciandosi alle spalle Piazzale Roma in corrispondenza della pensilina del tram, si arriva al ponte in marmo bianco. Attraversarlo e proseguire diritto costeggiando i Giardini Papadopoli fino al Ponte dei Tolentini. Attraversarlo e svoltare a sinistra. Proseguire verso il portico che immette in Calle dei Amai. Superare il Ponte de le Sechere e prendere a sinistra la Calle del Campazzo. Proseguire fino alla fine dove svoltare a destra in Calle de la Laca. Proseguire lungo quest’ultima fino al Campiello della Scuola: ingresso principale sulla sinistra al civico 2454.

Da San Tomà, fermata del vaporetto

Scendere dal vaporetto alla fermata S. Tomà, proseguire lungo la calle, in fondo girare a destra in Campo S. Tomà. Dal Campo S. Tomà prendere il Ramo dei Calegheri, alla fine girare a sinistra e quindi a destra in Calle Larga. Proseguire per tutta la Calle Larga, fino al Campo dei Frari. In Campo dei Frari girare a destra costeggiando tutta la Basilica dei Frari. Attraversare il Ponte dei Frari e girare a sinistra. Attraversare il Ponte di S. Stin e girare a sinistra in Rio Terà San Tomà fino alla Calle del Magazen. Percorrere tutta la Calle del Magazen fino al Portale monumentale d’ingresso della Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Entrare nel Campiello della Scuola: ingresso principale sulla destra al civico 2454.

Orario visite: Tutti i giorni  9:30 – 13:00  /  14:00 – 17:15

Biglietti

Intero 10 €

Ridotto 8 €

  • studenti under 26 muniti di tesserino universitario
  • residenti e nati nel Comune di Venezia

Scolaresche 3 €

  • gruppi scolastici under 14 accompagnati da insegnanti

Gratuità

  • bambini under 12 accompagnati da adulti
  • disabili
  • giornalisti con accredito

Museo ebraico e Ghetto

La parola ghetto nacque a Venezia e indicava la zona del Getto dove risiedevano gli ebrei

Per Museo Ebraico si intende sia lo spazio espositivo sito in Campo del Ghetto a Venezia, dove sono conservati oggetti di culto e profani databili dal XVII al XIX secolo sia uno spazio architettonico, urbanistico e museale unico nel suo genere per la sua specificità. Nel Campo del Ghetto troverete l’entrata per il Museo Ebraico dove potrete ammirare pregiati oggetti esposti al pubblico, importanti esempi di manifattura orafa e tessile, un’ampia selezione di libri e manoscritti antichi e oggetti in uso nei più importanti momenti del ciclo della vita ebraica. Proprio dal Museo partono ogni ora le visite guidate a tutto il complesso del Ghetto veneziano, il più antico al mondo, tanto che la stessa parola “ghetto” deriva proprio dal luogo dove, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, risiedevano gli ebrei a Venezia: il getto, una zona della città dove erano impiantate varie fonderie e venivano depositati vari materiali di scarto. Gli ebrei per secoli a Venezia furono i solo ad avere il permesso di praticare la professione del medico e del banchiere. Durante la visita guidata potrete vedere le 5 Sinagoghe ancora visitabili, di cui alcune sono completamente celate allo sguardo e nascoste sul tetto degli altissimi palazzi (che dovevano ospitare numerose famiglie e per questo avevano molti piani) che si affacciano sul Campo. Il nome delle Sinagoghe indica la composizione della comunità ebraica di Venezia. La Scuola Grande Tedesca (nonchè sede del Museo) sorse sul Campo del Ghetto Nuovo nel 1528; subito dopo, nel 1532, viene aperta la Scuola Canton, di aspetto baroccheggiante, che traeva il nome da una famiglia, oppure dal fatto che la sua sede era in una casa d’angolo; e infine la Scuola Italiana, sorta nel 1575, la più semplice ma la più famosa. Le due Scuole più grandi e più famose, in bella vista nel Campo del Ghetto Novissimo, sono quella Levantina e Spagnola. In particolare quest’ultima è frutto di un rimaneggiamento compiuto da Baldassarre Longhena nel XVII secolo.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV Linea 1 o 2, fermata S. Marcuola – Ghetto; Linea 4.1-4.2-5.1-5.2, fermata Ponte delle Guglie – Ghetto

Orario del Museo:

Dal 1° giugno al 30 settembre: 10.00 – 19.00 (chiusura cassa alle 18.00);

dal 1° ottobre al 31 maggio: 10.00 – 17.30 (chiusura cassa alle 17).

Di venerdì e nei giorni di vigilia delle feste ebraiche il museo potrà chiudere anticipatamente.

Orario delle visite alla sinagoga:

visite guidate in partenza ogni ora, in italiano ed inglese  10.30 – 11.30 – 12.30 – 13.30 – 14.30 – 15.30 -16.30 – (17.30).

Ultima visita guidata, dal 1° giugno al 30 settembre, alle ore 17.30;

dal 1° ottobre al 31 maggio, alle ore 16.30.

E’ possibile, per motivi rituali, che gli ultimi tour del venerdì sia ridotto o eliminato.

 

INGRESSO AL MUSEO

Biglietto intero: 8.00 €

Biglietto ridotto: 6.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap, soci ICOM.

INGRESSO AL MUSEO E VISITA GUIDATA ALLE SINAGOGHE

Biglietto intero: 12.00 €

Biglietto ridotto: 10.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto speciale: 7.00 € per soci ICOM e abbonamenti turistici convenzionati.

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap.

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi sede Casinò di Venezia

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, considerato da Francesco Sansovino (storiografo ufficiale della Repubblica Serenissima) come uno dei più importanti Palazzi del Canal Grande, costituisce una nobile espressione del Rinascimento a venezia. Palazzo Ca’ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un ampio salone centrale e da tre sale minori decorate secondo lo stile rinascimentale e il gusto dei proprietari che si sono succeduti nella gestione del palazzo. Sul Canal Grande si affaccia uno dei rari giardini con vista e con accesso diretto sulla principale via d’acqua veneziana. Progettato da Mauro Codussi, il palazzo che Gabriele D’Annunzio ne Il Fuoco definì “dall’apparenza arerea come di una nuvola effiggiata che posasse sull’acqua”, fu completato all’inizio del XVI sec. I suoi proprietari, gli orgogliosi Loredan, fecero iscrivere sulla facciata, come in antitesi alla grandiosità del palazzo, una frasetta di umiltà che era stata un motto dei Templari. Dopo vari passaggi di proprietà il palazzo fu dimora prima dei Calergi, famiglia feudale di origini greche, e poi dei Vendramin. Gli ultimi eredi dei Vendramin vendettero il palazzo nel 1844 a Maria Carolina Duchessa di Berry, personaggio di altissimo lignaggio nonchè figlia del principe ereditario del Regno delle Due Sicilie, nipote dell’imperatore Leopoldo II Asburgo e sposa del secondogenito del futuro re di Francia Carlo X. Dopo i moti del Risorgimento i proprietari furono costretti a mettere in liquidazione il palazzo e molte opere d’arte andarono all’asta a Parigi. In seguito alla morte della Duchessa, Ca’ Vendramin Calergi fu co-abitata dal Conte de’ Bardi e dai Duchi di Grazia, che ospitarono Richard Wagner. ULTIMA RESIDENZA DI RICHARD WAGNER Wagner vi soggiornò per l’ultima e definitiva volta dopo che, anni prima aveva eletto Venezia come il luogo adatto, in quanto spazio fuori dal tempo, dove far tornare alla luce un’ispirazione senza nome. Di ritorno da Palermo, nell’aprile del 1882, dopo aver completato la partitura del Parsifal per la seconda edizione del Festival di Bayreuth prevista per l’estate del 1882, subaffitta dal conte Bardi, spesso fuori città, l’intero piano del mezzanino di Ca’ Vendramin Calergi, di cui prende possesso il 16 settembre. Qui vi trascorre l’inverno con la famiglia, fino alla morte, avvenuta il 13 febbraio 1883. MUSEO WAGNER Oggi alcune stanze del suo appartamento sono adibite a sede museale. Difatti il 13 febbraio 1995 la stanza del piano mezzanino dove il celebre compositore è morto è stata affidata dal Comune all’Associazione Richard Wagner di Venezia, presieduta da Giuseppe Pugliese. Allestita a spazio museale, è aperta al pubblico a perenne memoria del musicista e del suo amore per la città lagunare.

Dal 2003 anche le stanze adiacenti sono state adibite a museo, per ospitare la collezione di Josef Lienhart, ricevuta in donazione: rari documenti, manifesti, partiture, lettere autografe, quadri, dischi, litografie e vari cimeli. La più grande collezione privata dedicata al compositore tedesco, dopo quella di Bayreuth. A ricordo del musicista, sul muro di cinta che guarda il Canal Grande è pure visibile una lapide con le parole dettate da Gabriele D’Annunzio.  

Come arrivare :

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Piazzale Roma ogni 10’ (linea 1 e 2)

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Ferrovia ogni 10’ (linea 1)

Mostre, pubblicazioni, conferenze, tavole rotonde e concerti. L’Associazione Richard Wagner di Venezia cura l’organizzazione di attività mirate ad approfondire e diffondere la conoscenza e lo studio della vita e dell’opera musicale e letteraria di Richard Wagner attraverso il Centro Europeo di Studi e Ricerche Richard Wagner (C.E.S.R.R.W.), con sede nelle Sale.

Su prenotazione obbligatoria (entro le ore 12.00 del giorno precedente la visita) :

– Martedì e sabato mattina
– Giovedì pomeriggio

Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana

Biblioteca Nazionale Marciana, splendido edificio progettato da Jacopo Sansovino con affaccio sul Bacino San Marco

Le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana) sono inserite nel percorso integrato dei Musei di Piazza S. Marco, con entrata unica presso il Museo Correr (Ala Napoleonica). La grandiosa sala della libreria, concepita per conservare i tesori della Repubblica Serenissima vi stupirà per la sua bellezza. Al suo interno vi troverete pregevoli opere di Jacopo De Barbari (magnifica veduta di Venezia a volo d’uccello), di Tiziano (La sapienza), Veronese e Tintoretto. Il patrimonio librario della Biblioteca Marciana è consultabile nelle sale di lettura della Biblioteca (Piazza S. Marco n.7, 30124 Venezia) per motivi di studio. Come visitare le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (o Libreria Sansoviniana)

Orari delle visite guidate:

  • 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)  – dal 1 aprile al 31 ottobre. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 18.00.
  • 10.30 – 17.00  (ultimo ingresso ore 16.00) – dal 1 novembre al 31 marzo. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 17.
  • Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio.

Ogni seconda domenica del mese la Biblioteca propone, in collaborazione con l’Associazione Culturale Venezia Arte, una visita guidata gratuita in lingua italiana. La visita avrà inizio alle ore 14.30. La prenotazione è obbligatoria.

Biglietti:

L’accesso alle Sale Monumentali avviene dall’ingresso del Museo Correr (Piazza San Marco, Ala Napoleonica) ed è subordinato all’acquisizione del biglietto unico dei Musei di Piazza San Marco (valido per il Museo Correr, il Museo Archeologico Nazionale, le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana e Palazzo Ducale), che tuttavia per i residenti e nati nel Comune di Venezia è gratuito.

Peggy Guggenheim Collection

La Guggenheim Collection di Venezia è una tappa fondamentale per tutti gli amanti dell’arte moderna che risiedono in Laguna

 

L’appartamento privato di Peggy Guggenheim a Venezia, trasformato in museo dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim nel 1980, conserva oggi più di 250 opere.
Lo straordinario percorso espositivo della Peggy Guggenheim Collection a Venezia comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.
Tra gli artisti presenti nell’esposizione permanente della Collezione Guggenheim di Venezia con capolavori di indubbia fama è doveroso citare Picasso, Braque, Duchamp , Klee, Severini , Kandinsky , Miró , Giacometti, Ernst , De Chirico Magritte , Dalí , Pollock. La sede della Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Palazzo Venier dei Leoni, è un originale edificio incompiuto che si affaccia sul Canal Grande, noto come il palazzo non finito, iniziato nel 1748 su progetto dell’architetto Lorenzo Boschetti.
Alla fine del 1948 Peggy Guggenheim acquista Palazzo Venier dagli eredi della viscontessa Castlerosse. Vi dimorerà per i successivi trent’anni. A partire dal 1951, e fino al 1979, anno della sua morte, Peggy Guggenheim apre il palazzo e la collezione al pubblico.

Come arrivare:

La Collezione Peggy Guggenheim si trova lungo il Canal Grande fra il Ponte dell’Accademia e la Basilica di Santa Maria della Salute
Da Piazzale Roma o Ferrovia: vaporetto linea 2, direzione Lido, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione Lido, fermata Accademia o Salute
Da Piazza San Marco: vaporetto linea 2, direzione P. Roma, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione P. Roma, fermata Salute o Accademia

 


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Museo Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia

Nel cuore di Venezia l’antico, nobile, Palazzo Querini Stampalia ti accoglie con i suoi saloni sontuosamente arredati, la Biblioteca, e l’area restaurata da Mario Botta e Carlo Scarpa

Il museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia conserva arredamenti del ‘700 e dell’800, porcellane biscuit e sculture di casa Querini. La Pinacoteca offre dipinti di Giovanni Bellini, Lorenzo di Credi, Jacopo Palma il Vecchio e Jacopo Palma il Giovane, Bernardo Strozzi, Giovanni Battista Tiepolo, Pietro Longhi e Gabriel Bella. La Fondazione Querini Stampalia nasce a Venezia nel 1869 per volere del Conte Giovanni, ultimo discendente della famiglia patrizia veneziana dei Querini Stampalia, di cui sono stati conservati intatti patrimonio, dimora, biblioteca, archivio, collezioni d’arte, arredi e suppellettili. Il palazzo cinquecentesco, situato tra Rialto e San Marco, ospita anche la biblioteca civica del centro storico, dove ogni giorno si recano moltissimi studenti e studiosi. Il pianterreno e il giardino sono stati restaurati da Carlo Scarpa nei primi anni ’60. Recentemente Mario Botta ha progettato il nuovo accesso, il bookshop e la caffetteria. La Fondazione ospita regolarmente mostre e eventi espositivi di alto livello. In più è dotata di una biblioteca fornitissima, dove studenti e studiosi si fermano spesso a consultare testi antichi e a studiare.

Orario:

da martedì a domenica 10/18

la biglietteria chiude alle 17.30

lunedì chiuso

Costo Biglietti:

intero 14 euro

ridotto 10 euro

Visite guidate in lingua italiana, inglese, francese e tedesca

Costo della visita guidata:  80 euro

Galleria Giorgio Franchetti – Ca d’Oro

La Galleria Franchetti ha sede in uno dei più famosi palazzi gotici veneziani sul Canal Grande, la Ca’ d’Oro, che fu fatta costruire tra il 1422 e il 1440 da Marino Contarini. Il suo nome deriva dal fatto che un tempo la sua facciata era ricoperta da una lamina d’oro zecchino. Dopo alcuni passaggi di proprietà e rifacimenti, nel 1895 la Ca’ d’Oro fu acquistata dal barone Giorgio Franchetti che, in quella sede, sistemò le sue collezioni, per lasciarle poi, dopo la sua morte, allo Stato. La galleria prese il suo nome e fu aperta al pubblico nel 1927. Dopo essere rimasta chiusa per una decina d’anni, la Ca’ d’Oro è stata riaperta al pubblico nel 1984, dopo un accurato restauro. Il museo è composto da circa 6.000 pezzi tra monete e medaglie, ma ne sono esposti solo un centinaio; ci sono inoltre cinquemila frammenti ceramici, ottanta sigilli, cinquanta quadri fiamminghi, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia, una ventina di dipinti appartenenti alla collezione Franchetti e 15 quadri di scuola toscana, alcuni frammenti degli affreschi staccati dal Fontego dei Tedeschi e dal Chiostro di Santo Stefano; dieci modelli di terracotta, quattro grandi arazzi (due non sono esposti), i mobili invece sono tutti nei depositi. Da segnalare il San Sebastiano del Mantegna e le due vedute di Francesco Guardi , oltre alla vera da pozzo in marmo di Verona, scolpita da Bartolomeo Bon.

Come arrivare: Vaporetto ACTV linea 1 ; Vaporetto dell’Arte fermata Ca d’Oro;

Orario visite

lunedì: 9.00 – 14.00

martedì – domenica: 9.00 – 19.00

La vendita dei biglietti termina 30 minuti prima della chiusura

Chiusura: 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Costo del biglietto

(PERCORSO 1 – Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro ) :

  • Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro (percorso studiato in sicurezza)

Intero € 6,00

Agevolato per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni: € 2,00 (previa esibizione di documento di identità).

BIGLIETTO UNICO Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro:   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

(BIGLIETTO INTEGRATO – PERCORSO 2):

Intero: € 14.00;

Museo d’Arte Orientale

La straordinaria collezione di arte giapponese del Principe Enrico II di Borbone è in mostra permanente al Museo di Arte Orientale di Venezia

Palazzo Pesaro, sede della Galleria d’Arte Moderna, ospita dal 1928 anche il Museo d’Arte orientale, il più importante del genere in Italia. Molto  interessante sia per la quantità di materiale che contiene e sia per la preziosa collezione d’arte giapponese del periodo Edo (1614 – 1868). Il Museo costituisce una delle più importanti collezioni mondiali di arte giapponese del Periodo Edo. Le raccolte, iniziate dal principe Enrico di Borbone-Parma nel 1888, comprendono preziosi dipinti, porcellane, statue di culto, lacche, porcellane, stoffe, carte, paraventi, armi; giade, avori provenienti dalla Cina, dal Giappone, dal Siam, da Giava e dalla Cambogia.

Come arrivare : Linea 1 fermata S. Stae

Orari: Gli orari di apertura sono soggetti a cambiamenti, tutte le informazioni su orientalevenezia.beniculturali.it o sui profili social.

Il biglietto è valido per il Museo d’Arte Orientale + Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna

Biglietto intero: € 10.00
Biglietto ridotto: € 7.50

Prezzo ridotto per: ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI

Biglietto gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche** abilitate dalla Provincia di Venezia e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni).

Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale di Piazza San Marco ospita una notevole collezione d’arte greca, romana, egizia.

Fanno parte del percorso espositivo anche cammei e pietre dure, gemme e monete. Il Museo, a cui si accede col biglietto integrato per i musei di Piazza san Marco,  è stato fondato nel 1523 in seguito al lascito del cardinale Domenico Grimani e di Giovanni Grimaniche donarono alla Serenissima marmi e bronzi antichi. Molti dei reperti in esso custoditi sono il risultato di donazioni delle grandi famiglie veneziane. Nel corso dei secoli successivi lo Statuario si arricchì di ulteriori donazioni. Negli anni Venti del Novecento le raccolte furono sistemate al primo piano delle Procuratie Nuove, tuttora sede del Museo, e poi ampliate tra il 1949 ed 1954 grazie al deposito Correr e all’assegnazione a Venezia di ceramiche, vetri e gemme del Museo di San Donato di Zara. Oltre alle numerose sculture greche, comprende frammenti architettonici e scultorei romani, epigrafi, marmi e busti, bronzetti, ceramiche, gioielli, oggettistica etrusca, egizia, mesopotamica e romana, gemme, avori e una collezione numismatica (con monete di età repubblicana dal III al I secolo a.C.).

Orari :

  • Estivo (1/4-31/10): 10.00-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso visitatori dalle ore 18.45).
  • Invernale (1/11-31/3): dom-giov: 10.30-17.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 16.00, deflusso dalle ore 15.45); ven-sab: 10.30-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso dalle ore 17.45)

Costo del Biglietto:

25,00 € (biglietto unico integrato);

13, 00 € (biglietto ridotto *);

Gratuito (secondo linee MibacT e Muve)

Punta della Dogana

Punta della Dogana, una delle due sedi museali della Pinault Foundation a Venezia, era un tempo la Dogana da Mar della Repubblica Serenissima. L’edificio, dalla caratteristica forma triangolare, coronato da una torre sovrastata dalla Palla d’Oro, che raffigura il mondo sostenuto da due Atlanti, è stato completamente restaurato nel 2009, per essere trasformato in un moderno centro d’arte contemporanea, su progetto dell’architetto giapponese minimalista Tadao Ando. La caratteristica principale dell’edificio sono infatti delle pareti in calcestruzzo a vista, che rappresentano proprio la firma di Ando. Punta della Dogana si affaccia sul Bacino San Marco ed è, come sede permanente della immensa collezione Pinault, diventato bocca di porto per le vette più rappresentative della produzione artistica contemporanea e luogo d’elezione per condividerla con il pubblico più ampio. All’interno dell’edificio trova anche sede il Dogana Cafè, uno splendido spazio restaurato sempre da Ando dove è possibile assaporare straordinari piatti e vini con una splendida vista sulla Laguna.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 15,00€

Biglietto ridotto: 12,00€

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Palazzo Grassi

Palazzo Grassi è un fine edificio settecentesco di ispirazione neoclassica, opera di Giorgio Massari. Alcuni affreschi attribuiti ad Alessandro Longhi ornano lo scalone. Nel 1983 l’edificio passò al gruppo Fiat, che ne affidò la ristrutturazione all’architetto milanese Gae Aulenti. Divenne uno dei centri espositivi più prestigiosi d’Europa: sotto la guida di illustri direttori (tra cui Pontus Hulten, Paolo Viti ed altri) Palazzo Grassi presentò ambiziose mostre di grande successo, dedicate all’arte e alla storia delle grandi civiltà.

Il Palazzo è ora proprietà della Fondazione Francois Pinault ed è diretto da Monique Veaute: situato in Campo San Samuele e affacciato sul Canal Grande, l’edificio è la sede ideale di grandi mostre temporanee di cui alcune si basano in tutto o in parte sulle risorse della immensa collezione Pinault.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 18,00€ Punta della Dogana o Palazzo Grassi

Biglietto ridotto: 15,00€ Punta della Dogana + Palazzo Grassi  

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Orari: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

Chiuso il martedi, il 24 e 25 dicembre. Ultima entrata alle ore 18.00

Palazzo Mocenigo

Palazzo Mocenigo, il Museo e centro studi dei tessuti e del Costume a Venezia, ospita anche interessanti percorsi dedicati al profumo

Il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro studi di Storia dei Tessuti e del Costume  a Venezia è stato oggetto di un lungo ed elaborato intervento di restyling nel 2013. Il nuovo assetto del museo, finora mai interessato da significative opere di manutenzione e restauro, offre ai visitatori la straordinaria possibilità di attraversare l’intero piano nobile completamente immersi nella ritrovata atmosfera dell’originario contesto settecentesco, attraverso un percorso “circolare” che permette una visita più focalizzata sull’approfondimento della fondamentale relazione esistente fra  arredi settecenteschi e  preziosissimi abiti d’epoca. Grazie all’intervento dello scenografo di fama internazionale Pier Luigi Pizzi il Museo è tornato a nuova vita. Arte, tessuti e una nuova, e unica nel suo genere, sezione dedicata ai profumi, s’intrecciano per suggerire originali prospettive e accostamenti, in un suggestivo connubio di contaminazioni e stimoli.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Museo Fortuny

Il palazzo che ospita il museo di Mariano Fortuny è uno splendido esemplare di edilizia gotica maggiore ed un ambiente dotato di eccezionale fascino e sapore d’epoca. Le stesse aggiunte come i ballatoi, i passaggi sospesi e le decorazioni a fresco che furono realizzate tra fine ottocento e i primi del novecento, contribuiscono a dare al Museo Fortuny una connotazione del tutto originale e inimitabile.

Mariano Fortuny trasformò la residenza nel proprio atelier di fotografia, scenografia e scenotecnica, studio sulla lavorazione dei tessili, studio di pittura. Di tutte queste funzioni l’immobile ha conservato ambienti e strutture, appezzerie, collezioni fotografiche.

Il Museo Fortuny è destinato, secondo una tradizione consolidatasi nel corso degli ultimi due decenni, ad occuparsi di tutte le discipline facenti capo alla comunicazione visiva, raccogliendo in ciò, idealmente, l’eredità culturale dello sperimentalismo e delle curiosità innovative proprie del personaggio al cui nome la struttura è legata.

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

Museo di Storia Naturale

Riaperto nel 2010 con un nuovo suggestivo allestimento il Museo di Storia Naturale di Venezia

Il Fontego dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale, fu eretto nella prima metà del XIII secolo dalla famiglia Pesaro e deve il suo nome al fatto che, per breve periodo, fu sede commerciale (Fontego = fondaco, magazzino) e diplomatica dell’Impero Ottomano a Venezia. Dopo un lungo restauro durato quasi 10 anni, il Museo di Storia Naturale di Venezia ha riaperto al pubblico nel 2010 con un allestimento nuovo e suggestivo, lungo undici sale al primo piano del Fondaco dei Turchi. All’interno troverete anche aree di accoglienza al piano terra, con un giardino recuperato per il museo e per la città e un approccio museologico e un impianto museografico moderni e originali. Le collezioni del Museo di Storia Naturale comprendono due milioni di reperti che coprono un arco cronologico di 700 milioni di anni: raccolte zoologiche, entomologiche, botanche; fossili e preparati anatomici;“mirabilia”, e una biblioteca di 40 mila volumi. Il piano terra del Museo ospita, oltre alla ricca biblioteca scientifica, due importanti spazi espositivi: la Galleria dei Cetacei con lo scheletro di una balenottera e di un giovane capodoglio e l’Acquario delle tegnùe. Il Primo piano ospita invece tre sezioni ognuna delle quali in realtà un museo nel museo: – Sulle tracce della vita, dedicata ai fossili e alla paleontologia; La prima sala, di grande effetto scenico, è quella dedicata alla Spedizione Ligabue che nel 1973 portò alla luce vari reperti di oltre 100 milioni d’anni fa tra cui lo scheletro quasi intero di un dinosauro di oltre 7 metri, Ouranosaurus nigeriensis, e il cranio del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus imperator. – Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare, racconta l’evoluzione del collezionismo naturalistico e la nascita della museologia scientifica; – Le strategie della vita, illustra la varietà delle forme viventi e la complessità di adattamenti e specializzazioni.

Come arrivare: Vaporetto linea 1 o 5.2, fermata Riva de Biasio.

Orari dal 1 novembre al 31 maggio:

dal martedì al venerdì 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
sabato e domenica 10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

Orari dal 1 giugno al 31 ottobre

dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
sabato e domenica 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo del biglietto: intero 8.00 euro – ridotto 5.50 euro

 

Compra un biglietto

 

Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Novità: Audiopen 3,50 euro (lingue disponibili: italiano, inglese, francese)

Museo del Vetro di Murano

Una straordinaria collezione di vetri di Murano, dal Rinascimento al 900, vi attende al Museo del Vetro di Venezia

Il Museo del Vetro di Murano, che  fa parte dei Musei Civici Veneziani,  è dotato di splendide e ampie collezioni di vetri e capolavori in vetro, che nel 1932 furono accresciute dall’aggiunta dei vetri delle collezioni Correr, Cicogna e Molin: i più bei pezzi rinascimentali in vetro del Museo. Dal 2015 il Museo del Vetro di Venezia, dopo un lungo periodo di restauro e restyling ha riaperto al pubblico raddoppiando i suoi spazi espositivi. Il progetto museografico è stato totalmente rinnovato, allestimenti e percorsi ridisegnati consentono ora ai visitatori di cogliere gli snodi chiave dell’avventura del vetro a Murano e di godere appieno dei capolavori – in molti casi unici – qui custoditi. Il museo è stato poi arricchito di nuovi servizi per il pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in opera di due ascensori, la possibilità di esporre parti della collezione finora rimaste nei depositi e di realizzare eventi legati anche alla creatività più attuale Il Museo è anche dotato di una sezione archeologica, della quale gli elementi di maggior prestigio sono i vetri provenienti dalla necropoli di Enona (Zara). Anche oggi le collezioni del Museo vengono incrementate da donazioni da parte delle fornaci dell’isola, che vanno ad arricchire soprattutto la raccolta contemporanea.

Come arrivare:  

Da Piazzale Roma
Linea 4.1 o Linea 4.2, o DM fermata Museo Murano
Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
Linea 4.1 o Linea 4.2 o DM  fermata Museo Murano.
Da Lido di Venezia
Linea 5.1 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con Linea 4.1, fermata Museo Murano

Orario:  Aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00

Costo del biglietto

Intero: € 10.00

Ridotto: € 7.50 (Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card)

Ridotto 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card, possessori abbonamento Musei.it con versamento della quota d’iscrizione in corso, soci Coop. Gratuito * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice International Foundation; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponible): 4,00 euro.

BIGLIETTO COMBINATO MUSEO DEL VETRO + MUSEO DEL MERLETTO
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 8,00 euro

Museo del merletto

Nel 1978 gli enti pubblici veneziani (Comune, Provincia, Camera di Commercio, Ente per il Turismo, Azienda Autonoma di Soggiorno) si univano alla Fondazione Adriana Marcello in un Consorzio per i Merletti di Burano per rilanciare e riqualificare l’artigianato dei merletti. Nella sede dell’antica scuola venne creato il Museo del Merletto poi passato in gestione al Comune. Nel 2011 si è concluso il restauro e la ristrutturazione completa dell’edificio che ospita il Museo del Merletto di Burano. Una delle espressioni più alte dell’artigianato artistico locale, quell’arte del merletto così inscindibilmente legata al costume e alla storia culturale della laguna e in particolare all’isola di Burano, è stato così finalmente valorizzato da un completo restyling della sede e dal suggestivo allestimento di Daniela Ferretti, che ha portato all’interno del Museo del merletto la policromia tipica dell’isola più famosa della Laguna veneziana, insieme a Murano e Torcello. Mediante l’impiego di vetrine innovative, appositamente studiate e realizzate per l’occasione, si offre al pubblico una completa panoramica delle vicende storiche e artistiche dei merletti veneziani e lagunari dall’origine ai nostri giorni. Nel Museo  del merletto sono esposti oltre un centinaio di merletti tratti dalla ricca collezione, per lo più prodotti nell’ambito della Scuola, documenti con importanti disegni, foto e testimonianze iconografiche. Il Museo del Merletto di Burano offre non solo l’esposizione di pezzi di grande valore, ma anche la possibilità di osservare dal vero le tecniche di lavorazione proposte dalle merlettaie – ancora oggi depositarie di quest’arte – presenti al mattino in museo. È inoltre a disposizione degli studiosi l’archivio, importante fonte di documentazione storico–artistica, con disegni, foto e varie testimonianze iconografiche.

Come arrivare:

– Da Piazzale Roma prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dal Lido di Venezia
prendere la Linea 51 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con la linea Burano. 

Orario visite: sabato e domenica dalle 12.00 alle 16.00

Costo biglietto intero: 5.00 €
Costo biglietto ridotto: 3.50 €
Costo biglietto famiglie: ridotto per tutti i componenti paganti di famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (fino ai 14 anni);
Biglietto gratuito:  Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori della MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Palazzo Grimani

Il Museo di Palazzo Grimani, nasce per affiancare, integrare e ampliare il Museo archeologico di Venezia, che trae la sua origine proprio dalla donazione di Giovanni Grimani per gran parte della sua collezione, allora custodita nel palazzo di Santa Maria Formosa. La visita delle due sedi museali attraverso un percorso integrato consente di comprendere la genesi del Museo archeologico di Venezia, di conoscere i luoghi che, prima della costruzione dello Statuario Pubblico, ospitarono le preziose sculture e di cogliere appieno il carattere di collezione che la raccolta Grimani aveva. Visitare Palazzo Grimani è inoltre l’occasione per visitare un edificio di rara bellezza, di straordinario fascino e dai caratteri architettonico-artistici unici, in cui elementi tosco-romani si fondono superbamente con l’ambiente veneziano, per ammirare la splendida Tribuna, unica a Venezia, e la bellissima scala d’accesso del Palazzo. IL Museo di Palazzo Grimani ospita regolarmente esposizioni temporanee.

ORARIO A SETTIMANE ALTERNATE:

  •  Venerdì, sabato, domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Mercoledì. giovedì, venerdì: dalle 10.00 alle 19.00
  • Lunedi e martedì: CHIUSO

Chiuso il 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Biglietto intero: € 13,00 ​
Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità.

Biglietto ridotto speciale (per eventi particolari): € 6.00 (anche per i possessori di AREA ARTE CARD)

Audioguida: 4€ in ITALIANO o INGLESE alla mostra “Domus Grimani”

Biglietto unico Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 6,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

BIGLIETTO INTEGRATO: PERCORSO 2: € 14.00

(Prevede il riconoscimento di un biglietto unico integrato utilizzabile in tre mesi dall’emissione, per i Musei statali della Galleria franchetti alla Ca’d’Oro, il museo di palazzo grimani e i musei civici della laguna sud san francesco fuori le mura e di zoologia marina.)

Museo Correr

La splendida Ala Napoleonica in Piazza San Marco a Venezia ospita il Museo Correr

Il Museo Correr prende nome da Teodoro Correr (1750-1830), nobile di antica famiglia veneziana che lasciò alla Municipalità di Venezia per disposizione testamentaria le sue ricche e vaste collezioni, raccolte in vita con passione in un periodo in cui la Città sembrava incapace a non disperdere il suo enorme patrimonio storico e artistico. A questo primo consistente nucleo di opere, nel tempo si sono aggiunti altri doni ed acquisti checostituiscono oggi il complesso e diversificato patrimonio dei Musei Civici Veneziani d’Arte e di Storia. Collocato inizialmente al Fondaco dei Turchi, il Museo Correr occupa dal 1922 gran parte delle Procuratie Nuove, ideate dall’arch. Vincenzo Scamozzi (1552-1616) e la cosiddetta Ala Napoleonica, innalzata a chiudere Piazza S. Marco sul luogo dove un tempo sorgeva la Chiesa di San Geminiano. L’edificio, iniziato durante il Regno d’Italia (1807-1813) per accogliere Napoleone e i Viceré d’Italia, venne continuato sotto la dominazione austriaca per ospitare la Corte Asburgica nelle frequenti visite a Venezia e le rappresentanze politiche, militari e diplomatiche del Lombardo-Veneto di cui Venezia, assieme a Milano, era la capitale. Dal 2012 sono state anche riaperte e restituite al pubblico le sale riservate alla Principessa Sissi negli Appartamenti Imperiali d’Austria del Palazzo Reale di Venezia di Piazza San Marco, dopo un impegnativo restauro di nove straordinari ambienti. L’Ala Napoleonica, con la doppia facciata monumentale, il suggestivo portico dell’Ascensione – dov’è l’entrata del Museo, l’arioso scalone, la ricca sala da ballo, fu progettata dagli architetti G. A. Antolini, Giuseppe Soli e Lorenzo Santi. Quest’ultimo nel terzo decennio dell’ottocento sistemò e ordinò tutto il complesso del Palazzo Reale. Il pittore veneziano Giuseppe Borsato impostò il decoro degli ambienti secondo una personale e attenta rilettura dello stile Impero, sotto l’influenza degli architetti e arredatori francesi Percier e Fontaine e dello stile Biedermeier, che allora si andava imponendo nelle principali corti europee.

Come arrivare:
Da Piazzale Roma:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti
Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Da Lido di Venezia :

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria;
Linea 5.2, fermata San Zaccaria.

Orari :

dal 1 novembre al 31 marzo

10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

dal 1 aprile al 31 ottobre

10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)

Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Costo biglietto:

Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Intero: 25 €

Ridotto: 13 €

Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni);

Scuola: 5,50 € a persona per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.
La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2);

Gratuito:

  • residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
  • bambini da 0 a 5 anni
  • persone con disabilità e accompagnatore
  • guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
  • per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
  • docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
  • volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
  • partner ordinari MUVE
  • possessori MUVE Friend Card
  • soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
  • possessori di Art Pass Venice Foundation
  • possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

 

Casa di Carlo Goldoni

Ca’ Centani, o Centanni, meglio conosciuta come la “Casa di Carlo Goldoni”, fu eretta nel XV secolo. Si tratta di un tipico palazzo gotico di non eccessiva dimensione, ma che presenta ancora oggi, nonostante le svariate ristrutturazioni, l’impianto e gli elementi tipici dell’architettura civile veneziana tra la fine XIV e l’esordio del XV secolo. La sezione goldoniana comprende alcuni documenti (nascita, nozze, lettere private), il carteggio coi proprietari del Teatro San Luca, il manoscritto del “Giustino”, esemplari delle principali edizioni e traduzioni settecentesche delle sue opere, i ritratti del Longhi e del Piazzetta; mentre il teatro veneto è rappresentato da ritratti di alcuni autori (Gallina, Selvatico, Sugana, Varagnolo) e di alcuni attori veneti o comunque interpreti delle commedie goldoniane(Modena-Benini-Zago-Gandusio) e anche da alcuni costumi di scena ( la “velada” di E. Novelli e l’abito di Arlecchino di M. Moretti) Inoltre il “portego” arredato in modo da ricreare una certa ambientazione settecentesca.

Come arrivare: Biglietti: Linee Vaporetti ACTV  Linee 1 S. TOMA’     

Orari: Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 17.00

Chiuso il mercoledi, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

Prezzo intero: 5,00 euro

Prezzo ridotto: 3,50 euro

CA’ REZZONICO Museo del Settecento Veneziano

Uno dei più bei palazzi sul Canal Grande ospita il Museo del settecento a Venezia: Ca’ Rezzonico

Il MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO fu inaugurato a Ca’ Rezzonico il 25 aprile 1936 come sezione staccata dei Civici Musei. Vi furono sistemate le collezioni settecentesche che si trovavano esposte al Correr, dove ora c’è il Museo del Risorgimento, ma soprattutto quelle rinchiuse nei depositi. La straordinaria ricchezza delle collezioni e magnificenza dell’ambiente rendono Ca’ Rezzonico assolutamente imperdibile: l’elemento più spettacolare è il salone da ballo che occupa l’intera larghezza del palazzo. Gli affreschi delle pareti sono di Pietro Visconti (prospettive architettoniche) e di G. B. Crosato (per le figure); del Crosato sono anche lo stemma di casa Rezzonico ed il soffitto con la grandiosa “Allegoria delle quattro parti del mondo”. I sontuosi lampadari in legno e metallo dorato fanno parte dell’arredamento originario del salone. L’abitazione patrizia passò infatti attraverso successive spoliazioni tanto che quando fu acquistata dal Comune era praticamente vuota, rimanevano solo i lampadari del salone, troppo grandi per un qualsiasi altro salone. All’interno del palazzo si trovano anche:  l’eccezionale farmacia settecentesca “Ai do San Marco”, fino al 1909 in campo San Stin, e il teatrino delle marionette. Un ponte in legno, ricostruito di recente, consente l’accesso al palazzo anche dalla riva d’acqua di fianco all’imbarcadero omonimo.

Si può richiedere una visita privata di Ca’ Rozzenico per poter avere una spiegazione attenta e dettagliata delle opere esposte all’interno del museo. Questo tipo di visita viene generalmente abbinata anche ad un tour a piedi nel centro storico di Venezia.

Orario:  dalle 10.00 alle 18.00 dal 1° Aprile al 31 Ottobre;  dalle 10.00 alle 17.00 dal 1° Novembre al 31 Marzo.

Chiude il Martedì, 25 dicembre, 1 gennaio.

Costo Biglietto:

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori oltre 65 anni; titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo): per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponibile): 4 euro.

CA’ PESARO – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Straordinaria Collezione di Arte Moderna e Contemporanea a Venezia

La collezione municipale d’arte moderna a Venezia ha sede presso il prestigioso palazzo barocco che si affaccia sul Canal Grande detto Ca’ Pesaro, donato alla città dalla duchessa Felicita Bevilacqua La Masa nel 1902. La Galleria Internazionale di Arte Moderna raccoglie, oltre a capolavori del Novecento,  tra cui spiccano opere di Klimt, Chagall e notevoli opere da Kandinsky a Klee, a Moore, anche la collezione di opere dell’ Ottocento veneziano oltre a una ricca selezione di lavori di artisti italiani e un importante gabinetto di grafica. Dal 1 giugno 2013 il percorso espositivo del Museo di Ca’ Pesaro si è arricchito delle opere della collezione Ileana Sonnabend. Si tratta di una straordinaria raccolta di capolavori che spaziano della ricerca artistica del secondo ‘900, dal NeoDada alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte Povera, dal Concettuale al NeoEspressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea. Il secondo piano nobile del Palazzo di Ca’ Pesaro, è sede di mostre temporanee a rotazione, e al terzo piano è invece ospitato il Museo d’Arte Orientale.

Come arrivare : Linee Vaporetti ACTV: Linea 1 fermata S. STAE

Orari:

Dal 1 aprile al 31 ottobre  10.00 – 18 (biglietteria 10 – 17)

Dal 1 novembre al 31 marzo  10 – 17 (biglietteria 10 – 16)

Chiusura: lunedì e 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

BIGLIETTO INDIVIDUALE Valido per Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna + Museo d’Arte Orientale

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti da 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card, soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Palazzo Ducale

 

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Il Palazzo Ducale a Venezia è il simbolo più evidente della civiltà veneziana

Palazzo Ducale è stato fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 residenza del Doge, palazzo pubblico e luogo di amministrazione della giustizia, il simbolo più alto e più ricco della civiltà veneziana, della sua storia culturale, militare, politica ed economica. Tutte le epoche storiche vi sono rappresentate in una straordinaria stratificazione di elementi costruttivi e decorativi: dalle antiche fondazioni originarie all’assetto gotico dell’insieme, dalle enormi sale della vita politicadecorate con i teleri di Veronese, Tintoretto e i grandi maestri del Rinascimento, alle preziose stanze dell’appartamento dei Dogi, delle buie prigioni e dai luoghi di tortura alle luminose logge sulla Piazza e sulla Laguna. Più prezioso di una reggia, più monumentale di un palazzo pubblico, più elegante di una dimora principesca, Palazzo Ducale ha soprattutto conservato tutto il fascino e la suggestione di uno dei più splendidi edifici mai costruiti: attorno ad esso sono fiorite leggende e si sono consolidati miti che hanno fatto grande e celebre Venezia e il suo governo millenario. Perfettamente conservato grazie ad un incessante lavoro di manutenzione e restauro, Palazzo Ducale apre oggi al visitatore settori poco noti e affatto sconosciuti delle sue aree: il Museo dell’Opera, che raccoglie soprattutto gli originali dei celebri maestosi capitelli scolpiti; il nuovo percorso delle Prigioni, oltre il Ponte dei Sospiri, nell’edificio marmoreo del Da Ponte; le cucine del Doge che ospitano oggi la nuovissima elegante cafeteria. Nel cosiddetto “percorso aulico” si visitano le diverse sale, sedi degli organi di governo delle magistrature veneziane e l’armeria, ricca di una pregiatissima raccolta d’armi. E’ possibile visitarlo anche grazie agli “Itinerari segreti“. Si visitano la Sala dei tre capi degli Inquisitori di Stato (sono qui conservati due dipinti del fiammingo Jeronimus Bosch), gli Uffici del Consiglio dei Dieci, e la “Sala del Tormento” ovvero la sala della tortura, pratica peraltro in disuso già a partire dal XVII secolo. Interessanti le sale della Cancellaria Superiore, il luogo destinato ai Segretari, membri di quella vera e propria classe intermedia tra nobiltà e popolo che costituiva la spina dorsale dell’efficiente burocrazia veneziana. Ancora si possono visitare i Pozzi e i Piombi, le celeberrime prigioni della Serenissima.

Apertura: dal 13 giugno al 26 luglio 2020 è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00

Costo Biglietto:

Intero: € 13.00
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

Ridotto: € 5.50
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

ragazzi da 6 a 14 anni Studenti dai 15 ai 25 anni Visitatori oltre 65 anni Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) Titolari di Carta Rolling Venice Titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
bambini da 0 a 5 anni
persone con disabilità e accompagnatore
guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
partner ordinari MUVE
possessori MUVE Friend Card
soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
possessori di Art Pass Venice Foundation
possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

ITINERARI SEGRETI DI PALAZZO DUCALE

Biglietto intero: 28,00 euro

Biglietto ridotto: 15,00 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni Studenti da 15 a 25 anni Accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti Visitatori over 65 anni Residenti e i nati nel Comune di Venezia Titolari di Carta Rolling Venice Possessori VeneziaUnica Pack Acquirenti dei biglietti per i Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Possessori del biglietto della Torre dell’Orologio Membri I.C.O.M. Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) Titolari di ISIC – International Student Identity Card