Standing ovation per dieci minuti e Adam Sandler è una rivelazione in questo ruolo inedito. È un film che diverte, commuove, interroga
Ancora una volta Clooney non delude. Torna al Lido come un vecchio amico dove sa che la gente lo ama e lo apprezza. Qualche problema di sinusite lo avevano bloccato in hotel non presentandosi alla conferenza stampa, ma poi in serata non è mancato al red carpet unendosi ad Adam Sandler ed al cast per la gioia degli innumerevoli fans,
Un film che è ancora una volta una dichiarazione di amore per l’Italia con bellissime località toscane in cui si sono fatte le riprese i cui cittadini sono orgogliosi di aver partecipato a questa importante produzione.
Si tratta, quindi, di una vetrina unica per la Val d’Orcia, per Il borgo di Pitigliano e per Montalcino.
JAY KELLY, film del regista candidato all’Oscar Noah Baumbach, segue il famoso attore cinematografico Jay Kelly (George Clooney) nel suo viaggio alla scoperta di se stesso, in cui si confronta col proprio passato e presente, accompagnato dal suo devoto manager Ron (Adam Sandler). Toccante e pieno d’umorismo, epico ed intimo, JAY KELLY si posiziona all’intersezione tra rimpianti della vita e glorie degne di nota.
l tema del film è l’identità. Come recitiamo la nostra parte. Chi siamo come genitori, figli, amici, professionisti? Siamo buoni? Siamo cattivi? Qual è lo scarto tra chi abbiamo deciso di essere e chi potremmo effettivamente essere? Cosa rende speciale una vita? Jay Kelly parla di cosa vuol dire essere se stessi.
Baumbach ha esaminato le realtà dell’invecchiamento nel corso di tutta la sua carriera, da IL CALAMARO E LA BALENA, e FRANCES HA, a THE MEYEROWITZ STORIES, STORIA DI UN MATRIMONIO e oltre, lo ha sempre fatto trovando equilibrio tra compassione ed onestà. Infatti, la sua filmografia è piena di personalità sfaccettate, che iniziano a valutarsi in uno specchio anticato mentre invecchiano, e di conseguenza cambiano il proprio approccio con le loro relazioni spinose.
Mentre Jay Kelly indaga questo tema profondamente umano relativo al carattere in evoluzione di una persona attraverso la prospettiva elevata di una star del cinema–dopo tutto, la recitazione consiste nell’includere vite ed identità multiple–la sua verità di fondo è tanto accessibile e profondamente universale quanto nei lavori precedenti di Baumbach. Quella verità suona più o meno così: diventiamo tutti versioni diverse di noi stessi mentre invecchiamo e diventiamo più saggi. E una manciata di momenti, insieme alle decisioni che prendiamo in quei momenti cruciali, finiranno per dare forma alla traiettoria delle nostre vite e dei nostri rapporti. Indipendentemente da chi siamo e da cosa facciamo per vivere, abbiamo tutti quei punti di svolta fragili nel nostro passato: ne ricorderemo qualcuno con sollievo, ne ricorderemo altri con una fitta per quel che hanno rappresentato per noi, le nostre famiglie e i nostri amici negli anni successivi.
Clooney a proposito di Adam Sandler:
“Adam ed io siamo amici da circa 25 anni. Mi piace un sacco. Giochiamo a basket insieme, giochiamo a baseball. E’ molto divertente ed ha una bella famiglia. Ma a volte quel che viene passato sotto silenzio con Adam è la sua abilità come attore. A volte è perché fa questi grandi film divertenti, e la gente non pensa richiedano il tipo di talento che in effetti richiedono. Questo è un film che continua a mostrare il suo talento. Ha fatto alcuni film che l’hanno dimostrato nel corso degli anni, ed è sotto gli occhi di tutti, ma viene sempre un po’ liquidato. E per inciso, a lui piace. Gli piace minimizzarlo, per così dire. Ma quel che fa in questo film è straordinario. E’ un gran personaggio. Interpreta la parte del mio manager e deve
in un certo senso lavorare sempre al ritmo di Jay. Alle volte è degradante, ed estenuante, e lo interpreta in maniera stupenda.”
il film arriva in sala dal 19 novembre e su Netflix dal 5 dicembre 2025.
Diana Barrows