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“Father Mother Sister Brother” il ritorno di Jim Jarmusch

In concorso all’82esima Mostra del Cinema di Venezia con un film che indaga le relazioni umane attraverso storie che di rapporto tra figli adulti e genitori

Jim Jarmusch è considerato uno dei più importanti cineasti del cinema indipendente statunitense oltre che scrittore, sceneggiatore, fotografo e musicista, Tra i suoi film più importanti ricordiamo “Stranger than Paradise” (1984), “Down By Law” (1986), “Dead Man” (1999), “Coffee and Cigarettes” (presentato fuori concorso a Venezia nel 2003), Broken Flowers (2005), Only Lovers Left Alive (2013) e Paterson (2016).
Sei anni dopo “I morti non muoiono”, Jarmusch finalmente ritorna con un nuovo film a Venezia ed i suoi estimatori vecchi e nuovi, lo hanno imancabilmente accolto ed apprezzato. Arrivato con un grandissimo cast che riunisce Cate Blanchett, Adam Driver, Vicky Krieps, Mayim Bialik, Tom Waits, Charlotte Rampling, Indya Moore e Luka Sabbat.

Father Mother Sister Brother è un lungometraggio, seppur attentamente costruito in forma di trittico. Tre storie che raccontano le relazioni tra figli adulti e genitori piuttosto distanti, e tra fratelli. Ognuna delle tre parti è ambientata nel presente e ciascuna si svolge in un paese diverso.
Father è ambientato nel nord-est degli Stati Uniti, Mother a Dublino, e Sister Brother a Parigi. Una serie di ritratti intimi, osservati senza esprimere giudizi, in cui la commedia è attraversata da sottili momenti di malinconia. 

Father Mother Sister Brother è una sorta di anti-film d’azione, il cui stile discreto e pacato è attentamente costruito per consentire l’accumularsi di piccoli dettagli, quasi come fiori disposti con cura in tre delicate composizioni. Le collaborazioni con i magistrali direttori della fotografia Frederick Elmes e Yorick Le Saux, il brillante montatore Affonso Gonçalves e altri collaboratori di lunga data elevano a una forma di cinema puro ciò che è iniziato come parole su carta.

Diana Barrows 

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