L'isola di Sant'Erasmo è una splendida parentesi di campagna posta nella Laguna di Venezia. Oggi come ieri, non è mai stata fortemente abitata, se non da gente laboriosa che si dedica all'agricoltura. Ma per quanto l'ambiente bucolico possa infonderci pace e serenità , anche questo piccolo paradiso non è rimasto privo di truci delitti. Nel 1603 un certo Vincenzo Passarin, residente nell'isola, fu impiccato per ordine del temibile Consiglio dei X. Non ne conosciamo il motivo, sappiamo però che doveva essere qualcosa di grave. Vent'anni dopo, un altro delitto. Domenico Zonta, nativo di Carbonara, una piccola città del basso Trevigiano, si trasferisce a Sant'Erasmo per lavorare i campi assieme a Leandro Capuzzo. Il garzone si innamora di Margherita, la moglie di Leandro. Travolti dalla passione i due decidono di eliminare il terzo incomodo. Dopo l'omicidio non furono, però, veloci a fuggire ed il Consiglio dei X li arrestò. Il garzone venne decapitato l'8 febbraio 1624, mentre Margherita passo il resto della vita nelle prigioni. Ma non è finita. Il 23 febbraio del 1705 lo stampatore ufficiale Ducale, Pietro Pinelli, pubblica un nuovo bando e sentenza del Consiglio dei X. Questa volta tocca ad Antonia detta Tonina e Antonio Fontanella detto Bevilacqua. Il marito di Antonia, tale Stefano Vianello, lavorava alcune vigne a Sant'Erasmo. Lei si era da tempo stancata del matrimonio, così anziché chiedere il divorzio, aveva pensato di avvelenarlo. Non riuscendoci aveva provato anche alcuni sortilegi e fattucchierie, senza ottenere risultato. A quel punto chiese aiuto al suo giovane amante Antonio, il quale la notte di San Tornio a dicembre, pensò bene di usare un metodo tradizionale: pugnale. Sei ferite tra il petto ed il capo terminarono l'esistenza del povero contadino. Dopo averlo sgozzato i due diabolici amanti decisero di sotterrarne il cadavere nella caneva della casa. La curiosità del parroco del paese e le voci che cominciarono a circolare, insospettirono il Consiglio dei X che ben presto trovò il corpo. Antonia ed Antonio fuggirono in tempo per non perdere la testa tra le due colonne come era successo ai loro predecessori. Per essere un'isola con pochi residenti non si può certo dire che non ci sia stato movimento! Articolo a cura di Davide Busato di Veneziacriminale