Durante il periodo della Serenissima il carnevale durava sei mesi. Era un momento di giochi, seduzione e spensieratezza. Ma non tutti gli anni furono buoni. In particolare quello del 1753 per i veneziani fu un carnevale all'insegna della paura e la causa di tutto furono i delitti di Daniel Lanza. Daniel Lanza era originario di Padova, insegnava francese ed era un uomo molto carismatico con le donne. Sapeva cosa e quando dire le parole giuste. Quello che però le donne ignoravano era che lo scopo di Daniel non era l'amore come lo intendevano loro. Durante la notte, quando la città festeggiava, celato dalla maschera e dal tabarro, le avvicinava e dopo averle convinte a seguirlo le denudava e le legava. Oggi si direbbe che era un sadico amante del bondage. La prima vittima fu aggredita nei pressi di San Giovanni Grisostomo, precisamente sotto la scala di Ca' Morosini. Denudata e legata la ritrovarono il giorno dopo ancora in vita. Dopo circa un mese fu il turno della contessa Elisabetta Rota, moglie di Giovan Battista Adami, aggredita a San Mattia di Rialto. Meno di due settimane colpisce nella calle del monastero di San Rocco e Santa Margherita, dopo alcuni giorni nel campiello del Sol, a Rialto. Questa volta porta la vittima, che si chiamava Caterina, nella locanda del Sol e le dedica alcune ore di terrore. Per mesi il Consiglio dei X proverà ad arrestarlo, senza successo. L'epilogo arrivò verso la fine del Carnevale. Teresa Massaneren, oriunda di Lintz, abitava a San Stin. In pieno giorno viene avvicinata da un uomo distinto che la convince a seguirlo. Questa volta, però, la donna oppone resistenza quando capisce le sue vere intenzioni. Urla e si divincola. La gente accorre. Sul ponte di Ca' Donà , il gondoliere Fulvio Ferro, lo afferra per un braccio, Daniel si getta nel canale. Non lo troveranno mai. In tutta questa storia nessuna delle donne morirà , per ognuna di esse il maestro di francese si porterà via un souvenir; a volte la biancheria intima, altre volte i vestiti. Il carnevale da quella volta per molti anni non fu più lo stesso, molti temettero che dietro la bauta si celasse Daniel Lanza ritornato alla ricerca di soddisfare nuovamente i proprio desideri. Testo a cura di Davide Busato di veneziacriminale.wordpress.com