Archeologia a Venezia ?>

Archeologia a Venezia

Dal: 01-12-2013 Al: 25-12-2013
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Archeologia a Venezia: gli studiosi che si interessarono all'aspetto storico-archeologico in Laguna

Venezia: altre due galere al porto di Lido”, titolava cosi il Gazzettino nel marzo 1892. Mentre Heinrich Schliemann scopriva Troia, cosa succedeva a Venezia? L’ingegnere-idraulico Tommaso Temanza (1705-1781), che scrisse di una serie di oggetti d’epoca romana rinvenuti nel 1756 durante uno scavo a sud di Fusina, può essere considerato il primo studioso che si interessò dell’aspetto storico-archeologico di Venezia. Ma fu con Giovanni Casoni (1783 -1857) che si cominciarono a fare studi sistematici. Il Casoni decise di coniugare la sua attività di ingegnere a quella di archeologo, approfittando di ogni incarico per poter scavare e studiare strutture e manufatti. La sua attività di ricerca fu svolta non solo nell’area dell’Arsenale ma anche lungo il Rio di Sant’Angelo, dove rinvenne due sarcofagi interi. Operò anche presso la chiesa di Santa Giustina, dove ritrovò altri sarcofagi e al centro dell’isola di San Pietro di Castello dove rintracciò alcuni sassi informi di pietra molare e cementi di calce e sabbia. Dopo di lui, altra figura di rilievo nell’archeologia veneziana, fu Nicolò Battaglini (1812- 1887) il quale ebbe il merito di essere il principale artefice della creazione del Museo Archeologico di Torcello su indicazione di Luigi Torelli. Due ulteriori nomi importanti furono: Urbani De Gheltof ( 1855-1908) e Luigi Conton ( 1866-1954). Il primo lavorò agli scavi di San Paterniano, del Fondaco dei Turchi e del palazzo di Papadopoli, donando successivamente la maggior parte degli oggetti recuperati al Museo di Torcello. Luigi Vittorio Conton, invece, raccolse ceramica durante lo scavo del Rio Novo, presso il Liceo-Ginnasio Foscarini, all’altezza della calle della Misericordia, presso il giardino di Papadopoli e nel tratto del rio di Santa Margherita, tutti pezzi oggi esposti al museo della Ca' D'Oro. Dopo di loro, un grande vuoto. Si dovranno attendere gli scavi a Torcello degli anni Sessanta del Novecento, per nuove scoperte archeologiche a Venezia. Ma questa è un altra storia. Testo a cura di Davide Busato di Venezia Criminale  

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