#Venezia78. “Madres paralelas” di Almodóvar

#Venezia78. “Madres paralelas” di Almodóvar

Penélope Cruz e Almodóvar, un sodalizio storico perfetto fatto di simbiosi ed amore per il cinema.

Primo film in concorso, per molti un capolavoro che si candida da subito tra i possibili vincitori di Venezia 78.

Madres paralelas parla di maternità, ma anche di madri imperfette. Di paure, di conflitti mai risolti. Parla delle vittime della guerra civile spagnola.

È un film che fa i conti con la storia, che parla dei danni del regime di Franco e delle colpe del passato. Una riflessione importante sui desaparecidos spagnoli.

Il film inizia con Janis (Penélope Cruz) che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola.

Madres paralelas parla degli antenati e dei discendenti. Della verità  sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro: Janis, Ana (Milena Smit), e la madre di Ana (Aitana Sánchez-Gijón), una madre egoista, priva di istinto materno, come lei stessa confesserà.

Al centro della storia, il rapporto tra tre donne che si incontrano in una stanza d'ospedale prima che due di loro partoriscano. Janis, una donna di mezza età, è felice ed emozionata prima del parto; Ana invece è un'adolescente spaventata e traumatizzata dalla sua futura maternità; e Teresa, la madre di Ana.

Quando restano sole, Janis cerca di trasmettere ad Ana tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Entrambe sono in una gravidanza non attesa, e saranno delle madri single. Quando Janis le dice che "non se ne pente”, Ana invece le confessa che le dispiace.

Almodóvar commenta: Come narratore, in questo momento sono le madri imperfette quelle che più mi ispirano. Sono madri molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia.

Per strane circostanze, Janis è costretta a vivere in piena contraddizione tra la verità storica (il suo bisnonno sepolto in una tomba) e la sua verità più intima, legata alla figlia. Il suo dilemma morale è al centro della storia, e rende Janis un personaggio complesso, generoso, contraddittorio e persino meschino. È un personaggio molto difficile da interpretare perchè ha sempre più di un volto, fino a quando il suo senso di colpa e la vergogna provocata dalla menzogna in cui vive, la fanno esplodere.

Nonostante tutti questi elementi appartengano al genere melodrammatico, ho deciso fin dalla sceneggiatura e dalla messa in scena che Madre paralelas sarebbe stato un dramma intenso e contenuto, difficile da interpretare, e con una protagonista che magari non è un modello da seguire, ma che mi ha attratto proprio per questo.

È il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato fino ad ora, sia con me che senza di me. E probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido, come sempre Penélope ha dato il massimo. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l'innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis.

Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijon e Israel Elejade.

Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica.

Diana Barrows