Il gondoliere assassino

Il gondoliere assassino

Un solo gondoliere nella storia di Venezia si macchiò di un efferato crimine

Il gondoliere è un mestiere caratteristico e unico di Venezia. Nell'Ottocento c'erano 19 traghetti, detti di parada, sparsi nei vari punti della città, con servizio alternato di gondole, affinchè non mancasse mai di giorno o di notte, il mezzo al passeggero per transitare da una riva all'altra. Ogni traghetto aveva un suo responsabile chiamato gastaldo, eletto annualmente dall'assemblea plenaria dei titolari di ogni singolo stazio. In quel momento esistevano non più di 900 gondole, venti per i pubblici uffici e servizi, 246 di battelli, 220 di private e oltre 660 di traghetto. I gondolieri durante la Serenissima erano riuniti in una corporazione o fraglia, con delle norme scritte in un libro che prendeva il nome di “mariegola”. Tra queste regole vi era quella forse più significativa per questa storia inerente gli aspiranti gondolieri che dovevano essere “homeni di bona vita et pacifici, et non siano homeni de rissa”. Angelo de Rossi, detto “Pase”, non era molto pacifico. Venerdi 3 agosto 1900 si trovava farmaciaabuonmercato.com/cialis.html all'osteria XX settembre, vicino a Piazza San Marco. Dopo un alterco con il gondoliere Giovanni Cortivo, conosciuto come “pano”, usò il proprio coltello per porre fine alla questione uccidendo l'avversario. Angelo, che all'epoca dei fatti aveva 64 anni, era molto conosciuto per i suoi precedenti patriotici, al tempo di Garibaldi era partito volontario e si era ritrovato a combattere a Mentana, nel Lazio, una delle battaglie più cruente che vide a fine giornata lasciare sul campo 150 morti garibaldini, 220 feriti e più di 1700 prigionieri. Lui fu tra i fortunati che si salvarono. Il processo al gondoliere “Pase” iniziò il 6 dicembre, era difeso dall'avvocato Gino Bertolini, dopo alcuni giorni di dibattiti, dove sfilarono decine di testimoni, venne condannato a 5 anni, sei mesi e trenta giorni, oltre al risarcimento dei danni. L'avvocato Bertolini aveva salvato il suo assistito dall'ergastolo dimostrando l'infermità mentale, ma forse giocò a suo favore anche l'opinione pubblica che si era schierata con l'eroe garibaldino della battaglia di Mentana. Questo fu il primo e unico omicidio nella categoria dei gondolieri.