Delitto in una cioccolateria

Delitto in una cioccolateria

Le cioccolaterie a Venezia esistono da sempre, in una di queste si consumò un efferato omicidio

Venezia, da buona città commerciale, ha sempre amato “sperimentare” tutto ciò che poteva sembrare esotico. Tra questi esperimenti, il più dolce, è sicuramente quello legato alla cioccolata.  Così come scritto nella guida del Coronelli del 1724 a Venezia ”Le migliori cioccolate, caffè, acque gelate e rinfrescative, ed altre simili bevande si compongono e si vendono in Calle delle Acque, presso il Ponte de' Baretteri.”. Ben presto vennero aperte numerose “ciocolaterie” e in una di queste avvenne un truce delitto.

Antonio Gallieri era originario di Genova, in città tutti lo conoscevano come Buoncompagno o fratin, per la sua spiccata indole socievole. Divertirsi e far baldoria era il suo pane quotidiano e per farlo non badava a spese, questo gli fu fatale. Sebbene vivesse sotto il portico alla Crosera a San Giovanni in Bragora, lavorava in una delle prime “ciocolatorie” di Venezia, al Ponte dei Corazzeri a Sant'Antonin, ponte oggi scomparso perchè hanno interrato un canale.

La cioccolata era la specialità di Antonio e lo si poteva trovare in bottega fino a tarda ora. Il secondo protagonista di questa strana storia si chiamava Giacomo Bortolotti. Questi svolgeva la professione del fruttariol in una bottega da caffè sempre nella stessa contrada. Nella fredda mattinata del 12 gennaio 1750 Giacomo entrò nella bottega di Antonio, che stava giocando con alcuni amici. Lo sguardo furioso del fruttariol non lasciò spazio ai dubbi sul motivo per il quale si trovava li: tre lire veneziane che gli doveva Antonio. Le parole lasciarono ben presto lo spazio ai fatti, un coltello brandito chiuse il dialogo lasciando solo una brutta ferita sul ventre del “ciocolatoriere”. Mori alcuni giorni dopo. Giacomo fuggì da Venezia e la Quarantia Criminale, dopo un processo in contumacia gli riconobbe cinque anni di lavori forzati nelle galee della Serenissima. Di lui si persero le tracce. Si può dire che questa volta la cioccolata fu troppo amara.

Testo a cura di Davide Busato di Venezia Criminale