La Madonna della Salute

La Madonna della Salute

La festa della Madonna della Salute: il tradizionale pellegrinaggio, la "castradina" e la storia di questa tradizione religiosa molto sentita dai veneziani

Si avvicina una festività importante per i veneziani: la Madonna della Salute, che si celebra il 21 novembre. Un momento molto sentito dalla popolazione, persino da chi non è credente… il pellegrinaggio alla monumentale Basilica della Salute (che per l'occasione è raggiungibile anche, grazie ad un ponte di barche, da campo Santa Maria del Giglio, sull'altro lato del Canal Grande), l'accensione di un cero, la cena a base di "castradina" (zuppa di carne di montone e verza: il più saporito retaggio di quella Venezia balcanica di cui già abbiamo avuto modo di parlare) sono riti che vanno al di là della religione. La chiesa di cui parlo è uno dei simboli più noti di Venezia. Posizionata alla fine della celebre via acquea, appena prima della Punta della Dogana, quasi in faccia a San Marco, è spettacolare opera barocca di Baldassarre Longhena: un ottagono di marmo bianchissimo, riccamente decorato, sormontato dalla cupola che slancia l'insieme verso il cielo (nelle giornate terse, il colpo d'occhio toglie il fiato). La visita è consigliabile anche per la grande quantità di opere pittoriche ivi custodite, tra le quali numerosi capolavori di Tiziano Vecellio. L'edificio venne eretto come voto alla Madonna per invocare la fine della peste che flagellò l'Italia settentrionale negli anni 1630-1631. Si, proprio quella di cui parla Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Allora perché non cogliere questa occasione per rileggerne qualche pagina? E per osservare (anche se solo dall'esterno) la casa in cui Manzoni visse durante il suo giovanile soggiorno veneziano(da ottobre 1803 ad agosto 1804). Si trova in campo san Maurizio, a pochi passi proprio da Santa Maria del Giglio. La passeggiata verso la Salute diventa così ancor più interessante… Testo a cura di Elisabetta Tiveron del blog Panemiele